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Coppa Sabauda: Il Dolce Regale che Attraversò i Secoli

Nel cuore del Piemonte, tra corti eleganti e saloni ricolmi di specchi dorati, nacque un dessert che avrebbe deliziato intere generazioni: la Coppa Sabauda. Si narra che questo dolce raffinato fosse servito per la prima volta durante una sontuosa cena a corte nel XVIII secolo, in onore di ospiti stranieri in visita a Torino. Un aneddoto curioso racconta che, in quell'occasione, un giovane cuoco di origini francesi — per ovviare alla scarsità di ingredienti freschi — inventò una crema vellutata, arricchita da savoiardi imbevuti di liquore, capace di conquistare il palato dei nobili presenti. L'applauso scrosciante che seguì la presentazione del dessert segnò l'inizio della leggenda della Coppa Sabauda.

La Coppa Sabauda affonda le sue radici nel Settecento, un periodo di grande fermento gastronomico per il Piemonte. I Savoia, dinastia allora al potere, erano rinomati per il loro mecenatismo culturale e gastronomico. I banchetti organizzati nei palazzi di Torino erano vere e proprie vetrine di innovazione culinaria, e la nascita della Coppa Sabauda si inserisce perfettamente in questo contesto.

La ricetta originaria prevedeva pochi ingredienti, facilmente reperibili nelle cucine reali: tuorli d'uovo, zucchero, vino dolce (generalmente Moscato), savoiardi artigianali e panna fresca. Il dolce si presentava come una stratificazione elegante di crema soffice e biscotti morbidi, servita in coppe di cristallo intagliato.

Con il passare dei secoli, il dolce ha subito varie trasformazioni. Nell'Ottocento si aggiunsero aromi come la vaniglia e il caffè, mentre il XX secolo vide l'introduzione del cioccolato e della crema chantilly. Alcune versioni più moderne propongono anche l'impiego del Marsala al posto del Moscato, per conferire una nota più robusta.

Versione Originale e Adattamenti Moderni

Versione originale: crema d'uovo montata a caldo con vino dolce, savoiardi imbevuti nello stesso vino e panna fresca montata a parte, senza ulteriori aromi.

Adattamenti moderni: aggiunta di caffè espresso o liquore al caffè, cacao amaro spolverato sopra l'ultimo strato, inserimento di scaglie di cioccolato fondente tra i vari livelli di crema.

Entrambe le varianti, pur diversificandosi nei dettagli, conservano intatto il carattere aristocratico e la delicatezza che contraddistinguono la Coppa Sabauda da oltre due secoli.

Ricetta Passo-Passo della Coppa Sabauda

Ingredienti per 4 persone:

  • 4 tuorli d'uovo freschissimi

  • 100 g di zucchero semolato

  • 100 ml di Moscato d'Asti

  • 200 ml di panna fresca da montare

  • 12 savoiardi artigianali

  • 50 ml di Moscato (per l'inzuppo)

  • Scorza grattugiata di mezzo limone non trattato

  • Cacao amaro q.b. (opzionale)

Preparazione:

  1. Preparare la crema:
    In una bastardella, sbattere i tuorli con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungere a filo il Moscato, continuando a mescolare. Cuocere a bagnomaria, sempre mescolando, fino a ottenere una crema liscia e vellutata. Attenzione a non superare i 80°C per evitare che l'uovo coaguli.

  2. Montare la panna:
    Lasciare raffreddare completamente la crema di tuorli. Nel frattempo, montare la panna fresca a neve morbida e incorporarla delicatamente alla crema ormai fredda, usando movimenti dal basso verso l'alto per non smontare il composto.

  3. Inzuppare i savoiardi:
    In un piatto fondo, versare il Moscato rimanente. Passare rapidamente i savoiardi nel vino, senza inzupparli eccessivamente.

  4. Assemblare le coppe:
    Disporre uno strato di savoiardi imbevuti sul fondo di coppe di vetro. Versare sopra uno strato abbondante di crema. Procedere con un altro strato di savoiardi e terminare con la crema.

  5. Decorare:
    A piacere, spolverare la superficie con cacao amaro o decorare con scorzette di limone candito.

  6. Riposare:
    Lasciare riposare in frigorifero per almeno 2 ore prima di servire, per permettere ai sapori di amalgamarsi perfettamente.

Curiosità Finali: Cosa Non Sapevi sulla Coppa Sabauda

  • Influenze francesi: La tecnica di montare i tuorli a bagnomaria deriva direttamente dalla pasticceria francese dell'epoca, in particolare dallo zabaglione, a cui la Coppa Sabauda è imparentata.

  • Simbolo di prestigio: Nei ricevimenti ufficiali di Casa Savoia, il dessert veniva spesso servito in coppe d'argento personalizzate, ciascuna recante lo stemma della famiglia.

  • Un dolce democratico: Con il passare del tempo, la Coppa Sabauda si è "popolarizzata", approdando anche sulle tavole borghesi e, infine, in versioni più semplici nelle trattorie piemontesi.

  • Il nome: "Coppa" fa ovviamente riferimento al contenitore di servizio, mentre "Sabauda" deriva dall'antico Regno di Savoia, sottolineando l'origine nobiliare della preparazione.

Per accompagnare la Coppa Sabauda, nulla di più adatto di un Moscato d'Asti DOCG, lo stesso vino utilizzato nella preparazione. In alternativa, un elegante Brachetto d'Acqui, con la sua dolcezza fruttata e la lieve effervescenza, saprà esaltare perfettamente le note delicate del dessert.

Per chi desiderasse aggiungere un contorno storico, si potrebbe servire accanto alla coppa una selezione di frutta candita — fichi, scorze d'arancia, ciliegie — proprio come avveniva nei banchetti piemontesi del Settecento.







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