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Skånsk spettkaka

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Lo Skånsk spettkaka IGP è un dolce tipico della Scania in Svezia.
Nel luglio 2000, a livello europeo, lo Skånsk spettkaka è stato riconosciuto il marchio indicazione geografica protetta (IGP).

Preparazione
La preparazione è manuale e richiede molto lavoro. Gli ingredienti sono uova fresche, zucchero e fecola di patate che vengono mescolati fino ad ottenere un impasto fluido, a nastro: poi, questo impasto è cotto allo spiedo su un cono metallico. E una volta perfettamente cotto, il dolce – che presenta un colore marroncino chiaro - viene ricoperto tutto intorno, ad intervalli regolari, di una glassa di zucchero bianca e/o rosa.
Di forma conica più o meno alta, lo spettkaka può a volte raggiungere il metro d'altezza. La sua consistenza è friabile ma compatta, gustosa, con un buon aroma e un retrogusto gradevole.
Il prodotto è commercializzato intero (sotto cellophane) o in tranci adeguatamente confezionati.


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Toscakaka

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La toscakaka, o toscatårta, (torta Tosca) è un dolce da caffè (kaffebröd) svedese, caratterizzato da una glassa a base di burro e scaglie di mandorle. La torta nasce intorno agli anni trenta e il nome è comunemente considerato un riferimento alla Tosca di Puccini, anche se qualche autore suggerisce che possa trattarsi di un riferimento ai dolci toscani a base di mandorle. La preparazione di glasse a base di mandorle e burro ha probabilmente origine in oriente, e si è diffusa in Svizzera a metà Ottocento, raggiungendo la Svezia circa mezzo secolo dopo.
La base è preparata lavorando burro, uova e zucchero fino ad ottenere un impasto omogeneo, quindi unendo farina, lievito e latte, e viene infine versata in uno stampo. La glassa viene preparata unendo gli ingredienti e mescolandoli riscaldando a fuoco dolce, fino ad ottenere una consistenza viscosa. Questa viene quindi versata e distribuita sopra l'impasto, e la torta viene cotta per circa 15 minuti a 170 °C.

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Cosa ne penso della crema spalmabile Pan di Stelle

Credo che la crema spalmabile Pan di Stelle sia una delle mie più grosse delusioni recenti.

L’ho attesa per mesi, ampiamente strombazzata da influencer che su Instagram postavano vasetti traboccanti di crema con biscotti Pan di Stelle affondati in cima e sottofondo di Fontana di Trevi o Duomo di Milano. Bellissime operazioni che facevano pregustare un prodotto in grado di scardinare l’immaginario morettiano di pane e (gigantesca) Nutella.



Poi l’attesa è proseguita con le risposte degli addetti dei supermercati che mi continuavano a ripetere che

è talmente richiesta che la produzione non è riuscita a stare dietro alle richieste. Arriverà la prossima settimana…

… e via di prossima settimana in prossima settimana.

Poi finalmente qualche giorno fa la trovo! Compulsivamente ne compro tre vasetti, non si sa mai che si esaurisca di nuovo, o che scoppi una guerra e rimanga senza, o che chissà che cosa.

Arrivo a casa, affondo il cucchiaio e…

… riaffondo il cucchiaio e…

… vado a fare un giro al parco, torno e riaffondo il cucchiaio e…

… niente.

Nel senso che non ha nulla di particolare. Ma come? Si chiama “Crema Pan di Stelle”, dovrebbe sapere di Pan di Stelle! O avere una nota che li ricordi! O che cavolo ne so, sapere di qualcosa che mi faccia venire in mente le distese di grano del Mulino Bianco! Nulla…

Non so che lavoro abbiano fatto al centro ricerca e sviluppo di Barilla, ma temo non si siano coordinati con il marketing, perchè la promessa espressa dal marchio, dall’etichetta e dalla confezione è assolutamente difforme dal contenuto. Ovviamente si tratta di una mia personalissima valutazione, ma parlandone con altri amici, ho sentito esprimere la stessa identica perplessità. Questa crema non ha niente che faccia dire: mi ricorda i Pan di Stelle! Si tratta di una comunissima crema alla nocciola, neppure buonissima, neppure eccezionale, ma neanche particolare.

Non voglio stilare una graduatoria della miglior crema alla nocciola in circolazione, anche perchè non sarei capace di venirne a capo tra Novi (per la quale propendo per colpa di un lontano zio che lavorava in quello stabilimento) e Rigoni (spaziale…), ma voglio solo cercare di esprimere cosa intendo quando dico che in Barilla avrebbero potuto fare un prodotto con maggiore identità.

