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Raviola di ricotta nissena: un delizioso viaggio nella tradizione siciliana

La raviola di ricotta nissena è uno dei dolci più caratteristici e amati della Sicilia, in particolare della provincia di Caltanissetta. Con la sua dolcezza e la morbidezza della ricotta fresca, la raviola rappresenta non solo un piacere per il palato, ma anche un simbolo della tradizione gastronomica siciliana, che affonda le radici nei secoli passati.

La raviola di ricotta nissena è un dolce che trova le sue origini nel cuore della Sicilia, a Caltanissetta, e più precisamente nel periodo delle festività natalizie e di Carnevale. Sebbene simile a molte altre preparazioni siciliane che utilizzano ricotta, la particolarità di questa raviola sta nel suo impasto ricco e friabile, unito alla farcia di ricotta fresca che viene arricchita con scaglie di cioccolato e canditi, rendendola particolarmente gustosa.

Le origini di questo dolce sono legate alle tradizioni delle famiglie siciliane, che, durante le festività, si dedicano alla preparazione di dolci tipici come simbolo di accoglienza e convivialità. La raviola di ricotta nissena, proprio per la sua semplicità e bontà, è diventata un piatto iconico, non solo durante le festività, ma anche come dolce da gustare in qualsiasi periodo dell'anno.

La preparazione della raviola di ricotta nissena richiede alcuni passaggi, ma il risultato è sempre sorprendente. Ecco come prepararla:

Ingredienti per la pasta:

  • 500 g di farina

  • 150 g di zucchero

  • 1 uovo

  • 80 g di strutto (o burro)

  • 1 bicchiere di vino bianco secco

  • Scorza grattugiata di 1 limone

  • Un pizzico di sale

Ingredienti per il ripieno:

  • 500 g di ricotta di pecora fresca (meglio se di tipo nisseno)

  • 150 g di zucchero

  • 100 g di cioccolato fondente tritato

  • 50 g di canditi (facoltativi)

  • Un pizzico di cannella (facoltativo)

Preparazione:

  1. Prepara la pasta: In una ciotola capiente, setaccia la farina con lo zucchero e il sale. Aggiungere l'uovo, lo strutto (o burro), la scorza di limone e il vino bianco. Mescola fino a ottenere un impasto liscio ed elastico. Copri l'impasto con un panno e lascia riposare per circa 30 minuti.

  2. Prepara il ripieno: In una ciotola, lavora la ricotta per renderla cremosa. Aggiungi lo zucchero, il cioccolato tritato, i canditi (se usati) e la cannella. Mescola bene fino a ottenere un composto omogeneo.

  3. Forma le raviola: Stendi l'impasto su una superficie infarinata fino a ottenere uno spessore di circa 2-3 mm. Con un bicchiere o un coppapasta, ritagliate dei cerchi di impasto. Al centro di ciascun cerchio, metti un cucchiaio di ripieno di ricotta.

  4. Chiudi la raviola: Piegate i cerchi a metà, formando una mezzaluna. Sigillare bene i bordi premendo con le dita o utilizzando una forchetta per evitare che il ripieno fuoriesca durante la cottura.

  5. Friggi le raviola: Scalda abbondante olio di semi in una padella e friggi le raviola fino a doratura. Scolatele su carta assorbente per eliminare l'olio in eccesso.

  6. Servi: Spolverizza le raviola con zucchero a velo prima di servirle.

Curiosità

  • La raviola di ricotta nissena è strettamente legata alla festa di Carnevale. Tradizionalmente, infatti, veniva preparata come dolce per celebrare la fine dell'inverno e l'inizio della primavera, simboleggiando la rinascita e la gioia.

  • La ricotta utilizzata per il ripieno deve essere di alta qualità, preferibilmente fresca e di pecora, un ingrediente tipico della tradizione siciliana.

  • Ogni famiglia ha la sua variante della raviola, con aggiunte o modifiche personali al ripieno, ma la base della ricotta, zucchero e cioccolato rimane invariata.

La raviola di ricotta nissena, con la sua fragranza e dolcezza, è un dolce che non solo soddisfa il palato, ma racconta anche la storia di una Sicilia ricca di tradizione e di calore umano.

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Cioccolato: Cibo degli Dei, Sommo Gaudio

Bildmotiv: variety of chocolate bars


Da sempre considerato un dono degli dei, il cioccolato ha conquistato palati e cuori in tutto il mondo. La sua storia è affascinante, un viaggio che ci porta dalle antiche civiltà mesoamericane fino ai nostri giorni.

Gli antichi Maya e Aztechi consideravano il cacao, la base del cioccolato, un dono divino. La bevanda ottenuta dai semi tostati e macinati era amara e speziata, e veniva riservata ai nobili e ai sacerdoti.


Bildmotiv: Aztec drinking chocolate

Con la scoperta dell'America, il cioccolato arrivò in Europa, dove venne inizialmente considerato una bevanda medicinale. Fu grazie all'aggiunta di zucchero e spezie che si trasformò nella delizia che conosciamo oggi.


Bildmotiv: historical chocolate pot

Oggi, il cioccolato è disponibile in infinite varietà: fondente, al latte, bianco, con ripieni, aromatizzato... Ciascuno di noi ha le sue preferenze, ma una cosa è certa: il cioccolato è un piacere che tutti amiamo concederci.

Bildmotiv: different types of chocolate

Oltre ad essere delizioso, il cioccolato ha anche alcune proprietà benefiche:

  • Antiossidanti: Contiene polifenoli, potenti antiossidanti che proteggono le cellule dai danni dei radicali liberi.

  • Benessere: La teobromina, presente nel cioccolato, ha effetti simili alla caffeina, donando una sensazione di benessere e migliorando l'umore.

  • Energia: Il cioccolato è una fonte di energia, grazie ai carboidrati e ai grassi contenuti.

    Bildmotiv: person enjoying a piece of chocolate

Per apprezzare al meglio il cioccolato, è importante scegliere prodotti di qualità, con un alto contenuto di cacao. Accompagnalo con frutta fresca, biscotti secchi o un bicchiere di vino dolce per un'esperienza ancora più golosa.

Il cioccolato è presente in molte culture e tradizioni. In Italia, ad esempio, è protagonista di numerose ricette, dai dolci alle creme spalmabili.


Bildmotiv: Italian chocolate desserts

Il cioccolato è molto più di un semplice alimento: è un piacere, una passione, un'esperienza sensoriale unica. Che tu lo preferisca fondente o al latte, con o senza nocciole, una cosa è certa: il cioccolato è sempre una buona idea!

Come abbiamo visto, il cioccolato ha origini antichissime e un percorso evolutivo affascinante. Dopo essere stato una bevanda amara e speziata, consumata principalmente dalle élite mesoamericane, il cacao arrivò in Europa, dove subì una radicale trasformazione.


L'arrivo in Europa e le prime trasformazioni

  • XVI secolo: Gli spagnoli, conquistatori dell'impero azteco, portarono il cacao in Europa. Inizialmente, la bevanda al cioccolato era considerata un medicinale e veniva consumata calda, aromatizzata con vaniglia, cannella e pepe.

  • XVII-XVIII secolo: Il cioccolato si diffuse nelle corti europee, diventando una bevanda alla moda. Veniva preparato in modo elaborato e servito in tazze di porcellana.

  • XIX secolo: Grazie all'invenzione della pressa idraulica, fu possibile estrarre il burro di cacao dai semi, rendendo più facile la produzione del cioccolato in forma solida. Nasce così la prima tavoletta di cioccolato, attribuita a Joseph Fry nel 1847.

Il cioccolato nel XX secolo e oltre

  • Innovazioni e industrializzazione: Nel XX secolo, il cioccolato divenne un prodotto industriale, disponibile in diverse forme e gusti. Venne introdotto il cioccolato al latte, più dolce e cremoso, e si svilupparono nuove tecnologie per la lavorazione del cacao.

  • Il cioccolato oggi: Oggi il cioccolato è un alimento consumato in tutto il mondo, amato da grandi e piccini. Esistono infinite varietà di cioccolato, da quello fondente extra dark a quello bianco, con l'aggiunta di frutta, spezie, liquori e altri ingredienti.

Le diverse varietà di cioccolato

  • Cioccolato fondente: Ottenuto dalla macinazione dei semi di cacao, è il più puro e contiene la maggior parte dei polifenoli, potenti antiossidanti. Il suo contenuto di cacao può variare dal 55% al 100%.

  • Cioccolato al latte: Ottenuto dalla miscela di pasta di cacao, burro di cacao, latte in polvere e zucchero. Ha un gusto più dolce e cremoso rispetto al cioccolato fondente.

  • Cioccolato bianco: Non contiene pasta di cacao, ma solo burro di cacao, latte in polvere e zucchero. Ha un sapore dolce e delicato.

Oltre al piacere che regala, il cioccolato ha anche alcune proprietà benefiche, grazie alla presenza di polifenoli, teobromina e altri composti bioattivi. Consumarlo con moderazione può contribuire a:

  • Migliorare l'umore: La teobromina ha effetti simili alla caffeina, donando una sensazione di benessere e migliorando l'umore.

  • Proteggere il cuore: I polifenoli presenti nel cioccolato hanno proprietà antiossidanti e possono aiutare a proteggere il sistema cardiovascolare.

  • Aumentare la concentrazione: Il cioccolato può migliorare le funzioni cognitive e aumentare la concentrazione.

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Syrniki: Un Dolce Tradizionale Russo a Base di Ricotta

I syrniki sono una specialità della cucina russa, originaria anche di altri paesi dell'Europa orientale, come Ucraina e Bielorussia. Questi piccoli dolci a base di ricotta sono un classico della colazione o della merenda, ma vengono anche gustati come dessert o spuntino durante tutto il giorno. La loro combinazione di ingredienti semplici e genuini, come ricotta, farina e uova, li rende non solo deliziosi ma anche nutrienti.

