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Biscotti ai cornflakes

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Biscotti molto piacevoli, di bella presenza, da gustare con il te.

Ingredienti

per 2 placche da forno
  • 400 g di farina di grano tenero
  • 120 g di zucchero
  • 100 g di fiocchi d'avena
  • 100 g di cioccolato fondente oppure al latte
  • 100 g di burro
  • 100 g di margarina
  • 80 g di corn flakes
  • 2 uova piccole
  • 20-30 g di latte
  • 10 g di lievito per dolci
  • 2 buste di vanillina
  • buccia grattugiata di 1 limone

Preparazione

  1. Fate ammorbidire il burro e la margarina a temperatura ambiente.
  2. Tritare brevemente i fiocchi d'avena utilizzando un mixer in modo da ottenere una farina abbastanza grossolana.
  3. Mescolare la farina di fiocchi d'avena con la farina di grano tenero, la vanillina, il lievito e lo zucchero.
  4. Aggiungere le uova, il burro, la margarina, e la buccia tritata di un limone.
  5. Impastare bene, aggiungendo un po' di latte fino ad ottenere un composto omogeneo, quindi aggiungere i cornflakes (fiocchi di mais) ed impastare molto brevemente in modo che non si frantumino.
  6. Rivestite due placche da forno con della carta da forno, quindi con l'ausilio di due cucchiai create delle palline di impasto ed adagiatele sulla placca.
  7. Opzionale: disporre dei cornflakes sulla sommità delle palline per rendere il biscotto più croccante
  8. Infornate a 180 gradi per 17-18 minuti
  9. Tolti dal forno, scaldate il cioccolato a bagnomaria, quindi ricoprire i biscotti con il cioccolato fuso.

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Basìn de Sundri

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I basìn de Sundri nascono in Valtellina nel '800 come versione economica della bisciola (tipico pane dolce valtellinese con fichi secchi e noci), hanno forma e peso ridotti (grandi quanto un odierno panino mignon). Gli ingredienti sono ancora molto poveri, solo dopo la prima guerra mondiale vengono prodotti come biscotti secchi da pasticceria. Non riscontrando successo commerciale i basìn de Sundri vennero accantonati. È solo negli ultimi decenni che viene recuperata la ricetta originale da parte di un forno di Sondrio che ne arricchisce gli ingredienti ai gusti odierni registrandone poi il prodotto e il marchio.

Ingredienti

  • farina
  • uova
  • burro
  • zucchero
  • uva sultanina
  • noci
  • fichi
  • grappa
  • miele



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Bacio pantesco

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Il bacio pantesco è il dolce per antonomasia dell'isola di Pantelleria, variante del dolce tradizionale, la cassatella tipico dell'intera provincia di Trapani. I baci panteschi sono delle frittelle farcite di ricotta e scaglie di cioccolato. La preparazione è particolare e richiede l'utilizzo di un attrezzo, uno stampo metallico a forma di corolla di fiore stilizzata. Nella cassatella di solito è a forma semicircolare, usando uno stampo circolare, assumendo la forma di un grosso raviolo.

Ricetta

Ingredienti

Per la preparazione del ripieno servono:
  • 300 g di ricotta
  • gocce di cioccolato
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • cannella
Per la preparazione delle "scorce" (le frittelle) occorrono:
  • 2 uova
  • 120 g di latte
  • 150 g di farina
  • 2 g di lievito di birra
  • olio di semi
  • zucchero a velo

Preparazione

  • Ripieno: si mette la ricotta in una ciotola, si aggiunge un cucchiaio di zucchero e si amalgama il tutto; si aggiungono quindi la cannella e le gocce di cioccolato in quantità variabili a seconda del gusto. Si riamalgamano bene tutti gli ingredienti per ottenere un impasto omogeneo, la crema così ottenuta viene quindi fatta riposare in frigorifero.
  • Pastella: si mettono le uova in una ciotola e si sbattono, si aggiungono il latte, la farina ed il lievito di birra e si mescola tutto per ottenere una pasta omogenea e senza grumi. Si usa quindi lo stampo in metallo o in vetro per ottenere la forma desiderata e si fanno friggere le forme di pastella per immersione in olio caldo; infine si farciscono le frittelle con la ricotta per venire poi spolverate con lo zucchero a velo.
Nella cassatella si riempie la pastella con il ripieno, si chiude e si frigge.

