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Manafregoli

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I manafregoli (anche magnifregoli o manifregoli o manafatoli o manufatoli o brigiaglioli) sono un piatto contadino a base di farina di castagne, diffuso nella zona della Garfagnana (manafregoli), di Barga, Coreglia Antelminelli in Media Valle del Serchio (manafatoli) e sulla Montagna Pistoiese (manufatoli). Si tratta di una pietanza estremamente povera, che si riallaccia alla cultura gastronomica delle zone citate, ove la castagna e tutti i suoi derivati hanno rappresentato per molti secoli una risorsa fondamentale nell'alimentazione.

La ricetta
Il piatto è composto, nella variante garfagnina, di farina di castagne, latte bovino (o, in alternativa, ricotta o panna) e sale. Nella variante barghigiana il latte è assente e sostituito da brodo di maiale o di pollo (più raramente da latte caprino).
La preparazione consiste nella bollitura d'acqua in un paiolo, aggiungendo quindi la farina precedentemente setacciata ed un pizzico di sale, cuocendo e rimestando per mezz'ora fino ad ottenere un impasto molto morbido. Terminata la cottura si serve in una scodella, aggiungendo latte, panna o ricotta generalmente freddi di frigorifero per aggiungere alla pietanza il contrasto del caldo/freddo.


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Monte Bianco

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Il Monte Bianco (conosciuto anche come Mont Blanc) è un dolce al cucchiaio realizzato con purea di castagne, panna montata e cacao in polvere, la cui forma ricorda quella di una montagna coperta di neve.
Il dolce è molto diffuso in Piemonte e in Francia e il suo nome fa pensare che sia stato inizialmente ideato nel Ducato di Savoia.

Ingredienti
  • Castagne tipo marroni
  • Panna da montare
  • Cacao in polvere
  • Latte
  • Zucchero
  • Vaniglia o vanillina
  • Sale
  • Rum (opzionale)
Preparazione
Per preparare un Monte Bianco è necessario incidere la buccia delle castagne e farle cuocere in abbondante acqua fino a lessarle. Una volta cotte vanno sbucciate mentre sono ancora tiepide, rimuovendo anche la pellicina interna. Quindi sistemare le castagne spellate in un tegame aggiungendo il latte, lo zucchero, la vanillina e un pizzico e sale e fare cuocere finché il latte non è completamente assorbito.
L'impasto così ottenuto va scolato e passato nello schiacciapatate. In una ciotola unire la purea di castagne con il cacao in polvere aggiungere due cucchiai di rum. Amalgamare per bene l'impasto quindi passarlo nuovamente nello schiacciapatate creando un piccolo monte su un piatto da portata. Il monte va quindi ricoperto con la panna montana ed è possibile, a piacimento, aggiungere sopra la panna una spolverata di cacao in polvere.

Varianti
Il Monte Bianco è un dolce popolare in Italia, Francia, Svizzera, Ungheria, Slovacchia e Romania. Inoltre alcune varianti sono diffuse nel sud est asiatico. In particolare in Giappone talvolta si utilizzano zucche o patate viola al posto delle castagne e sono diffusi anche Mont Blanc alla frutta al gusto di mango o fragola.


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Chokladboll

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chokladboll (pl. chokladbollar), anche conosciuti come havreboll, kokosboll e, più raramente, negerboll, sono dolci svedesi a base di cocco e cioccolato.

Storia
Sebbene quella del chokladboll sia una ricetta tipica della Svezia, si presume che fu inventata durante la seconda guerra mondiale in Danimarca, dove a causa del razionamento alimentare, vi era una quantità limitata di farina di grano, che spinse molti a cercare dei sostituti. Nel 1943, il quotidiano danese Nationaltidende pubblicò un piccolo libretto per casalinghe chiamato Opfindsomhed i en krisetid ("Ingenuità in tempo di crisi"), contenente la ricetta degli havregrynskugle ("palla di farina d'avena"), che sono simili ai chokladboll. Il 14 dicembre dello stesso anno, apparve sullo Svenska Dagbladet la ricetta dei barnens negerbollar ("palline negre per bambini").

Caratteristiche
I chockladboll si presentano leggermente più piccoli di una pallina da golf e sono composti da farina d'avena, zucchero, cacao, zucchero vanigliato e burro. A volte, vengono preparati aggiungendo una piccola quantità di caffè e crema, che contribuisce a rendere il dolce più morbido. Le palline sono inoltre cosparse di cocco grattugiato o, in alternativa, di granelli o codette di zucchero. Il chokladboll può essere consumato immediatamente, ma di solito viene prima raffreddato in frigorifero.

Varianti
Un dolce simile ai chokladboll è il kadur shokolad (in ebraico: כדור שוקולד‎ ovvero "pallina di cioccolato"), un dolce israeliano contenente briciole di Petit-Beurre. Altri dolci simili al chokladboll sono i romkugle al rum danesi e i brigadeiro brasiliani, con latte condensato e cacao.