Il syrnik prende il suo nome dal termine russo "syr", che significa "formaggio". La ricetta ha radici antiche e probabilmente risale all'epoca pre-russa, quando si utilizzava la ricotta o il formaggio fresco in molti piatti quotidiani. Con il passare del tempo, la preparazione dei syrniki si è evoluta e adattata alle tradizioni locali, diventando uno dei piatti più amati della colazione russa.

Tradizionalmente, i syrniki venivano preparati con tvorog, un formaggio fresco simile alla ricotta, ma con una consistenza più densa e grumosa. Nella Russia rurale, questo formaggio veniva prodotto in casa e utilizzato in vari piatti, tra cui i syrniki, che erano un modo semplice e gustoso per consumare il formaggio. Negli anni, la ricetta si è diffusa in tutte le regioni, con varianti regionali che aggiungono diversi ingredienti, come uvetta o frutta.

La preparazione dei syrniki è semplice, ma richiede un po' di attenzione per ottenere la giusta consistenza e il giusto sapore. Ecco come preparare i syrniki secondo la ricetta tradizionale.

Ingredienti:

  • 500 g di ricotta (o tvorog, se disponibile)

  • 1 uovo

  • 2-3 cucchiai di zucchero

  • 1 cucchiaino di vaniglia (opzionale)

  • Un pizzico di sale

  • 100 g di farina (più un po' extra per infarinare)

  • 1 cucchiaino di lievito in polvere (opzionale, per syrniki più soffici)

  • Olio per friggere

Preparazione:

  1. In una ciotola, mescolare la ricotta con l'uovo, lo zucchero e il pizzico di sale. Se si desidera, si può aggiungere della vaniglia per un tocco aromatico.

  2. Aggiungere la farina e, se si vuole, il lievito in polvere, continuando a mescolare fino a ottenere un impasto morbido e leggermente appiccicoso.

  3. Su un piano di lavoro infarinato, formare delle palline con l’impasto e poi schiacciarle delicatamente per ottenere delle piccole frittelle. Si può infarinare leggermente la superficie delle frittelle per evitare che si attacchino.

  4. Scaldare un po' di olio in una padella antiaderente a fuoco medio. Friggere i syrniki per circa 2-3 minuti per lato, fino a quando non diventano dorati e croccanti all'esterno, ma morbidi all'interno.

  5. Scolare i syrniki su carta assorbente per rimuovere l’olio in eccesso.

I syrniki sono spesso serviti con una varietà di accompagnamenti dolci o salati. Alcune delle opzioni più comuni includono:

  • Panna acida: Un accompagnamento tradizionale che aggiunge freschezza e un leggero sapore acidulo che bilancia la dolcezza dei syrniki.

  • Miele o marmellata: Molti gustano i syrniki con un filo di miele o una cucchiaiata di marmellata di frutta.

  • Frutta fresca: Come fragole, mirtilli o lamponi, per aggiungere freschezza e sapore naturale.

  • Zucchero a velo: Per una finitura dolce e leggera.

Curiosità sui Syrniki

  1. Versatilità: I syrniki possono essere preparati in diverse varianti. Alcune ricette aggiungono uvetta o mele grattugiate all'impasto per renderli ancora più gustosi. In alcune regioni, i syrniki vengono fatti più grandi e serviti come piatto principale per il pranzo, non solo come colazione.

  2. Un piatto di famiglia: In molte famiglie russe, i syrniki sono considerati un piatto "di casa". Vengono preparati come parte della tradizione domestica, spesso con ingredienti freschi e locali. Preparare syrniki insieme è anche un'attività che rafforza i legami familiari.

  3. Nutrienti e versatili: Grazie alla ricotta, i syrniki sono una buona fonte di proteine e calcio. Possono essere consumati in diversi momenti della giornata, come parte di una colazione sana o come uno spuntino leggero.

  4. In Russia e oltre: Sebbene i syrniki siano principalmente un piatto russo, sono anche amati in Ucraina e Bielorussia, dove vengono preparati in modo simile, ma a volte con differenze nel tipo di formaggio o nelle aggiunte all'impasto. La loro popolarità si è diffusa anche in altre aree dell'Europa orientale e, più recentemente, nei paesi occidentali, grazie alla crescente attenzione verso la cucina tradizionale.

  5. Syrniki moderni: Anche se la ricetta tradizionale rimane intatta, molti chef e appassionati di cucina hanno iniziato a sperimentare con syrniki più moderni, che includono ingredienti come il cioccolato, la ricotta aromatizzata e anche varianti senza glutine per adattarsi alle esigenze dietetiche contemporanee.

I syrniki sono un piatto che racchiude la semplicità e la ricchezza della cucina russa, unendo la delicatezza della ricotta alla croccantezza della frittura. Con la loro versatilità e il loro sapore avvolgente, sono perfetti per ogni occasione e possono essere personalizzati in mille modi per soddisfare ogni gusto. Se non li hai ancora provati, i syrniki sono sicuramente un dolce che merita di essere inserito nella tua lista di piatti da assaporare.


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Túró Rudi: Un Dolce Tradizionale Ungherese


Il Túró Rudi è uno degli snack più iconici e amati in Ungheria. Con il suo gusto unico, rappresenta una combinazione irresistibile di dolce e salato, ed è una vera e propria delizia per chiunque lo provi. Questo dolce ha una storia che affonda le radici nella tradizione ungherese e continua a essere un elemento fondamentale della cultura gastronomica del paese.

Il Túró Rudi è stato creato negli anni '60, precisamente nel 1968, dalla famosa azienda ungherese Pöttyös, che inizialmente lo produsse come un prodotto destinato al consumo dei bambini. Il nome "Túró" fa riferimento al formaggio fresco, che è l'ingrediente principale del dolce, mentre "Rudi" si riferisce alla forma cilindrica, simile a un bastoncino, in cui il dolce viene confezionato.

Il successo del Túró Rudi è stato immediato e ha rapidamente conquistato il cuore degli ungheresi, diventando uno snack quotidiano e un prodotto simbolo del paese. Negli anni, sono state sviluppate diverse varianti del Túró Rudi, ma la versione originale, con formaggio fresco e ricoperta di cioccolato, resta la più popolare.

Il Túró Rudi è un dolce relativamente semplice nella sua preparazione, ma la sua combinazione di ingredienti freschi e gustosi lo rende speciale.

Ingredienti principali:

  • Túró (formaggio fresco): Il formaggio fresco è l'ingrediente fondamentale del Túró Rudi. Questo formaggio ha una consistenza cremosa e un sapore leggermente salato, che bilancia perfettamente la dolcezza del cioccolato.

  • Cioccolato fondente o al latte: La copertura di cioccolato è uno degli aspetti distintivi del Túró Rudi. Il cioccolato fondente è il più tradizionale, ma molte varianti moderne utilizzano il cioccolato al latte.

  • Zucchero e aromi: Vengono aggiunti zucchero e altri aromi, come vaniglia, per dolcificare e aromatizzare il ripieno di formaggio fresco.

  • Latte in polvere (opzionale): In alcune varianti, il latte in polvere viene mescolato al formaggio per ottenere una consistenza più compatta e un sapore più ricco.

Preparazione:

  1. Il formaggio fresco viene mescolato con zucchero, vaniglia e talvolta un po' di latte in polvere, fino a ottenere un composto liscio e cremoso.

  2. Questo composto viene modellato in piccoli bastoncini o cilindri, che ricordano la forma del famoso Túró Rudi.

  3. I bastoncini di formaggio vengono poi immersi nel cioccolato fuso, che viene lasciato solidificare una volta che i dolcetti sono stati completamente ricoperti.

  4. Il dolce viene lasciato raffreddare in modo che il cioccolato si indurisca, e il Túró Rudi è pronto per essere gustato.

Curiosità sul Túró Rudi

  1. Un successo internazionale: Sebbene il Túró Rudi sia nato in Ungheria, nel corso degli anni ha guadagnato una certa popolarità anche in altri paesi dell'Europa centrale e orientale, come la Romania, la Slovacchia e la Serbia. Oggi, è spesso trovato in negozi specializzati in prodotti ungheresi in tutto il mondo.

  2. Versatilità: Anche se la versione tradizionale è quella con il formaggio fresco e il cioccolato, esistono varianti che includono diversi tipi di ripieni, come frutta secca, marmellata o addirittura cioccolato bianco. In alcune varianti moderne, il Túró Rudi viene realizzato anche in forma di mini snack, perfetti per uno spuntino veloce.

  3. Un simbolo dell'infanzia: Per molti ungheresi, il Túró Rudi è legato ai ricordi dell'infanzia. È uno snack che spesso veniva dato ai bambini come merenda, ed è ancora oggi uno degli snack preferiti per tutte le generazioni. La sua popolarità inizia già dai primi anni di vita, quando viene introdotto nei pasti come una deliziosa merenda o dessert.

  4. Sostenibilità e innovazione: Le aziende produttrici di Túró Rudi, come Pöttyös, hanno continuato ad innovare nel tempo, cercando di migliorare il prodotto anche sotto il profilo della sostenibilità. Negli ultimi anni, ci sono stati sforzi per utilizzare ingredienti più naturali e ridurre l'uso di conservanti artificiali, rispondendo così alle crescenti preoccupazioni riguardo alla salute e all'ambiente.

  5. Una versione per tutti i gusti: Esistono diverse varianti del Túró Rudi, che includono opzioni senza zucchero per coloro che cercano uno snack più salutare, o versioni vegane che non contengono ingredienti di origine animale, pur mantenendo il caratteristico gusto e la consistenza morbida del dolce originale.

