L'anello di Monaco è un tipico dolce
natalizio della cucina mantovana.
Descrizione
È un dolce dalla complessa
preparazione prodotto artigianalmente esclusivamente dai forni e
dalle pasticcerie della città di Mantova e nel solo periodo
natalizio. Dolce di pasta lievitata, appare simile a un panettone con
un foro interno, glassato con zucchero in superficie e farcito di
crema a base di nocciole o noci o con marron glacé tritati e in
altre versioni con cioccolato. Nella forma ricorda anche una
ciambella di notevole altezza (20-30 cm), nella sommità decorata
dalla glassa bianca zuccherata. Internamente la pasta appare di
colore giallo contenente mandorle e uvetta, e avvolgente la farcitura
prescelta. L'anello di Monaco emana un profumo e un sapore di
nocciole e burro.
Ingredienti
- Farina (500 g)
- Latte (300 ml)
- Burro (120 g)
- Zucchero (120 g)
- Uova (4)
- Mandorle (80 g)
- Uvetta (150 g)
- Scorza di un limone
- Lievito di birra (45 g)
- Sale (un pizzico)
- Zucchero a velo (una bustina)
- Zucchero a velo (200 g) per la glassa
- Albume (1) per la glassa
- Crema di nocciole o cioccolato o frutta (quantità a piacere per la farcia)
- Burro (35 g) per stampo
Origini
Dal 1789 in poi, Mantova ha accolto
decine di pasticceri e caffettieri svizzeri, prevalentemente
immigrati dal Cantone dei Grigioni, che importarono dolci della loro
tradizione come facilmente rilevabile anche da un altro tipico dolce
mantovano, l'Helvetia. Ne consegue che anche le origini dell'Anello
di Monaco sono da ricercarsi in area svizzera-austro-tedesca. Fu
infatti nel 1798 che la famiglia di Adolf Putscher di origine
svizzera, propose per la prima volta ai mantovani l'Anello di Monaco,
produzione che fu poi perfezionata localmente durante la dominazione
austriaca. Possiamo considerarlo la versione cisalpina del dolce
germanico Gugelhupf.
Etimologia
Il nome fu imposto dall'uso dei
cittadini mantovani in sostituzione del più ostico nome tedesco
Kugelhupf, di cui è una derivazione. Probabilmente a suggerirne il
nome fu la forma e la ricchezza dell'impasto e nell'immaginare la
nota città di Monaco di Baviera come collocata in Svizzera. Altre
ipotesi fanno risalire l'origine del nome ai monaci benedettini.