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Atayef

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L'atayef o Katayef (in arabo: قطايف ‎) è uno dei dolci caratteristici del mese sacro del Ramadan in particolare nei paesi arabi del Medio Oriente quali Palestina, Egitto, Giordania, Libano e Siria.

Caratteristiche
L'atayef è un dolce a base di farina. Ha una forma di disco circolare di non più di cinque centimetri di diametro e viene farcito con noci, mandorle, arachidi e frutta secca. I disco viene poi piegato a metà e i bordi vengono sigillati a pressione in modo da formare un saccottino dalla forma semicircolare simile al calzone o al panzerotto. Viene successivamente messo in olio bollente fino a cottura completa.

Variante palestinese
In Palestina esiste un altro tipo di atayef che viene farcito col formaggio dolce palestinese o con una specie di panna (قشطة) che, dopo la cottura in forno, si spalma esternamente con l'ater caldo (قطر ساخن).



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Torta di compleanno

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Nella cultura occidentale, una torta di compleanno è un dolce che viene servito ad una persona per il suo compleanno.

Caratteristiche
A differenza delle torte tradizionali, solitamente la torta di compleanno viene decorata con il nome della persona o un messaggio di auguri, e spesso anche con delle candele, solitamente una per ogni anno di vita del festeggiato; è generalmente una torta ricca di decorazioni.

Cenni storici
L'usanza della torta di compleanno e della grande festa ad essa legata per festeggiare l'avanzamento dell'età è molto lontana e tendenzialmente occidentale ma le sue origini sono geograficamente più estese. Così come li conosciamo oggi, il dolce e la festa di compleanno sono direttamente derivati dagli antichi Greci, i quali avevano preso ispirazione da altri due popoli antichi: gli Egiziani e i Persiani. I primi usavano festeggiare il compleanno del Faraone rendendogli omaggio ogni forma di cibo prelibato disponibile; i Persiani invece, erano molto legati alla pasticceria e adottavano l'uso dei dolci per rendere omaggio al festeggiato.
I Greci quindi unirono le due usanze in un rito che sta alla base della tradizionale torta di compleanno così come la conosciamo oggi. Per rendere omaggio alla dea Artemide, custode della Luna, ricreavano dolci tondi che richiamassero la forma di essa, e per renderli spendenti li decoravano con candele. I dolci erano tondi e bianchi, realizzati con farina e miele. Il rito di spegnere le candeline soffiandoci sopra dopo aver espresso un desiderio deriva dall'antica credenza che il fumo trasportasse in cielo i desideri.

Usanze tradizionali
In alcuni paesi esiste la tradizione di aggiungere un'ulteriore candela come buon auspicio. Quando le candele vengono accese, tutti (eccetto il festeggiato) cantano Buon compleanno. Una volta accese le candeline, il festeggiato esprime un desiderio e poi soffia su tutte per spegnerle, se si spengono tutte in una volta il desiderio si avvera. Un'altra tradizione è di cancellare il nome della persona per scaramanzia, prima di tagliare la torta e servirla.
Con l'avanzare del tempo tradizioni antiche hanno lasciato spazio a nuove usanze derivate anche da nuove tecnologie: un brevetto statunitense (numero 6.319.530), per esempio, riguarda un metodo di fotocopiare un'immagine su un supporto commestibile per decorare cibi cotti surgelati. Questa invenzione permette di stampare a getto d'inchiostro una fotografia a colori commestibili sulla superficie della torta.






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Torta Ostiglia

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La torta Ostiglia è un dolce tipico di Ostiglia.

Storia
Creata attorno agli inizi del XX secolo dal locale pasticcere Cesare Gamba, la torta si ispira ad un altro dolce della tradizione mantovana, la torta Helvetia. Nella ricetta della torta Ostiglia sono state apportate delle modifiche che l'hanno resa leggermente diversa dalla tipica Helvezia mantovana.

Caratteristiche
Il dolce è costituito da due cialde a base di albumi d'uovo e mandorle con un ripieno di zabaione e mandorle. Il dolce è diffuso anche oltre i confini di Ostiglia.


