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Cannolo siciliano


Cannoli siciliani nel trapanese.

I cannoli sono una delle specialità più conosciute della pasticceria siciliana. Come tale è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).
In origine venivano preparati in occasione del carnevale; col passare del tempo la preparazione ha perso il suo carattere di occasionalità ed ha conosciuto una notevolissima diffusione sul territorio nazionale, divenendo in breve un rinomato esempio dell'arte pasticciera italiana nel mondo.

Preparazione

Si compone di una cialda di pasta fritta (detta scòrza e lunga da 15 a 20 cm con un diametro di 4–5 cm) ed un ripieno a base di ricotta di pecora. Per la scorza, si formano piccoli dischi di pasta (fatta di farina di grano tenero, vino, zucchero e strutto) che vengono arrotolati su piccoli tubi di metallo e poi fritti, tradizionalmente nello strutto, oggi anche in grassi meno costosi. Prima delle moderne leggi in materia d'igiene, la pasta veniva arrotolata su piccoli cilindri ottenuti ritagliando normali canne di fiume, che diedero così il nome al dolce.
Il ripieno tradizionale consiste di ricotta di pecora setacciata e zuccherata. Al ripieno vengono poi aggiunti canditi ed o gocce di cioccolata infine il dolce viene spolverato di zucchero a velo.
I cannoli vanno riempiti al momento di mangiarli; questo perché, con il passar del tempo, l'umidità della ricotta viene assorbita dalla cialda facendole perdere la sua croccantezza. Per evitare questo inconveniente, alcuni pasticcieri rivestono la superficie interna del cannolo con cioccolato fuso: in questo modo, l'involucro non si impregna rimanendo croccante per più tempo.

Ipotesi sull'origine

L'orgine del cannolo è sicuramente lontana nel tempo. Nel 70 a.C. Cicerone all'epoca della sua permanenza in Sicilia come questore, parlava di un dolce simile al cannolo odierno: "Tubus farinarius, dulcissimo, edulio ex lacte factus", (tubo farinaceo ripieno di latte per un dolcissimo cibo).
In realtà il riferimento del nome è legato alle canne di fiume cui veniva arrotolata fino a pochi decenni fa la cialda durante la sua preparazione. Quel che è certo è che il dolce fu inventato in tempi remoti per festeggiare il carnevale.

Per 24 cialde

    • Farina 250 gr
    • Zucchero a velo 30 gr
    • Strutto 50 gr
    • Cacao in polvere amaro 5 gr
    • Sale 1 cucchiaino raso
    • Cannella in polvere 1 cucchiaino raso
    • Caffe in polvere 1 cucchiaino raso
    • Uova medie 1 (dal peso di 50 gr sgusciato)
    • Aceto di vino bianco 30 ml
    • Marsala secco 30 ml

..per il ripieno

    • Ricotta di pecora 750 gr
    • Zucchero 300 gr
    • Cioccolato fondente in gocce 75 gr o canditi

..per guarnire

    • Ciliegie candite 24
    • Zucchero a velo q.b.

..per spennellare

    • Uova 1 albume


..per friggere

    • Strutto o olio di arachide 1 lt

■ Preparazione


Cannoli siciliani

Prima di iniziare a preparare le cialde (dette “scorcie”) mettete la ricotta a scolare in un colino poggiato dentro a una ciotola e riponete il tutto in frigorifero. Mettete in una ciotola capiente la farina setacciata, il sale, la cannella, il caffè in polvere, il cacao e lo zucchero a velo setacciati. Aggiungete lo strutto, l’uovo e poi, a filo, l’aceto mischiato con il marsala (1); questi ultimi liquidi, devono essere aggiunti piano piano, impastando, perché potrebbe non essere necessario aggiungerli interamente, a seconda di quanto assorbirà la farina da voi utilizzata. Tenete presente che l’impasto dovrà risultare morbido ed elastico ma consistente, un po’ più duro dell’impasto del pane. Impastate il composto per almeno 5 minuti (2) su di un piano di lavoro, fino a che non sarà elastico, liscio ed omogeneo (3) poi avvolgetelo nella pellicola trasparente e mettetelo a riposare per almeno un’ora in frigorifero.
Cannoli siciliani

