C’è un profumo che attraversa ogni angolo della Svezia nelle mattine d’autunno, quando il sole tarda a sorgere e il freddo stringe le mani delle persone attorno a tazze fumanti. È l’aroma caldo e speziato dei kanelbullar, le celebri girelle alla cannella che non sono solo un dolce, ma un vero rito culturale. Chiunque abbia messo piede a Stoccolma o Göteborg, entrando in un bar, ha probabilmente incontrato questo delizioso simbolo di accoglienza e convivialità. Non a caso, il 4 ottobre si celebra il Kanelbullens dag, la giornata nazionale del kanelbulle, istituita nel 1999 per onorare uno dei prodotti da forno più amati del Paese.
La storia di questo dolce è sorprendentemente recente se paragonata ad altre specialità europee. Sebbene il concetto di panificazione con burro e zucchero esista da secoli, il kanelbulle come lo conosciamo oggi nasce nel primo dopoguerra, tra gli anni ’20 e ’30, quando gli ingredienti di base come farina, burro, zucchero e lievito tornarono a essere facilmente reperibili dopo i razionamenti della Prima Guerra Mondiale. Fu in quel contesto che i fornai svedesi iniziarono a sperimentare nuove forme e combinazioni, ispirandosi a dolci tedeschi e danesi, ma con un tocco nordico ben preciso: l’uso generoso della cannella.
La cannella, spezia calda per eccellenza, non è di origine svedese, ma ha trovato in Scandinavia un terreno fertile per esprimersi. Importata nei secoli attraverso le rotte commerciali olandesi e britanniche, divenne rapidamente un ingrediente di lusso per le famiglie borghesi, e poi un tratto distintivo della pasticceria quotidiana. In Svezia, si è radicata a tal punto nella cultura gastronomica che oggi è praticamente impensabile immaginare un panificio senza il suo profumo.
Preparare un kanelbulle autentico è un’arte che richiede tempo e pazienza, ma che restituisce emozioni genuine. L’impasto è una morbida brioche aromatizzata con cardamomo in polvere – un'altra spezia molto amata in Svezia – che gli conferisce un profumo fresco e leggermente pungente. Dopo la prima lievitazione, la pasta viene stesa e cosparsa di un mix cremoso di burro, zucchero di canna e abbondante cannella. Si arrotola il tutto in un cilindro, che poi viene affettato in dischi da adagiare su carta forno, dove lieviteranno ancora prima della cottura.
La cottura è breve, ma fondamentale: il calore del forno dorando la superficie esalta i profumi e fa caramellare lo zucchero. Tradizionalmente, le girelle vengono spolverate con perle di zucchero, che donano una croccantezza in contrasto con la sofficità dell’interno.
Ricetta del Kanelbulle (per circa 16 pezzi):
Ingredienti per l’impasto:
500 g di farina 00
75 g di zucchero semolato
10 g di lievito di birra fresco (o 5 g secco)
250 ml di latte intero tiepido
75 g di burro morbido
1 uovo
1/2 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di cardamomo in polvere
Per il ripieno:
100 g di burro morbido
80 g di zucchero di canna
2 cucchiai di cannella in polvere
Per la decorazione:
1 uovo sbattuto per spennellare
Zucchero in granella o perle di zucchero
Preparazione:
Sciogliere il lievito nel latte tiepido con un cucchiaino di zucchero e lasciare attivare per 10 minuti.
In una ciotola capiente, mescolare farina, zucchero, cardamomo e sale. Unire il lievito attivato, l’uovo e il burro morbido. Impastare energicamente per almeno 10 minuti (a mano o con impastatrice) fino ad ottenere un impasto liscio e morbido.
Coprire e lasciar lievitare per circa 1 ora e mezza, o fino al raddoppio del volume.
Stendere l’impasto su un piano infarinato, formando un rettangolo di circa 40x30 cm.
Spalmare il ripieno di burro, zucchero e cannella su tutta la superficie, quindi arrotolare il rettangolo lungo il lato più lungo.
Tagliare il rotolo in 16 rondelle e sistemarle distanziate su una teglia con carta forno.
Coprire e lasciar lievitare ancora per 45 minuti.
Spennellare con l’uovo sbattuto, decorare con lo zucchero in granella e infornare a 200°C (statico) per circa 10-12 minuti, fino a doratura.
Lasciar intiepidire prima di servire.
Il Kanelbulle dà il meglio di sé con una tazza di caffè filtrato – il famoso kaffe svedese, leggero e aromatico – durante il tradizionale momento del fika, la pausa dedicata alla condivisione e al rallentare. Per chi cerca un tocco più ricercato, un tè nero speziato o una tazza di chai latte esaltano le note di cannella e cardamomo in modo naturale. In versione dessert, può essere servito anche con una crema inglese alla vaniglia o un gelato fiordilatte, per un finale di pasto sorprendente.
Il kanelbulle non è soltanto una girella alla cannella. È un invito a fermarsi, a rallentare, a condividere un momento caldo e sincero. È il profumo dell’inverno, delle cucine accese e delle nonne che impastano senza fretta. È, in definitiva, una carezza commestibile che ci ricorda quanto semplice possa essere la felicità. Vuoi che ti scriva anche una versione vegana o integrale della ricetta?
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