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Pizza di Pasqua

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La pizza di Pasqua (in alcune zone chiamata anche crescia di Pasqua o torta di Pasqua o torta al formaggio o crescia brusca) è un prodotto da forno lievitato tipico di molte zone del centro Italia, a base di farina, uova, pecorino, parmigiano, tradizionalmente servito a colazione la mattina di Pasqua, oppure come antipasto durante il pranzo pasquale, accompagnato da uova sode benedette, ciauscolo e vino rosso o, ancora, servito nel picnic della Pasquetta.
Dalla tipica forma a panettone, la pizza di Pasqua al formaggio è un prodotto tipicamente marchigiano, ma anche umbro (dove ha ottenuto il riconoscimento P.A.T., ovvero prodotto agroalimentare tradizionale). Ne esiste anche una variante dolce.
La particolarità di questo prodotto è la forma, data dallo stampo particolare in cui si fa lievitare e poi cuocere in forno: originariamente in coccio, oggi in alluminio, esso presenta una forma svasata.

Origini
Si dice che la pizza di Pasqua abbia avuto origine in epoca medievale ad opera delle monache del monastero anconetano di Santa Maria Maddalena di Serra de' Conti e che il nome crescia (con cui è conosciuto in tutto il territorio marchigiano) faccia semplicemente riferimento alla notevole "crescita" dell'impasto, ovvero al processo di lievitazione, durante la cottura in forno.
Le notizie più antiche sulla preparazione della crescia di Pasqua si trovano in un ricettario scritto dalle monache e risalente al 1848, intitolato Memorie delle cresce di Pasqua fatte nel 1848 e, più tardi, in un ricettario anonimo lauretano del 1864 intitolato Il cuoco delle Marche.

La ricetta nei secoli
Ricetta antica
Dagli antichi ricettari risalenti all'800 è riportata la seguente ricetta: «per 3 cresce, e una per il Padre confessore, ci vuole farina 16 libbre, un mezzo di latte, ova 40, 3 oncie di sale, pepe, un'oncia e mezza grassa, 3 libbre di formaggio secco e 8 fresco, compreso con gli occhi, 2 fogliette d'olio, e mezzo Paolo di zafferano buono, e questa dose basta per 24 persone e il P. Confessore».
Le 40 uova previste in questa ricetta dovevano ricordare i 40 giorni di quaresima.
Una ricetta riportata nelle Memorie delle cresce di Pasqua fatte nel 1848, invece, indica: «farina 50 libre, formaggio vecchio grattato 10 libre, formaggio fresco a giudizio, latte 3 boccale e mezzo, olio 4 libre e mezzo, ovi quanti ne abbisogna, sale 1 libra e 3 oncie, pepe 3 oncie».

Ricetta moderna
A tutt'oggi gli ingredienti principali sono farina, uova, pecorino grattugiato, parmigiano reggiano (oppure grana padano) grattugiato, pecorino romano a pezzi, olio extra vergine di oliva, sale, pepe, lievito naturale e latte. Alcune ricette, poi, prevedono l'aggiunta di altri ingredienti, come zafferano, o la loro sostituzione con ingredienti simili, come strutto o burro al posto dell'olio e emmental a pezzi al posto del pecorino.
L'impasto deve essere lavorato molto a lungo per permettere la formazione della maglia glutinica e favorire la lievitazione. L'impasto viene poi suddiviso e messo in appositi stampi che, coperti e tenuti in luogo umido, vengono sottoposti a un lungo processo di lievitazione e poi cotti, sempre secondo la tradizione, nel forno a legna (anticamente si portavano dal fornaio a cuocere).

Tradizione religiosa
Secondo la tradizione religiosa la pizza di Pasqua dovrebbe essere preparata il Giovedì o il Venerdì santo per poter essere mangiata solo a Pasqua, terminato, cioè, il periodo di digiuno e di astinenza dettato dalla quaresima.
Una volta pronta, poi, si era soliti portare la pizza di Pasqua in chiesa, affiché venisse benedetta assieme agli altri cibi da consumarsi il giorno di Pasqua.

Variante dolce
Nelle zone umbro-marchigiane ne esiste anche una variante dolce dove, oltre alla presenza di zucchero, con canditi o senza, la pizza dolce presenta anche una fiocca, ovvero una glassa di meringa e perline di zuccherini.






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Mantecol

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Il Mantecol è un dolce tipico della cucina argentina, una specie di torrone semi-morbido fatto con burro di arachidi.
È stato creato e messo in commercio negli anni quaranta dall'azienda di origine greca Georgalos, che prese l'ispirazione da un dessert della cucina greca, la halva.
Molto popolare in Argentina, dove è consumato specialmente nei mesi più freddi, ma viene consumato anche come dolce tipico natalizio, quindi anche nel mese estivo di dicembre.
Dopo la crisi economica argentina del 2001 l'azienda ha venduto i diritti del dolce alla Cadbury Stani, che ha modificato la ricetta aggiungendo cacao e incluso il grasso al posto del burro. Dal 2008, Georgalos ha potuto re-intraprendere la produzione con la ricetta originale, sotto il marchio "Nücrem".


