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Torta delle rose

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La Torta delle rose è un dolce tipico della tradizione di Mantova, ispirata alla bellezza di Isabella D'Este, celeberrima Marchesa di Mantova negli anni tra il XV e il XVI secolo. Questo prodotto dolciario è reperibile nelle migliori pasticcerie mantovane (ma anche sul versante veronese della provincia di Mantova) ma non impossibile da creare in casa, nonostante la lunga lavorazione e l'attesa per la lievitazione. È una torta molto ricca di burro, composta da rotoli di impasto (ripieni di una speciale crema composta da burro e zucchero) disposti a cerchio, con un rotolo centrale al fine di riempire la tortiera. Per tutti coloro che si pongono la domanda "perché torta delle rose?" la risposta arriva nel momento di allestimento dell'impasto ma soprattutto nel momento di estrazione dal forno: grazie alla disposizione a cerchio, la forma finale assomiglierà a un cesto di boccioli di rose.

Materiale necessario

  • Piano per la lavorazione
  • Matterello
  • Una piccola scodella
  • Una spatolina (anche un cucchiaio)
  • Coltello
  • Una casseruola di 28 cm di diametro
  • Carta forno

Ingredienti

per l'impasto
  • 500 gr di farina 00 (meglio se farina di Manitoba)
  • Una bustina di lievito di birra in polvere (8 gr), oppure 25 gr di lievito di birra fresco
  • 100 gr di zucchero
  • Una bustina di vanillina
  • Un cucchiaino di sale
  • Scorza di un limone grattugiato
  • 2 Uova
  • 80 gr di burro
  • 125/150 ml di latte tiepido a 37/40 °C

per la farcitura

  • 100 gr di burro
  • 100 gr di zucchero

Preparazione

Dopo la predisposizione di un tavolo di lavoro (o se possibile di un asse in legno), creare una sorta di "montagna" con la farina e creare un varco nel centro, in modo tale da potervi mettere gli altri ingredienti per la preparazione dell'impasto. Eseguita questa operazione, mettere le uova, il burro liquefatto (ma non bollente), la scorza del limone, la vanillina, il sale, il latte tiepido mescolato alla bustina di lievito in polvere con lo zucchero, al fine di attivare il processo di lievitazione. Il trucco di questa torta è creare un impasto che sia molto simile al Pan Brioche, e per ottenere un simile risultato è necessario che l'impasto raggiunga un grado di omogeneità molto alto. Detto questo, l'impegno e la fatica nella realizzazione di questa torta consistono proprio nel lavorare l'impasto per un lungo periodo, in modo tale da renderlo molto elastico, ed evitare che allo "stiramento" dello stesso si creino delle lacerazioni. Si consiglia quindi una lavorazione di 15/20 minuti, impastando energicamente premendo con il palmo della mano e reimpastando di continuo. Raggiunto un impasto omogeneo, bisogna lasciare lievitare l'impasto (se possibile in un luogo caldo e umido al fine di favorire la lievitazione) fino a che l'impasto non raddoppia la sua dimensione. Nel frattempo, si inizia la preparazione della crema per farcire i "futuri" rotoli di impasto.
Lo zucchero e il burro vanno messi in una piccola scodella e vanno mescolati al punto da ottenere una crema bianca quasi schiumosa. Lo zucchero deve quasi sciogliersi in modo tale che i granelli si omogeneizzino il più possibile con il burro. A lievitazione avvenuta (impossibile dare un lasso di tempo definito in quanto il processo di lievitazione avviene in modo singolare e personale ogni volta), predisporre una minima quantità di farina sul piano di lavoro (per di evitare che l'impasto si attacchi e successivamente si rompa), e stendere l'impasto con l'aiuto di un matterello fino a raggiungere una sfoglia di forma rettangolare della dimensione di 35x50 cm. Una volta stesa la sfoglia, prendere la scodellina con la crema per la farcitura e stendere su tutta la sfoglia. Dopo questa operazione, bisogna creare le "rose": per fare questo bisogna arrotolare la sfoglia in modo molto stretto dalla parte del lato più lungo. Si arriva ad ottenere una sorta di "salame": questo dovrà poi essere tagliato in 10/12 blocchetti. Preparare ora la casseruola con la carta forno, e disporre i rotolini appena creati in verticale in modo che si possa vedere la piccola spirale e la farcitura, in modo tale che possano poi, lievitando, formarsi delle "rose". Lasciare lievitare ancora finché i rotolini non sono perfettamente uniti. Accendere ora il forno, in modo che a lievitazione completata sia già preriscaldato alla temperatura di 200 °C. Cuocere quindi, per circa 20/30 minuti, a seconda della tipologia di forno. Sfornare e consumare tiepida. Cospargere a gradimento con zucchero a velo.

