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Christmas pudding

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Il Christmas pudding ("pudding natalizio") o plum pudding o plum duff è un tipico dolce natalizio inglese dalla forma rotonda e a base di uova, mandorle, frutta candita, rum e spezie, preparato - secondo la tradizione - nel periodo dell'Avvento e portato in tavola il 25 dicembre.
Viene solitamente servito flambé ed è comunemente decorato con un agrifoglio.
Rappresenta il principale dessert natalizio inglese e - oltre che nel Regno Unito - è popolare anche in Irlanda.



Origini del termine "plum pudding"

Il Christmas pudding viene solitamente chiamato anche plum pudding, che letteralmente significherebbe "pudding di prugne", anche se le prugne non figurano tra i suoi ingredienti. Probabilmente ciò deriva dal fatto che nel XVII secolo venivano chiamati plum anche l'uva passa e altri tipi di frutta.


Storia

Il Christmas pudding trae origine probabilmente da cibi a base di carne e frutta quali il porridge e la zuppa medievale.
Pare che in Inghilterra fosse ampiamente diffuso già nel XVI secolo.
Fu in seguito abolito assieme al mince pie in seno alle battaglie condotte dai Puritani contro il Natale.
Col ritorno alla "piena legalità", nel XIX secolo, la pietanza fu adottata nella propria tavola dalla regina Vittoria, divenendo così - come testimoniato, tra l'altro, nel Canto di Natale di Charles Dickens - il principale dessert natalizio inglese.
Sempre nel corso del XIX secolo, inoltre, furono aggiunti nuovi ingredienti che resero il dolce più consistente.
Nel 1858, fu citato per la prima volta con il nome di "Christmas pudding" in un racconto di Anthony Trollope.
Nel 1891 ben 18 kg di questo dolce fecero parte dei viveri che l'infermiera britannica Kate Marsden portò con sé nel suo viaggio di 3000 km in slitta in Siberia alla ricerca di una cura per la lebbra. Come lei stessa dichiarò, questa insolita scelta fu fatta perché "Questo delizioso preparato si sarebbe sicuramente mantenuto nella stagione fredda, come sanno tutte le casalinghe; e inoltre mi piaceva".
Nel corso della storia furono creati Christmas pudding da record, come quelli realizzati a Paignton nel 1819 e nel 1859.
Quello realizzato nel 1859, destinato ai poveri e agli operai della città, fu preso d'assalto e divorato dagli abitanti ebbri di sidro.
Il Christmas pudding più grande della storia, del peso di 3,28 tonnellate, fu realizzato nel luglio 1992 ad Aughton, villaggio della parrocchia civile di Halton-with-Aughton, nel distretto di Lancaster (Lancashire).


Ingredienti (per 4 persone)

  • 150 g di farina
  • 5 uova
  • 1/2 bicchiere di birra
  • 1 cucchiaino di sale
  • 200 g di grasso di rognone
  • 200 g di mollica rafferma
  • 150 g di buccia d'arancia/limone
  • 200 g di frutta secca tritata
  • 100 g di mandorle tritate
  • 150 g di zucchero scuro
  • 2 dl di rum o cognac
  • 1 cucchiaio di melassa
  • 1 cucchiaino di zenzero in polvere
  • noce moscata


Superstizioni legate al Christmas pudding

Al Christmas pudding sono legate varie superstizioni, come ad esempio quella secondo cui dovrebbe contenere 13 ingredienti ed essere preparato in senso orario da tutti i membri della famiglia. Si crede anche che chi non ne mangia almeno un po' perderà sicuramente un amico nell'anno successivo.
Altre superstizioni lo ricollegano al cosiddetto "dolce della Dodicesima Notte", come quella di lasciare all'interno del dessert un anello, un ditale e una moneta, che avrebbero portato fortuna a chi li avesse trovati.

