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Hai mai mangiato un vasetto intero di Nutella senza spalmarla su niente?

Sì, una volta l'ho fatto. E non è stato per niente bello. O meglio, in quel momento è una delle cose più belle che tu possa mai provare in vita tua, ma dopo beh, ho visto il diavolo.
Ero appena tornato da uno degli esami più difficili all'università. Mi ero preso un bel 24 quando di solito, al primo colpo, o sei il figlio di Calamandrei, oppure ti prendi un 18 e lì decidi se tenerlo o riprovare la volta successiva. Io il mio 24 lo portai a casa talmente veloce che c'era l'odore delle gomme bruciate davanti all'università.
Quando arrivai a casa non c'era nessuno, era poco prima del pranzo, e non avevo assolutamente idea di cosa cucinare perché il frigo quel giorno languiva.
D'altra parte avevo una fame nervosa che mi sarei mangiato una suola da scarpe, così come una pallina impazzita iniziai rimbalzare tra figo e credenza, cercando qualcosa che mi potesse aspirare. Maledissi il fatto che fosse venerdì e che era praticamente tutto finito visto che quel pomeriggio mia madre sarebbe andata a fare la spesa. Tutto quello che trovavi furono un po' di pacchetti di cracker, pasta, frutta e verdura in abbondanza (che in casa mia non mancava mai). Nulla di tutto questo si conciliava con la mia fame atavica. Poi ebbi un'illuminazione e aprii il ripostiglio. In mezzo a zucchero, farina e sale trovai un vasetto intonso di Nutella. Sembrerà strano a dirsi, ma né io, né nessuno nella mia famiglia eravamo golosi di Nutella e quel vasetto era lì perché mia mamma ogni tanto la usava per preparare delle torte.
Era un vasetto così:


Non ci pensai su due volte, lo aprii e con un cucchiaio da minestra iniziai a mangiarmelo. Ogni cucchiaiata mi sembrava di salire un gradino in più sulla Stairway to Heaven cantata da Robert Plant. Mentre pensavo ancora al mio 24 e a quell'esamone che mi ero finalmente lasciato alle spalle dopo un anno di studi, mentre la mia testa era ancora occupata in tutto quello, mi accorsi di aver finito il vasetto.
Con il cucchiaio lo raschiai talmente bene sui bordi che sembrava quasi fosse stato lavato. Non so se ti è mai successo una cosa simile…
Poi, tutto soddisfatto, mi misi a preparare la pastasciutta per i miei genitori che sarebbero tornati di li a poco.
Andò tutto bene fino al primo pomeriggio, quando iniziai a sentire dei crampi allo stomaco che mai avevo sentito in vita mia. Bocca amarissima come se avessi baciato un pastore tedesco, fitte intestinali come se mi stessero esplodendo dentro i pop corn e assoluta repulsione al minimo pensiero di rivedere in vita mia un vasetto di Nutella. La notte fu ancora peggio, con fatica a prendere sonno, agitazione, incubi. Mi ero fatto un'indigestione bella e buona. Lo so, molti di voi sorriderebbero di fronte a una cosa del genere, ma che ci volete fare, per me la prima volta, non ero abituato.
Ovviamente la repulsione per la Nutella passò nel giro di pochi giorni, ma da quel giorno non feci mai più una cosa simile.


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Moon Pie

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Moon Pie o MoonPie ("torta lunare") è un dolce statunitense prodotto dal marchio Chattanooga Bakery di Chattanooga, in Tennessee.