Avete mai provato l’Ovomaltine Crunchy Cream? Può piacere o non piacere, ma sa di Ovomaltina, con in più quella nota crunchy estremamente personale.

Avete mai provato la Crema Spalmabile Pernigotti? Può piacere o non piacere, ma sa di cioccolatini Pernigotti, in particolare quella al gianduia.

Avete mai provato la Crema Spalmabile Lindt? Può piacere o non piacere, ma sa di cioccolato Lindt, con la stessa consistenza tipica di questa marca.

Avete mai provato la Nutella? Può piacere o non piacere (e io non ne sono mai stato un estimatore), ma ha un sapore caratteristico che nessun’altra crema possiede.

Ebbene, la crema spalmabile Pan di Stelle manca di quella nota di personalità che dovrebbe avere. Mancano le stelle. E non è poco, perchè se chiudo gli occhi e la mischio in un assaggio alla cieca ad altre marche sconosciute (fatto), a parte quelle briciole di qualcosa disseminate nella crema, non ha nulla di particolare. Senza infamia e senza lode, buona sì, ma nulla per cui strapparsi i capelli o su cui litigare per le classifiche delle migliori spalmabili in circolazione. Nulla che cambierà i gusti degli italiani, nulla che, per dirla alla Fassone: “sposterà gli equilibri”.


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Torta Doberge

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La torta Doberge (lingua inglese Doberge cake) è una torta al cioccolato e limone inventata da Beulah Levy Ledner a New Orleans, Louisiana, il quale voleva realizzare una variante dell'ungherese torta Dobos. Molto spesso la torta è realizzata per metà da pudding al cioccolato, e da metà da pudding al limone. L'originale torta Doberge è ricoperta da un sottile strato di crema al burro ed uno strato di pasta di zucchero. È normalmente composta da sei o più strati, ma molti pasticceri dilettanti ne fanno meno. La ricetta originale prevede limone, cioccolato e caramello.

Storia
Beulah Levy Ledner, nato in una famiglia ebrea a St. Rose, ha aperto un panificio a New Orleans nel 1933. Ha riscosso un grandissimo successo dopo aver creato la sua "torta Doberge" prendendo spunto dalla torta Dobos, un dolce fatto da nove strati di Pan di Spagna, pieni di burro e ornata con caramello glassato. Ledner ha sostituito il ripieno di burro della torta Dobos con un ripieno di crema pasticcera e ha ricoperta la torta con crema al burro e un sottile strato di fondente, o pasta di zucchero.
La ricetta originale di Beulah Ledner è disponibile nel libro di cucina, Let's bake with Beulah Ledner: A legendary New Orleans Lady scritto da Maxine Wolchansky.



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Torta di limetta

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La Torta di limetta (in inglese Key lime pie) è un dolce statunitense fatto col succo di limetta, tuorli d'uovo, latte condensato e meringa in crosta di torta o, in alternativa, panna montata.
La versione Conch tradizionale usa l'albume per fare una guarnizione di meringa. Il nome inglese deriva dalle limette prodotte nelle Isole Keys della Florida.

Legislazione
Nel 1965, il rappresentante della Florida Bernie Papy, Jr., introdusse una multa di 100$ per la pubblicità ingannevole fatta per una torta di Key Lime Pie che non fosse fatta di limetta, ma non passò.
Nel 2006, sia la camera che il senato della Florida promossero una legge in cui la Key Lime Pie sia la "Torta ufficiale dello stato della Florida" (primo luglio 2006)





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Sundae

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Il sundae è un gelato da dessert ricoperto di sciroppo, in alcuni casi guarnito con granella di nocciole, panna montata, o ciliegie maraschino.
Il primo sundae storicamente documentato è stato creato ad Ithaca (New York) il 3 aprile 1892 da John M. Scott, ministro unitarianista, e Chester Platt, co-proprietario della Platt & Colt Pharmacy.