Ingredienti

La ricetta originale contiene i seguenti ingredienti:
  • burro di arachidi;
  • farina di frumento 000;
  • semolino;
  • noci intere;
  • purè di arachidi;
  • latte fresco;
  • acqua di rose;
  • zucchero a velo.



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Dolci dei morti

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I dolci dei morti sono dei preparati, quasi sempre biscotti, realizzati in occasione della Commemorazione dei Defunti.

Generalità
È tradizione in Europa e soprattutto in Italia allestire dolci particolari nei giorni a ridosso del 2 novembre, che spesso ricordano nel nome questa ricorrenza o nella forma e consistenza quella di un osso. Altro riferimento ricorrente è alle dita delle mani, mentre il dolce a forma di cavallo è probabilmente legato alla leggenda di Proserpina.
Ancora oggi in alcuni paesi d'Italia, la notte tra l'1 ed il 2 novembre, si pongono questi dolci su tavole imbandite, sicuri che verranno frequentate dai propri defunti.

Composizione
I dolci dei morti contengono ingredienti semplici come farina, uova, zucchero ed aromatizzanti; spesso sono presenti mandorle finemente triturate o talvolta anche cioccolato, marmellata e frutta candita.

Diffusione
Tali dolci sono presenti, con poche varianti, come preparazioni casalinghe, artigianali o di pasticceria quasi ovunque nella penisola italiana ed i nomi attribuiti sono similari da Nord a Sud, tralasciando le forme dialettali.

Tipologie
Biscotti
  • "Fave da morto", "fave dei morti" o "fave dolci": pasticcini alla mandorla, di forma ovoidale e schiacciata, cosparsi di zucchero a velo; hanno l'aspetto di un amaretto, ma presentano una consistenza maggiore (Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche ed Umbria). Differenti, seppur sempre a base di mandorla, sono le "Favette dei Morti", presenti un po' in tutto il Nord-est, ma soprattutto in Veneto, a Trieste e in Friuli, sono di tre colori (panna, marroni e rosa) e variano dal croccante al morbido (Favette Triestine).
  • Ossa di morto, talvolta "ossa da mordere", italianizzando il piemontese "os dij mort" o "os da mordi": biscotti di consistenza dura, con mandorle ed albume d'uovo (Marche, Piemonte e Lombardia).
  • "Ossi dei morti" tipici di Parma, di pastafrolla, ricoperti di glassa di zucchero o cioccolato.
  • "Ossa di morto": biscotti dalla forma oblunga (Veneto), talvolta ricoperti da cioccolato (Sicilia).
  • In Sicilia, secondo la versione originaria, le "Ossa di morto" sono di consistenza molto secca e di colore bianco e marrone. Con zucchero, farina, albume e acqua di chiodi di garofano, vengono chiamate anche " Paste di Garofano". Molto spesso confuse con le " Mostacciole", le quali, invece, sono fatte con un impasto di miele e spezie, come il chiodo di garofano.
  • Le "Ossa di morto" sono presenti anche nel Senese, con origine a Montepulciano. Di consistenza friabile e di forma rotonda, sono impastati con le mandorle tritate.

Derivati del pane
  • "I cavalli": pane di grandi dimensioni, a forma di cavallo (Trentino-Alto Adige).
  • "La mani": pane a forma circolare con due mani che si uniscono (Sicilia).
  • "Pane dei morti": piccoli panini dolci, a base di biscotti sbriciolati, ripieni di frutta candita e confezionati su ostie (Lombardia).

Derivati del marzapane
  • "Dita di apostolo": dolce a forma di mano, a base di pasta all'uovo e riempito di mousse di ricotta e panna, tipico della pasticceria siciliana.
  • Frutta di Martorana, riproduzioni di frutta con farina di mandorle e zucchero.

Varianti del torrone
  • "Torrone dei morti" così chiamato in onore di Antonio da Casoria: presenti nella tradizione culinaria napoletana, sono torroni morbidi dalle dimensioni di 50-70 cm, venduti a pezzi. A differenza del torrone classico, non sono a base di miele, ma di cacao, e sono preparati in vari gusti, con nocciole o frutta secca e candita, ma anche al caffè, o altri gusti ancora.