Il Túró Rudi non è solo un dolce, ma una vera e propria icona della cultura gastronomica ungherese. Con la sua combinazione di cioccolato e formaggio fresco, è riuscito a conquistare i palati di milioni di persone in Ungheria e nel mondo, rimanendo fedele alla tradizione pur evolvendo con i tempi. Ogni morso di Túró Rudi è una piccola parentesi di dolcezza che continua a portare gioia a chi lo mangia, rendendolo uno degli snack più amati in Ungheria.













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La Sfincia di San Giuseppe: Un Dolce Tipico della Tradizione Siciliana

 


La sfincia di San Giuseppe è un dolce tradizionale siciliano, simbolo della festa di San Giuseppe, che si celebra il 19 marzo. Questo dessert è particolarmente popolare nelle province siciliane e, più in generale, nel sud Italia, dove la tradizione di onorare il santo patrono degli artigiani è strettamente legata a piatti ricchi e gustosi.

La sfincia di San Giuseppe ha radici antiche, legate alle tradizioni religiose e alla gastronomia popolare. Il dolce è nato in Sicilia, un'isola con una tradizione culinaria che mescola influenze arabe, normanne, spagnole e italiane. La sua origine risale al Medioevo, quando veniva preparato per celebrare la festa di San Giuseppe, che per i siciliani rappresenta un santo protettore e una figura di grande importanza.

In passato, la sfincia veniva preparata con ingredienti poveri e semplici, ma nel corso dei secoli la ricetta si è arricchita e perfezionata. La frittura, infatti, è un aspetto distintivo di questo dolce, che si presenta con una consistenza morbida e un sapore che combina dolcezza e ricchezza.

La preparazione della sfincia di San Giuseppe richiede alcuni passaggi dettagliati. Ecco come si può realizzare una versione tradizionale del dolce.

Ingredienti per la pastella:

  • 500 g di farina

  • 300 ml di acqua

  • 50 g di burro

  • 1 pizzico di sale

  • 1 cucchiaino di zucchero

  • 6 uova

Per il ripieno:

  • 500 ml di crema pasticcera (realizzata con latte, zucchero, uova e amido di mais)

  • 100 g di ricotta di pecora (opzionale)

  • Zucchero a velo per decorare

  • Miele per glassare

Preparazione:

  1. In una pentola, far sciogliere il burro nell'acqua, aggiungere un pizzico di sale e zucchero e portare il tutto a ebollizione.

  2. Quando l'acqua bolle, versare la farina tutta in una volta e mescolare velocemente fino a ottenere un impasto compatto.

  3. Togliere l'impasto dal fuoco e lasciarlo raffreddare leggermente. A questo punto, aggiungere le uova una alla volta, mescolando bene dopo ogni aggiunta.

  4. Far riposare l’impasto per circa 30 minuti. Nel frattempo, preparare la crema pasticcera, mescolando latte, zucchero e uova, quindi cuocendo fino ad addensare.

  5. Scaldare l’olio in una padella profonda e, con l’aiuto di due cucchiai, formare delle palline con l’impasto e friggerle fino a doratura.

  6. Scolare le sfince su carta assorbente e, quando sono ben fredde, farcirle con la crema pasticcera e, se si vuole, un po' di ricotta.

  7. Glassare con del miele caldo e spolverizzare con zucchero a velo prima di servire.

Curiosità sulla Sfincia di San Giuseppe

  1. Simbolo di fertilità: La sfincia di San Giuseppe è tradizionalmente associata alla festa del papà e alla celebrazione della fertilità. Il suo aspetto rotondo e gonfio simboleggia la ricchezza e la prosperità.

  2. Varianti regionali: Sebbene la ricetta base sia più o meno la stessa in tutta la Sicilia, ci sono delle varianti locali. In alcune zone, infatti, viene aggiunto l'arancio candito per dare una nota agrumata, mentre in altre è più comune prepararla con una glassa al cioccolato.

  3. Il nome "sfincia": Il termine "sfincia" deriva dall’arabo "isfanj", che indica un dolce fritto. Questo rimando alle radici arabe della Sicilia è un elemento caratteristico della cucina siciliana.

  4. Un dolce pasquale: Anche se la sfincia è principalmente associata alla festa di San Giuseppe, il dolce è anche molto amato durante il periodo pasquale. Molti la preparano in occasione delle celebrazioni pasquali, integrandola in una vasta gamma di dessert tipici della tradizione siciliana.

La sfincia di San Giuseppe rappresenta non solo un piacere per il palato ma anche un pezzo di storia culturale e gastronomica della Sicilia, che continua a essere celebrato ogni anno in occasione del 19 marzo. Con la sua dolcezza, la sua croccantezza e la sua morbidezza, questo dolce è uno dei simboli più amati e riconoscibili della cucina siciliana.



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Spumone: Un Dolce Tradizionale Italiano


Lo spumone è un dessert italiano tradizionale, nato nel Sud Italia, in particolare nelle regioni della Campania, Calabria, e Puglia, ma divenuto simbolo della cultura gastronomica del Salento. Questo dolce risale al XIX secolo, quando i maestri gelatai crearono un prodotto unico che combinava sapori e consistenze diverse. L'origine dello spumone è legata alla nobile tradizione della pasticceria italiana, dove il gelato era considerato un lusso riservato alle famiglie aristocratiche.

Il nome “spumone” deriva dalla parola “spuma”, a indicare la leggerezza e la consistenza soffice del dessert. Tradizionalmente, veniva preparato in stampi di metallo e servito durante le festività e le celebrazioni, unendo famiglie e amici attorno a un'esperienza dolce e indimenticabile.

La preparazione dello spumone richiede cura e precisione per bilanciare i sapori e ottenere l'effetto stratificato caratteristico. Ecco una ricetta base:

Ingredienti:

  • Per il gelato:

    • 300 ml di latte intero

    • 200 ml di panna fresca

    • 100 g di zucchero

    • 4 tuorli d'uovo

    • Aromi a scelta (vaniglia, cioccolato, pistacchio o nocciola)

  • Per il ripieno:

    • Frutta candita (ciliegie, arance, cedro)

    • Granella di cioccolato o croccante di mandorle

    • Un cuore di semifreddo alla panna o al liquore (facoltativo)

Procedimento:

  1. Preparazione del gelato:
    Monta i tuorli con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Porta il latte e la panna a ebollizione con l'aroma scelto, quindi versali lentamente sui tuoirli, mescolando continuamente. Rimetti il ​​composto sul fuoco e cuoci fino a ottenere una consistenza cremosa. Lasciare raffreddare e trasferire il composto in una gelatiera.

  2. Composizione dello spumone:
    In uno stampo a cupola, versa uno strato di gelato, livellandolo bene. Aggiungere il ripieno di frutta candita e granella, quindi completare con un cuore di semifreddo. Chiudi con un altro strato di gelato e metti in freezer per almeno 4-6 ore.

  3. Servizio:
    Sforma lo spumone su un piatto da portata e decoralo con panna montata, granella di pistacchio o cioccolato fuso.

Curiosità sullo Spumone

  1. Un dolce nobile: Originariamente lo spumone veniva servito solo durante matrimoni e banchetti aristocratici.

  2. Varietà regionale: In Puglia, lo spumone è spesso arricchito con fichi secchi e mandorle, mentre in Calabria si utilizza il bergamotto.

  3. Legame con il gelato napoletano: Lo spumone ha influenzato lo sviluppo del “gelato napoletano”, popolare negli Stati Uniti, che si ispira alla stratificazione di gusti.

  4. Un patrimonio culturale: alcune città del Salento celebrano lo spumone con sagre dedicate, dove è possibile assaggiare versioni artigianali uniche.

Lo spumone non è solo un dolce, ma un pezzo di storia gastronomica italiana, simbolo di creatività e tradizione. Che sia servito come dessert natalizio o durante un'estate afosa, racchiude in sé l'anima di un'Italia autentica, fatta di sapori genuini e amore per la condivisione.


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Torrone di Caltanissetta


Il torrone di Caltanissetta è uno dei dolci tipici siciliani più celebri, sinonimo di tradizione e artigianalità. Questa prelibatezza affonda le sue radici nella ricca storia culturale dell'isola, combinando ingredienti locali di alta qualità con tecniche di lavorazione tramandate da generazioni.

Il torrone è un dolce dalla storia antica, le cui origini si legano alla dominazione araba in Sicilia, avvenuta tra il IX e l'XI secolo. Gli Arabi introdussero nell'isola la coltivazione di mandorle e miele, due ingredienti fondamentali del torrone. La città di Caltanissetta, situata nel cuore della Sicilia, è divenuta un punto di riferimento per la produzione di questa specialità grazie alla qualità straordinaria delle mandorle locali e al clima favorevole per la loro coltivazione.

In passato, il torrone veniva preparato soprattutto durante le festività natalizie o in occasione di ricorrenze religiose, come omaggio alle celebrazioni e come simbolo di abbondanza e condivisione.

Curiosità sul Torrone di Caltanissetta

  1. Ingredienti del territorio : Il torrone nisseno si distingue per l'utilizzo esclusivo di mandorle siciliane, miele di zagara e zucchero. Spesso si aggiungono pistacchi di Bronte, che arricchiscono il sapore con un tocco unico.

  2. Un'arte artigianale : La lavorazione tradizionale è un processo meticoloso che richiede maestria. Il miele viene cotto lentamente fino a ottenere la giusta consistenza, mentre le mandorle ei pistacchi vengono tostati per esaltarne il gusto.

  3. Patrimonio culturale : Il torrone di Caltanissetta è riconosciuto come un prodotto di eccellenza nell'ambito della tradizione dolciaria siciliana, tanto da essere spesso incluso nei festival gastronomici locali.

  4. Varianti moderne : Accanto alla ricetta tradizionale, oggi è possibile trovare versioni del torrone con cioccolato fondente, scorze di agrumi candite e spezie, che riflettono la capacità dei maestri torronai di innovare mantenendo viva la tradizione.