Storia
Sebbene per l'Oxford English Dictionary l'origine del termine sia oscura, è solitamente accettata la versione secondo la quale "sundae" derivi dalla parola sunday, o sonntag, che significano domenica rispettivamente in inglese e in tedesco.
Fra le molte storie riguardo l'invenzione del sundae c'è quella delle cosiddette Blue Laws, le quali vietavano il consumo di gelato, sia al naturale che mischiato con sciroppi o bibite gasate (la seconda tipologia è stata inventata da Robert M. Green a Philadelphia nel 1874). Si racconta che queste leggi abbiano spinto i droghieri a produrre un sostituto per questi dolci che fosse comunque consumabile di domenica: sempre secondo questa teoria, il nome fu leggermente modificato da Sunday (domenica) in sundae, per evitare di offendere qualunque convenzione religiosa.
A supporto di quest'idea, Peter Bird scrisse in The First Food Empire: A History of J. Lyons and Co. (2000) che il nome 'sundae' fu adottato in Illinois a seguito delle prime proibizioni di consumazione domenicale di gelato, poiché un gelato con una guarnizione che lo nascondesse non era considerato tale. Comunque, secondo un documento pubblicato dagli Evaston, nella Illinois Public Library, non era il gelato, ma la sua versione miscelata con la soda a essere fuorilegge di domenica in Illinois
Altre leggende si focalizzano sulla novità del dolce o sul nome dell'inventore, e non menzionano affatto alcuna pressione legale.

Origini controverse
Varie località americane pretendono di essere riconosciute come luogo natio del sundae. La lista dei pretendenti include Ithaca, Two Rivers (Wisconsin), Plainfield (Illinois), Evanston (Illinois), New York, New Orleans (Louisiana) Cleveland (Ohio), e Buffalo (New York).

Two Rivers, Winsconsin, 1882
Le pretese della città di Two Rivers sono basate sulla storia di George Hallauer, che pare nel 1881 chiese a Edward C. Berners, il proprietario della Berners' Soda Fountain, di spruzzare dello sciroppo al cioccolato su d'un gelato. Berner alla fine lo fece, e iniziò a vendere questo dolciume per un nickel, inizialmente solo la domenica ma poi ogni giorno. Quando Berner morì nel 1939m il Chicago Tribune titolò il suo necrologio "L'Uomo Che Creò il Primo Gelato Sundae è Morto" ("Man Who Made First Ice Cream Sundae Is Dead"). Due studenti della Ithaca High School, comunque, sostengono che Berner all'epoca avrebbe avuto solo 16 o 17 anni all'epoca dei fatti, e che è dunque "improbabile" che possedesse già un negozio di gelati. Sostengono anche che il necrologio dati il primo sundae di Berner al 1899 e non al 1881.
I residenti di Two Rivers hanno contestato le altre città che pretendono il diritto di affermarsi "luogo di nascita del sundae". Quanto il sindaco di Ithaca proclamò un giorno nel quale celebrare la sua città come luogo di nascita del sundae, ricevette dagli abitanti di Two River svariate cartoline contenenti proteste al riguardo.

Evanston, Illinois, 1890
Evanston fu una delle prime località ad approvare le Blue Laws contro la vendita di gelati con soda nel 1890. "Alcuni ingegnosi baristi e droghieri, in "Heavenston", obbedendo alla legge, servivano gelato con lo sciroppo richiesto ma senza soda. Dunque seguendo la legge. [...] Queste "sode" senza soda diventarono la soda della Domenica". Poiché la vendita del dolce continuava anche di lunedì, i capi dei venditori locali proposero di chiamare il dessert con un nome che richiamasse il Sabbath. Così il nome del dolce fu mutato in Sundae.

Ithaca, New York, 1892
A supporto della tesi che afferma Ithaca essere la città natale del Sundae, i ricercatori dell'History Center in Contea di Tompkins (New York), riportano ancora un'altra versione su come il sundae venne creato: fu la domenica 3 aprile 1892 che John M. Scott, un ministro della Chiesa Unitaria, e Chester Platt, co-proprietario della Platt & Colt Pharmacy, crearono il primo sundae storicamente documentato. Platt ricoprì per un mero capriccio un piatto di gelato con sciroppo di ciliegie e ciliegie candite, e chiamò il piatto "Cherry Sunday" (cherry è ciliegia in inglese) in onore del giorno in cui era stato creato. La più antica prova scritta di un sundae è una inserzione per la "Cherry Sunday" della Platt e Colt's, pubblicato sull'Ithaca Daily Journalil 5 aprile 1892. Nel maggio dello stesso anno la Platt&Colt vendeva già "Strawberry Sundays" e, successivamente, "Chocolate Sundays". I "Sundays" della Platt&Colt arrivarono a divenire così popolari che, nel 1894, Chester Platt tentò di registrare il termine "Sunday".