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Amaretti dal cuore morbido

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Ingredienti

per 6 persone
  • 180 g di mandorle spellate
  • 20g di mandorle amare spellate
  • 50g di zucchero a velo
  • 130g di zucchero semolato
. 2 albumi leggermente montati . 1 bustina di vanillina . un pizzichino di sale . zucchero qb

Preparazione

  1. tritare finemente tutte le mandorle
  2. Aggiungere tutto lo zucchero e mescolare
  3. aggiungere il sale,la vanillina e gli albumi
. formare delle palline grandi quanto una noce e passarle nello zucchero . adagiare le palline su carta da forno e informare a 180° per 15 minuti poi tenendo lo sportello del forno leggermente aperto passare a 200° per circa 7 minuti Così facendo otterrete degli amaretti squisiti dal cuore morbido che le migliori marche vi invidieranno

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Strudel

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Non vi sgomentate se questo dolce vi pare un intruglio nella sua composizione e se dopo cotto vi sembrerà qualche cosa di brutto come un’enorme sanguisuga, o un informe serpentaccio, perché poi al gusto vi piacerà.
  • Mele reínettes, o mele tenere di buona qualità, gr. 500.
  • Farina, grammi 250.
  • Burro, grammi 100.
  • Uva di Corinto, grammi 85.
  • Zucchero in polvere, grammi 85.
  • Raschiatura di un limone.
  • Cannella in polvere due o tre prese.
Spegnete la farina con latte caldo, burro, quanto una noce, un uovo e un pizzico di sale per farne una pasta piuttosto soda che lascerete riposare un poco prima di servirvene. Tirate con questa pasta una sfoglia sottile come quella dei taglierini e, lasciando gli orli scoperti, distendetevi sopra le mele che avrete prima sbucciate, nettate dai torsoli e tagliate a fette sottili. Sul suolo delle mele spargete l’uva, la raschiatura di limone, la cannella, lo zucchero e infine i 100 grammi di burro liquefatto, lasciandone un po’ indietro per l’uso che sentirete. Ciò fatto avvolgete la sfoglia sopra sé stessa per formarne un rotolo ripieno che adatterete in una teglia di rame, già unta col burro, assecondando per necessità la forma rotonda della medesima; col burro avanzato ungete tutta la parte esterna del dolce e mandatelo al forno. Avvertite che l’uva di Corinto, o sultanina, è diversa dall’uva passolina. Questa è piccola e nera; l’altra è il doppio più grossa, di colore castagno chiaro e senza vinacciuoli anch’essa. Il limone raschiatelo con un vetro.

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Lo sapevi che uno dei migliori panettoni d'Italia è fatto in un carcere italiano?


Una delle migliori pasticcerie d'Italia si trova all'interno di un carcere di Padova (Veneto); lì, i detenuti stipendiati producono biscotti artigianali, torte, torroni, torte natalizie e molto altro.

Ma è il panettone, il tipico dolce natalizio italiano, per cui la pasticceria è più famosa. È regolarmente classificato tra i primi dieci in Italia.

La particolarità di questa storia, che è arrivata addirittura alla homepage del New York Times, è che la Pasticceria Giotto si trova all'interno del carcere Casa di Reclusione Due Palazzi, alla periferia di Padova.

Il sito della pasticceria afferma con orgoglio: “Nel 2005 abbiamo portato la pasticceria al carcere Due Palazzi di Padova per lavorare fianco a fianco con i detenuti. Ad oggi più di 200 si sono formate professionalmente nell'arte della pasticceria e non solo”.

La pasticceria è stata fondata dalla cooperativa Work Crossing, un gruppo senza scopo di lucro che gestisce programmi di lavoro carcerario nella regione. La cooperativa gestisce tuttora il programma e, ai primi di dicembre, riporta il New York Times, la cooperativa ha aperto una vetrina di Pasticceria Giotto a Padova.

Dei circa 500 detenuti in carcere, 38 sono impiegati in pasticceria, seguiti da quattro pasticceri professionisti; gli altri sono impiegati in diversi programmi di lavoro, come call center per prenotazione visite mediche, o nella produzione di valigie.

Coloro che accedono al programma di pasticceria vengono scelti in base a diversi criteri, e non prima di aver lavorato con uno psicologo per sei mesi. Un fattore che viene preso in considerazione è la necessità di sostenere una famiglia all'esterno, così come il profilo personale e la durata della pena. Ogni detenuto viene regolarmente assunto con un contratto e riceve una busta paga che può inviare alla sua famiglia nel tentativo di creare/mantenere una connessione con il mondo esterno e instillare in loro un senso di utilità che altrimenti non proverebbero.