Ora dedicatevi a preparare la crema per la farcitura: prendete la ricotta ben scolata e ponetela dentro ad una ciotola dove aggiungerete lo zucchero (4). Mescolate delicatamente gli ingredienti senza insistere troppo, poi coprite la ciotola con della pellicola e ponetela in frigorifero per almeno un’ora. Trascorso il tempo indicato, prendete un setaccio a maglie molto fini, poggiatelo su di una ciotola e con l’aiuto di una spatola schiacciate il composto di ricotta e zucchero verso il basso per farlo fuoriuscire; setacciate in questo modo tutto il composto (5). Una volta ottenuta una crema molto fine, aggiungete le gocce di cioccolato (6) (oppure, se preferite, dei cubetti di zucca candita, come tradizione vuole): conservate la crema di ricotta in frigorifero dentro ad un contenitore col coperchio.

Cannoli siciliani

Prendete l’impasto per le cialde dei cannoli e tiratelo in una sfoglia sottile 1-2 mm (7) (potete utilizzare la macchina per la sfoglia oppure tirarla col mattarello). Prendete un coppapasta rotondo del diametro di 9 cm, quindi ricavate almeno 24 sagome (8) che allargherete con le mani rendendole ovali (9)

Cannoli siciliani

e poi arrotolerete sugli appositi cilindri di metallo, avendo cura di spennellare le estremità con l’albume d’uovo (10) prima di sovrapporle. In alternativa alla forma tonda, potete anche ritagliare con una rotella tagliapasta a bordo liscio dei rombi di pasta (11) per poi utilizzarli nello stesso modo, cioè avvolgendoli ai cilindri di metallo (12).
Cannoli siciliani

Scaldate lo strutto (o l'olio) (13) in un pentolino non troppo grande fino ad arrivare a 170-180° (14) e poi friggete tutte le cialde, mettetele a perdere l’olio in eccesso su di un paio di fogli di carta assorbente e quindi fatele raffreddare completamente (15) prima di estrarre i cilindri di metallo.

Cannoli siciliani


Una volta fredde, riempite le cialde con la crema di ricotta (16) che avrete messo dentro ad una tasca da pasticciere con bocchetta liscia e larga. Completate il dolce guarnendolo con mezza ciliegia (17) candita posta su entrambe le estremità (oppure scorze di zucca o arancia candita o pistacchi tritati) e una generosa spolverata di zucchero a velo e servite (18).

■ Consiglio

Vi suggerisco di riempire le cialde dei cannoli appena prima di servirle, per evitare che perdano la loro caratteristica croccantezza.

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Parfait

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Il semifreddo è un dolce al cucchiaio tipico della gastronomia italiana servito ben freddo a -16/−18 °C, tradizionalmente composto miscelando della meringa italiana, della panna semimontata, e un gusto a piacere.
Il parfait si differenzia in quanto manca la meringa italiana, che viene sostituita con della pâte à bombe.
Il biscotto ghiacciato invece contiene meringa italiana, della panna semimontata e purea di frutta.





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Millefoglie

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La ricetta del millefoglie è molto semplice e versatile in quanto non c'è bisogno di cottura e con essa è possibie fare torte o pasticcini di svariate misure.

Ingredienti

  • Pastello
  • farina americana g 500
  • farina italiana g 500
  • burro g 100
  • sale g 20
  • zucchero g 40
  • latte g 400
  • panna g 100
  • tuorli d'uova di gallina g 40


  • ingredienti per involgere
  • burro g 250
  • margarina per sfoglia/o margarina foglia oro g 750
  • farina americana g 100
  • tuorli d'uovo di gallina g 60
Tre dischi di sfoglia, crema pasticcera, crema cioccolato, granella di cioccolato. In luogo delle creme menzionate può essere usata solo una delle due, la crema diplomatica (miscela di crema pasticcera e chantilly) o la panna.