Controversie
Il termine svedese negerboll ("palla negra"), che un tempo serviva a indicare i chokladboll, fu rimpiazzato da chokladboll a causa di possibili connotazioni razziste dovute al neger, che molti dichiarano essere un insulto nei confronti delle persone di origine africana. La parola chokladboll fu aggiunta per la prima volta al glossario della tredicesima edizione della Svenska Akademiens ordlista , uscita nel 2006. Tuttavia, sebbene in quel volume il termine principale sia negerboll, vi viene raccomandato l'utilizzo della parola chokladboll. Nella quattordicesima edizione, pubblicata nel 2015, il lemma negerboll fu rimosso.
Durante la metà del 2003, il proprietario di una panetteria di Sjöbo fu denunciato al difensore civico svedese contro la discriminazione etnica per aver usato la parola negerboll su un'insegna del suo locale. Tuttavia, il caso fu archiviato in quanto la persona che lo ha segnalato non si dichiarò lesa dall'insulto.


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Torciglione

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Il torciglione è un dolce fritto o al forno a base di pasta brioche tipico della città di Messina e della sua provincia, noto anche come torciglione messinese. Può essere ripieno con crema di ricotta e gocce di cioccolato, con crema pasticciera o con crema al cioccolato.


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Cendol

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Il cendol (da pronunciare chendol) è un dolce diffuso in tutto il Sud-est asiatico. Si tratta di un dessert a base di latte di cocco, gelatina di riso con foglie di pandan e sciroppo di zucchero di palma. Esistono molte varianti del cendol che possono contenere, fra gli altri, fagioli azuki rossi zuccherati, sciroppi dolci di sorta e frutti esotici.

Etimologia
Secondo una credenza popolare, il termine cendol deriverebbe dalla parola jendol, che in varie lingue del sud-est asiatico significa "gonfio": un possibile riferimento ai caratteristici vermicelli rigonfi di gelatina verde di cui è composto l'alimento. In molte aree dell'Indonesia, invece, la parola cendol si riferisce alla sola gelatina di farina di riso verde, mentre il dolce vero e proprio è conosciuto come es cendol o dawet. Il Kamus Besar Bahasa Indonesia definisce il cendol uno spuntino a base di farina di riso mescolato con zucchero di palma e latte di cocco. Similmente, il Kamus Dewan lo indica come una bevanda simile al porridge con lunghi filamenti di farina di riso nel latte di cocco e sciroppo di zucchero.

Storia
Le origini del cendol sono incerte. Tuttavia, si presume che esso abbia avuto origine dal cosiddetto dawet giavanese, un dolce simile documentato per la prima volta sul manoscritto Kresnayana, risalente al regno giavanese di Kediri, intorno al dodicesimo secolo. Gli storici ritengono che nell'antica Giava, ove il riso era alla base dell'economia rurale, la farina di riso era usata come ingrediente per preparare bevande dolci e, ancora oggi, il cendol e le sue varianti sono prodotti agricoli rurali consumati nei villaggi giavanesi. Sebbene il cendol contemporaneo venga servito con ghiaccio tritato o a cubetti, originariamente, a Banjarnegara, nella Giava Centrale, il dolce veniva servito senza ghiaccio. Ciò conferma che il cendol abbia origini che precedono le epoche in cui venivano usate le tecniche di refrigerazione. Tuttavia, si ritiene che il cendol vero e proprio (la parola cendol fu menzionata per la prima volta nel 1932 dal Malay Concordance Project per indicare uno dei prodotti alimentari disponibili a Kuala Lumpur), sarebbe nato con l'adozione delle tecnologie di raffreddamento moderne, che furono esportate dai britannici in città come Malacca e Penang. Oggi il cendol viene consumato durante le tradizionali nozze giavanesi e costituisce un cibo da strada in varie località del sud-est asiatico. L'alimento rientra fra i beni del patrimonio nazionale intangibile della Malaysia.

Ingredienti
Il cendol è principalmente composto da latte di cocco, pasta di gelatina a base di farina di riso e colorante alimentare verde (solitamente derivato dalla foglia di pandano), ghiaccio tritato e zucchero di palma. In Indonesia e a Singapore il cendol viene servito in bicchieri alti o scodelle, guarnito con zucchero di palma o di cocco e fagioli rossi zuccherati, il tutto raffreddato con ghiaccio tritato. A Sunda, in Indonesia, il cendol è un piatto con riso, noodles di farina, latte di cocco e sciroppo di zucchero d'areca. In Indonesia, il piatto viene anche proposto con varie aggiunte fra cui tapai, gelatina alle erbe e latte condensato zuccherato. Nella Birmania, dove è tipicamente consumato in occasione delle celebrazioni di capodanno, il cendol contiene lo sciroppo di caramello colorato. Nella versione vietnamita il celebre dolce presenta i piselli dagli occhi neri. Altre varianti della ricetta sono sono insaporite con durian, giaca a dadini, gelato, manioca dolce fermentata, crema di mais e altri ingredienti. Inoltre, è stata documentata l'esistenza di ricette a base di amido di sago estratto dal tronco della palma da zucchero.



