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Zelten

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Lo Zelten è un dolce a base di frutta secca (pinoli, noci, mandorle) e canditi tipico della regione Trentino-Alto Adige.
Il nome ha origine dal termine tedesco selten (raramente), volto ad indicare l'occasione speciale della sua preparazione, che avviene per lo più in periodo natalizio. Inizialmente lo zelten nacque infatti come dolce invernale, periodo in cui era più probabile trovare frutta secca, per poi diventare un vero e proprio simbolo della pasticceria tipica trentina.
La ricetta era conosciuta anche nel 1700, quando già veniva citata in trattati di cucina, ma è compresa inoltre in un manoscritto disponibile presso la biblioteca comunale di Rovereto, in cui viene descritta la preparazione del Celteno.
Nonostante la varietà degli ingredienti si differenzi da zona a zona, si può comunque riconoscere un impasto di base comune ad ogni qualità di zelten, costituito da farina, uova, burro, zucchero e lievito. La qualità di frutta secca maggiormente impiegata è invece costituita da noci, fichi secchi, mandorle, pinoli e uva sultanina.

Ricetta

Ingredienti

Per due Zelten:
  • 1 hg di fichi secchi.
  • 1 hg di noci.
  • 1 hg di mandorle.
  • ½ kg di farina.
  • 5 cucchiai (da minestra) di olio.
  • 4 uova intere.
  • 3 hg di zucchero.
  • 20 gr di ciliegie candite.
  • 20 gr di cedro.
  • 20 gr di pinoli.
  • Buccia di limone e di arancia grattuggiata.
  • Un pizzico di sale.
  • 1 bicchiere di latte.
  • 250 gr di burro.
  • 2 buste di lievito.
  • 1 hg di uva sultanina.

Preparazione

  1. Sciogliere a "bagno maria" il burro e amalgamarlo alla farina, all'olio, allo zucchero, al sale, alle uova, al lievito e aggiungere un po' per volta il latte fino ad ottenere una pasta densa.
  2. A parte tagliare i fichi, le noci e le mandorle.
  3. Aggiungere tutta la frutta nell'impasto, assieme alla buccia di limone e di arancia grattugiata.
  4. Imburrare le teglie e formare uno strato di pasta alto circa 3 cm. Infine decorare il zelten nella parte superiore con noci, ciliege, mandorle e pinoli interi.
  5. Infornare a 170° per 20 minuti circa.

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Zuccata

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La Zuccata è un tipico prodotto della pasticceria siciliana a base di zucca candita.

Informazioni Generali

Usata prevalentemente per decorare la cassata.

Ricetta

Ingredienti

  • 1 kg di zucca gialla.
  • 1 kg di zucchero.
  • Cannella q.b..
  • Sale q.b..

Preparazione

  1. Pulite la zucca togliendo i semi e la buccia, tagliatela in pezzi grossi e lasciatela bollire in una soluzione di acqua e sale per circa 1 ora.
  2. Dissalare la zucca ponendonla sotto acqua corrente, sgocciolatela sino a che è perfettamente asciutta.
  3. Tagliatela in pezzi grossi, mettetela in pentola insieme allo zucchero e ad abbondante cannella, lasciando cuocere finché tutto lo zucchero non viene assorbito. Fate infine raffreddare.