Come si Prepara il Torrone di Caltanissetta

Ingredienti (per circa 1 kg di torrone):

  • 500 g di mandorle siciliane (o una miscela di mandorle e pistacchi)

  • 500 g di miele di zagara

  • 100 g di zucchero

  • Scorza grattugiata di limone o arancia (facoltativa)

Preparazione :

  1. Tostatura delle mandorle : Distribuisci le mandorle su una teglia e tostale in forno a 180°C per circa 10 minuti, fino a doratura.

  2. Cottura del miele : Versa il miele in un pentolino e scaldalo a fuoco basso, mescolando continuamente. Quando diventa liquido e assume un colore ambrato, aggiungi lo zucchero.

  3. Unione degli ingredienti : Incorpora le mandorle tostate (ei pistacchi, se desiderati) nel miele caldo. Mescola energicamente finché gli ingredienti non sono ben amalgamati.

  4. Stesura : Versa il composto su una superficie rivestita di carta da forno o leggermente unta con olio di mandorle. Livella il torrone con una spatola o un materiallo inumidito.

  5. Raffreddamento e taglio : Lasciare raffreddare completamente, poi tagliare il torrone in pezzi rettangolari o quadrati.

Il torrone di Caltanissetta è perfetto come dolce natalizio o come regalo gourmet. Si accompagna meravigliosamente a vini dolci siciliani, come il Passito di Pantelleria o il Marsala. Può essere conservato in un luogo fresco e asciutto per diverse settimane, mantenendo intatta la sua fragranza.

Il torrone di Caltanissetta è più di un semplice dolce: è un simbolo di tradizione, di legame con la terra e di amore per l'artigianato. Ogni morso racconta una storia di sapori autentici e di passione per la qualità, rendendo questo prodotto un vanto della gastronomia siciliana. Se non l'hai mai provato, vale la pena concedersi questo viaggio gustativo nel cuore della Sicilia!




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Viennese: il dolce che celebra la tradizione austriaca

 

La Viennese è un dolce iconico della tradizione austriaca, amato per la sua semplicità e versatilità. Spesso associata alla pasticceria classica di Vienna, questa delizia rappresenta uno dei simboli gastronomici della capitale austriaca, apprezzata sia dai locali che dai visitatori.

La Viennese affonda le sue radici nella ricca tradizione dolciaria austriaca, che si è sviluppata nei secoli sotto l'influenza di diverse culture, tra cui quella ungherese, boema e italiana. La sua origine è legata alla famosa cultura delle caffetterie viennesi, fiorite nel XVII secolo, dove dolci soffici e raffinati venivano serviti per accompagnare il caffè.

Il termine "Viennese" non identifica un unico dolce, ma piuttosto una categoria di preparazioni caratterizzate da consistenze morbide, sapori delicati e lavorazioni artigianali. Questo dolce, semplice ma raffinato, è diventato un elemento immancabile nelle pasticcerie viennesi, accanto ad altre specialità come la Sachertorte e l'Apfelstrudel.

Ecco una ricetta tradizionale per preparare la viennese, perfetta per colazioni o merende eleganti.

Ingredienti :

  • 500 g di farina 00

  • 100 g di burro morbido

  • 100 g di zucchero

  • 2 uova

  • 200 ml di latte tiepido

  • 1 bustina di lievito di birra secca (o 20 g di lievito fresco)

  • Un pizzico di sale

  • Zucchero a velo per la decorazione

Preparazione :

  1. Impasto : In una ciotola, sciogli il lievito nel latte tiepido con un cucchiaino di zucchero. Aggiungi la farina, lo zucchero, il burro morbido, le uova e il pizzico di sale. Impasta fino a ottenere un composto morbido e omogeneo.

  2. Lievitazione : Coprire l'impasto con un panno e lascialo lievitare in un luogo caldo per circa 2 ore, o fino a quando non raddoppia di volume.

  3. Formatura : Dividi l'impasto in porzioni e forma piccoli panetti ovali o tondeggianti. Disponibili su una teglia rivestita di carta da forno.

  4. Seconda lievitazione : Lascia riposare i panetti per altri 30 minuti.

  5. Cottura : Informare in forno preriscaldato a 180°C per 15-20 minuti, finché non saranno dorati.

  6. Decorazione : Una volta raffreddati, spolvera con zucchero a velo. Puoi aggiungere marmellata o crema come farcitura, a seconda dei tuoi gusti.

Curiosità sulla Vienna

  • Il ruolo delle caffetterie viennesi : La tradizione delle caffetterie di Vienna è Patrimonio Immateriale dell'Umanità UNESCO. Qui, i dolci come la Viennese sono più che semplici dessert: rappresentano uno stile di vita.

  • Il caffè viennese e il dolce : La Viennese è spesso servita con il classico "Wiener Melange", una bevanda simile al cappuccino ma con una schiuma più cremosa.

  • Versatilità : La Viennese si presta a innumerevoli varianti, dalle versioni salate con formaggio e spezie a quelle dolci con ripieni golosi.

La Viennese non è solo un dolce, ma una celebrazione della tradizione e dell'eleganza austriaca. Prepararla è un modo per portare un po' di Vienna nella tua cucina, mentre gustarla significa immergersi nella storia e nella cultura di una delle città più affascinanti d'Europa. Provala con un buon caffè e lasciati trasportare dalla magia viennese!




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Cassatella Siciliana

La cassatella siciliana, conosciuta anche come "cassatella di ricotta" o "cassatella trapanese," ha origini profonde nella tradizione dolciaria della Sicilia occidentale, in particolare nelle province di Trapani e Palermo. Questo dolce è legato alle celebrazioni pasquali, ma con il tempo è diventato una prelibatezza disponibile tutto l'anno.

Le sue radici si intrecciano con l'influenza araba in Sicilia. Gli Arabi introdussero ingredienti come la ricotta, il miele e lo zucchero, che divennero fondamentali nella cucina locale. La cassatella, in origine, era un dolce semplice preparato in casa, soprattutto nelle comunità contadine, come dono simbolico per celebrare la primavera e la rinascita.

Ingredienti e preparazione

Ingredienti per circa 12 cassatelle:

Per la pasta:

  • 300 g di farina 00

  • 50 g di zucchero

  • 50 g di strutto (o burro)

  • 100 ml di vino bianco secco

  • Un pizzico di sale

Per il ripieno:

  • 400 g di ricotta di pecora

  • 120 g di zucchero

  • 50 g di gocce di cioccolato (opzionale)

  • Un pizzico di cannella (opzionale)

Per friggere:

  • Olio di semi di girasole o arachidi

Per garanzia:

  • Zucchero a velo

Procedura:

  1. Preparare la pasta: In una ciotola, mescola la farina con lo zucchero e il sale. Aggiungi lo strutto e lavora il composto con le mani fino a ottenere un impasto sabbioso. Versa il vino bianco poco alla volta e impasta fino a ottenere una pasta liscia e compatta. Copri con pellicola e lascia riposare per 30 minuti.

  2. Preparare il ripieno: Amalgama la ricotta con lo zucchero fino a ottenere una crema liscia. Aggiungere le gocce di cioccolato e un pizzico di cannella, se gradito. Riponi il ripieno in frigorifero.

  3. Assemblare le cassatelle: Stendi la pasta in una sfoglia sottile (circa 2 mm). Usa un coppapasta o una tazza per ritagliare i cerchi. Metti un cucchiaio di ripieno al centro di ogni cerchio, piega la metà formando una mezzaluna e sigilla i bordi premendo con una forchetta.

  4. Friggere: Scalda l'olio in una padella profonda e friggi le cassatelle poche alla volta finché non saranno dorate su entrambi i lati. Scolastico su carta assorbente.

  5. Guarnire: Spolvera con zucchero a velo e servire calde oa temperatura ambiente.

Curiosità sulle Cassatelle

  1. Nome e simbologia: Il nome "cassatella" deriva probabilmente dal latino "cassa," ovvero "contenitore," in riferimento alla pasta che racchiude il ripieno.

  2. Varianti regionali: In alcune zone di Trapani, le cassatelle sono ripiene di una crema dolce a base di ceci, zucchero e cannella, una variante che richiama antiche tradizioni contadine.

  3. Dolce o salato: Sebbene la versione dolce sia la più famosa, esistono varianti salate, soprattutto nei piccoli borghi, farcite con formaggi locali o verdure.

  4. Evento culturale: Durante le feste religiose o sagre locali in Sicilia, le cassatelle vengono preparate in grandi quantità e condivise come simbolo di comunità e ospitalità.

  5. Un dolce afrodisiaco? La cannella presente nel ripieno è tradizionalmente considerata un ingrediente afrodisiaco, motivo per cui le cassatelle erano servite anche durante i banchetti nuziali.

Che ne pensate di provare a prepararle o visitare un'antica pasticceria siciliana per assaggiarle? 😊

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I panellets

 


I panellets sono dolci tradizionali tipici della Catalogna e di altre regioni della Spagna, in particolare durante la celebrazione della Castagnada (celebrata il 1° novembre, in occasione della Festa di Tutti i Santi) e durante la Castañada, una festa che segna l'arrivo dell'autunno. Questi dolcetti sono preparati principalmente con marzapane (pasta di mandorle) e decorati con diversi ingredienti, come pinoli, zucchero, cocco e altre varianti, che li rendono molto amati da grandi e piccoli. Oltre ad essere legati alla tradizione catalana, i panellets sono diventati famosi anche in altre regioni della Spagna.

La tradizione dei panellets risale a molti secoli fa, ed è strettamente legata a una combinazione di influenze culturali e religiose. Si pensa che la preparazione di questi dolci sia iniziata durante il Medioevo, in un periodo in cui i dolci a base di mandorle erano molto popolari tra le classi abbienti. L'uso del marzapane, una pasta a base di mandorle, zucchero e albume d'uovo, è una tradizione antica che si è evoluta nel tempo. Le mandorle erano facilmente reperibili in Spagna e, con l'arrivo del periodo delle castagne, divennero uno degli ingredienti principali dei panellets.