Plainfield, Illinois
Anche Plainfield (Illinois) sostiene di essere la casa del primo gelato sundae. Una convinzione locale è che un droghiere di Plainfield chiamato Mr. Sonntag creò il piatto "a causa delle sollecitazioni dei protettori di creare qualcosa di differente". Questi chiamò il piatto "sonntag", come il suo cognome, e poiché Sonntag in tedesco vuol dire domenica, (ovvero Sunday in inglese), il nome fu tradotto in Sunday e successivamente fu modificato in sundae. Per questa versione non è riportata alcuna data precisa.

Tipi
Il classico Sundae
Il gelato è costituito da piccole palline di gelato alla vaniglia condite con una salsa aromatizzata o dello sciroppo, panna montata e una ciliegina al maraschino. Secondo la tradizione, viene quasi sempre servito in una coppa di vetro a forma di tulipano.

Hot Fudge Sundae
È una delle tante variazioni. Il nome deriva dalla salsa calda al cioccolato con cui è guarnito.

Caramelo Sundae
Questa è una variante dell'Hot Fudge in cui la salsa al caramello sostituisce quella al cioccolato.
Sundae Tartaruga
Gli ingredienti principali sono gelato alla vaniglia, salse al cioccolato e al caramello, noci tostate e pecan. È un gelato molto famoso nella tradizione americana. Il nome deriva da una caramella americana chiamata Turtle (in inglese "tartaruga") che aveva gli stessi ingredienti del gelato sopra citato.

Il più costoso
Il sundae più costoso è il Golden Opulence Sundae, venduto da un ristorante a New York al prezzo di 1000 dollari statunitensi. Il gelato è costituito da cinque palline di gelato Tahiti alla vaniglia del Madagascar, coperto da una foglia d'oro commestibile da 23 carati, caviale, cioccolato, frutto della passione, arancia, frutta candita di Parigi, marzapane, ciliegine ed è decorato con confetti di oro vero. Il gelato viene servito in un calice di cristallo baccarat Harcourt con un cucchiaino d'oro a 18 carati.



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Peeps

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I Peeps sono piccoli dolciumi di marshmallow venduti in Canada e Stati Uniti.

Caratteristiche principali
Il nome peeps (tradotto pigolio) deriva dalla prima forma con cui vennero prodotti i peeps: il pulcino
I peeps sono costituiti principalmente da zucchero, sciroppo di mais, marshmallow, gelatina e coloranti vari e sono disponibili in vari colori e forme: i pulcini e i coniglietti sono quelle più vendute.
Disponibili tutto l'anno vengono utilizzati principalmente per riempire i cesti di Pasqua.

Storia
Attualmente le peeps vengono prodotte dall'azienda Just Born, fondata in Bethlehem (Pennsylvania) dall'immigrato russo Sam Born e che vanta il primato di più grande produttrice di caramelle marshmallow del mondo.
La creatrice delle peeps, però, è la Rodda Candy Company, che produceva già nel 1917 peeps a forma di pulcini gialli provisti di alette e tutte fatte a mano.
Sam Born nel 1953 ha acquistato la Rodda Candy Company e la sua linea di peeps pulcini (eliminandovi le alette), sostituendo il faticoso lavoro a mano con quello dei macchinari.Infine Born cambiò il nome dell'azienda in Just Born, alludendo al suo cognome e alla freschezza delle caramelle.
Dal 1960 cominciarono a comparire forme alternative al pulcino, come quella del coniglietto. Dal 1995 vennero introdotti nuovi colori al tradizionale giallo come il rosa, blu, arancione, bianco e lavanda. Dal 1999 in poi vennero introdotti nuovi sapori come la fragola, vaniglia, cioccolato, uva e zucchero filato.Dal 2014 i dolci, limitati solo alla festività pasquale, sono disponibili tutto l'anno.

Concorsi e gare
Nel Maryland si tengo due concorsi sul tema dei peeps: il primo in cui i partecipanti devono creare il miglior diorema di peeps, il secondo (il Peeps-Off) dove i partecipanti devono mangiare il maggior numero di Peeps in 30 minuti. Famosi concorrenti del Peeps-Off sono John Green e Dave Smith, che ottenne a Sacramento il record di 102 peeps mangiate.Record battuto poi da Matt Stonie (200 peeps mangiate).

