L'Agnello pasquale è un dolce tipico
favarese, costituito da pasta reale (pasta di mandorle) e pasta di
pistacchio.
Storia
Tra la fine dell'Ottocento e gli inizi
del Novecento si ha qualche traccia di dolci di pasta reale e pasta
di pistacchio a Favara, tra cui la frutta martorana, di origine
palermitana, e l'Agnello pasquale.
La tradizione narra che le prime a
preparare questo dolce furono le suore del Collegio di Maria del
quartiere "Batia" di Favara. La ricetta veniva tramandata
oralmente, dalle suore più anziane a quelle più giovani. Una delle
prime ricette dell'Agnello pasquale porta la data del 1898 ed è
appartenuta ad un ricca famiglia della borghesia agraria e solfifera
dell'Ottocento favarese.
Allora era un dolce poco diffuso e di
produzione strettamente familiare, in quanto non poteva competere con
i cannoli siciliani, 'Cciardoni e tanti altri dolci tipici siciliani
apprezzati da cento anni addietro dai favaresi. Ne fa alcuni accenni
lacunosi il barone Antonio Mendola, illustre benefattore favarese.
Questo dolce è stato assaggiato il 12
maggio 1923, da mons. Giuseppe Roncalli (1881-1963 - eletto Papa
Giovanni XXIII il 28-10-1858), quando, essendo in visita ad Agrigento
e dovendo rientrare a Roma, il canonico Antonio Sutera volle
accompagnarlo fino a Caltanissetta e, passando per Favara, insieme si
fermarono nella sua residenza di via Umberto per prendere un caffè
e, per l'occasione, assaggiare questo dolce favarese preparato da
suor Concetta Lombardo del Collegio di Maria.
Il dolce venne talmente apprezzato da
mons. Roncalli, al punto tale che a 40 anni esatti dalla visita ad
Agrigento-Favara, precisamente l'11 maggio 1963, ricevendo il nuovo
vescovo ausiliare di Agrigento, mons. Calogero Lauricella,
accompagnato per l'occasione, dal teologo Antonio Sutera (nipote del
canonico Antonio Sutera), studente all'Università di Roma, papa
Giovanni XXIII volle ricordare due cose in particolare: la visita
effettuata ai templi di Agrigento e il gusto particolare dell'Agnello
pasquale, consumato a Favara.
Il canonico Sutera, quando era
direttore diocesano delle pontificie opere missionarie e rettore del
seminario di Agrigento più volte ha omaggiato mons. Roncalli di
questo squisito dolce favarese e successivamente, riprendendo una
vecchia e nobile tradizione, anche il Movimento Giovanile Studentesco
di Favara, il cui promotore era il sac. Antonio Sutera (nipote del
suddetto canonico), a quell'epoca rettore della chiesa del Rosario di
Favara.
Di generazione in generazione la
ricetta è stata tramandata ed è arrivata fino ai nostri tempi. Data
la grande produzione di questo dolce intorno alla metà del
Novecento, Favara è stata denominata "Città dell'Agnello
pasquale", istituende addirittura una sagra.
Sagra
dell'Agnello pasquale
Nata di recente, precisamente nel 1997
per iniziativa di Antonio Moscato in qualità di Assessore Comunale
alla Cultura, la Sagra dell'Agnello pasquale, che si svolge ogni anno
nel periodo di Pasqua al Castello Chiaramonte di Favara, comprende
una serie di giornate nelle quali le persone possono andare a
guardare e gustare il dolce della tradizione favarese preparato dai
varie pasticcerie della città.
Inoltre si può assistere alla
preparazione del dolce grazie ai pasticceri favaresi e all'opera
degli alunni dell'Istituto alberghiero Gaspare Ambrosini di Favara,
che mostrano le fasi della preparazione degli impasti,
dell'assemblaggio del dolce e delle varie decorazioni.
La sagra valorizza il paese di Favara
attirando visitatori da tutti i comuni della provincia di Agrigento e
della Sicilia.
Il dolce
L'Agnello Pasquale è costituito da:
pasta reale, ottenuta dalla
lavorazione a caldo di mandorle tritate, acqua e zucchero;
pasta di pistacchio, che
costituisce il ripieno, ottenuta dalla lavorazione a caldo di
pistacchi tritati, acqua e zucchero.
Per aromatizzare si può usare scorza
di limone grattuggiata e profumo di vaniglia. La classica decorazione
è la "velata", cioè zucchero fondente che copre l'intero
Agnello, tranne testa e collo.
Curiosità
Nell'edizione 2003 della sagra
dell'Agnello Pasquale è stato realizzato un agnello di 202 kg, che
è entrato nel Guinness dei primati.
Due chef favaresi sono apparsi su
Rai 2 nella trasmissione Mattina in famiglia per mostrare la
preparazione dell'Agnello Pasquale.