
Gli zuccherini montanari, conosciuti anche come zuccherini di Vernio o zuccherotti, rappresentano un dolce tipico dell’Appennino tosco-emiliano, con radici profonde nelle province di Bologna, Firenze, Modena e Prato. La loro storia affonda le radici nella vita contadina e montanara, dove le famiglie preparavano questi biscotti per le grandi festività: Natale, Pasqua e matrimoni erano momenti in cui la dolcezza degli zuccherini montanari accompagnava celebrazioni e rituali sociali.
La denominazione “montanari” non è casuale: serve a distinguerli dagli zuccherini bolognesi, simili nella forma ad anello ma privi della glassatura e con consistenza più friabile. L’aggiunta del termine richiama l’ambiente d’origine, le colline dell’Appennino, e sottolinea la specificità di una preparazione legata al territorio e alla tradizione locale.
Gli zuccherini montanari si distinguono per il loro aroma intenso di anice, bilanciato dalla dolcezza dello zucchero e dalla consistenza leggermente croccante. L’impasto di base è semplice, simile a una frolla, composto da farina, zucchero, uova, burro o olio, lievito e anice.
La caratteristica principale che li differenzia dai cugini bolognesi è la glassatura: una preparazione a base di zucchero e anice bolliti che viene applicata sui biscotti, creando una superficie lucida e leggermente croccante. Questo procedimento, tramandato dagli antichi montanari, conferisce ai biscotti un profumo unico e una consistenza particolare, che li rende immediatamente riconoscibili.
La realizzazione degli zuccherini montanari richiede attenzione e cura, soprattutto per il momento della glassatura. Ecco la procedura tradizionale:
Ingredienti principali
500 g di farina
150 g di zucchero
150 g di burro o 100 ml di olio vegetale
2 uova intere
1 cucchiaino di lievito in polvere
Semi di anice o liquore all’anice a piacere
Per la glassa:
150 g di zucchero
50 ml di acqua
1 cucchiaio di semi di anice o essenza di anice
Procedimento
Preparazione dell’impasto:
Lavorare burro o olio con zucchero fino a ottenere una crema omogenea.
Aggiungere le uova e i semi di anice, mescolando bene.
Incorporare la farina setacciata con il lievito, fino a ottenere un impasto compatto ma morbido.
Formatura dei biscotti:
Creare piccoli bastoncini di pasta e ripiegarli ad anello, oppure formare piccole forme secondo tradizione locale.
Disporre i biscotti su una teglia foderata con carta da forno.
Cottura:
Cuocere in forno preriscaldato a 160-170°C per 20-25 minuti, fino a quando i biscotti risultano leggermente dorati ma non eccessivamente colorati.
Preparazione della glassa:
Sciogliere lo zucchero con l’acqua in un pentolino, portando a bollore.
Aggiungere semi o essenza di anice e mescolare fino a ottenere una miscela omogenea.
Immergere i biscotti nella glassa calda o spennellarli, facendo attenzione a ricoprirli uniformemente.
Raffreddamento:
Lasciare raffreddare i biscotti su una gratella, consentendo alla glassa di solidificarsi e creare una superficie lucida e croccante.
Gli zuccherini montanari hanno diverse varianti territoriali, ognuna con sfumature uniche:
Zuccherini del Mugello (Appennino fiorentino – Alto Mugello)
Zuccherino di Vernio (Appennino pratese – Val di Bisenzio)
Zuccherino montanaro bolognese (Appennino bolognese)
Nonostante le differenze di nome e lievi modifiche nella ricetta, la caratteristica distintiva dell’anice e della glassatura rimane costante, rendendoli immediatamente riconoscibili come dolce tradizionale appenninico.
Tradizionalmente, gli zuccherini montanari erano offerti agli ospiti durante le feste, simbolo di buon auspicio e ospitalità. Nei matrimoni, venivano spesso accompagnati da bomboniere e confetti, rappresentando un gesto di condivisione e celebrazione.
Oggi si possono gustare anche come dolce da tè o merenda, grazie alla loro fragranza e alla consistenza leggermente croccante, che si abbina bene a bevande calde o fredde.
Gli zuccherini montanari trovano abbinamenti ideali con:
Bevande calde: tè nero o verde, caffè leggero, tisane aromatiche.
Vini dolci o liquorosi: Vin Santo, Moscato o altri vini da dessert, che ne esaltano l’aroma di anice.
Frutta secca: mandorle, nocciole o pinoli, per creare un contrasto di consistenze.
Grazie alla glassatura aromatizzata, possono anche essere spezzettati e utilizzati per decorare dolci più complessi, come crostate o ciambelle, aggiungendo un tocco tradizionale e fragrante.
Gli zuccherini montanari incarnano la cultura e la tradizione dell’Appennino tosco-emiliano, rappresentando la capacità dei dolci locali di raccontare storie di festa, famiglia e ospitalità. La loro preparazione, semplice ma precisa, unisce ingredienti poveri a una tecnica antica, creando biscotti dal profumo unico e dalla consistenza inimitabile.
Sono il simbolo di un patrimonio gastronomico che unisce territori, famiglie e ricordi, trasmettendo attraverso la dolcezza e il profumo di anice un legame tangibile con la cultura e la storia montanara.






0 commenti:
Posta un commento