Preparazione

Mettere su di un vassoio il primo disco di sfoglia e spalmare uno strato di crema dell'altezza di un cm circa e guarnire con granella di cioccolata coprire lo stato con un nuovo disco di sfoglia farcire con crema di cioccolato e coprire con il terzo disco che sarà applicato con la parte liscia rivolta verso l'alto. Per il consumo casalingo completare la torta in 2 modi:
  1. Spargere un sottilissimo strato di crema sull'ultimo disco e setacciare (con un setaccio con buchi larghi) sopra di esso dei pezzi di sfoglia
  2. Decorare con panna o crema con tasca da pasticcere.

Un tocco professionale

In pasticceria la torta è completata rifinendo gli spazi laterali con un po' di crema, applicata con la punta del coltello (o con la spatola) che è servito a stendere la crema. Successivamente, con la mano, si porta della sfoglia sbriciolata intorno alla torta che così risulta rifinita nel bordo. Lo strato superiore di sfoglia è semplicemente "spolverato" con dello zucchero a velo su cui sono disegnate, con la punta del coltello, le classiche "losanghe". Per migliorare l'effetto visivo è possibile sostituire, fin dall'inizio, il piatto con un disco di cartone di diametro uguale ai dischi di sfoglia, e rifinire il tutto con un trinato d ugual misura.

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Christmas pudding

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Il Christmas pudding ("pudding natalizio") o plum pudding o plum duff è un tipico dolce natalizio inglese dalla forma rotonda e a base di uova, mandorle, frutta candita, rum e spezie, preparato - secondo la tradizione - nel periodo dell'Avvento e portato in tavola il 25 dicembre.
Viene solitamente servito flambé ed è comunemente decorato con un agrifoglio.
Rappresenta il principale dessert natalizio inglese e - oltre che nel Regno Unito - è popolare anche in Irlanda.



Origini del termine "plum pudding"

Il Christmas pudding viene solitamente chiamato anche plum pudding, che letteralmente significherebbe "pudding di prugne", anche se le prugne non figurano tra i suoi ingredienti. Probabilmente ciò deriva dal fatto che nel XVII secolo venivano chiamati plum anche l'uva passa e altri tipi di frutta.


Storia

Il Christmas pudding trae origine probabilmente da cibi a base di carne e frutta quali il porridge e la zuppa medievale.
Pare che in Inghilterra fosse ampiamente diffuso già nel XVI secolo.
Fu in seguito abolito assieme al mince pie in seno alle battaglie condotte dai Puritani contro il Natale.
Col ritorno alla "piena legalità", nel XIX secolo, la pietanza fu adottata nella propria tavola dalla regina Vittoria, divenendo così - come testimoniato, tra l'altro, nel Canto di Natale di Charles Dickens - il principale dessert natalizio inglese.
Sempre nel corso del XIX secolo, inoltre, furono aggiunti nuovi ingredienti che resero il dolce più consistente.
Nel 1858, fu citato per la prima volta con il nome di "Christmas pudding" in un racconto di Anthony Trollope.
Nel 1891 ben 18 kg di questo dolce fecero parte dei viveri che l'infermiera britannica Kate Marsden portò con sé nel suo viaggio di 3000 km in slitta in Siberia alla ricerca di una cura per la lebbra. Come lei stessa dichiarò, questa insolita scelta fu fatta perché "Questo delizioso preparato si sarebbe sicuramente mantenuto nella stagione fredda, come sanno tutte le casalinghe; e inoltre mi piaceva".
Nel corso della storia furono creati Christmas pudding da record, come quelli realizzati a Paignton nel 1819 e nel 1859.
Quello realizzato nel 1859, destinato ai poveri e agli operai della città, fu preso d'assalto e divorato dagli abitanti ebbri di sidro.
Il Christmas pudding più grande della storia, del peso di 3,28 tonnellate, fu realizzato nel luglio 1992 ad Aughton, villaggio della parrocchia civile di Halton-with-Aughton, nel distretto di Lancaster (Lancashire).


