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Torta all'ananas

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La torta all'ananas (in taiwanese, ㄈㄥˋ ㄌㄧˊ ㄙㄨ, traslitterato ông-lâi-so͘, in cinese 鳳梨 酥S, fènglí sūP) è un dolce tradizionale taiwanese a base di burro, farina, uova, zucchero e ananas a fette o in confettura.

Storia
L'ananas era alla base dell'economia di Taiwan durante il periodo coloniale giapponese (1895 - 1945). In questa epoca, gli industriali nipponici importarono in Taiwan una grande varietà di cultivar di ananas e aprirono numerosi impianti di lavorazione. Alla fine degli anni trenta, Taiwan era divenuta il terzo esportatore di ananas nel mondo. Tuttavia, quando l'economia interna dell'isola iniziò a incentrarsi sulla vendita di ananas freschi prodotti domesticamente, le panetterie locali iniziarono a guarnire i loro dolci con questi frutti.
Sebbene la torta all'ananas fosse un alimento di origini storiche consumato durante le cerimonie, la promozione governativa del dolce e il fenomeno della globalizzazione durante il Novecento contribuirono a diffondere la sua notorietà. I dolci all'ananas sono oggi fra i souvenir più venduti a Taiwan. Dal 2005, il governo della città di Taipei tiene un festival culturale annuale per promuovere la crescita dell'industria turistica locale e le vendite della torte all'ananas. Nel 2013, le entrate delle panetterie di torte all'ananas di Taiwan ammontavano a 1,2 miliardi di dollari statunitensi e le vendite di questi dolci alla frutta rafforzarono le economie agricole nelle zone rurali del paese.

Simbolismo
In lingua taiwanese la parola "ananas" (王 梨; ông-lâi) suona simile a una frase che significa "sorgere, prosperare e fiorire" (旺 來; ōng-lâi). Questa frase comunica il desiderio di veder nascere molti figli in una famiglia. Di conseguenza, le torte di ananas vengono spesso donate come regali di fidanzamento o in segno di augurio in un contesto quotidiano.

Varietà
Le pasticcerie specializzate nella vendita di questo dolce hanno inventato diverse variazioni della tipica torta all'ananas. In esse, il ripieno può contenere tuorli d'uovo o frutti secchi come i mirtilli o le fragole. Le panetterie possono anche aggiungere della polpa di melone invernale oltre alla marmellata di ananas: una pratica originariamente praticata per rendere più appetibile l'ananas. Tuttavia, nelle panetterie contemporanee, l'aggiunta di melone invernale nel ripieno viene a volte considerata un indice di bassa qualità del prodotto. L'annuale festival dedicato al dolce all'ananas lancia spesso un concorso in cui varie panetterie competono fra loro per creare torte all'ananas contenenti prodotti insoliti come, ad esempio, riso o tè taiwanese.


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Hummingbird cake

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L'hummingbird cake (traducibile dall'inglese in torta colibrì) è un dolce giamaicano anche divenuta popolare negli Stati Uniti meridionali a partire dalla fine degli anni sessanta. Si tratta di una torta a base di farina, zucchero, sale, olio vegetale, banane mature, ananas, cannella, noci pecan, estratto di vaniglia, uova e lievito. Viene spesso servita con una glassa cremosa al formaggio.

Etimologia
Originariamente conosciuta come doctor bird cake (un riferimento all'uccello indigeno della Giamaica conosciuto come Red-billed Streamertail), l'hummingbird cake prende il nome dal colibrì in quanto si presume che il suo sapore dolce fosse in grado di attirare questi uccelli, che si nutrono esclusivamente di nettare. Secondo un'altra interpretazione, il nome della torta alluderebbe alle sue striature gialle che ricorderebbero quelle del piumaggio dei suddetti volatili.


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Persipan

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Il persipan è un ingrediente dolciario tedesco.

Caratteristiche
Il persipan è simile al marzapane, ma è composto da semi di pesca o albicocca e ha un sapore leggermente amaro. Le albicocche coltivate per la produzione del persipan sono varianti più economiche di quelle in commercio e non sono commestibili. Il persipan contiene sciroppo di glucosio o sorbitolo. Fra gli alimenti contenenti il persipan vi sono i dominostein[3] e il Christstollen.
Il nome dell'alimento è una parola macedonia composta dal latino persicus ("pesca") e pan ("pane").