Il panettone preparato alla Pasticceria Giotto impiega tre giorni per la preparazione perché sono necessari più impasti e lievitazioni. La Pasticceria Giotto dovrebbe cuocere più di 80.000 panettoni durante le festività natalizie.

Oltre al tradizionale panettone, il team di Giotto ha preparato diverse varianti creative come il panettone amarene gianduia (gianduia e ciliegie), panettone cioccolato e caffè, panettone cioccolato e fichi.

La pasticceria produce anche praline, biscotti, gelati, focacce veneziane, colombe, tutti disponibili nel loro e-shope nel loro negozio di Padova, ed esportati nel resto d'Italia e all'estero.


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Taralli di Sant'Antonio

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I taralli di Sant'Antonio, sono i dolci tipici della festa del 18 e 19 agosto intitolata a Sant'Antonio da Padova.
A Giuliano Teatino la statua del santo è posta su un carro decorato con festoni di carta tra i quali vengono posti i taralli benedetti. La ricetta della preparazione è segreta e si tramanda da moltissimo tempo. Il ricavato della vendita dei taralli è donato alla chiesa di Giuliano Teatino, dove è custodita la statua del Santo protettore.

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Sultsina

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Sultsina è un dolce tradizionale careliano, una via di mezzo tra una crêpe e pane azzimo, fatto con un ripieno di segale non fermentata e una particolare farina (mannapuuro) oppure anche di riso al latte.

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Kissel

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Il Kissel o kisel oppure kisiel (in Estone kissell, in Finlandese kiissel, in Lettone ķīselis, in Lituano kisielius, in Polacco kisiel, in Russo кисель kisél’, in Ucraino кисiль, in Bielorusso кісель, kisél') è un piatto viscoso a base di frutta, consumato prevalentemente sia come dolce che come bevanda.
È costituito da succo edulcorato di frutti di bosco, come il succo di mora, addensato con dell'amido di mais, della fecola di patate o di Maranta; talvolta viene aggiunto del vino rosso oppure della frutta secca o fresca. È piuttosto simile al rødgrød Danese e al Tedesco Rote Grütze. Lo Svedese blåbärssoppa, inoltre, è un dessert a base di mirtilli dalla simile preparazione, sebbene non vengano utilizzati mirtilli disidratati ma esclusivamente mirtilli freschi o surgelati.
Il Kissel è un dessert che può essere servito sia caldo che freddo, ottimo da gustare anche con del quark o con un budino di semolino dolcificati. Può ulteriormente essere servito come condimento per pancakes o con del gelato. Inoltre, se il kissel viene preparato usando una quantità ridotta di amidi addensanti, può essere anche bevuto. Degustare il kissel come bevanda è una pratica molto comune in Russia e Ucraina.
Il nome del dessert deriva da una parola slava che significa "acre" (cfr. Russo кислый kisly) e con la quale si indicava un simile piatto di antica tradizione slava — una farinata d'avena lievitata (o pasta madre) derivante dal grano — più comunemente avena ma, alternativamente, qualsiasi tipo di frumento e persino i legumi, come i piselli o le lenticchie, potevano essere utilizzati, tuttavia i kissels a base di fagioli non erano lievitati — privo della dolcezza che caratterizza le versioni attuali del piatto. Il kissel viene menzionato per la prima volta nella Cronaca degli anni passati, scritta nell'antica lingua slava orientale. Nella cronaca russa viene narrata la storia di come, ai tempi della Rus' di Kiev del decimo secolo, questo alimento abbia salvato la leggendaria città di Bilhorod Kyivsky, assediata dalla popolazione nomade dei Peceneghi nel 997. Quando, in città, iniziarono a scarseggiare i generi alimentari ed ebbe inizio la carestia, i cittadini seguirono il consiglio di un anziano signore, il quale disse loro di preparare il kissel con i resti del grano e che avrebbero potuto ottenere una bibita dolce dall'idromele rimasto. Così, gli abitanti della città riempirono un recipiente di legno con il kissel ed un altro con l'idromele, infilarono tali contenitori dentro a delle fosse scavate nel terreno e vi costruirono sopra due finti pozzi. Quando gli ambasciatori dei Peceneghi vennero in città, essi videro gli abitanti prendere del cibo da quei "pozzi" e anche ai Peceneghi fu permesso di assaggiare il kissel e la bibita d'idromele. Impressionati da tale finzione e degustazione, i Peceneghi decisero di porre fine all'assedio e di andarsene, essendo convinti del fatto che i Ruteni si fossero misteriosamente nutriti della terra stessa.
Al giorno d'oggi, la maggior parte delle famiglie polacche prepara il kissel servendosi di miscele solubili e non seguendo il metodo tradizionale. I gusti più diffusi sono quelli alla fragola, all'uva spina e al lampone. In Russia, i gusti più comuni sono quelli all'ossicocco, alla ciliegia e al ribes rosso. Il kissel all'ossicocco (in Lituano spanguolių kisielius), in particolare, è considerato un piatto tipico tradizionale da servire a tavola la sera della Kūčios (la cena della vigilia di Natale) in Lituania. In Finlandia, il kissel è solitamente a base di mirtilli (in quanto ivi è facile reperire i mirtilli selvatici nei boschi e, di conseguenza, raccoglierli a costo zero) oltre che di prugne secche, albicocche, fragole, etc. La densità può variare in base alla quantità di fecola di patate utilizzata: una leggera zuppa al mirtillo si ingerisce con maggiore facilità bevendola, mentre una variante più densa, simile alla gelatina nella consistenza, viene comunemente mangiata con un cucchiaino, come un classico dessert. Anche il rabarbaro viene utilizzato come ingrediente per il kissel, ma viene spesso associato con le fragole al fine di rendere il gusto meno aspro. Il kiisseli alla prugna (luumukiisseli), invece, viene tradizionalmente mangiato con il risolatte nel giorno di Natale. Il kiisseli al latte (maitokiisseli) costituisce un'ulteriore variante a base di latte aromatizzato con zucchero e vanillina (o vaniglia).
Nelle fiabe russe, il paese delle meraviglie (simile al paese di Cuccagna) viene descritto come il base dai "fiumi di latte e sponde di kissel". Quest'espressione divenne un idioma in Russo volto a significare "vita prospera" o "paradiso terrestre".
Un'altra espressione polacca e russa, letteralmente "la settima acqua sul kissel", viene utilizzata per descrivere un parente alla lontana.