Altro
  • Pupi di zucchero (o, in siciliano: pupaccena, pupi ri zuccaro): presenti nella tradizione siciliana, si tratta di statuette di zucchero colorato, riproducenti paladini o generiche figure maschili e femminili (i morti, gli antenati della famiglia).
  • "La colva", dolce pugliese che si prepara il 2 novembre a Foggia, Barletta, Bitonto e Bisceglie, fatto con grano cotto, uva sultanina, noci e mandorle tritate, fichi secchi a pezzetti, scaglie di cioccolato fondente, chicchi di melagrana, zucchero e vincotto.
  • "Le fanfullicche", dolce leccese proprio del 2 novembre. Si tratta di bastoncini di zucchero aromatizzati normalmente dalla forma attorcigliata.




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Certosino di Bologna

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Nel giugno del 2003 la delegazione di Bologna dell'Accademia Italiana della Cucina ha depositato presso la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Bologna la ricetta ufficiale del Certosino di Bologna (o panspeziale), elaborata a seguito di ricerche storigrafiche e protetta con il marchio di qualità STG (Specialità Tradizionale Garantita).

Ingredienti

Il dolce può essere preparato con:
  • 400 g di farina
  • 300 g di miele
  • 200 g di frutta (cedro) candita
  • 200 grammi di mandorle spellate
  • 100 g di cioccolato fondente
  • 100 g di uvetta sultanina (ammorbidita in poco vino)
  • 70 g di pinoli
  • 50g di burro
  • semi di anice
  • cannella
  • bicarbonato

Preparazione

Dopo aver sciolto miele e burro in acqua calda si amalgamano tutti gli altri ingredienti e si sistemano in una tortiera imburrata, decorando la superficie con la frutta candita. Dopo cottura in forno per circa un'ora il dolce è pronto. Una particolarità di questo dolce, come altri simili, è che può essere conservato anche per alcuni mesi.

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Cestino dolce di ricotta

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Torta per il periodo primaverile.

Ingredienti

Per 8 persone:
  • 300g farina di grano tenero
  • 100g burro
  • 3 uova grandi
  • 500g ricotta vaccina
  • 100g uvetta sultanina
  • 150g zucchero semolato
  • due cucchiai di zucchero a velo vanigliato
  • 10g di lievito vanigliato
  • un limone
  • sale due prese


Preparazione

  1. Ammollare le uvette in acqua tiepida per quindici minuti, sciacquare e scolare il prodotto.
  2. Preparare la pasta frolla mescolando lo zucchero con il burro in crema, la buccia del limone grattuggiata, il sale, un uovo e un tuorlo, la farina setacciata con il lievito. Riporre la pasta in frigorifero.
  3. Mescolare la ricotta con lo zucchero a velo unito ad un tuorlo, montare i due albumi rimasti con il sale ed unirli alla crema di formaggio, aggiungere le uvette, rimestare.
  4. In una teglia per torte, rivestita con carta forno, dare forma al cestino utilizzando la frolla
precedentemente riposta in frigorifero. Bucare la base con i rebbi di una forchetta. Farcire con la miscela di ricotta. Infornare a 180°C per trenta minuti circa. Tempo di riposo a forno spento: dieci minuti. Aprire il forno. Far raffreddare il dolce, estrarlo ed infine sformarlo usando i lembi della carta forno.


Consigli

Servire il dessert con vino Moscato.

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Che torta si può fare senza uova


Ci sono tante varianti di torte senza uova, quella che più preferisco è una torta al cioccolato soffice e golosa senza uova e senza burro..

La mia ricetta è la seguente
Ingredienti
  • 200gr farina bianca
  • 50gr cacao amaro in polvere
  • 100gr di farina di mandorle
  • 150gr di zucchero semolato o di canna
  • 250ml di latte a temperatura ambiente
  • 60gr olio di semi di girasole
  • 16gr di lievito per dolci
  • buccia grattuggiata di 1 limone e di 1 arancia
  • 1 bustina di vaniglia
  • 1 pizzico di sale
  • 200gr di gocce di cioccolato o in pezzi

Procedimento:
Mescolare tutte le farine, setacciare il cacao, lievito, zucchero, sale, bucce grattuggiate degli agrumi e vaniglia. In una ciotola a parte mescolare il latte con l'olio ed infine versare il composto liquido nelle farine, mescolare con una frusta a mano pochi secondi e a questo punto dovreste avere il giusto impasto (se vi sembra troppo denso e compatto aggiungete ancora 1–2 cucchiai di latte). Ora aggiungete poco più della metà delle gocce di cioccolato, mescolare bene e versare la torta in uno stampo imburrato o oleato ed infarinato ed aggiungere il resto delle gocce di cioccolato. Cuocere in forno ben caldo a 180gradi per i primi 20minuti e poi abbassare a 170gradi e fate cuocere ancora per 40–50 minuti. Sfornate, fate raffreddare e servite!