Suggerimenti

Affinché la torta sia lucida, prima della cottura pennellare l'impasto con del latte. Nel caso la torta non venga consumata subito, è possibile riscaldarla successivamente per riacquistare il sapore originale.

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Mela caramellata

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La mela caramellata (in lingua inglese candy apple) è un dolce statunitense. Si tratta di una mela rossa intera ricoperta da un duro rivestimento di zucchero caramellato.

Storia
La mela caramellata risulta inventata dall'americano William W. Kolb agli inizi del Novecento. Secondo quanto riporta un articolo di giornale del 1964:
«Kolb, un caramellaio veterano di Newark, produsse la sua prima serie di mele candite nel 1908. Mentre sperimentava nel suo negozio una ricetta di caramelle alla cannella rossa da vendere nel periodo natalizio, immerse delle mele nella miscela e le espose in vetrina. Vendette l'intero primo lotto per 5 centesimi l'una e in seguito ne vendette migliaia ogni anno. Ben presto, secondo quanto riporta un articolo del Newark News del 1948, le mele candite furono vendute lungo la Jersey Shore, al circo e nei negozi di dolciumi di tutto il paese.»
Oggi le mele caramellate sono divenute un dolce tradizionale tipico di varie festività occidentali, fra cui Halloween e la Guy Fawkes Night, che cadono durante il periodo annuale del raccolto delle mele. Il 31 ottobre, negli USA, viene festeggiato il National Caramel Apple Day o National Candy Apple Day.

Preparazione
Le mele caramellate vengono preparate rivestendo una mela con uno strato di zucchero che viene riscaldato fino a diventare molto duro. La durezza dello zucchero varia a seconda del tipo di zucchero usato. Il rivestimento dolce più comune è fatto di zucchero bianco o di canna, sciroppo di mais, acqua, cannella e colorante alimentare rosso. Il clima umido può impedire allo zucchero di indurirsi. Le mele caramellate vengono normalmente servite con uno stecchino che funge da manico. Le mele caramellate possono essere anche guarnite di cioccolato, burro di arachidi, scaglie di cocco e vari tipi di frutta secca fra cui noci, nocciole, mandorle e pistacchi tritati. La mela caramellata non va confusa con la cosiddetta caramel apple o toffee apple, che è rivestita da uno strato di caramella toffee al posto dello zucchero caramellato.


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Alcune curiosità sui prodotti di pasticceria


1. I primi tortini in inglese cupcakes, erano così chiamati, nel tardo 19° secolo, perché sono stati cotti in tazze e fatti con ingredienti misurati dalla capienza della tazza stessa. Sono così nati i cupcakes.
2. Nel Medioevo, la parola inglese per torta cake significava una torta rotonda e piatta di pane cotto duro su entrambi i lati.
3. il termine ancora oggi usato per descrivere la placenta anatomica in latino, in quella lingua era utilizzato anche per la torta. La placenta è stata chiamata così per la sua forma piuttosto piatta.
4. La prima menzione di una torta di coppa è stata fatta per la prima volta nel 1796 in una cucina americana da Elia Simmons.
5. Il record mondiale che riguarda il mangiare i bigné è di 72 bignè in sei minuti ed è stato fissato da Patrick Bertoletti nel 2012.
6. Il record che riguarda il mangiare delle torte di frutta è di 4 14,25 once in 10 minuti, realizzato da Sonya Thomas nel 2003.
7. Assumption Abbey in Missouri è l’unico monastero trappista al mondo che vende torte di frutta su internet. Si possono infatti comprare direttamente sul sito.
8. Un tribunale nel 1991 ha stabilito che i famosi Jaffa Cakes non sono dolci e dunque non sono neanche biscotti.
9. Ai fini fiscali, la differenza essenziale tra dolci e biscotti è che le torte vanno a male quando diventano stantie e i biscotti diventano morbidi.
10. Secondo una vecchia superstizione inglese, mettere una torta di frutta sotto il cuscino fa sognare la persona che sposerai


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Quali sono le origini dei cannoli?

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Secondo le mie fonti il cannolo Siciliano ebbe origine a Caltanissetta da una antica ricetta Romana in seguito reinterpretata dagli Arabi, Il cannolo prende il nome dalle canne di fiume attorno alle quali veniva arrotolata la pasta che poi veniva e viene riempita da ricotta di pecora variamente arricchita da frutta candita, cioccolato, vaniglia etc. Il cannolo siciliano e' riconosciuto e inserito nella lista dei prodotti PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) dal Ministero.
Altre fonti indicano che nacque probabilmente nei Balcani; era un rotolo di pasta sfoglia, spesso farcito con panna montata, confetture, creme o frutta fresca. Veniva prodotto utilizzando olio e solo nel XVII secolo il francese Piarre de La Varanne, cuoco del marchese di Uxelles, codificò l'uso del burro e il metodo di impasto. Questa ricetta si diffuse successivamente in tutta l'Europa.