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Torta di tagliatelle

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La torta di tagliatelle è un dolce tipico della cucina mantovana. È uno dei dolci più apprezzati della tradizione locale. Ha forma rotonda, di colore giallo-bruno a crosta secca.
La preparazione avviene in due tempi: prima la preparazione della sfoglia che arricchirà a strati la torta a tagliatelle sottilissime e quindi l'impasto di mandorle e zucchero che verrà inserito nella sfoglia stessa.
In tempi lontani la torta veniva preparata il giorno di Santa Lucia (13 dicembre) per essere quindi consumata durante le feste di Natale.

Ingredienti

  • Farina.
  • Mandorle dolci.
  • Zucchero.
  • Burro.
  • Uova.
  • Sale
  • Aromi.
  • Liquore di alchermes o Sassolino.

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Space cake

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La space cake (torta spaziale) è un dolce realizzato con l'aggiunta ai normali ingredienti di hashish o marijuana preventivamente disciolti a caldo in una soluzione idroalcolica (rhum) o grassa (burro). Attualmente questo tipo di dolce o dessert è venduto legalmente nei coffeeshop olandesi.
A differenza del normale effetto dato dall'inalazione dei fumi di combustione dei principi attivi, tale metodologia di assunzione prevede un'attesa maggiore prima della manifestazione degli effetti (da una a tre ore). Questo particolare sistema di consumo è noto e in uso soprattutto negli Stati Uniti.

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Booza

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Booza ( الآيس كريم واللبنin Arabo: "gelato al latte", detto anche "gelato arabo" composto di resina di mastic. È elastico, appiccicoso,resistente allo scioglimento ai climi più caldi del mondo arabo.
Questo tipo di gelato è di solito e tradizionalmente prodotto con un ingrediente chiamato "salep", che gli conferisce la capacità di resistere alla fusione. Questo ingrediente è primario nella versione turca di questo tipo di gelato, ed è chiamato dondurma.
La preparazione di questo gelato è una vera arte. Gli artigiani lo preparano in contenitori profondi, e, quando diventa duro, mentre si suona, inizia la preparazione tramite un grosso mortaio di legna. Si suona sul gelato fino a quando è pronto.