I panellets venivano preparati in occasione della festa di Ognissanti (1° novembre), un periodo in cui le famiglie commemorano i propri cari defunti. La Castagnada, come è chiamata in alcune regioni della Catalogna, è quindi una festa che unisce il tema della morte e della commemorazione con la celebrazione della natura autunnale, simbolizzata dalle castagne, dalle mele e dai dolci come i panellets.

La ricetta tradizionale dei panellets è relativamente semplice, ma richiede precisione. Gli ingredienti principali sono mandorle tritate, zucchero e albume d'uovo. Il marzapane che si ottiene viene poi modellato in piccole palline o forme, che vengono ricoperte da una varietà di ingredienti, come pinoli, cocco grattugiato o cioccolato. Dopo la preparazione, i panellets vengono cotti in forno fino a dorarsi leggermente. Ecco come si preparano:

Ingredienti :

  • 250 g di mandorle tritate finemente

  • 150 g di zucchero

  • 1 albume d'uovo

  • Un pizzico di sale

  • Ingredienti per decorazione: pinoli, cocco grattugiato, cioccolato, nocciole, caffè (a seconda delle preferenze)

Procedimento :

  1. Preparazione del marzapane: In una ciotola, mescolare le mandorle tritate, lo zucchero e l'albume d'uovo. Amalgamare bene fino a formare una pasta omogenea. Se l'impasto risulta troppo appiccicoso, aggiungere un po' di farina di mandorle per ottenere una consistenza più lavorabile.

  2. Formatura dei panellets: Con le mani, prendere piccole porzioni di impasto e formare delle palline o delle piccole piramidi. Una volta formate le forme desiderate, passare ciascuna pallina o forma nei pinoli o nell'ingrediente scelto per la decorazione.

  3. Cottura : Disporre i pannelli su una teglia rivestita di carta da forno. Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 10-12 minuti, o fino a quando i panellets non diventano dorati. È importante non lasciarli troppo a lungo in forno per evitare che si secchino.

  4. Raffreddamento : Una volta cotti, lasciare raffreddare i pannelli su una griglia prima di servirli.

Curiosità sui Panellets

  1. Varietà : Esistono molte varianti di panellets, e in alcune regioni le spagnole vengono arricchiti con ingredienti come cioccolato, caffè, o liquori (come il rum). In alcune zone, i pannelli possono essere ricoperti anche con glassa o zucchero a velo.

  2. La Castagnada : La tradizione della Castagnada, che coincide con la preparazione dei panellets, è un'importante celebrazione autunnale in Catalogna. Si celebra il 1° novembre, il giorno di Ognissanti, quando le famiglie si riuniscono per mangiare castagne, dolci come i panellets e ricordare i defunti.

  3. Rivisitazioni moderne : Negli ultimi anni, alcuni pasticceri hanno rivisitato i panellets, adattandoli ai gusti moderni, utilizzando ingredienti più esotici o variando le forme tradizionali.

  4. Simbolo di autunno : I panellets sono strettamente legati alla stagione autunnale e rappresentano simbolicamente il raccolto di mandorle e frutta secca che caratterizzano questa stagione. Non solo sono un dolce goloso, ma anche un segno di abbondanza e di convivialità.

  5. Popolarità oltre la Catalogna : Sebbene originari della Catalogna, i panellets sono oggi preparati anche in altre regioni della Spagna, e la tradizione è stata portata in diversi paesi, grazie anche alla crescente popolarità della cucina spagnola.

In sintesi, i panellets sono più di un semplice dolce: sono un simbolo della tradizione catalana, un esempio di fusione tra cultura e gastronomia, e un modo per celebrare l'autunno e la memoria dei defunti con una dolce e significativa preparazione.


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Le Patate di Marzapane: Preparazione, Storia e Curiosità

Le patate di marzapane sono un dolce tradizionale della pasticceria italiana, molto apprezzato in diverse regioni, specialmente nel periodo natalizio. Si tratta di piccole palline di marzapane modellate in modo da somigliare a vere e proprie patate, con una superficie che ricorda la buccia della patata, caratterizzate da un sapore dolce e morbido. Questi dolcetti sono fatti principalmente con mandorle, zucchero e albume, e si distinguono per la loro consistenza soffice e per l'aspetto rustico e invitante.

Preparazione

Ingredienti:

  • 250 g di mandorle pelate

  • 250 g di zucchero semolato

  • 1 albume

  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia (facoltativo)

  • Cacao in polvere (per decorare)

  • Zucchero a velo (per decorare)

Procedimento:

  1. Preparare il marzapane: Per prima cosa, frullare le mandorle pelate insieme allo zucchero fino a ottenere una polvere fine. Questo passaggio è importante per ottenere una pasta di marzapane liscia e senza grumi.

  2. Aggiungere l'albume: In una ciotola, mescolare la polvere di mandorle e zucchero con l'albume, mescolando bene fino a ottenere un impasto morbido ma consistente. Se si desidera, si può aggiungere l'estratto di vaniglia per un tocco di aroma.

  3. Formare le patate: Una volta ottenuto l'impasto, prendere delle piccole porzioni di marzapane e modellarle a forma di patate, schiacciandole leggermente per darle un aspetto irregolare. Per imitare meglio l'aspetto delle patate, si possono anche fare delle piccole incisioni sulla superficie con un coltello per simulare la buccia.

  4. Decorare: Spolverizzare le patate di marzapane con il cacao in polvere per simulare il colore della buccia della patata. Si può anche aggiungere dello zucchero a velo per un effetto di "polvere" bianca che le rende ancora più realistiche.

  5. Far asciugare: Disporre le patate di marzapane su una teglia rivestita di carta da forno e lasciarle asciugare per almeno 24 ore prima di servirle, in modo che mantengano la forma.

Le patate di marzapane hanno radici antiche, anche se la loro nascita come dolce specifico è legata alla tradizione tedesca e italiana. La storia del marzapane inizia nel Medioevo, quando le mandorle venivano mescolate con zucchero per creare una pasta dolce che era usata come rimedio medicinale, grazie alle sue proprietà benefiche. Con il tempo, il marzapane divenne un dolce popolare in tutta Europa, in particolare nelle regioni dove la produzione di mandorle era più diffusa, come la Sicilia.

La forma di "patata" fu probabilmente un'invenzione più recente, ispirata dalla forma e dalla consistenza del tubero stesso, ma anche per simboleggiare la ricchezza e l'abbondanza delle terre agricole. In Italia, in particolare, le patate di marzapane vengono preparate durante le festività natalizie e vengono scelte come simbolo di prosperità per il nuovo anno.

Curiosità

  • Origine del nome: La parola "marzapane" sembra derivare dal termine arabo "martabah" (che significa "tavola" o "ripiano") o dal greco "marzapane" (una miscela di mandorle e zucchero), ma la sua origine esatta è ancora dibattuta. Alcuni storici ritengono che il marzapane sia stato introdotto in Europa attraverso la Spagna, mentre altri ritengono che le sue origini siano più antiche e risalgano all'epoca romana.

  • Simbolo di prosperità: In molte tradizioni europee, le patate di marzapane venivano preparate come dolci di buon auspicio per il nuovo anno, in quanto la patata è da sempre simbolo di abbondanza e fertilità. In alcune regioni, si pensa che mangiare queste dolci patate porti fortuna.

  • Versioni regionali: Esistono diverse varianti delle patate di marzapane in Italia. Ad esempio, in Sicilia, il marzapane viene spesso combinato con altre essenze, come il pistacchio o il cioccolato, per creare dolci ancora più ricchi e complessi.

  • Altri dolci di marzapane: Oltre alle patate, il marzapane viene utilizzato per creare una varietà di altri dolci, tra cui frutta candita, torte e biscotti, spesso durante le festività.

Le patate di marzapane, con la loro dolcezza e il loro aspetto rustico, rappresentano una tradizione culinaria che mescola arte, storia e simbolismo, facendo di questo dolce una vera e propria prelibatezza amata in molte famiglie italiane.


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Il Rollò o Rollò Nisseno o Rollò di Ricotta di Caltanissetta: Storia, Preparazione e Curiosità

Il Rollò (o Rollò Nisseno) è un dolce tipico della tradizione gastronomica siciliana, precisamente della città di Caltanissetta, nel cuore della Sicilia. Questo dolce ha radici profonde nella storia culinaria dell’isola, che mescola sapori e influenze delle varie dominazioni che si sono succedute nel corso dei secoli. La ricotta di pecora, ingrediente principale di questo dolce, è da sempre un simbolo della cucina siciliana e rappresenta una delle eccellenze gastronomiche dell’isola.

Il Rollò di Caltanissetta è uno dei dolci più apprezzati in Sicilia, noto per la sua consistenza morbida e per il suo sapore ricco e avvolgente. È tradizionalmente consumato durante le festività e le celebrazioni, ma anche come dolce da gustare durante l'anno in numerosi pasticcerie siciliane.

La preparazione del Rollò risale probabilmente al periodo barocco, un’epoca in cui la Sicilia era sotto il dominio spagnolo. Gli spagnoli, infatti, introdussero nella cucina siciliana l'uso delle mandorle e della ricotta, ingredienti che sono diventati essenziali nella preparazione di molti dolci siciliani. Il Rollò si distingue per la sua semplicità, ma al contempo per la sua ricchezza di sapori, che deriva dalla combinazione di pasta frolla, ricotta e zucchero.

La preparazione del Rollò di Caltanissetta è relativamente semplice, ma richiede un po' di pazienza per ottenere la giusta consistenza. Ecco come prepararlo.