Storia
I Moon Pie vengono prodotti dalla Chattanooga Bakery di Chattanooga sin dal 29 aprile 1917. Secondo Earl Mitchell Junior, suo padre inventò i Moon Pie quando quest'ultimo chiese a un minatore del carbone del Kentucky che tipo di snack avrebbe voluto mangiare e questi gli disse che gli sarebbe piaciuto mangiare qualcosa a base di cracker Graham e marshmallow. Secondo la stessa storia, che verrà ripresa a scopo promozionale dalla Chattanooga Bakery, si decise di nominare il dolce "Moon Pie" in quanto il minatore dichiarò che avrebbe voluto mangiare uno spuntino "grande quanto la luna". Negli Stati Uniti meridionali si diffuse, durante il ventesimo secolo, l'usanza di consumare i Moon Pie con delle bottiglie di R.C. Cola. Tale pratica verrà anche celebrata in almeno due canzoni di NRBQ (An RC Cola and a Moon Pie, 1973) e Bill Lister (Gimmee an RC Cola and a Moon Pie, 1983)[1] e dall'RC and Moon Pie Festival di Bell Buckle, nel Tennessee, dedicato all'R.C. Cola e alla Moon Piee celebrato ogni anno a giugno.

Caratteristiche
Il Moon Pie consiste in due cracker Graham rotondi del diametro di circa dieci centimetri racchiudenti un ripieno di marshmallow e rivestiti di crema al cioccolato. Sono inoltre distribuiti in commercio delle varianti aromatizzate alla vaniglia, banana, fragola e caramello salato ed esistono dei Moon Pie più piccoli che prendono il nome di mini Moon Pie, che hanno all'incirca la metà delle dimensioni. Esiste anche un Moon Pie più alta e con tre cracker graham al suo interno.



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Kinder Bueno

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Kinder Bueno è una confezione contenente due barrette di cioccolato prodotta dalla Kinder, linea dedicata al cioccolato della Ferrero. Si tratta di un wafer croccante ripieno di crema alla nocciola e ricoperto di cioccolato al latte.
Kinder è la parola tedesca che sta per "bambini" mentre Bueno è la parola spagnola che sta per "buono".

Distribuzione
Il Kinder Bueno fu lanciato sul mercato nel 1991 in Italia e poi in Germania e venne presto reso disponibile in Brasile, Argentina, Colombia, Messico, Malaysia, Singapore, Israele e Grecia da metà anni novanta. La distribuzione si allargò anche alla Spagna ed alla Francia nel 1999 ed al Canada, all'Australia ed al Regno Unito dal 2004. Il prodotto è anche reperibile in Croazia, Slovenia e Serbia. Abbastanza rara è la sua presenza negli Stati Uniti.

Varianti
Da maggio 2006 la Kinder ha lanciato sul mercato una variante del Kinder Bueno, il Kinder Bueno White, che è ricoperto di cioccolato bianco e ripieno di crema al latte; inizialmente era una versione limitata, poi è stata venduta stabilmente. La variante Kinder Bueno Dark, con copertura di cioccolato fondente, è invece stata lanciata come edizione limitata nel 2016 e riproposta in Ottobre 2018.

Promozione
La promozione del prodotto è stata affidata in Europa ad alcuni campioni dello sport, utilizzando lo stesso format ma protagonisti diversi a seconda del paese di messa in onda della pubblicità televisiva. Fra gli altri si possono citare i giocatori di basket Boris Diaw e Tony Parker, il calciatore Didier Drogba e l'atleta Andrew Howe, per la campagna pubblicitaria mandata in onda in Italia. Fino al 2017 la pubblicità era costituita da qualche episodio di furbizia in vita quotidiana per prendersi i pochi Kinder Bueno rimasti. È stata fatta anche una pubblicità per l'Epifania nella quale la Befana non si vuole staccare dai suoi Kinder Bueno e inventa pretesti per non portarli. Attualmente la canzone di sottofondo è Walking the Wire degli Imagine Dragons.


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Cioccolatino

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Un cioccolatino è un piccolo prodotto da cioccolateria costituito per la maggior parte di cioccolato, spesso ripieno di liquore o altri ingredienti. Per aromatizzarlo e decorarlo vengono utilizzati: nocciole, mandorle, pistacchi, noci e frutta secca in generale. Sono prodotti mediante temperaggio del cioccolato. Le tipologie più diffuse sono:
  • Cioccolatino fondente
  • Cioccolatino al latte
  • Cioccolatino al gianduia




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Nutter Butter

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I Nutter Butter sono biscotti prodotti da Nabisco dal 1969 a forma di arachide con uno strato interno di crema di burro d'arachidi.