Il Christmas pudding nella cultura di massa

  • Il pudding natalizio inglese è citato nella variante figgy pudding nel celebre canto natalizio tradizionale We Wish You a Merry Christmas




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Mince pie

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La mince pie è un dolce tradizionale inglese, che viene di solito consumato nel periodo di Natale e Capodanno.


Descrizione

Si tratta di una tortina ripiena, di solito del diametro di 5 - 7 centimetri, di pasta frolla dolce o di pasta sfoglia.
Il nome inglese del ripieno, mincemeat, richiama il contenuto che una volta era a base di carne (mincemeat).
Nella sua forma rotonda, il dolce è spesso ripieno di una mistura a base di frutta chiamata fruitmince negli Stati Uniti, che contiene frutta secca (uva passa, ciliegie, albicocche, scorze d'arancia candite), spezie (cannella, noce moscata), noci o mandorle a pezzetti, sugna e un po' di liquore (di solito brandy o rum).
Dopo la cottura, la tortina viene guarnita spolverizzandola di zucchero, semolato o a velo.


Abbinamenti

La mince pie si può mangiare sia calda sia fredda (facendo attenzione nel riscaldarla al microonde, perché diventa molto calda in tempi rapidissimi). Dopo averla scaldata si può rimuovere con cura la parte superiore e riempirla di panna o salsa di burro al brandy perché vi si sciolga sopra e possa esaltarne il sapore. Anche una sottile fetta di formaggio, usata nello stesso modo, è un ottimo abbinamento per chi lo gradisce.


Folklore e tradizioni

Secondo la tradizione popolare, le mince pie sono il cibo preferito di Babbo Natale. Per questo è necessario lasciare un piattino con una o due tortine sul bordo del caminetto (accompagnato da un bicchierino di brandy o di sherry e da una carota per la renna) come ringraziamento affinché le calze di Natale siano ben riempite di doni.
Sempre secondo la tradizione, quando si prepara il ripieno per le mince pie bisogna sempre girare l'impasto in senso orario; girando in senso antiorario, infatti, si attirerebbe la cattiva sorte per l'anno a venire.


Varianti

Esistono diverse varianti della mince pie tra cui la mincemeat tart, di forma e sapore simili ma priva della copertura di pasta, come una crostata. Negli Stati Uniti la distinzione è meno rigida, ma al di qua dell'Atlantico è molto sentita e la confusione tra le due versioni è considerata un errore.
Con la pasta avanzata dalla realizzazione delle mince pie si fanno spesso dei pasticcini di mincemeat, (simili ai Cornish pasty), che possono essere mangiati con guarnizione di crema pasticciera all'inglese (custard), panna o gelato.
In Nuova Zelanda le mince pie sono effettivamente a base di carne, e in alcuni casi la ricetta prevede anche il formaggio.



Curiosità

  • Il Mince Pie viene citato in Orgoglio e Pregiudizio (Jane Austen) da Mrs Bennet parlando con Mr Bingley di Charlotte Lucas.
  • "Mince Spies" è un EP della band inglese Coldplay, pubblicato in occasione delle festività natalizie del 2000. Il nome si basa su un evidente gioco di parole tra il Mince Pie e Spies, titolo di uno dei brani del loro primo album Parachutes.




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Cicerata

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La cicerata, detta anche cicirata o cicirchiata, è un dolce natalizio riconosciuto tra i prodotti agroalimentari tradizionali italiani per la regione Basilicata ma molto diffusa anche in Calabria e, più in generale, in tutto il Mezzogiorno dove la sua tradizione tende a confondersi con quella degli struffoli, della pignolata, delle carteddàte e della cicerchiata. L'etimologia del nome "cicerata" deriva da cece (cicer in latino) mentre quella della cicerchiata, con la quale si crea un'assonanza che potrebbe trarre in inganno, deriva da cicerchia.
Si tratta di una grossa ciambella composta incollando con un particolare sciroppo tante palline di pasta fritte. Queste palline, simili ai ceci, vengono prodotte con un impasto di farina, uova, mandorle tostate ridotte in polvere. Lo sciroppo viene prodotto con miele, cioccolato fondente fuso e cacao; possono essere aggiunti pezzettini di frutta candita.