Curiosità
  • Da quando sono sul mercato i peeps sono al centro di ricette gustose e creative. Fra queste ricordiamo: peeps brownies, peeps popcorn, glassa di peeps, peeps mores, biscotti al cioccolato con peeps al marshmallow, il Peepshi (dove il peep viene avvolto in una palla di riso Kindle in stile roll sushi) e la Peepza (pizza dolce con peeps)
  • Esiste un costume per Halloween raffigurante un peeps prodotto dalla società Kaboodle
  • Se esposti all'aria i peeps diventano stantii e croccanti, qualità molto apprezzate dai consumatori.



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Mock apple pie

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La mock apple pie, anche conosciuta come torta cracker, è una torta fatta di crackers, o Ritz, uova, burro, zucchero, cremor tartaro, limone e cannella. È ricoperta di sfoglia, imitazione della apple pie, ma senza mele. È un grande classico americano, orgoglio della cucina statunitense agli inizi del novecento.
È probabile che abbia origine nell'Ottocento durante la grande depressione, quando i pionieri americani a corto di rifornimenti di mele fresche trovarono il modo di fare la loro torta preferita senza mele. Gli americani, anche se delusi dalla mancanza di mele, furono subito affascinati dalla versatilità della ricetta, che è così diventata un successo pubblico. Il sapore di questa torta è molto simile a quello della apple pie: l'acidità del cremor tartaro consente ai crackers di mantenere il loro aspetto e scompone lo zucchero in una forma più simile a quello presente nelle mele.
Nel diciannovesimo secolo esistevano molte diverse versioni di questa torta, per lo più fatta con briciole e avanzi. Già "La casalinga frugale" (o Complete woman cook) di Susannah Carter (1772), che raccoglie ricette e suggerimenti di vita con l'intento di recuperare il cibo da buttare via e evitare sprechi, testimonia come venisse utilizzata la crosta essiccata del pane per i budini.
Una versione risale al 1868 nel "libro di ricette della signora Putnam e della sua giovane assistente domestica", un'altra è di Quaker Minnie, del 1857, e un'altra ancora di Sue Smith di Handerson del 1858; quest'ultima in una lettera alla sua amica Bet: "ho imparato a fare un nuovo tipo di torta che vorrei che voi tutti assaggiaste, fatene un po' e vedrete se non l'amate. Prendi un cucchiaino colmo di acido tartarico e scioglilo in acqua, un cucchiaino pieno di zucchero e mescola; dopo prendi un biscotto freddo o pane chiato e sgretolalo". Un'altra versione appare nel 1863 nel Confederate Receipt Book e nel libro di cucina "Come cuciniamo a Los Angeles" di Mrs. B.C. Whiting, 1894, considerato “Pioniere della Torta di Mele in California, 1852". Una versione del 1870 indica la torta come una "buona ricetta primaverile".
Nel 1935 i salatini Ritz hanno introdotto, sul retro del loro pacchetto, questa torta a base di Ritz, ricetta che è diventata un classico.



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Marshmallow

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I marshmallow (conosciuti in italiano anche come toffolette o cotone dolce) sono dei cilindretti di zucchero, forma evoluta di un dolce ricavato in origine dalla pianta Althaea officinalis e consumati principalmente negli Stati Uniti. Sono di solito di colore bianco e morbidi al tatto.

Nome
Il nome deriva dal fatto che i marshmallow venivano in origine preparati con il succo dell'Althaea officinalis (volgarmente chiamata marshmallow), una malvacea.

Consumo
I marshmallow possono essere preparati secondo una varietà di modi: i più noti sono la cottura sul fuoco per essere mangiati da soli (di tradizione anglosassone, e richiamata in molti libri e film), o inseriti tra due biscotti Graham insieme a un pezzo di cioccolata formando così lo s'more.
I marshmallow si prestano anche come ingrediente di dolci più elaborati, come per esempio una torta (marshmallow pie).

Storia
Nel ventesimo secolo i marshmallow sono stati diffusi negli Stati Uniti grazie a un nuovo processo di fabbricazione inventato da Alex Doumak negli anni cinquanta. Qualche forma dei marshmallow già esisteva nel 2000 a.C. presso gli Egizi. Nel XIX secolo i marshmallow erano popolari in Francia, dunque i francesi hanno iniziato a cercare di fabbricarli in modo più efficace: intorno al 1850, invece di fare il dolce sbattendo a mano il succo estratto dalla radice della pianta di altea, li hanno fatti con gelatina di grano; comunque il procedimento era ancora molto lungo. Quindi Doumak ha inventato il processo utilizzato oggigiorno, in cui gli ingredienti del marshmallow vengono estrusi e poi tagliati e impacchettati. Dopo l'invenzione di Doumak, il marshmallow è diventato estremamente popolare.





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