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Torta degli addobbi

Torta di riso.jpg


La torta degli addobbi (detta più semplicemente torta di riso) è un tipico dolce che appartiene alla tradizione culinaria bolognese. Veniva tradizionalmente preparato durante la "Festa degli addobbi", festa istituita fin dal XVII secolo per il decennale di una parrocchia in cui era uso esporre alle finestre, in segno di festa, dei drappi colorati. In tale occasione le case dei parrocchiani erano aperte alle visite di vicini e conoscenti e agli ospiti si offriva questa torta. Si preparava allora la "torta di riso" che veniva offerta tagliata in piccoli rombi, ciascuno sormontato da uno stuzzicadenti. Negli Addobbi o Corpus Domini "si portava in processione l'immagine del Corpus Domini: questa festa veniva celebrata ogni 10 anni nelle parrocchie in città, mentre in campagna ogni paese veniva diviso in 4 quartieri e ogni quartiere festeggiava una volta ogni 4 anni, a rotazione" (Babette, in "La cucina della Prateria bolognese")


Ricetta

(Depositata alla Camera di Commercio dell'Accademia italiana della cucina di "Bologna dei Bentivoglio" il 14 dicembre 2005)

Ingredienti

  • 1 litro di latte
  • 300 g di riso
  • 100 g di zucchero caramellato
  • 150 g di zucchero vanigliato
  • 4 tuorli d'uovo
  • 2 uova intere
  • 250 g di mandorle
  • 100 g di cedro candito
  • un bicchierino di liquore mandorla amara, cannella, chiodi di garofano
  • buccia grattata di un limone
  • pizzico di sale
  • facoltativo: 4-6 amaretti


Far bollire il latte, aggiungere il riso, la scorza grattata di limone, il pizzico di sale, lo zucchero vanigliato. Far cuocere il riso facendo assorbire quasi completamente il latte. Far raffreddare in una terrina il riso per far assorbire il latte rimasto dalla cottura. Nel frattempo sbattere le uova con lo zucchero caramellato (si può montare a neve l'albume a parte), incorporate le mandorle tritate, il cedro candito tagliato a cerchietti (per chi usa gli amaretti aggiungerli frantumati finemente); amalgamare il tutto con il liquore di mandorle amare. Mettere tutto in uno stampo imburrato e spolverato con pan grattato; l'impasto deve essere di 3-4 cm. Cuocere in forno scaldato a 180° per 20 minuti, poi abbassare a 150° e cuocere per altri 40-45 minuti. Come si forma una crosticina bionda e croccante togliere dal forno, lasciare intiepidire e bagnare con liquore dopo aver fatto dei forellini con uno stecchino. Togliere dalla teglia, tagliare la torta rigorosamente a losanghe e servirla.


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Treccia mochena

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La treccia mochena è un dolce tipico del Trentino.

Descrizione
Si tratta di un dolce simile per aspetto allo strudel, realizzato con pasta sfoglia sagomata a forma di treccia e farcito con crema pasticciera e marmellata di mirtilli.

Cenni storici
A dispetto del nome, la treccia mochena non è un dolce tipico della cucina tradizionale della Val dei Mocheni; è infatti assente dalla memoria popolare, e non compare nei ricettari antichi che ci sono pervenuti; anche gli ingredienti usati non sono, a loro volta, tipici della zona.
Il dolce è stato reinventato, sulla base di una non meglio specificata "antica ricetta locale", dal panificio Osler di Canezza (chiuso nel 2012); nonostante si tratti di un piatto recente, è entrato comunque (non senza resistenze e polemiche) tra quelli caratteristici della Valle.


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Testa di moro

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La Testa di Moro è un dolce di pasticceria, diffuso specialmente in meridione, originario di Napoli.
È composto da un disco di pan di spagna, modellato in modo da conferirgli una forma semisferica, farcito con crema pasticcera e ricoperto da un sottile strato di crema o panna al cacao e infine di granella di cioccolato. Può anche avere della panna montata sulla sommità con una ciliegina.

Origine del nome
Il nome deriva dalla sua forma scura e sferica che ricorda appunto quella della testa di un moro, e dalla granella di cioccolato che ricorda la sua tipica capigliatura. C'è anche una versione in gelateria, è uno spumone fatto con gelato al cioccolato e semifreddo al gianduia all'interno.

Varianti
Esiste una variante bianca ottenuta utilizzando crema senza cacao e granella di nocciole anziché di cioccolato.


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Spotted dick

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Lo spotted dick (o spotted dog) è un dolce britannico. Si tratta di un pudding cotto al forno contenente frutta secca (in genere ribes e/o uva passa) e spesso servito con crema pasticcera. La sugna, che veniva un tempo utilizzata per prepararlo, viene oggi sostituita da altri tipi di grassi (come il burro) e dalle uova, ingredienti che gli conferiscono una consistenza più simile al pan di Spagna.