Ingredienti:

  • 500 g di ricotta di pecora fresca

  • 150 g di zucchero semolato

  • 200 g di pasta frolla (può essere preparata in casa o acquistata già pronta)

  • 100 g di cioccolato fondente (opzionale)

  • 50 g di canditi (arancia o cedro, opzionale)

  • 1 cucchiaino di vaniglia

  • Zucchero a velo per decorare

  • Un pizzico di cannella (opzionale)

Preparazione:

  1. Preparare la ricotta:
    Inizia con la ricotta di pecora. È importante che sia fresca e ben sgocciolata, in modo che non contenga troppo siero. Se necessario, passa la ricotta al setaccio per ottenere una consistenza più fine e cremosa.

  2. Mescolare la ricotta con lo zucchero:
    In una ciotola capiente, unisci la ricotta con lo zucchero semolato e mescola bene fino ad ottenere una crema liscia e omogenea. Se vuoi aggiungere una nota di vaniglia o cannella, aggiungila in questa fase. In alcune varianti della ricetta, possono essere aggiunti anche pezzetti di cioccolato fondente o canditi per arricchire il sapore del ripieno.

  3. Preparare la pasta frolla:
    Se non stai usando una pasta frolla già pronta, prepara un impasto mescolando 300 g di farina, 150 g di burro, 100 g di zucchero e un uovo. Lavoralo fino a ottenere una pasta morbida e omogenea, quindi lasciala riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.

  4. Stendere la pasta frolla:
    Stendi la pasta frolla su una superficie infarinata fino ad ottenere uno spessore di circa 3 mm. Se la pasta è troppo dura, puoi stenderla con l’aiuto di un mattarello leggermente infarinato.

  5. Farcia e assemblaggio:
    Disponi la pasta frolla su un foglio di carta da forno e, con l’aiuto di un cucchiaio o una spatola, stendi la crema di ricotta sulla superficie lasciando un piccolo bordo libero. Poi, arrotola la pasta frolla su se stessa, creando un rotolo ben stretto.

  6. Cottura:
    Cuoci il Rollò in forno preriscaldato a 180°C per circa 25-30 minuti, o finché la pasta non risulterà dorata. Se desideri una crosta più dorata, puoi spennellare il dolce con un po’ di latte prima di infornarlo.

  7. Raffreddamento e decorazione:
    Lascia raffreddare il dolce su una griglia. Una volta freddo, spolverizza il Rollò con zucchero a velo e, se vuoi, aggiungi delle scaglie di cioccolato o dei canditi per decorare.

Curiosità sul Rollò di Ricotta di Caltanissetta

  1. La ricotta di pecora:
    La ricotta di pecora è l'ingrediente fondamentale in molti dolci siciliani, e il Rollò di Caltanissetta non fa eccezione. Questo formaggio fresco e cremoso ha un sapore delicato e leggermente dolce, che lo rende perfetto per essere abbinato alla pasta frolla.

  2. Tradizione locale:
    Il Rollò Nisseno è un dolce legato alla tradizione di Caltanissetta, ma viene preparato anche in altre città siciliane, con piccole variazioni. Ogni famiglia siciliana ha la propria versione di questo dolce, tramandata di generazione in generazione.

  3. Un dolce per le festività:
    Tradizionalmente, il Rollò viene preparato durante le festività natalizie e per altre celebrazioni religiose. Tuttavia, può essere gustato anche durante tutto l’anno come dolce da dessert.

  4. Il "Rollò" in altre versioni:
    Sebbene il Rollò di ricotta sia la variante più conosciuta, esistono anche altre versioni che prevedono vari ripieni, come crema di cioccolato, crema pasticcera o marmellata. La base di pasta frolla resta invariata, ma il ripieno può variare a seconda delle preferenze personali.

  5. Cultura gastronomica siciliana:
    Il Rollò si inserisce in una lunga tradizione siciliana di dolci a base di ricotta, come la cassata siciliana, i cannoli e la sfera di ricotta. La combinazione di ingredienti semplici, ma di alta qualità, è uno degli aspetti che distingue la cucina dolciaria siciliana.

Il Rollò di Caltanissetta è un dolce che affonda le radici nella tradizione siciliana e che continua a conquistare i palati di chiunque lo assaggi. La sua preparazione semplice ma ricca di sapori lo rende un simbolo della cucina siciliana, ideale per le festività o per ogni occasione speciale.







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Il Tortell, Gâteau des Rois, Roscón de Reyes o Coca de Reis: Storia, Preparazione e Curiosità

Questi dolci hanno una tradizione ricca e variegata e vengono preparati in diverse varianti in varie regioni del mondo, ma tutti sono legati a una festività molto speciale: l'Epifania. Conosciuti in diversi paesi come Tortell (in alcune zone italiane), Gâteau des Rois (in Francia), Roscón de Reyes (in Spagna) o Coca de Reis (in Catalogna), questi dolci sono tradizionalmente consumati durante la celebrazione della festa dei Re Magi, che cade il 6 gennaio.

La storia di questi dolci affonda le radici nella tradizione cristiana, che celebra l’arrivo dei Re Magi a Betlemme, portatori di doni per il bambino Gesù. La data del 6 gennaio segna la conclusione delle festività natalizie in molti paesi, e la tradizione di preparare un dolce speciale per l’occasione è presente in diverse culture.

Il Tortell italiano e la Coca de Reis catalana, così come il Roscón de Reyes spagnolo, sono tutti dolci a base di pasta lievitata, spesso decorati con frutta candita che rappresenta i gioielli e le gemme portati dai Magi come doni. In alcuni casi, al loro interno è nascosto un piccolo oggetto simbolico, come una fava o una piccola figura in ceramica, e la persona che lo trova durante il consumo del dolce è simbolicamente “designata” come il re o la regina della giornata, con diritti speciali (come scegliere il menù della giornata).

Il Gâteau des Rois francese ha origini simili, ma in alcune varianti viene preparato con una pasta sfoglia invece che con pasta lievitata, ed è tradizionalmente decorato con una corona dorata e con una figurina o una fava nascosta all’interno.

Questi dolci hanno radici che risalgono all’antica Roma, quando durante le feste del solstizio d'inverno veniva preparato un dolce rotondo con un fagiolo o una fava all’interno, e chi trovava il fagiolo veniva dichiarato "re" o "regina" per un giorno. Con il cristianesimo, questa tradizione è stata associata all'Epifania e si è evoluta in quella che oggi conosciamo come la galette des rois in Francia e il roscón de Reyes in Spagna. L'usanza di nascondere un piccolo oggetto all'interno del dolce risale a questo antico simbolismo.

Anche se le ricette possono variare leggermente a seconda della regione e delle tradizioni locali, gli ingredienti di base e la preparazione dei dolci sono piuttosto simili. Ecco un esempio di come preparare un Roscón de Reyes, che rappresenta la versione più conosciuta di questo dolce.

Ingredienti:

  • 500 g di farina 00

  • 100 g di burro ammorbidito

  • 100 g di zucchero

  • 20 g di lievito di birra fresco

  • 250 ml di latte tiepido

  • 3 uova

  • 1 cucchiaino di sale

  • 1 cucchiaino di acqua di fiori d'arancio (opzionale)

  • 1 cucchiaio di rum o altro liquore (opzionale)

  • Frutta candita per decorare

  • Una piccola figura o una fava (da nascondere all’interno)

  • Zucchero a velo per decorare (opzionale)

Preparazione:

  1. Preparazione dell'impasto:
    Inizia sciogliendo il lievito nel latte tiepido insieme a un cucchiaino di zucchero. Lascia riposare per 5-10 minuti, fino a quando non si forma una schiuma. In una ciotola capiente, mescola la farina, lo zucchero e il sale. Aggiungi il latte con il lievito, le uova, il burro morbido, e l’acqua di fiori d’arancio (se la usi). Impasta fino ad ottenere un impasto morbido e liscio. Se necessario, aggiungi un po' di farina per evitare che l'impasto sia troppo appiccicoso.

  2. Prima lievitazione:
    Copri l’impasto con un panno umido e lascia lievitare per almeno 1 ora, o fino a quando non raddoppia di volume.

  3. Formatura del dolce:
    Riprendi l’impasto e lavoralo delicatamente per rimuovere l’aria. Forma un grande anello (o una corona) e mettilo su una teglia rivestita di carta da forno. Se desideri, puoi fare un piccolo buco centrale per dare forma alla corona. Inserisci la figura o la fava all’interno dell’impasto (questa è una tradizione in alcuni paesi, ma è facoltativo).

  4. Seconda lievitazione:
    Copri di nuovo l’impasto e lascia lievitare per circa 30 minuti.

  5. Cottura:
    Cuoci il Roscón in forno preriscaldato a 180°C per circa 20-30 minuti, o fino a quando non risulta dorato in superficie. Durante gli ultimi minuti di cottura, puoi spennellare il dolce con un po’ di zucchero sciolto in acqua per dargli un effetto lucido.

  6. Decorazione:
    Una volta cotto e raffreddato, decora il Roscón con frutta candita, come ciliegie rosse, arance e limoni. Puoi anche spolverarlo con zucchero a velo per un tocco finale.

Curiosità sul Tortell, Gâteau des Rois, Roscón de Reyes e Coca de Reis

  1. Il re e la regina del giorno:
    Tradizionalmente, chi trova la fava o la figurina nel dolce viene incoronato re o regina per il giorno. In alcune varianti moderne, questa persona ha il diritto di organizzare i festeggiamenti o scegliere i piatti della giornata. In alcune zone, la persona che trova la fava è anche tenuta a offrire il prossimo dolce dell’anno.

  2. La decorazione e il significato:
    Le decorazioni con la frutta candita, che simboleggiano i gioielli e le gemme portate dai Re Magi, sono una caratteristica distintiva di questi dolci. Le diverse varietà di frutta candita rappresentano i doni variopinti e preziosi che i Magi offrirono al bambino Gesù.