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Tortell

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Il tortell o Gâteau des Rois è un dessert tipico della cucina catalana e della cucina occitana con forma di anello o circolare, fatto di pan brioche, pasta sfoglia o qualche altro tipo di pasta e farcito di diversi ingredienti come il marzapane, panna, crema, marmellata, fili di zucca, ecc... che può avere canditi o pignoli, oltre allo zucchero a velo, sopra.
Il tortell è un elemento molto importante della tradizione culinaria della Catalogna, appare in diverse feste durante l'anno. Infatti, praticamente tutte le domeniche lo possiamo trovare in pasticceria; così come in alcune date specifiche, come l'Epifania (6 gennaio) Sant'Antonio Abate (17 gennaio) o Domenica delle Palme. Addirittura, si sono inventati dei nuovi come il tortell di San Cristoforo (10 Luglio), un tortell di marzapane con forma di volante, visto che San Cristoforo è il patrono degli automobilisti.



Tortell de Reies

Il Tortell de Reies, chiamato anche torta dei Re (cake of kings), ha una forma di anello più o meno rotonda o ovale, ma la pasta è la stessa che di una brioche e il ripieno, che è marzapane, è ricoperto completamente, anche sui lati dalla pasta. È decorato con frutta candita (tipicamente ciliegie, arance e pelle d'anguria) e frutta secca (pignoli) e ha due sorprese. Dentro ha un Re di plastica e una fava, chi trova il Re sarà il Re della festa e chi trova la fava dovrà comprare il prossimo tortell. In Catalogna si mangia il tortell solo il giorno di Epifania, dopo pranzo.

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Torta Bertolina

Una torta Bertolina


La torta Bertolina (denominata più comunemente solo Bertolina, dialetto cremasco: Bertulina) è un dolce tipico autunnale dell'area cremasca. Ha forma cilindrica, ma in alcuni casi anche pezzata, specie se venduta presso gli esercizi alimentari; ha un colore marroncino e, appena sfornata, produce un intenso profumo di uva fragola. La crosta non è uniforme e bucherellata. Può avere delle varianti, specie a livello di produzione familiare.
Le origini sono incerte, ma probabilmente vanno collocate temporalmente a dopo il 1800: le prime notizie sull'uva fragola, importata dall'America, risalgono ai principi del XIX secolo e forse è stata successivamente ibridata con la vite comune.


Ingredienti

  • Farina 0.
  • Farina di mais.
  • Zucchero.
  • Zucchero a velo.
  • Burro.
  • Olio.
  • Uova.
  • Vaniglia.
  • Uva fragola (detta anche uva americana).
  • Lievito di birra.

La Sagra della Bertolina

Ogni anno, nel mese di settembre, si allestisce a Crema la Sagra della Bertolina; in piazza Duomo è possibile degustare la torta.




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Pavlova

Una pavlova per la cena di Natale decorato con semi di melograno.


La pavlova è una torta della Nuova Zelanda e dell'Australia.
Secondo l'ipotesi più accreditata questo dolce è stato creato nel 1926, dallo chef di un hotel a Wellington, in Nuova Zelanda, in onore della ballerina Anna Pavlova. L'attribuzione dell'invenzione tuttavia non è certa, e alcune ricerche suggeriscono che possa essere nata in Australia nello stesso periodo.
Costituita da un base di meringa, un ripieno di panna e frutta, è un dolce molto appariscente consigliato soprattutto per le grandi occasioni. Gli ingredienti possono variare in base ai gusti personali e alla stagione.


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Frog cake

Frog cake di colore rosa, verde e marrone



Il frog cake è un dessert a forma di testa di rana con la bocca aperta, a base di pan di spagna e crema e ricoperta di glassa. Fu creata dalla pasticceria Balfours nel 1922, ed in breve tempo divenne molto popolare, soprattutto in Australia Meridionale. Originariamente le frog cakes erano disponibile esclusivamente di colore verde, ma col tempo furono aggiunte alle varie opzioni anche frog cake di colore marrone e rosa. Da allora sono state sviluppate numerose varianti, incluse alcune varietà stagionali (come le versioni "pupazzo di neve" e pulcino pasquale"). Il frog cake è stato descritto come "unicamente sud-australiana", al punto di essere impiegata anche nella promozione del turismo. Come riconoscimento della sua importanza culturale per la nazione, nel 2001 il frog cake è stato elencato come una delle icone dell'Australia Meridionale dal National Trust of South Australia.



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