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Pasta frolla

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La pasta frolla è un impasto di farina (generalmente con un fattore di panificabilità piuttosto basso) e altri ingredienti quali il sale, lo zucchero, il burro, le uova, bicarbonato e aromi (come vaniglia, vanillina o la buccia di un agrume) lavorato fino ad assumere una consistenza di norma piuttosto compatta, che può variare a seconda della ricetta e della quantità degli ingredienti che saranno aggiunti e dell'uso che se ne farà.
La pasta frolla è un impasto dolce utilizzato per produrre torte, dolci, biscotti e molte varietà di pasticcini da cuocere in forno, che, dopo la cottura, assume un aspetto piuttosto friabile, perché nell'impasto non figurano gli albumi d'uova.
L'ingrediente più importante è il burro, ma questo si può sostituire con altri grassi come la margarina, che spesso dona un aroma leggermente diverso, oppure l'olio d'oliva o la ricotta.
Nella procedura tradizionale, il burro dovrà essere freddo di frigorifero e impastato delicatamente con le dita o più comodamente con un'impastatrice. Importante è evitare il surriscaldamento del burro che renderebbe l'impasto elastico. Il burro è presente in percentuali variabili, in genere 300-350 g per 500 g di farina, ragion per cui la pasta frolla risulta essere estremamente calorica (400 kcal circa per 100 g).
Di paste frolle ne esistono di diversi tipi e per diversi utilizzi; troviamo la pasta frolla per biscotti, per crostate e la frolla montata (usata per realizzare biscotti e prodotti di piccola pasticceria che risulteranno estremamente friabili, di consistenza tendente al cremoso, vista la quantità di burro impiegata), per la quale generalmente il rapporto farina-burro è di 1:1. Ultima ma non per importanza è sicuramente la frolla ovis mollis, ovvero frolla nella quale si utilizzano tuorli d'uovo sodi e setacciati; con questa frolla si ottengono dei biscotti e pasticcini friabilissimi, quasi farinosi, un risultato da fine pasticceria.

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Pasticcino

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Il pasticcino (dal diminutivo di pasticcio con il significato di "piccolo dolce") comunemente chiamato anche mignon è un prodotto gastronomico dolciario molto comune in Europa, soprattutto in Italia, facente parte della cucina pasticcera.
I pasticcini sono formati da una pasta inferiore (che in quelli di cioccolato e crema può anche non esserci) frolla, alla quale vengono aggiunti latte e i veri e propri ingredienti della specialità culinaria, ovvero frutta e crema pasticcera, cioccolato, amaretto, babà, pistacchio, gelatina di frutta, cannoncino, meringa e dolci di marzapane, cannoli e liquorosi, con yogurt, bignè, pasta di mandorle o canditi.
La storia dei pasticcini comincia propriamente con gli Arabi e con l'occupazione della Sicilia nell'alto medioevo, infatti con l'occupazione araba si diffusero nell'isola datteri, melograno, arancia amara oltre a creme e ad aromi vari da cui cominciò la produzione del futuro marzapane, cassata, cannoli siciliani; la produzione della cilada ad uso industriale in Francia nel XIV secolo porta alla produzione di pasticcini più elaborati in tutta Europa, altra data importante fu l'arrivo in Italia della ricetta degli amaretti con Caterina de' Medici a metà del XVI secolo.

Principali pasticcini

  • babà
  • bignè
  • cannoncino
  • cassatine
  • cignimini
  • crostatine alla frutta
  • meringa
  • cannolo
  • sfogliatella
  • tartufo al cioccolato

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Caffè pasticceria Balzola





Il "caffè concerto" in Italia è nato qui, intorno al 1920, esibendo artisti del calibro di Tito Schipa e Beniamino Gigli. Maksim Gor'kij sedeva a tavolino nella sala Settecento veneziano incontrando le "menti" della colonia inglese di Alassio. Le raffinatezze create da Rinaldo Balzola, che aveva imparato l’arte da Gustavo Pfatisch a Torino ed era divenuto nel 1929 capo-pasticcere della Real Casa Savoia, attirarono persino D'Annunzio e la Duse. Sostavano qui anche i due industriali più dolci d'Italia: Motta e Alemagna. Squisiti “Baci di Alassio”, brevettati nel 1919.
Quarta generazione.

