La carsenza (in dialetto
milanese carsensa o carsenza del prim de l'an) è un
dolce di Milano tipico delle festività natalizie. In
particolare, per tradizione, si consuma nel giorno di Capodanno.
(LMO)
«El primm de l'ann se comenza, a mangià la carsenza.» |
(IT)
«A Capodanno si comincia, mangiando la carsenza» |
(Giovanni Rajberti) |
"Carsenza", in dialetto
milanese, significa "crescenza", indicando genericamente
una focaccia di pasta lievitata che "cresce",
"lievita". Il termine "carsenza" indica anche,
sempre in dialetto milanese, il piccolo formaggio molle che è
conosciuto anche come "stracchino". Le origini della
carsenza sono umili, dato che affondano nella tradizione contadina.
Era in genere consumata in autunno e per tutto l'inverno in
particolar modo, per tradizione consolidata, a Capodanno.
Nell'Altomilanese (in particolare presso Arconate e Inveruno, dove
prende anche il nome di "piota") la carsenza rappresenta il
dolce tipico delle tradizionali fiere autunnali.
La pasta utilizzata per preparare la
carsenza era a lievitazione naturale, quindi senza lieviti
aggiunti. In genere era quella che avanzava ai panettieri dopo
una settimana di preparazione del pane. Questa pasta veniva di
nuovo lavorata aggiungendo farina, acqua, mele e uvetta.
Le mele erano le prime che maturavano sugli alberi, mentre l'uva era
l'ultima che si ricavava dalla vendemmia autunnale e che veniva poi
essiccata a formate l'uvetta. In seguito, con il miglioramento del
tenore di vita, alla ricetta originaria sono stati aggiunti lievito
di birra, burro, zucchero, pere e fichi
secchi.
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