Storia
Il piatto è attestato per la prima volta da Alexis Soyer nel suo libro The Modern Housewife or ménagère del 1849. In tale libro viene descritta una ricetta per un piatto battezzato Plum Bolster, o Spotted Dick in cui bisogna "srotolare due libbre di pasta" e "prendere un po' di uva passa Smyrna lavata..." Nel 1892, il Pall Mall Gazette riportò che "le Sorelle Kilburn (...) soddisfacevano ogni giorno centinaia di portuali con zuppa e Spotted Dick". Il nome spotted dick è apparso nuovamente in Working-men's Way in the World (1854) di C.M. Smith, in cui il piatto viene descritto come una "specie molto marinara di plum-pudding". Questo nome, così come railway cake, è più comune in Irlanda, dove è più simile a un soda bread con l'aggiunta di ribes. La presenza del termine dick (anche traducibile in "cazzo") ha reso il piatto oggetto di ilarità e doppi sensi, al punto che, nel 2009 lo staff di catering del Consiglio della contea di Flintshire ha deciso di rinominarlo Spotted Richard a causa di tutte le battute che essi stavano ricevendo.

Etimologia
Se il termine spotted (ovvero "maculato") è un chiaro riferimento alla presenza di frutta secca nel dolce, il termine dick era un termine dialettale ampiamente usato per definire il pudding e condivide la stessa etimologia di dough ("impasto"); nella Huddersfield del tardo diciannovesimo secolo, un glossario di termini locali descriveva il dick "un semplice budino". Se presenta della melassa viene conosciuto come treacle dick.



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Risino

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Il risino è un dolce di pasticceria molto diffuso nel territorio veronese. Consiste in un piccolo cestino di pasta frolla (le sue dimensioni sono solitamente equivalenti a quelle di un bignè) con un ripieno di riso lessato mescolato a una crema pasticcera. La sua forma è generalmente ovale e alta circa 3 cm, anche se è possibile trovarlo rotondo e più basso, molto simile quindi a una crostatina. Esistono versioni e forme diverse in altre città e regioni ma nel veronese è un dolcetto molto diffuso che si trova normalmente nei bar assieme alle brioche.


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Pudding di pane e burro

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Il pudding di pane e burro (dall'inglese bread and butter pudding) è un pudding a base di pane e burro tipico della cucina britannica.
Dopo aver sovrapposto delle fette di pane imburrato guarnite con uva passa in una teglia da forno, viene versata una miscela di crema a base di uova e latte (o panna) e condita con noce moscata, vaniglia o altre spezie. Viene poi cotto in forno e servito. Negli Stati Uniti è talvolta noto come cold bread pudding.

Storia
I pudding di pane e burro venivano originariamente nominati whitepot e contenevano midollo osseo o burro. Si presume che quando i whitepot venivano preparati usando il riso al posto del latte questi avrebbero dato origine ai rice pudding britannici.
Tuttavia, la prima vera e propria pubblicazione di una ricetta sul pudding di pane e burro si trova in The Compleat Housewife del 1728 di Eliza Smith. Essa riporta:
«Prendi una pagnotta da due penny e un chilo di burro fresco; spalmalo a fettine sottili in modo che tu possa mangiarle; tagliale mentre lo stendi, e spargici sopra mezzo chilo di uva passa. Lava un chilo di ribes, poi metti la pasta sfoglia sul fondo di un piatto, posaci sopra una fila di pane imburrato e spargici una manciata di ribes, dell'uvetta e qualche pezzo di burro. Ripeti il processo finché il tuo piatto non sarà pieno. Poi bolli tre pinte di panna e infoltiscila a freddo con i tuorli di dieci uova, una noce moscata grattugiata, un po 'di sale, circa mezzo chilo di zucchero e un po' di acqua ai fiori d'arancio. Versate questo (il composto) nel pudding mentre lo infornate.»
Nel 1845, la scrittrice di gastronomia Eliza Acton suggerì di insaporire il pudding con "scorza di limone e mandorle amare o cannella, se preferite, con una pinta di latte nuovo" per poi aggiungere panna e zucchero addensata con uova sbattute. La sua ricetta richiede anche di aggiungere un bicchiere di brandy nella miscela.

Varianti
Alcune persone possono servire il pudding al burro e pane con crema pasticcera o crema, sebbene sotto la crosta esso sia abbastanza umido da poter essere mangiato senza l'accompagnamento di salse. Il dolce può essere insaporito con confetture ai frutti di bosco o altre conserve dolci e scorze di arancia o limone che daranno al piatto un sapore caratteristico. Altre varianti moderne includono l'uso di uva fresca tra gli strati di pane oppure l'uso di mele che vengono fatte sciogliere nella miscela di latte e uova. Sebbene il pudding di pane e burro venga comunemente cucinato con il pane raffermo, sono state cucinate varianti utilizzando dei tipi di pane insoliti come, ad esempio, le brioche. Un piatto simile popolare in Egitto è l'Umm Ali, che contiene pistacchi ed è privo di uova.




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