Indirizzo
Piazza Matteotti 26, 17021 Alassio (SV)
Telefono
+39 0182 640209
Fax
+39 0182 470362
eMail
info@balzola1902.com

Website
www.balzola1902.com

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Torta al cioccolato e fragole

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Ingredienti per una torta di 22 – 24 cm:

150 g di cioccolato fondente
50 g di cacao amaro
180 g di farina 00
150 g di zucchero semolato
4 uova medie
150 g di burro a temperatura ambiente
1 bustina di lievito per dolci istantaneo
1 pizzico di sale
fragole fresche q.b.


Procedimento:

Iniziate la preparazione della Torta al cioccolato e fragole dalla base al cacao. In un pentolino sciogliete a bagnomaria il cioccolato fondente tagliato a pezzettini grossolani. Sciogliete il tutto e lasciate intiepidire.
Se avete una planetaria inserite il burro a temperatura ambiente dentro il cestello insieme allo zucchero, se non avete la planetaria potete unire i due ingredienti dentro una ciotola e montate il tutto con uno sbattitore elettrico. Montate il composto fino a quando non otterrete una crema bianca e vellutata. Aggiungete ora le uova, il cacao miscelato alla farina ed il lievito. Incorporate il tutto mescolando bene. A questo punto aggiungete il pizzico di sale e il cioccolato fondente sciolto e raffreddato. Unite ancora il tutto quindi versate il composto dentro una teglia a cerniera imburrata e infarinata. Cuocete la torta al cacao a 180°C per circa 20 minuti, una volta pronta sfornate e lasciate completamente raffreddare.
Decorate la Torta con cioccolato e fragole con la frutta fresca e qualche ricciolo di cioccolato. Servite la Torta con cioccolato e fragole ai vostri commensali.

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Fartón




Il Fartón (castiglianizzazione della parola valenciana fartó) è un dolce con glassa tipico della città di Alboraya (Spagna). Questo dolce, tenero e soffice, è preparato per essere immerso in horchata, una bevanda rinfrescante a base di una pianta chiamata chufa.
Anche se la sua nascita si deve alla horchata, essendo un panino leggero e soffice (a base di olio di girasole e non di burro), si combina perfettamente con bevande calde come cioccolata calda o anche il caffellatte.

Informazioni nutrizionali

I fartons sono preparati con olio di girasole senza conservanti e coloranti. Le proprietà nutrizionali medie per 100g sono:
  • Valore energetico: 372.6 kcal / 1559.1 kj
  • Proteine: 9g
  • Carboidrati: 58.8g
  • Grassi:11.3g




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Ensaimada



L'ensaimada è un dolce tipico dell'isola di Maiorca. A partire dal 1996 è stata riconosciuta come prodotto Indicazione geografica protetta "Ensaïmada de Mallorca"; la fama del dolce ha chiaramente varcato i confini dell'isola, dato che è tra i più famosi piatti maiorchini, offerto in tutte le pasticcerie del luogo in una scatola ottagonale.
Gli ingredienti sono: farina di frumento, acqua, uova, zucchero, lievito e, in aggiunta, strutto di maiale (in catalano saïm, da cui il dolce prende il nome). La sua maggiore prerogativa consiste nella sua forma a spirale, che si ripete sia nella struttura interna che in quella esterna. Il suo impasto è costituito da strati, similmente a quanto accade nella pasta sfoglia. È un classico esempio di dolce a lievitazione lenta.
Una volta preparata la pasta, la si lascia lievitare, dopodiché stende fa uno strato molto fine che va cosparso col grasso di maiale, si arrotola e si dispone il rotolo in spirale e infine si lascia levitare una seconda volta. Data la finezza della sfoglia, assai elastica, spesso oggi si consiglia di usare una farina forte come la farina manitoba.
Si può cospargere di zucchero in polvere, o eventualmente riempire. Il riempimento tradizionale è fatto di cabell d'àngel (una sorta di marmellata di zucca), ma sono in uso i ripieni più svariati. Ad esempio, in Argentina si può trovare ripiena di dulce de leche.
Durante il periodo di Carnevale si è soliti preparare l'ensaimada con sobrassada dolce, e cospargerla di dolce di zucca.
È possibile che derivi da un dolce ebraico (che ovviamente non prevedeva l'uso di grasso di maiale).