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Diples


I diples o thiples (Δίπλες) è un tipico dolce della cucina greca, realizzato con sottilissime foglie di pasta sfoglia. La pasta sfoglia viene arrotolata in strisce lunghe e sottili, fritte nell'olio bollente ed infine immerse nello sciroppo. Tradizionalmente, al posto dello sciroppo viene utilizzato il miele caldo, e i thiples vengono spolverati con noci sbriciolate e cannella. I thiples possono essere realizzati anche con forme differenti, fra cui le più comuni sono a farfallino o a spirale. I diples sono un dolce tipico della zona del Peloponneso e vengono serviti anche in occasione di matrimoni o celebrazioni per l'anno nuovo.

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Galaktoboureko

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Il galaktoboureko (γαλακτομπούρεκο) è un dessert tipico della cucina greca, non dissimile da un budino e a base di semolino in pasta fillo.
È talvolta aromatizzato con limone o arancio in scorze. Esso può essere preparato in teglia, con stati di pasta fillo nella parte superiore ed inferiore, o arrotolati in porzioni singole (di 10 cm circa). Spesso viene servito ricoperto di sciroppo chiaro dolce. Il nome deriva da due parole: la prima gala, di origine tipicamente greca (γάλα; latte) e la seconda di origine turca (burek; dal turco torta). A differenza del millefoglie, a cui assomiglia in parte, la crema è cotta con la pasta e non aggiunta in seguito.

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Perché la maggior parte degli europei odia il cioccolato di Hershey?

Non sono sicuro che sia "la maggior parte degli europei", ma è un'opinione comunemente sentita. Una che devi solo soffrire in silenzio. Ma ci sono due ragioni:

  1. Il cioccolato di Hersey è unico. Non ha sempre avuto un sapore così. Durante la Grande Depressione, Hershey iniziò a utilizzare tecniche di conservazione degli alimenti che introdussero l'acido butirrico nel cioccolato al latte. Questo è un sapore stranamente aspro, amaro e aspro, ma ha prolungato la durata di conservazione. Se non ti piace il gusto, è una preferenza. (Non sono un fan.)

  2. Come gli americani, alcuni europei sono cretini. Alcuni europei hanno solo bisogno di trovare qualcosa che non piaccia agli americani più poveri.

C'è una piccola cioccolateria non lontano da me. Questo maestro cioccolatiere vola in Messico, Costa Rica, Perù, ecc. Acquista le cialde di cacao, le mette in valigia e le riporta al suo negozio. Ha alcune buone storie sulle sue interazioni con i costumi. Da quello, fa del cioccolato estremamente buono. Ma non ha proprio il sapore di qualcosa che ho assaggiato in Europa. È diverso. Un po' più... crudo.

Con un po' del loro cioccolato, fanno un cioccolato da bere Maya in stile tradizionale.



Per essere chiari, questa non è "cioccolata calda" o " cacao caldo". Non ci sono latticini. Senza zucchero. È solo una bevanda al cioccolato schiumosa e speziata. Non ha il sapore del cioccolato che hai mangiato in Europa. Ha un vero morso . (E per i più coraggiosi, c'è una versione "piccante" che contiene una vera capsaicina. Sì, per favore!)

Alcune persone lo adorano. Alcune persone lo odiano. Il gusto conta. Ancora una volta, non è cioccolata calda. Quindi, se ti aspettavi felicemente la cioccolata calda, probabilmente non ti piacerà.

Poiché la civiltà umana conobbe per la prima volta il cioccolato, questo è com'era il cioccolato.


Gli europei l'hanno visto. Mi è piaciuto molto, come potrebbero non farlo? Ha portato il cacao e il cacao dalle Americhe in Europa e ha cercato di farli propri. Hanno affinato la preparazione per soddisfare i loro palati europei. Hanno aggiunto lo zucchero. E il latte. E a volte qualche altro agente condizionante. E cancellato tutti gli spigoli del Nuovo Mondo. E per molto tempo questo finissimo cioccolato è stato un bene di lusso.

E oggi conosciamo tutti i pregiati cioccolatini tedeschi, svizzeri e belgi. E hanno il loro gusto. E penso che la maggior parte di loro sia abbastanza buona. E i prezzi sono scesi considerevolmente rispetto ai loro prezzi storici. Ma è quello che ottieni in Europa. Se è quello a cui sei abituato, ed è quello che ti aspetti, potresti essere deluso da qualcos'altro.