  3. Differenze regionali:
    Ogni paese ha la propria versione del dolce e tradizioni ad esso legate. In Spagna, ad esempio, il roscón de Reyes è spesso arricchito con crema chantilly o crema al cioccolato, mentre in Francia il gâteau des rois può essere farcito con crema frangipane.

  4. Cultura popolare e tradizione:
    In alcune regioni della Spagna, è tradizione che i bambini mettano le scarpe sotto l’albero il 6 gennaio, aspettando che i Re Magi lascino regali, insieme al Roscón de Reyes. La famiglia si riunisce per mangiarlo insieme, e spesso il dolce è accompagnato da cioccolata calda o altre bevande festose.

Il Tortell, Gâteau des Rois, Roscón de Reyes e Coca de Reis sono, quindi, dolci emblematici che non solo celebrano l’Epifania ma sono anche simbolo di unione familiare e di tradizioni che si tramandano da secoli.



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Trionfo di Zucchero: Storia, Preparazione e Curiosità

Il Trionfo di Zucchero è una creazione che si inserisce nell'arte della pasticceria fine e nelle decorazioni culinarie, risalente al periodo rinascimentale e barocco. Questo tipo di dolce, che utilizza lo zucchero per creare decorazioni e sculture elaborate, era simbolo di ricchezza, potere e raffinatezza, e veniva preparato per le corti nobiliari durante festeggiamenti e celebrazioni.

L'arte del trionfo di zucchero, o sugar work, raggiunse un apice durante il Rinascimento, quando le corti italiane, francesi e spagnole usavano il zucchero come ingrediente non solo per dolci, ma anche per creazioni decorative spettacolari. Le sculture di zucchero venivano realizzate per essere ammirate durante eventi pubblici e banchetti di corte, spesso combinando elementi di arte e pasticceria. Questi trionfi di zucchero erano vere e proprie opere d'arte culinarie, con motivi complessi che rappresentavano allegorie, scene mitologiche o trionfi di vittorie militari.

Nel corso dei secoli, il trionfo di zucchero ha assunto diverse forme e si è evoluto, soprattutto con l'avvento di tecniche moderne di pasticceria e il miglioramento degli strumenti per creare sculture complesse. Oggi, il concetto di "trionfo di zucchero" si riflette in creazioni di pasticceria decorative molto elaborate, sebbene l'aspetto di vere e proprie sculture complesse di zucchero sia più raro.

La preparazione di un Trionfo di Zucchero richiede una certa abilità nell'uso dello zucchero per creare forme e strutture, oltre che pazienza e precisione. Ecco come può essere realizzato un trionfo di zucchero in modo relativamente semplice:

Ingredienti:

  • 500 g di zucchero semolato

  • 50 ml di acqua

  • 1 cucchiaino di acido tartarico (opzionale, per stabilizzare lo zucchero)

  • Colorante alimentare (opzionale, per dare colore alle sculture)

Attrezzatura:

  • Termometro da cucina

  • Teglia da forno o superfici di lavoro in silicone

  • Spatole e pennelli per modellare

  • Stampi o modelli per creare forme (opzionali)

  • Utensili per scultura (se si desiderano creazioni dettagliate)

Preparazione:

  1. Preparare lo zucchero:
    Inizia mettendo lo zucchero e l'acqua in un pentolino. Cuoci il composto a fuoco medio, mescolando fino a sciogliere completamente lo zucchero. Una volta che lo zucchero è sciolto, aumenta la temperatura e lascia che il composto raggiunga una temperatura di circa 150-160°C (utilizza il termometro per controllare). A questa temperatura, lo zucchero diventerà un caramello trasparente.

  2. Creare le forme:
    Una volta che lo zucchero ha raggiunto la temperatura giusta, è possibile modellarlo. A questo punto, lo zucchero è caldo e molto malleabile, quindi è necessario lavorarlo con attenzione. Puoi versare lo zucchero fuso su una superficie di silicone o carta da forno e modellarlo mentre è ancora caldo.

    • Se desideri creare piccole sculture o elementi decorativi, puoi usare stampi o forgiarli a mano.

    • Per ottenere forme più complesse, puoi usare tecniche come il casting dello zucchero, ossia versare lo zucchero in stampi per ottenere decorazioni in rilievo.

    • In alternativa, se desideri creare un "trionfo" più grande, puoi lavorare lo zucchero come una pasta modellabile, creando fili sottili di zucchero e arrotolandoli o attaccandoli su una struttura di base per formare una piramide o una struttura a più livelli.

  3. Colorare lo zucchero:
    Se desideri aggiungere colore alla scultura di zucchero, puoi mescolare il colorante alimentare al caramello fuso prima di iniziare a modellarlo. In alternativa, puoi dipingere le sculture con colori alimentari una volta che lo zucchero si è indurito.

  4. Montare il Trionfo di Zucchero:
    Se il tuo trionfo è composto da più elementi separati, come colonne, fiori o figure, puoi assemblarli con una piccola quantità di zucchero fuso, che funge da collante. Il calore del caramello aiuterà a fissare le varie parti. Se stai creando una struttura più grande, come una torre o una piramide, assicurati di fissare i vari strati in modo sicuro, utilizzando strumenti di supporto o aggiungendo stabilizzatori di zucchero.

  5. Finitura e presentazione:
    Una volta assemblato, il trionfo di zucchero può essere decorato con altri dettagli come fiori di zucchero, foglie o elementi metallici in zucchero (se desiderato). Una volta che la scultura è completata, lascia che si raffreddi completamente prima di esporla o servirla.

Curiosità sul Trionfo di Zucchero

  1. Simbolo di ricchezza e potere:
    I "trionfi" di zucchero venivano spesso utilizzati durante banchetti nobiliari come simbolo di opulenza. Le sculture erano opere d'arte elaborate, create per impressionare gli ospiti e mostrare la ricchezza della corte. La loro complessità e il loro splendore non avevano eguali.

  2. L'arte dello zucchero filato:
    Sebbene il "trionfo di zucchero" e lo zucchero filato possano sembrare due concetti completamente separati, entrambi fanno parte della tradizione di manipolare lo zucchero in modo creativo e artistico. Lo zucchero filato, con la sua leggerezza e delicatezza, è una forma di "zucchero lavorato", sebbene differisca dalle sculture di zucchero complesse che caratterizzano i trionfi.

  3. Tecniche moderne:
    Oggi, la preparazione del trionfo di zucchero è diventata una specialità per alcuni pasticceri e artisti del cibo, che utilizzano tecniche moderne come il soffiaggio dello zucchero o l'uso di stampi in silicone per creare decorazioni incredibilmente dettagliate e complesse.

  4. Uso nelle celebrazioni:
    Anche se il trionfo di zucchero non è più un dolce comune nelle banchetti quotidiani, alcune pasticcerie di alta classe e in occasioni speciali, come matrimoni di lusso o eventi pubblici, ancora usano tecniche di zucchero per creare decorazioni spettacolari.

Il Trionfo di Zucchero è dunque una combinazione di arte e pasticceria che ha attraversato secoli di storia, adattandosi alle esigenze dei tempi moderni ma conservando un legame con la tradizione del Rinascimento e della nobiltà europea. Sebbene oggi sia meno comune, rimane un esempio affascinante di come lo zucchero possa essere trasformato in arte commestibile.



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Zucchero Filato: Storia, Preparazione e Curiosità

Lo zucchero filato, noto anche come cotton candy in inglese o "spun sugar" (zucchero filato) in altre lingue, è uno dei dolci più iconici delle fiere, dei parchi di divertimento e dei festival di tutto il mondo. La sua storia è affascinante e risale a diversi secoli fa, con le prime versioni dello zucchero filato riscontrabili in Europa nel XVII secolo.

Nel Medioevo e nel Rinascimento, l’arte dello zucchero filato veniva praticata da pasticceri e artigiani come una forma di decorazione. Lo zucchero veniva fuso e modellato in fili sottilissimi per creare figure decorative. Tuttavia, la versione moderna dello zucchero filato che conosciamo oggi, morbido e leggero, nacque negli Stati Uniti negli inizi del XX secolo.

Il passo decisivo per la creazione dello zucchero filato moderno si attribuisce a William Morrison e John C. Wharton, due pasticceri di Nashville, Tennessee. Nel 1897, i due inventarono una macchina capace di trasformare lo zucchero in fili sottilissimi di zucchero fuso, che venivano raccolti in un cono. La macchina venne brevettata e presentata alla Fiera Mondiale di St. Louis del 1904, dove lo zucchero filato venne venduto per la prima volta a una vasta audience. A quel punto, il dolce ottenne un enorme successo, diventando uno dei cibi più richiesti nelle fiere e nei parchi di divertimento.

Preparare lo zucchero filato richiede una macchina apposita, ma è un processo relativamente semplice se si ha l'attrezzatura giusta. Ecco come prepararlo:

Ingredienti:

  • Zucchero semolato (generalmente zucchero bianco, ma esistono anche varianti colorate o aromatizzate)

  • Colorante alimentare (opzionale, per ottenere zucchero filato colorato)

  • Aromatizzanti (opzionali, come vaniglia, fragola, menta, ecc.)

Attrezzatura:

  • Macchina per zucchero filato (spun sugar machine), che è la macchina che riscalda e trasforma lo zucchero in fili sottili.

  • Coni di carta o bastoncini di plastica per raccogliere il dolce.

Preparazione:

  1. Preparazione della macchina:
    Prima di iniziare, è importante accertarsi che la macchina per zucchero filato sia correttamente montata e che il serbatoio per lo zucchero sia pulito. La macchina deve essere preriscaldata per garantire che lo zucchero possa sciogliersi correttamente.

  2. Aggiungere lo zucchero:
    Aggiungi lo zucchero nel serbatoio della macchina. Se desideri zucchero filato colorato o aromatizzato, puoi mescolare il colorante o l'aroma direttamente con lo zucchero prima di inserirlo nella macchina.