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Cuajada






La cuajada (dallo spagnolo cuajar “coagulare”), in italiano "cagliata", è un alimento derivato dal latte di pecora ed ha una consistenza simile a quella dello yogurt. È un prodotto tipico della Spagna settentrionale e in particolare dei Paesi Baschi, dove, in basco, è chiamato mamia.
Usualmente è servito come dessert e accompagnato con miele o zucchero.

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Delizia al limone



La delizia al limone è un dolce originario della pasticceria sorrentina, ormai divenuto un dessert tipico della cucina napoletana.
Fu ideata dal pasticciere sorrentino Carmine Marzuillo nel 1978, ed è una torta fatta con una base di pan di Spagna, bagnato con uno sciroppo a base di limoncello, farcita e ricoperta di crema a base di limone.
È diventato oggi uno dei dolci più diffuso in Campania, insieme a babà e torta caprese, per pranzi e cene importanti, in particolare per matrimoni e comunioni, che nella regione hanno un'importanza particolare.
Viene venduta oggi in pasticceria sia come torta che in versioni mono-porzione. La mono-porzione ha spesso la forma di un seno (per esempio a Procida), venendo realizzata in coppe semisferiche e, una volta riversata e ricoperta con la crema di limone, decorata con una fragolina di bosco posta in cima.




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Tulumba






Il (o anche la) tulumba (turco: tulumba, greco: τουλούμπα, greco-cipriota: πόμπα (pomba), bulgaro: τулумба) è un dessert originario della Turchia.

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Coppa del nonno



La coppa del nonno è attualmente un marchio della Nestlé. Inizialmente era prodotta dalla Motta, successivamente dall'Antica gelateria del corso, che divenne il marchio dei prodotti gelatieri dell'azienda. È prodotto in Italia sin dagli anni cinquanta, più precisamente dal 1955. Si tratta di un gelato al caffè contenuto e venduto in una confezione di plastica di colore marrone scuro a forma di tazzina da caffè.
Il termine coppa del nonno è spesso usato anche nel gergo sportivo, per indicare un trofeo di poco valore.
Le prime pubblicità televisive del prodotto risalgono alla metà degli anni novanta, quando fu mandato in onda uno spot girato ad Ostuni in cui si alternavano immagini di una festa di piazza sulle note del brano I feel good, I feel fine di Gisella Cozzo suonata dai Peperoncino Studios. Per le campagne pubblicitarie successive (fino al 2011) è stata mantenuta la stessa colonna sonora, ed è stato aggiunto lo slogan "nessuno come te".
Attualmente sono prodotte due diverse varianti della coppa del nonno. Una è quella "classica" al caffè, a cui si è aggiunta dal 2004 la variante al cappuccino, che contiene anche gelato al latte. La coppa del nonno classica è venduta singolarmente (ai bar), in multipack da quattro confezioni singole ed in vaschette da mezzo chilo, mentre quella al cappuccino, che pure è stata venduta per alcuni anni nei bar come prodotto singolo, si può trovare solo come multipack.