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Birnenhonig

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Il Birnenhonig ("miele di pere") è un sciroppo speciale e caratteristico della Svizzera centrale.
Si ottiene cuocendo le pere ed estraendone il succo. Per la preparazione bisogna lasciar cuocere le pere da sei a sette ore. Alla fine si ottiene un prodotto opaco, cremoso, marrone scuro che si può utilizzare in tanti modi: spalmato sul pane o come ingrediente principale per il "Luzerner Lebkuchen" (panpepato). Durante la seconda guerra mondiale si consumava molto latte con Birnenhonig a causa della scarsità di caffè.
Nel Nord America è conosciuto come Pear Butter (burro di pere).


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Crema di marshmallow

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La crema di marshmallow è una crema dolce e spalmabile dal sapore simile a quello dei marshmallow.
I suoi ingredienti includono sciroppo di mais e di zucchero, aroma di vaniglia e albume d'uovo. Spesso la crema di marshmallow viene associata alla Marshmallow Fluff, prodotta dalla Durkee-Mower e comunemente utilizzata per fare la whoopie pie e il sandwich fluffernutter, tipico della Nuova Inghilterra.


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Crema di marroni

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La crema di marroni (o marmellata di castagne o composta di castagne o confettura di castagne o confettura di marroni) è una crema dolce spalmabile ottenuta da una lunga lavorazione delle castagne.
Si usa la purea di marroni, ovvero il frutto del castagno ridotto in poltiglia, in misura non inferiore a 380 g per 1 kg di prodotto.
Spesso è aromatizzata alla vaniglia e può anche contenere alcune tracce di liquore. Altri ingredienti che si possono usare sono il miele, oli e grassi commestibili, pectina liquida, vino, vino liquoroso, noci, nocciole, mandorle, vanillina, erbe aromatiche, spezie.

Riconoscimenti
La marmellata di castagne è stata registrata come prodotto agroalimentare tradizionale dal Lazio. Le Marche hanno invece registrato la composta di castagne.


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Manafregoli

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I manafregoli (anche magnifregoli o manifregoli o manafatoli o manufatoli o brigiaglioli) sono un piatto contadino a base di farina di castagne, diffuso nella zona della Garfagnana (manafregoli), di Barga, Coreglia Antelminelli in Media Valle del Serchio (manafatoli) e sulla Montagna Pistoiese (manufatoli). Si tratta di una pietanza estremamente povera, che si riallaccia alla cultura gastronomica delle zone citate, ove la castagna e tutti i suoi derivati hanno rappresentato per molti secoli una risorsa fondamentale nell'alimentazione.

La ricetta
Il piatto è composto, nella variante garfagnina, di farina di castagne, latte bovino (o, in alternativa, ricotta o panna) e sale. Nella variante barghigiana il latte è assente e sostituito da brodo di maiale o di pollo (più raramente da latte caprino).
La preparazione consiste nella bollitura d'acqua in un paiolo, aggiungendo quindi la farina precedentemente setacciata ed un pizzico di sale, cuocendo e rimestando per mezz'ora fino ad ottenere un impasto molto morbido. Terminata la cottura si serve in una scodella, aggiungendo latte, panna o ricotta generalmente freddi di frigorifero per aggiungere alla pietanza il contrasto del caldo/freddo.


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Monte Bianco

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Il Monte Bianco (conosciuto anche come Mont Blanc) è un dolce al cucchiaio realizzato con purea di castagne, panna montata e cacao in polvere, la cui forma ricorda quella di una montagna coperta di neve.
Il dolce è molto diffuso in Piemonte e in Francia e il suo nome fa pensare che sia stato inizialmente ideato nel Ducato di Savoia.