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Carsenza

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La carsenza (in dialetto milanese carsensa o carsenza del prim de l'an) è un dolce di Milano tipico delle festività natalizie. In particolare, per tradizione, si consuma nel giorno di Capodanno.

Descrizione
(LMO)
«El primm de l'ann se comenza, a mangià la carsenza.»
(IT)
«A Capodanno si comincia, mangiando la carsenza»
(Giovanni Rajberti)



"Carsenza", in dialetto milanese, significa "crescenza", indicando genericamente una focaccia di pasta lievitata che "cresce", "lievita". Il termine "carsenza" indica anche, sempre in dialetto milanese, il piccolo formaggio molle che è conosciuto anche come "stracchino". Le origini della carsenza sono umili, dato che affondano nella tradizione contadina. Era in genere consumata in autunno e per tutto l'inverno in particolar modo, per tradizione consolidata, a Capodanno. Nell'Altomilanese (in particolare presso Arconate e Inveruno, dove prende anche il nome di "piota") la carsenza rappresenta il dolce tipico delle tradizionali fiere autunnali.
La pasta utilizzata per preparare la carsenza era a lievitazione naturale, quindi senza lieviti aggiunti. In genere era quella che avanzava ai panettieri dopo una settimana di preparazione del pane. Questa pasta veniva di nuovo lavorata aggiungendo farina, acqua, mele e uvetta. Le mele erano le prime che maturavano sugli alberi, mentre l'uva era l'ultima che si ricavava dalla vendemmia autunnale e che veniva poi essiccata a formate l'uvetta. In seguito, con il miglioramento del tenore di vita, alla ricetta originaria sono stati aggiunti lievito di birra, burro, zucchero, pere e fichi secchi.


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Biscottini di Prosto

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I biscottini di Prosto (biscotìn de Prost in dialetto) sono dei biscotti tradizionali di Prosto, frazione del comune di Piuro, in Valchiavenna.
La ricetta nasce oltre un secolo fa, quando i biscotti venivano preparati in casa in occasione delle feste, in particolare della Festa Patronale Dell'Assunta il 15 agosto. In queste occasioni i biscotti venivano cotti nell'unico forno locale: quello "Al Mulino" della famiglia Del Curto.
I biscottini richiedono, come ingredienti, farina, zucchero e soprattutto una grande quantità di burro e possono facilmente essere preparati in casa.
Benché propri del comune di Piuro, sono considerati un dolce caratteristico dell'intera Valchiavenna e solitamente chiudono il pasto nei ristoranti tipici.
Sono stati dichiarati un prodotto agroalimentare tradizionale della Lombardia.

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Fruittella

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Le Fruittella sono delle caramelle morbide alla frutta distribuite dalla Perfetti Van Melle.

Storia
Le caramelle Fruittella furono inventate nel 1951 da un produttore di caramelle di Cracovia, in Polonia. I fratelli Van Melle ne acquisirono i diritti e lanciarono sul mercato olandese le Fruittella nello stesso anno. In seguito il prodotto fu commercializzato in quasi tutto il mondo, diventando uno dei prodotti più celebri dell'azienda. In Italia per diverso tempo la Fruittella fu distribuita dalla Perugina.

Promozione
Negli anni novanta in diversi paesi europei la campagna pubblicitaria utilizzò il brano musicale I'm Too Sexy dei Right Said Fred, cambiando il testo in I'm Too Juicy (in italiano Sono troppo succosa). Nello stesso periodo invece, in Italia invece fu riadattato il testo del brano Il capello di Edoardo Vianello. I versi della canzone Non è un capello, ma un crine di cavallo..., furono cambiati in Non è una gomma, non è una caramella...

Varianti
Attualmente vengono prodotte numerose varianti della Fruittella. Sono state infatti lanciate sul mercato caramelle di diversi gusti, molti dei quali anche non strettamente legati alla frutta, come cioccolato, caramello o liquirizia. Inoltre sono state introdotte sul mercato versioni senza zucchero, con forme differenti, gommose o ripiene.



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Hoşaf

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L'Hoşaf (turco, dal persiano خوشآب hoix ab che significa "acqua dolce") è un dolce della cucina turca a base di frutta secca come uvetta o prugne, albicocche, fichi e altri frutti, bolliti in acqua con una miscela di zucchero e lasciati raffreddare. L'hoşaf può anche contenere cannella o chiodi di garofano per dargli una buona fragranza. L'hoşaf viene solitamente consumato accompagnando piatti senza succhi di frutta, come pilaf, börek e makarna (pasta), nonché cacık. Viene consumato soprattutto durante il Ramadan, come tradizione. A differenza della composta di frutta (composta anche in turco), che a volte viene consumato calda, l'hoşaf viene sempre servito freddo.


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