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Faldacchea



La faldacchèa è un tipico dolce turese e casalino fatto con pasta di mandorle cotte, zucchero e amarene sciroppate. È tradizionalmente ricoperto da una glassa bianca di zucchero, molto spesso sostituita oggi con del cioccolato bianco. Col passare del tempo è stata ribattezzata in "dolce della sposa", perché tradizionalmente viene regalato come bomboniera dagli sposi agli invitati alla propria festa nuziale.
La faldacchea può essere equiparata a uno scrigno: dentro contiene un cuore di Pan di Spagna coperto da un impasto di mandorle, racchiuso dentro una glassa di cioccolato o di glassa di zucchero. La preparazione, diversamente da altri tipi di dolci di mandorle, è completamente peculiare. La faldacchea, difatti, resta umida e morbida, non secca e dura, perché non è cotta in forno, ma sul fuoco.
Questo dolce nasce nella cucina dell'allora Monastero delle Clarisse di Cassano, in cui il 4 ottobre 1903 arrivarono quattro suore del Sacro Cuore di Gesù. In questo monastero spesso si ritrovavano gli alunni della Scuola Elementare e Medie per recite e incontri formativi, seguiti sempre dalle religiose. In questo periodo le suore si dedicarono alle famiglie meno abbienti e alla conduzione di un laboratorio per giovani ragazze; tra queste ci fu anche una turese, che tornando a Turi fu soprannominata "monacèdde" (piccola monaca) e insegnò alle altre concittadine l'arte pasticcera che aveva imparato nel convento.

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Elvezia




L'Elvezia o Helvezia è un tipico dolce della cucina mantovana.
Dal 1789 in poi, Mantova ha accolto decine di pasticceri e caffettieri svizzeri, prevalentemente immigrati dal Cantone dei Grigioni. Tra questi la pasticceria gestita dalla famiglia di Samson Putscher a cui si deve l'invenzione della torta elvezia dedicata evidentemente alla loro nazione d'origine. Alla ricca componente mitteleuropea si innestarono prodotti tipici della pasticceria mantovana come lo zabaione e la pasta di mandorle.
È un dolce costituito da tre dischi rotondi di pasta di mandorle, zucchero e albumi montati fatti cuocere nel forno e farcito con due strati di zabaione e cioccolato ed eventualmente con altri ingredienti come panna montata o gocce di cioccolato fondente.



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Dolce pan ducale

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Il dolce pan ducale, meglio noto come Pan Ducale o Panducale è un tipico dolce della città di Atri, ormai diffuso in tutto l'Abruzzo e conosciuto anche all'estero. È il prodotto rappresentativo dell'enogastronomia atriana con il formaggio pecorino di Atri.
Il dolce è strettamente legato agli Acquaviva (o, dal 1476, Acquaviva d'Aragona, per essersi imparentati con i re di Napoli), che regneranno sullo stato di Atri (con capitale appunto Atri) dal 1395 al 1760. Il dolce era preparato dagli atriani fin dal 1352 e con l'arrivo degli Acquaviva nel 1395 lo fecero assaggiare al duca che lo apprezzò così tanto che lo volle ogni giorno sulla sua tavola e fino al 1760 il dolce era esportato in tutta Italia. Cambiò anche nome: da "pizza di mandorle" a "pan ducale". Il prodotto atriano era quindi molto celebre. Con l'estinzione della nobile casata da Atri e, quindi, la scomparsa dello Stato di Atri, la produzione del dolce continuò ad opera degli atriani. Qualche cosa della ricetta cambiò (dando vita all'attuale Pan Ducale) e nacque anche il nome attuale, Panducale o Pan Ducale. Solo che con l'estinzione degli Acquaviva il dolce aveva perso la sua celebrità ed era prodotto solo a livello familiare.
La ricetta tradizionale prevedeva uova, zucchero, farina e mandorle a cui si è aggiunto, a partire dal 1800, il cioccolato puro, caratteristica fondamentale del dolce. È di solito sempre presente nelle occasioni importanti o nelle visite di parenti e amici.

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Savòr

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Il savòr è un dolce tipico della tradizione contadina emiliano-romagnola. È una marmellata di mosto d'uva (Saba) con aggiunta di frutta, si presenta di colore scuro e dal sapore intenso. Molto calorico era consumato nei periodi invernali quando erano necessarie energie per lavorare nei campi.

