La mostarda
vicentina è
un prodotto tipico della provincia di Vicenza, a base
di frutta (mela, mela
cotogna, pera, limone e cedro candito), senape bianca
e zucchero.
Ha colore giallo e un sapore acre e pungente che
si sposa molto bene con le carni, con il mascarpone
e formaggi analoghi.
Il nome mostarda deriva
dal latino mustus ardens, mosto ardente perché
reso piccante dall'aggiunta di senape forte. Le prime
notizie storiche di un prodotto gastronomico simile all'attuale
mostarda si hanno nella seconda metà del XV secolo nel Libro
de arte coquinaria di Maestro Martino, già cuoco
del patriarca di Aquileia che prescrive di pestare la
senape con frutta, ad esempio uva passa, cannella e chiodi
di garofano.
Altre tracce del mustus ardens si
hanno in una lettera del 1397 quando Gian Galeazzo
Visconti ordina uno “zebro grande de mostarda de fructa
cum la senavra che fa bone le robe de lo disnare et li caponi et la
cacciagione et li viteli boliti et allo spiedo”.
Da notare è il fatto che la mostarda
descritta da Maestro Martino è una mostarda pestata ovvero la frutta
vi si presenta a piccoli pezzi, come l'attuale mostarda vicentina,
mentre quella richiesta dal Visconti presenta pezzi interi, come
la mostarda di Cremona.
Nel Seicento era tradizione
contadina (non più riservata alle tavole di vescovi e nobili)
preparare, nel periodo natalizio, una salsina di farina con
senape, aceto, mela cotogna, aglio e mosto di
vino.
La ricetta attualmente più diffusa
risale al 1918 ed è stata codificata dall'industria
artigiana Boschetti di Montecchio Maggiore. È stata
riconosciuta come P.A.T..