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Con quali biscotti si può fare il tiramisù


I classici biscotti con cui si fa il tiramisù sono i savoiardi, perfetti per l’inzuppo del caffè. Come variante si possono usare anche i pavesini, che hanno la pecca di essere meno spessi ed avere anche le dimensioni più piccole, quindi bisogna metterne di più per ricoprire lo stesso spazio che avrebbero ricoperto meno savoiardi. C’è anche chi usa le lingue di gatto o i biscotti di pastafrolla, io comunque consiglio vivamente di usare i classici savoiardi, perché sono quelli che tradizionalmente fanno parte della ricetta del tiramisù e si abbinano alla perfezione con tutti gli altri ingredienti del dolce



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I migliori dessert a base di avocado


Le migliori ricette per dei dessert a base di avocado a parer mio sono
  • mousse avocado e cioccolato

  • tartufini di avocado e cocco

  • cheesecake all'avocado

  • crema di yogurt all'avocado




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Cheese cake

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La Cheese cake è un tipico dolce Nord Americano estremamente ricco e delizioso; ne esistono varie versioni sia per gli ingredienti che per la preparazione (qui ne vengono proposte due).
Ottimo con un buon caffè.


Versione 1

Ingredienti

Per 12 persone
  • 900 g di formaggio tipo quark
  • 300 g di zucchero bianco
  • 180 ml di latte
  • 4 uova
  • 230 g di panna acida
  • 1 cucchiaio di estratto di vaniglia
  • 30 g di farina bianca
  • 15 biscotti secchi sbriciolati
  • 30 ml di burro fuso

Preparazione

  1. Accendere il forno a 180°. Imburrare una tortiera a cerniera.
  2. In una ciotola mescolare assieme i biscotti ed il burro. Premere il composto sul fondo dalla tortiera a formare una base.
  3. Mescolare lo zucchero con il formaggio, aggiungere il latte e le uova una alla volta.
  4. Aggiungere la panna, la vaniglia e la farina mescolare finché il composto risulti omogeneo.
  5. Versare il composto sulla base, coprire con carta alluminio e mettere in forno per 1 ora.
  6. Rimuovere la carta 20 minuti prima della fine cottura.
  7. Spegnere il forno e lasciare il dolce in forno a porta chiusa per 5/6 ore per prevenire rotture.
  8. Riporre in frigo.



Versione 2

Ingredienti

per 8-10 persone
  • 250 g biscotti secchi
  • 125 g burro fuso
  • 1 cucchiaino da the di cannella o zenzero
  • 250 g mascarpone
  • 250 g formaggio Quark
  • 160 g zucchero bianco
  • 4 uova
  • 1 cucchiaino da the di essenza di vaniglia

Preparazione

  1. Riscaldare il forno a 180°, imburrare una tortiera a cerniera da 20 cm. e foderare il fondo con carta da forno.
  2. Sbriciolare i biscotti con l' aiuto di un mixer, quindi in una ciotola mescolarli alle spezie e al burro. Rivestire il fondo e le pareti con il composto ottenuto, premere bene con un cucchiaio e mettere in frigorifero per almeno mezz'ora.
  3. Sbattere con una frusta il mascarpone ed il formaggio con lo zucchero sino a rendere il tutto spumoso, aggiungere una alla volta le uova e in ultimo l' essenza di vanigli. Versare il composto nella tortiera.
  4. Infornare per 45 minuti circa avendo l' accortezza di coprire con un foglio di alluminio la torta per la prima mezz' ora in modo che non si scurisca troppo.
  5. Togliere dal forno e far raffreddare almeno una notte. Servire a scelta con frutta fresca, caramello, panna acida, cioccolato etc.

Consigli

  • Per una torta meno calorica sostituire i formaggi con la ricotta fresca.
  • Questo dolce si può mangiare così o in tipico stile americano si presta a golose ricoperture di frutta, marmellata, panna montata, cioccolato, etc.



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Cos'è la Gubana?


Un dolce tipico delle valli del Natisone, zona al confine con la Slovenia. Si tratta di un dolce lievitato ripieno di frutta secca da mangiare bagnata di grappa o sliwovitz (liquore di susine).


Pare che l'origine sia di origine slovena; infatti in regione, nelle terre lungo il confine orientale esistono altri dolci simili: la potizza e il presnitz.


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