Ingredienti (per 4 persone)

  • 150 g di farina
  • 5 uova
  • 1/2 bicchiere di birra
  • 1 cucchiaino di sale
  • 200 g di grasso di rognone
  • 200 g di mollica rafferma
  • 150 g di buccia d'arancia/limone
  • 200 g di frutta secca tritata
  • 100 g di mandorle tritate
  • 150 g di zucchero scuro
  • 2 dl di rum o cognac
  • 1 cucchiaio di melassa
  • 1 cucchiaino di zenzero in polvere
  • noce moscata


Superstizioni legate al Christmas pudding

Al Christmas pudding sono legate varie superstizioni, come ad esempio quella secondo cui dovrebbe contenere 13 ingredienti ed essere preparato in senso orario da tutti i membri della famiglia. Si crede anche che chi non ne mangia almeno un po' perderà sicuramente un amico nell'anno successivo.
Altre superstizioni lo ricollegano al cosiddetto "dolce della Dodicesima Notte", come quella di lasciare all'interno del dessert un anello, un ditale e una moneta, che avrebbero portato fortuna a chi li avesse trovati.

Il Christmas pudding nella cultura di massa

  • Il pudding natalizio inglese è citato nella variante figgy pudding nel celebre canto natalizio tradizionale We Wish You a Merry Christmas




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Mince pie

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La mince pie è un dolce tradizionale inglese, che viene di solito consumato nel periodo di Natale e Capodanno.


Descrizione

Si tratta di una tortina ripiena, di solito del diametro di 5 - 7 centimetri, di pasta frolla dolce o di pasta sfoglia.
Il nome inglese del ripieno, mincemeat, richiama il contenuto che una volta era a base di carne (mincemeat).
Nella sua forma rotonda, il dolce è spesso ripieno di una mistura a base di frutta chiamata fruitmince negli Stati Uniti, che contiene frutta secca (uva passa, ciliegie, albicocche, scorze d'arancia candite), spezie (cannella, noce moscata), noci o mandorle a pezzetti, sugna e un po' di liquore (di solito brandy o rum).
Dopo la cottura, la tortina viene guarnita spolverizzandola di zucchero, semolato o a velo.


Abbinamenti

La mince pie si può mangiare sia calda sia fredda (facendo attenzione nel riscaldarla al microonde, perché diventa molto calda in tempi rapidissimi). Dopo averla scaldata si può rimuovere con cura la parte superiore e riempirla di panna o salsa di burro al brandy perché vi si sciolga sopra e possa esaltarne il sapore. Anche una sottile fetta di formaggio, usata nello stesso modo, è un ottimo abbinamento per chi lo gradisce.


Folklore e tradizioni

Secondo la tradizione popolare, le mince pie sono il cibo preferito di Babbo Natale. Per questo è necessario lasciare un piattino con una o due tortine sul bordo del caminetto (accompagnato da un bicchierino di brandy o di sherry e da una carota per la renna) come ringraziamento affinché le calze di Natale siano ben riempite di doni.
Sempre secondo la tradizione, quando si prepara il ripieno per le mince pie bisogna sempre girare l'impasto in senso orario; girando in senso antiorario, infatti, si attirerebbe la cattiva sorte per l'anno a venire.


Varianti

Esistono diverse varianti della mince pie tra cui la mincemeat tart, di forma e sapore simili ma priva della copertura di pasta, come una crostata. Negli Stati Uniti la distinzione è meno rigida, ma al di qua dell'Atlantico è molto sentita e la confusione tra le due versioni è considerata un errore.
Con la pasta avanzata dalla realizzazione delle mince pie si fanno spesso dei pasticcini di mincemeat, (simili ai Cornish pasty), che possono essere mangiati con guarnizione di crema pasticciera all'inglese (custard), panna o gelato.
In Nuova Zelanda le mince pie sono effettivamente a base di carne, e in alcuni casi la ricetta prevede anche il formaggio.



Curiosità

  • Il Mince Pie viene citato in Orgoglio e Pregiudizio (Jane Austen) da Mrs Bennet parlando con Mr Bingley di Charlotte Lucas.
  • "Mince Spies" è un EP della band inglese Coldplay, pubblicato in occasione delle festività natalizie del 2000. Il nome si basa su un evidente gioco di parole tra il Mince Pie e Spies, titolo di uno dei brani del loro primo album Parachutes.