Ricetta
Ogni massaia (azdòra) ne aveva una tramandata da madre in figlia o figlio.
Si parte con del mosto di uva, rossa o bianca, molto matura quindi ricca di zuccheri naturali, facendolo bollire non troppo forte, perché si concentra troppo velocemente e prende un sapore sgradevole di bruciato. Si concentra il mosto fino al 50% si preparano gli ingredienti che si vogliono aggiungere: mele e pere cotogne tagliate a spicchi, pere volpine sempre a spicchi, mele dalla polpa soda grattugiate, buccia di melone secca a cubetti (questa si deve rearare in estate conservandola in un vaso di vetro ben chiuso), noci, mandorle dolci sbucciate, nocciole, pinoli, uva passa, fichi secchi piccoli interi, buccia di arancia e limone canditi a cubetti. La frutta fresca deve essere circa la metà del tutto, mentre l'altra metà dei frutti secchi e canditi debbono essere in parti più o meno uguali.
Rovesciare il tutto nel pentolone del mosto mescolando ogni tanto; fare bollire, non troppo forte per qualche ora fino a quando, facendo la prova piatto, vedete che il composto ha un bel colore marrone scuro e denso (tipo miele) assaggiate la frutta dai pezzi più grossolani, se è cotta ma non si scioglie e i frutti secchi sono più teneri, a questo punto si dovrebbe essere giunti alla fine, totale di tempo circa 7-8 ore. Si lascia intiepidire e si mette in vasi che si possono chiudere bene, non è necessario farli bollire di nuovo.
Il savor si presta come abbinamento per formaggi freschi e stagionati, ma anche con la polenta, con i dolci come la ciambella o spalmato su una piadina. Spesso viene accompagnato da un calice di Sangiovese o di Romagna Albana passito.
Viene inoltre utilizzato come farcitura del Bensone modenese.



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Dolce di San Michele

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Il dolce di San Michele (Dolz ad San Michele in dialetto) è un dolce tipico del comune di Bagnacavallo in provincia di Ravenna.
Ha ottenuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali il riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale (P.A.T).
Le origini di tale dolce risalgono all'anno 1000, quando a Bagnacavallo, in occasione della festa per il santo patrono, l'arcangelo Michele, si preparavano focacce a base di miele e frutta secca.
Il dolce che viene preparato oggi segue la medesima tradizione; è infatti possibile trovarlo presso i fornai della città solamente durante i festeggiamenti del patrono, che avvengono ogni anno nell'ultima settimana di settembre.





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Delizia al limone

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La delizia al limone è un dolce originario della penisola sorrentina, diffuso in gran parte del napoletano.

Ingredienti

    6 uova
    150 grammi di farina
    200 grammi di zucchero
    la buccia di un limone grattugiato
    mezza bustina di lievito in polvere

Preparazione

Unire in una grande ciotola le uova intere, la buccia grattugiata di limone e lo zucchero, e mescolare con una frusta elettrica fino ad ottenere un impasto spumoso. A questo punto, aggiungere gradualmente la farina, continuando a mescolare, e infine il lievito sciolto in pochissima acqua.
Il composto va versato in 12 stampini imburrati. Cuocere a 180° per circa 20-25 minuti.
Tagliare a metà ogni delizia e rimuovere un po' della parte interna del pan di Spagna.

Crema al limone
Ingredienti


    un litro di latte
    200 grammi di zucchero
    110 grammi di farina
    6 tuorli d'uovo
    la buccia di due limoni grattugiata
    una bustina di vaniglia
    100 grammi di panna
    un bicchierino di limoncello.

Preparazione
In un tegame unire lo zucchero, la farina ed i tuorli d'uovo. Dopo aver mescolato bene, va aggiunta la vaniglia, quindi il latte molto lentamente, continuando a mescolare per evitare il formarsi di grumi. Cuocere, dopo aver aggiunto le bucce di limone, fino a che la crema non diventa densa. A questo punto, le bucce vanno eliminate, e la crema cosparsa di zucchero semolato. Quando la crema sarà raffreddata, vanno aggiunti 100 grammi di panna montata ed un bicchierino di limoncello.

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