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Purceddhruzzi

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I Purceḍḍuzzi ( Purciḍḍuzzi in alcune parti del Salento o Pustradduzzi a Gallipoli), sono tipici dolci natalizi diffusi nel Salento, in Puglia e in tutta la Basilicata. Hanno forma di gnocchetti passati sul rovescio di una grattugia.
Il nome deriva dal fatto che la loro la forma ricorda di piccoli porcellini. Tradizione tarantina vuole che l'ultimo purceḍḍuzzi venga mangiato il giorno di Sant'Antonio Abate, il 17 gennaio; perché questo santo viene rappresentato con un porcellino a seguito.
A Lecce si realizzano utilizzando farina, lievito di birra, vino bianco, acqua e sale, a Gallipoli e dintorni non si utilizza il lievito. Per impastare non si usano uova, bensì succo di arancia, mandarino, limone, cannella, chiodi di garofano e liquore di anice. Sono conditi con miele, anesini e cannella.

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Torta stella di Natale

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Dolce per il periodo natalizio.

Ingredienti

Per 10 persone:
  • Ricopertura
    • 100g cioccolato fondente (75% cacao)
    • 100g burro
    • due bucce di arancia tagliate in strisce triangolari e candite
    • Cacao amaro in polvere q.b.
  • Farcia
    • Confettura di arance un vasetto
  • Bagna
    • 150ml acqua bollita
    • miele di acacia un cucchiaio
    • rum un bicchierino
  • Base pan di Spagna
    • 6 uova
    • 100g farina di grano tenero
    • 60g maizena
    • 160g zucchero vanigliato
    • 1 limone
    • sale una presa
    • burro q.b.

Preparazione

Preparare la base pan di Spagna secondo il metodo classico

Montare lo zucchero con i tuorli e la buccia del limone grattuggiata. Montare a neve gli albumi con il sale ed aggiungerli gradatamente ai tuorli. Setacciare nella mousse le farine omogeinizzate, mescolare. Mettere l' impasto in una teglia antiaderente per torte, precedentemente imburrata ed infarinata, infornare a 180°C per venti minuti. Spegnere il forno. Attendere dieci minuti circa e sfornare. Far raffreddare il dolce e sformare su di una gratella.

Farcitura

Tagliare il pan di Spagna orizzontalmente in due fette eguali e rivolgere l'interno della base verso l'alto. Preparare la bagna con l' acqua calda, il miele ed il rum, far raffreddare il liquido. Utilizzare in giusta misura la bagna sulle due metà del dolce. Spalmare ogni fetta con la marmellata di arance, unire le due porzioni riformando la torta che farete riposare in frigorifero qualche ora, con un cartoncino alimentare sulla superficie.

Decorazione

Fondere a bagnomaria la cioccolata con il burro, mescolare, versare il preparato caldo sul dolce, livellandolo velocemente con una spatola. Sul centro della torta comporre con i canditi un fiore stella di Natale. Spolverizzare con il cacao amaro.

Consigli

Conservare il dolce in frigorifero fino al momento della degustazione. È possibile servire il dessert accompagnato da vino Porto o Lacrima Christi.

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Giurgiulena

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La giurgiulena (chiamata anche giuggiulèna o cubàita) è un tipico dolce di Natale, in uso in gran parte della Calabria e in Sicilia, è una palese eredità araba. La giuggiulena viene in genere tagliata a rombi o rettangoli, a volte cosparsa con confetti colorati e presentata in porzioni individuali.