Bene. Il cioccolato di Hershey non è quello. Il primo bar Hershey fu realizzato nel 1900. La regina Vittoria era ancora viva.

L'America stava diventando più ricca, più velocemente . Le persone avevano redditi crescenti. E Milton Hershey stava cercando un modo per produrre cioccolato in serie e per fare un cioccolato al latte che utilizzasse l'abbondanza di latticini in Pennsylvania. E a quel tempo, il cioccolato Hershey aveva un sapore molto simile, diciamo, al cioccolato Cadbury. (Anche se oggi sono entrambi cioccolatini abbastanza economici e dico che la differenza di gusto è marginale.)

In gran parte dell'Europa, il cioccolato era ancora costoso. Negli Stati Uniti, qualsiasi bambino in età scolare potrebbe comprare un bar Hershey per un nichelino. Cioccolato decente per gli americani della classe operaia. Prima del Modello T. Prima dell'elettricità. Prima dei telefoni. Prima della refrigerazione.

(E Milton Hershey era un grande sostenitore della filantropia. Ha usato gran parte dei suoi profitti per sostenere gli orfani, l'istruzione, l'assistenza sanitaria e così via. Un bravo ragazzo.)


Quando arrivò la Grande Depressione, Hershey continuò a produrre cioccolato. A prezzi convenienti. E si rifiutò di licenziare qualsiasi lavoratore, nonostante il costo.

Ed è qui che è avvenuto il primo grande cambiamento di sapore. I pasticceri di Hershey hanno scelto di enfatizzare la conservazione del cibo rispetto al sapore. Ma il compromesso era un sapore leggermente aspro e aspro.

Ma gli americani della classe operaia non sembravano preoccuparsi di avere ancora cioccolato a prezzi accessibili durante la GRANDE DEPRESSIONE. (Al contrario, Cadbury ha iniziato a sperimentare anche alcuni nuovi prodotti. Intesi a far andare oltre la loro limitata fornitura di cioccolato.)

Per gli americani, il cioccolato non era un lusso. Il cioccolato, come il caffè, le sigarette e la birra, era una dannata necessità della vita. E la guerra!

Quando arrivò la seconda guerra mondiale, e gli americani amavano così tanto il cioccolato Hershey, che il Dipartimento della Guerra cercò di portare il cioccolato Hershey nelle razioni. Entrambi per gli americani in Europa. E per gli americani nel Pacifico. Anche se il Dipartimento della Guerra ha chiesto a Hershey di apportare una modifica. Non renderlo abbastanza buono da far desiderare ai soldati americani del cioccolato finissimo.

In breve, il sapore di Hershey's è stato un vero e proprio denominatore comune per un gran numero di americani su più generazioni. È una cosa nota. Parte della cultura popolare e consumistica americana. È quello che è, un prodotto del suo tempo, luogo e storia americana.



Voglio dire, davvero? Dovremmo tutti lamentarci di altre cose dal sapore strano che potrebbero piacere alle persone di altri paesi?



Ma è anche sorprendentemente strano sentire gli europei criticare il cioccolato di Hershey.

Nella maggior parte degli Stati Uniti, puoi andare in quasi tutte le catene di negozi di alimentari e trovare cioccolatini di ogni tipo, tipo, sapore e preparazioni da ogni diversa parte del mondo. Non posso dirti quanti tipi ha il mio negozio locale. Ce ne sono troppi e non li ho mai contati. Sono più costosi del cioccolato di Hershey.

Quindi, presentarsi negli Stati Uniti, guardare oltre l'assurda abbondanza di cioccolato di ogni tipo e storcere il naso in particolare su Hershey, è una sorta di imbarazzante classe verso i lavoratori più poveri.

"Scusa-mi, ma la tua personalità si sta dimostrando."

Certo certo. Le persone di tutti e di tutti i paesi possono essere degli idioti. O non rendersi conto che sono degli idioti. E spesso, quella percezione risiede nella persona che esprime il giudizio (che è quello che sto facendo in questo momento).

Una cosa è dire che non ti piace il cioccolato Hershey perché non ha un buon sapore. Un'altra cosa è fingere ostinatamente che tutto il cioccolato americano provenga da Hershey.


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