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Cicerata

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La cicerata, detta anche cicirata o cicirchiata, è un dolce natalizio riconosciuto tra i prodotti agroalimentari tradizionali italiani per la regione Basilicata ma molto diffusa anche in Calabria e, più in generale, in tutto il Mezzogiorno dove la sua tradizione tende a confondersi con quella degli struffoli, della pignolata, delle carteddàte e della cicerchiata. L'etimologia del nome "cicerata" deriva da cece (cicer in latino) mentre quella della cicerchiata, con la quale si crea un'assonanza che potrebbe trarre in inganno, deriva da cicerchia.
Si tratta di una grossa ciambella composta incollando con un particolare sciroppo tante palline di pasta fritte. Queste palline, simili ai ceci, vengono prodotte con un impasto di farina, uova, mandorle tostate ridotte in polvere. Lo sciroppo viene prodotto con miele, cioccolato fondente fuso e cacao; possono essere aggiunti pezzettini di frutta candita.

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Purceddhruzzi

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I Purceḍḍuzzi ( Purciḍḍuzzi in alcune parti del Salento o Pustradduzzi a Gallipoli), sono tipici dolci natalizi diffusi nel Salento, in Puglia e in tutta la Basilicata. Hanno forma di gnocchetti passati sul rovescio di una grattugia.
Il nome deriva dal fatto che la loro la forma ricorda di piccoli porcellini. Tradizione tarantina vuole che l'ultimo purceḍḍuzzi venga mangiato il giorno di Sant'Antonio Abate, il 17 gennaio; perché questo santo viene rappresentato con un porcellino a seguito.
A Lecce si realizzano utilizzando farina, lievito di birra, vino bianco, acqua e sale, a Gallipoli e dintorni non si utilizza il lievito. Per impastare non si usano uova, bensì succo di arancia, mandarino, limone, cannella, chiodi di garofano e liquore di anice. Sono conditi con miele, anesini e cannella.

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Torta stella di Natale

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Dolce per il periodo natalizio.

Ingredienti

Per 10 persone:
  • Ricopertura
    • 100g cioccolato fondente (75% cacao)
    • 100g burro
    • due bucce di arancia tagliate in strisce triangolari e candite
    • Cacao amaro in polvere q.b.
  • Farcia
    • Confettura di arance un vasetto
  • Bagna
    • 150ml acqua bollita
    • miele di acacia un cucchiaio
    • rum un bicchierino
  • Base pan di Spagna
    • 6 uova
    • 100g farina di grano tenero
    • 60g maizena
    • 160g zucchero vanigliato
    • 1 limone
    • sale una presa
    • burro q.b.

Preparazione

Preparare la base pan di Spagna secondo il metodo classico

Montare lo zucchero con i tuorli e la buccia del limone grattuggiata. Montare a neve gli albumi con il sale ed aggiungerli gradatamente ai tuorli. Setacciare nella mousse le farine omogeinizzate, mescolare. Mettere l' impasto in una teglia antiaderente per torte, precedentemente imburrata ed infarinata, infornare a 180°C per venti minuti. Spegnere il forno. Attendere dieci minuti circa e sfornare. Far raffreddare il dolce e sformare su di una gratella.

Farcitura

Tagliare il pan di Spagna orizzontalmente in due fette eguali e rivolgere l'interno della base verso l'alto. Preparare la bagna con l' acqua calda, il miele ed il rum, far raffreddare il liquido. Utilizzare in giusta misura la bagna sulle due metà del dolce. Spalmare ogni fetta con la marmellata di arance, unire le due porzioni riformando la torta che farete riposare in frigorifero qualche ora, con un cartoncino alimentare sulla superficie.

Decorazione

Fondere a bagnomaria la cioccolata con il burro, mescolare, versare il preparato caldo sul dolce, livellandolo velocemente con una spatola. Sul centro della torta comporre con i canditi un fiore stella di Natale. Spolverizzare con il cacao amaro.

Consigli

Conservare il dolce in frigorifero fino al momento della degustazione. È possibile servire il dessert accompagnato da vino Porto o Lacrima Christi.

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