Ingredienti
  • Castagne tipo marroni
  • Panna da montare
  • Cacao in polvere
  • Latte
  • Zucchero
  • Vaniglia o vanillina
  • Sale
  • Rum (opzionale)
Preparazione
Per preparare un Monte Bianco è necessario incidere la buccia delle castagne e farle cuocere in abbondante acqua fino a lessarle. Una volta cotte vanno sbucciate mentre sono ancora tiepide, rimuovendo anche la pellicina interna. Quindi sistemare le castagne spellate in un tegame aggiungendo il latte, lo zucchero, la vanillina e un pizzico e sale e fare cuocere finché il latte non è completamente assorbito.
L'impasto così ottenuto va scolato e passato nello schiacciapatate. In una ciotola unire la purea di castagne con il cacao in polvere aggiungere due cucchiai di rum. Amalgamare per bene l'impasto quindi passarlo nuovamente nello schiacciapatate creando un piccolo monte su un piatto da portata. Il monte va quindi ricoperto con la panna montana ed è possibile, a piacimento, aggiungere sopra la panna una spolverata di cacao in polvere.

Varianti
Il Monte Bianco è un dolce popolare in Italia, Francia, Svizzera, Ungheria, Slovacchia e Romania. Inoltre alcune varianti sono diffuse nel sud est asiatico. In particolare in Giappone talvolta si utilizzano zucche o patate viola al posto delle castagne e sono diffusi anche Mont Blanc alla frutta al gusto di mango o fragola.


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Chokladboll

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chokladboll (pl. chokladbollar), anche conosciuti come havreboll, kokosboll e, più raramente, negerboll, sono dolci svedesi a base di cocco e cioccolato.

Storia
Sebbene quella del chokladboll sia una ricetta tipica della Svezia, si presume che fu inventata durante la seconda guerra mondiale in Danimarca, dove a causa del razionamento alimentare, vi era una quantità limitata di farina di grano, che spinse molti a cercare dei sostituti. Nel 1943, il quotidiano danese Nationaltidende pubblicò un piccolo libretto per casalinghe chiamato Opfindsomhed i en krisetid ("Ingenuità in tempo di crisi"), contenente la ricetta degli havregrynskugle ("palla di farina d'avena"), che sono simili ai chokladboll. Il 14 dicembre dello stesso anno, apparve sullo Svenska Dagbladet la ricetta dei barnens negerbollar ("palline negre per bambini").

Caratteristiche
I chockladboll si presentano leggermente più piccoli di una pallina da golf e sono composti da farina d'avena, zucchero, cacao, zucchero vanigliato e burro. A volte, vengono preparati aggiungendo una piccola quantità di caffè e crema, che contribuisce a rendere il dolce più morbido. Le palline sono inoltre cosparse di cocco grattugiato o, in alternativa, di granelli o codette di zucchero. Il chokladboll può essere consumato immediatamente, ma di solito viene prima raffreddato in frigorifero.

Varianti
Un dolce simile ai chokladboll è il kadur shokolad (in ebraico: כדור שוקולד‎ ovvero "pallina di cioccolato"), un dolce israeliano contenente briciole di Petit-Beurre. Altri dolci simili al chokladboll sono i romkugle al rum danesi e i brigadeiro brasiliani, con latte condensato e cacao.

Controversie
Il termine svedese negerboll ("palla negra"), che un tempo serviva a indicare i chokladboll, fu rimpiazzato da chokladboll a causa di possibili connotazioni razziste dovute al neger, che molti dichiarano essere un insulto nei confronti delle persone di origine africana. La parola chokladboll fu aggiunta per la prima volta al glossario della tredicesima edizione della Svenska Akademiens ordlista , uscita nel 2006. Tuttavia, sebbene in quel volume il termine principale sia negerboll, vi viene raccomandato l'utilizzo della parola chokladboll. Nella quattordicesima edizione, pubblicata nel 2015, il lemma negerboll fu rimosso.
Durante la metà del 2003, il proprietario di una panetteria di Sjöbo fu denunciato al difensore civico svedese contro la discriminazione etnica per aver usato la parola negerboll su un'insegna del suo locale. Tuttavia, il caso fu archiviato in quanto la persona che lo ha segnalato non si dichiarò lesa dall'insulto.


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