Ingredienti

  • 300 gr di sesamo
  • 50 gr di miele
  • 100 gr di zucchero
  • un limone

Preparazione

  1. Versare tutto dentro una pentola, mettere su una fiamma bassa e mescolare continuamente fino a quando il sesamo comincerà a brillare (cioè quando gli zuccheri saranno caramellati), mentre in cucina si diffonderà un caratteristico profumo di sesamo caramellato.
  2. A questo punto versare il composto su una spianatoia bagnata (preferibilmente di marmo), e spianare la massa con le mani bagnate o un limone (che dà un lievissimo profumo di agrumi al dolce e permette di non bruciarsi le mani).
  3. Se la si vuole rendere più appetibile (soprattutto agli occhi dei bambini) cospargerla con dei confettini colorati, e tagliare subito (prima che indurisca) a strisce e poi a rombi, lasciare asciugare per un giorno e sistemare il tutto in porzioni individuali.

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Perché in Italia misuriamo gli ingredienti dei dolci in grammi e non in tazze, cucchiai e cucchiaini come fanno in modo più pratico all'estero? È davvero necessaria la precisione per la buona riuscita di un dolce?

Non riesco a vedere pratico il calcolo dei pesi tramite l'uso di una tazza e non vedo il problema di pesare tutto in grammi, è più comodo e permette a chi segue la ricetta di moltiplicarla con precisione.
Riguardo alla tua seconda domanda: dipende molto dal tipo di dolce che devi fare. Ora sento molti pasticceri da TV straparlare di chimica, precisione assoluta e utilizzano termini che a mio parere servono piú per fare scena. Ad esempio l'indice di capacità panificabile (il W della farina) indica molto poco della capacità effettive della farina, ed è possibile trovare farine che, a parità di forza, danno risultati molto diversi.
Se poi parliamo di pasticceria francese, loro hanno fatto della precisione un loro fiore all'occhiello. Se devi fare una ganache e vuoi che duri qualche giorno, é meglio che segui attentamente la ricetta. Molti dei loro dolci sono frutto di grande studio e precisione, anche se io personalmente non li apprezzo (ho frequentato corsi di pasticceria moderna per 10 anni, ma trovo ancora mille volte migliore una pasticceria tradizionale italiana).
Quando si parla di precisione si parla soprattutto di bilanciamento degli ingredienti in ricetta e, a parer mio, questa si ottiene piú con l'esperienza e la pratica costante. È ovvio che chi é alle prime armi possa preferire una ricetta scritta, ma ricordo comunque che la pasticceria è un mestiere e quindi bisogna dedicarci del tempo, ricordandosi che in pasticceria come in cucina esistono molte poche regole fisse ed è possibile aggiustare ogni ricetta secondo i propri gusti.
Finisco postandovi la foto di un panettone da 10 kg con pasta madre, prodotto che (se fatto senza i preparati che ormai sono presenti nel 90% delle pasticcerie) considero in assoluto il risultato di tanta pazienza ed esperienza e forse il meno legato ad una ricetta.

Buone feste a tutti!





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Mecoulen

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Ingredienti

per 4 persone:
  • 1 litro di latte
  • 1 kg di farina bianca
  • 20 g di panna
  • 8 uova
  • 500 g di zucchero
  • buccia grattugiata di sei limoni
  • 400 g di uvetta
  • 100 g di burro
  • un bicchiere d'olio extravergine d'oliva
  • 50 g di lievito di birra
  • mezzo bicchiere di Rhum
  • sale

Preparazione

  1. Mettere a macerare l'uvetta nel Rhum per due ore
  2. In un recipiente che abbia una adeguata capacità,sbriciolare il lievito con la farina
  3. A parte riscaldare il latte con tutti gli altri ingredienti, versarlo sul lievito e impastare con la farina fino a ottenere un impasto consistente
  4. Togliere l'impasto dal recipiente, coprirlo con un canovaccio e lasciarlo lievitare per qualche ora fino a quando non abbia raddoppiato il volume
  5. Lavorare l'impasto ancora con un poco di farina
  6. Preparare sei pani della grandezza desiderata
  7. Cuocerli nel forno caldo a 180° sinché non saranno dorati

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