  3. Creazione dello zucchero filato:
    Accendi la macchina e lascia che lo zucchero si sciolga. La macchina funziona riscaldando lo zucchero fino a che non si trasforma in una sostanza liquida che, una volta fuoriuscita dai fori rotanti, si solidifica velocemente creando fili sottili di zucchero.

  4. Raccolta dello zucchero filato:
    A questo punto, puoi iniziare a raccogliere lo zucchero filato. Utilizzando un cono di carta o un bastoncino di legno, inizia a ruotare lentamente il cono sopra la macchina, raccogliendo i fili di zucchero che si avvolgeranno intorno al cono stesso, creando una nuvola soffice di zucchero filato.

  5. Servire e gustare:
    Una volta che hai formato una buona quantità di zucchero filato, puoi servire immediatamente. Il dolce è più gustoso quando è fresco, ma può essere conservato per un breve periodo in un contenitore ermetico per evitare che l’umidità ne rovini la consistenza.

Curiosità sullo Zucchero Filato

  1. Origini antiche:
    Sebbene il moderno zucchero filato come lo conosciamo oggi sia stato sviluppato nel XX secolo, la pratica di lavorare lo zucchero per creare fili sottili risale a tempi molto più antichi. Nel Rinascimento, ad esempio, alcuni pasticceri facevano arte di zucchero lavorato, ma si trattava di decorazioni e non di dolci consumabili.

  2. Nome “Cotton Candy”:
    Il nome "cotton candy" (cotton significa cotone in inglese) deriva dalla sua consistenza leggera e soffice, che ricorda la morbidezza del cotone. Anche in altre lingue lo zucchero filato è chiamato con nomi simili, come "barbe à papa" in francese, che significa letteralmente "barba di papà."

  3. Il colore dello zucchero filato:
    Tradizionalmente, lo zucchero filato è bianco, ma oggi si usa spesso il colorante alimentare per creare varianti dai colori vivaci, come rosa, blu, verde e giallo. Oltre ai colori, è anche possibile aromatizzare lo zucchero filato con fragranze come fragola, vaniglia o menta.

  4. Un dolce iconico delle fiere:
    Lo zucchero filato è strettamente legato a eventi all’aperto come fiere, parchi di divertimento, festival e circhi. La sua popolarità è cresciuta notevolmente negli Stati Uniti a partire dal 1904, quando fu presentato per la prima volta al pubblico. Ancora oggi, è un cibo da strada tipico delle fiere e delle celebrazioni.

  5. Curiosità scientifica:
    La tecnica di "spun sugar" (zucchero filato) sfrutta il principio della forza centrifuga. Quando lo zucchero è riscaldato fino a diventare liquido e viene espulso dalla macchina in fili sottilissimi, la forza centrifuga permette di formare il caratteristico aspetto "a nuvola" del dolce.

  6. Valore nutrizionale:
    Lo zucchero filato è un dolce composto quasi esclusivamente da zucchero. Ha un valore calorico relativamente basso rispetto ad altri dolci, ma è ricco di zuccheri semplici e non contiene grassi o proteine. È quindi un alimento altamente energetico ma povero in termini nutrizionali, da consumare con moderazione.

Lo zucchero filato è, dunque, un dolce che non solo è amato per il suo sapore dolce e la sua leggerezza, ma anche per la sua capacità di evocare ricordi di gioia e divertimento. Con la sua storia affascinante e la sua popolarità in eventi e celebrazioni, lo zucchero filato rimane uno dei dolci più iconici e amati di sempre.

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Devil's food cake


Il Devil's Food Cake è una delle torte più celebri della pasticceria americana, conosciuta per il suo sapore ricco e il suo colore scuro e profondo. La sua storia affonda le radici negli Stati Uniti, anche se il termine "Devil's Food" (Cibo del Diavolo) è un'idea che risale almeno al XIX secolo.

La torta prende il nome dall'uso del termine "Devil’s" per descrivere qualcosa di particolarmente ricco, denso e indulgente, proprio come si pensava che il cibo diabolico fosse, un po' peccaminoso per il suo sapore ricco e il suo colore scuro. La sua cremosità e la consistenza umida sono contrapposte alla leggerezza e alla delicatezza di altre torte più chiare, come il Angel Food Cake, che è la "torta dell'angelo" per antonomasia, leggera e spugnosa.

Il Devil's Food Cake risale agli Stati Uniti del 1800, ma la versione moderna della torta divenne famosa a partire dagli anni '20 e '30 del XX secolo, quando venne commercializzata da alcune aziende produttrici di farina e lievito. La torta si distinse per il suo colore scuro, che proveniva dall'uso del cacao in polvere di alta qualità, e per la sua umidità, ottenuta grazie all’aggiunta di ingredienti come l’olio vegetale.

Negli anni, il Devil's Food Cake è stato trasformato in varie versioni, ma è sempre rimasto uno dei dolci preferiti per le celebrazioni e le occasioni speciali negli Stati Uniti.

Il Devil's Food Cake è una torta al cioccolato densa e ricca, con un sapore intenso e una consistenza umida, che la rende perfetta per essere farcita e ricoperta con glasse dolci come quella al cioccolato o al burro.

Ingredienti (per una torta di 20 cm, circa 8-10 porzioni):

Per la torta:

  • 250 g di farina 00

  • 200 g di zucchero semolato

  • 1 cucchiaino di lievito in polvere

  • 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio

  • 1 cucchiaino di sale

  • 50 g di cacao amaro in polvere

  • 240 ml di olio vegetale

  • 2 uova

  • 240 ml di latticello (o latte con un cucchiaino di succo di limone)

  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia

  • 240 ml di acqua calda

Per la ganache o la glassa al cioccolato:

  • 200 g di cioccolato fondente

  • 200 ml di panna fresca

  • 50 g di burro

  • 2 cucchiai di zucchero a velo (opzionale, per addolcire)

Preparazione:

  1. Preparare la torta:

    • Preriscalda il forno a 175°C e prepara due teglie da 20 cm, imburrandole e infarinandole o foderandole con carta da forno.

    • In una ciotola grande, setaccia insieme la farina, il lievito, il bicarbonato, il sale e il cacao in polvere.

    • In un’altra ciotola, sbatti l'olio e lo zucchero insieme fino a ottenere una miscela liscia e cremosa. Aggiungi le uova, una alla volta, e mescola bene dopo ogni aggiunta.

    • Aggiungi gradualmente il latticello, la vaniglia e l'acqua calda, mescolando fino a ottenere un impasto morbido e fluido.

    • Versa l’impasto nelle teglie preparate e cuoci in forno per circa 30-35 minuti, o finché uno stuzzicadenti inserito al centro della torta esce pulito.

    • Lascia raffreddare le torte nelle teglie per 10 minuti, quindi sformale e trasferiscile su una griglia per farle raffreddare completamente.

  2. Preparare la ganache o la glassa:

    • In un pentolino, porta la panna a bollore, quindi versala sopra il cioccolato fondente tritato. Mescola fino a ottenere una crema liscia e omogenea.

    • Aggiungi il burro e lo zucchero a velo (se desiderato) e mescola fino a farlo sciogliere completamente.

    • Lascia raffreddare la ganache per qualche minuto, quindi versala sopra la torta, ricoprendo completamente la superficie e i lati.

  3. Assemblare la torta:

    • Quando le torte sono completamente fredde, puoi tagliarle a metà (se desideri ottenere più strati).

    • Spalma la ganache tra gli strati e sopra la torta, decorando a piacere con scaglie di cioccolato o altre decorazioni, come frutta fresca o noci.

  4. Servire:

    • Lascia raffreddare la torta completamente prima di servirla. La torta sarà ancora più gustosa se lasciata riposare in frigorifero per alcune ore o durante la notte, permettendo ai sapori di amalgamarsi.

Curiosità sul Devil's Food Cake

  1. Cibo del Diavolo: Il nome "Devil's Food" non ha niente a che fare con il diavolo in senso letterale, ma è un modo per indicare qualcosa di ricco, goloso e peccaminoso, che potrebbe essere troppo indulgente. Il colore scuro e il sapore intenso della torta la rendono "diabolica" nel senso di irresistibile.

  2. Angel Food Cake: Il Devil's Food Cake è spesso messo in contrasto con il Angel Food Cake, una torta molto più leggera e spugnosa, che è fatta principalmente con albumi d'uovo e non contiene grassi. Il contrasto tra le due torte riflette un simbolismo di "bene" e "male" nella cultura popolare.

  3. Il segreto della sua umidità: L'uso dell'olio vegetale, in combinazione con il latticello, è ciò che conferisce al Devil's Food Cake la sua tipica consistenza umida e morbida. L'olio aiuta a mantenere la torta più umida rispetto a quando si usa il burro.

  4. Varianti: Esistono molte varianti di Devil's Food Cake. Alcuni usano il cacao o il cioccolato fondente fuso nell'impasto per intensificare ulteriormente il sapore del cioccolato. Altri arricchiscono la torta con ingredienti come noci tritate o un tocco di caffè per esaltare il gusto del cacao.

  5. Festa e celebrazioni: Il Devil's Food Cake è spesso servito durante occasioni speciali come compleanni, matrimoni o festività, grazie alla sua ricchezza e al suo aspetto imponente. La torta può essere decorata in modo elaborato, aggiungendo un tocco festoso e accattivante.

  6. Popolarità in America: Oggi, il Devil's Food Cake è ampiamente conosciuto e apprezzato negli Stati Uniti, spesso servito con una varietà di glasse, dal cioccolato alla vaniglia, ma la versione al cioccolato fondente rimane quella più tradizionale.

Il Devil's Food Cake rimane una delle torte più indulgenti e amate, con il suo profondo sapore di cioccolato e la sua consistenza irresistibile. Perfetta per le occasioni speciali, è una scelta ideale per gli amanti dei dolci ricchi e golosi.



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