Il Kissel o kisel oppure
kisiel (in Estone kissell, in Finlandese kiissel, in Lettone
ķīselis, in Lituano kisielius, in Polacco kisiel, in Russo кисель
kisél’, in Ucraino кисiль, in Bielorusso кісель,
kisél') è un piatto viscoso a base di frutta, consumato
prevalentemente sia come dolce che come bevanda.
È costituito da succo edulcorato di
frutti di bosco, come il succo di mora, addensato con dell'amido di
mais, della fecola di patate o di Maranta; talvolta viene aggiunto
del vino rosso oppure della frutta secca o fresca. È piuttosto
simile al rødgrød Danese e al Tedesco Rote Grütze.
Lo Svedese blåbärssoppa, inoltre, è un dessert a base di
mirtilli dalla simile preparazione, sebbene non vengano utilizzati
mirtilli disidratati ma esclusivamente mirtilli freschi o surgelati.
Il Kissel è un dessert che può essere
servito sia caldo che freddo, ottimo da gustare anche con del quark o
con un budino di semolino dolcificati. Può ulteriormente essere
servito come condimento per pancakes o con del gelato. Inoltre, se il
kissel viene preparato usando una quantità ridotta di amidi
addensanti, può essere anche bevuto. Degustare il kissel come
bevanda è una pratica molto comune in Russia e Ucraina.
Il nome del dessert deriva da una
parola slava che significa "acre" (cfr. Russo кислый
kisly) e con la quale si indicava un simile piatto di antica
tradizione slava — una farinata d'avena lievitata (o pasta madre)
derivante dal grano — più comunemente avena ma, alternativamente,
qualsiasi tipo di frumento e persino i legumi, come i piselli o le
lenticchie, potevano essere utilizzati, tuttavia i kissels a base di
fagioli non erano lievitati — privo della dolcezza che caratterizza
le versioni attuali del piatto. Il kissel viene menzionato per la
prima volta nella Cronaca degli anni passati, scritta nell'antica
lingua slava orientale. Nella cronaca russa viene narrata la storia
di come, ai tempi della Rus' di Kiev del decimo secolo, questo
alimento abbia salvato la leggendaria città di Bilhorod Kyivsky,
assediata dalla popolazione nomade dei Peceneghi nel 997. Quando, in
città, iniziarono a scarseggiare i generi alimentari ed ebbe inizio
la carestia, i cittadini seguirono il consiglio di un anziano
signore, il quale disse loro di preparare il kissel con i resti del
grano e che avrebbero potuto ottenere una bibita dolce dall'idromele
rimasto. Così, gli abitanti della città riempirono un recipiente di
legno con il kissel ed un altro con l'idromele, infilarono tali
contenitori dentro a delle fosse scavate nel terreno e vi costruirono
sopra due finti pozzi. Quando gli ambasciatori dei Peceneghi vennero
in città, essi videro gli abitanti prendere del cibo da quei "pozzi"
e anche ai Peceneghi fu permesso di assaggiare il kissel e la bibita
d'idromele. Impressionati da tale finzione e degustazione, i
Peceneghi decisero di porre fine all'assedio e di andarsene, essendo
convinti del fatto che i Ruteni si fossero misteriosamente nutriti
della terra stessa.
Al giorno d'oggi, la maggior parte
delle famiglie polacche prepara il kissel servendosi di miscele
solubili e non seguendo il metodo tradizionale. I gusti più diffusi
sono quelli alla fragola, all'uva spina e al lampone. In Russia, i
gusti più comuni sono quelli all'ossicocco, alla ciliegia e al ribes
rosso. Il kissel all'ossicocco (in Lituano spanguolių kisielius), in
particolare, è considerato un piatto tipico tradizionale da servire
a tavola la sera della Kūčios (la cena della vigilia di Natale) in
Lituania. In Finlandia, il kissel è solitamente a base di mirtilli
(in quanto ivi è facile reperire i mirtilli selvatici nei boschi e,
di conseguenza, raccoglierli a costo zero) oltre che di prugne
secche, albicocche, fragole, etc. La densità può variare in base
alla quantità di fecola di patate utilizzata: una leggera zuppa al
mirtillo si ingerisce con maggiore facilità bevendola, mentre una
variante più densa, simile alla gelatina nella consistenza, viene
comunemente mangiata con un cucchiaino, come un classico dessert.
Anche il rabarbaro viene utilizzato come ingrediente per il kissel,
ma viene spesso associato con le fragole al fine di rendere il gusto
meno aspro. Il kiisseli alla prugna (luumukiisseli), invece, viene
tradizionalmente mangiato con il risolatte nel giorno di Natale. Il
kiisseli al latte (maitokiisseli) costituisce un'ulteriore
variante a base di latte aromatizzato con zucchero e vanillina (o
vaniglia).
Nelle fiabe russe, il paese delle
meraviglie (simile al paese di Cuccagna) viene descritto come il base
dai "fiumi di latte e sponde di kissel". Quest'espressione
divenne un idioma in Russo volto a significare "vita prospera"
o "paradiso terrestre".
Un'altra espressione polacca e russa, letteralmente "la
settima acqua sul kissel", viene utilizzata per descrivere un
parente alla lontana.
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