Il torcolo
di san Costanzo è
un tipico dolce di Perugia, che viene preparato per il giorno
della festa di san Costanzo, uno dei patroni della città, il
cui martirio è commemorato il 29 gennaio. Si tratta di un dolce che,
come la ciaramicola, è a forma di ciambella.
Dosi consigliate per 4 persone:
- 700 g di farina
- 350 g di acqua
- 200 g di zucchero
- 200 g di cedro candito
- 90 g di strutto
- 250 g di uvetta sultanina
- 300 g di pinoli
- 1 uovo
- 25 g di lievito di birra
- semi di anice a piacere
Versare la farina a fontana in un
contenitore concavo, al centro sgretolarvi il lievito ed impastare il
tutto con acqua tiepida. Lavorare il composto per qualche minuto fino
ad ottenere una consistenza omogenea simile alla pasta del pane.
Riporre l'impasto a lievitare in un luogo caldo ed asciutto finché
non avrà raddoppiato il suo volume.
Una volta lievitato, mettetelo su una spianatoia e iniziate a lavorarlo con le mani. Aggiungete il cedro candito, l'uvetta, i pinoli, lo strutto, lo zucchero e i semi di anice. Lavorate l'impasto per dieci minuti, arrotolatelo e ponetelo in una tortiera ben imburrata. Riponete la tortiera in un luogo caldo a lievitare per circa tre ore.
Una volta ottenuta la giusta lievitatura, indorare la superficie con il rosso d'uovo ed infornare a 180 °C per circa 45 minuti.
Una volta lievitato, mettetelo su una spianatoia e iniziate a lavorarlo con le mani. Aggiungete il cedro candito, l'uvetta, i pinoli, lo strutto, lo zucchero e i semi di anice. Lavorate l'impasto per dieci minuti, arrotolatelo e ponetelo in una tortiera ben imburrata. Riponete la tortiera in un luogo caldo a lievitare per circa tre ore.
Una volta ottenuta la giusta lievitatura, indorare la superficie con il rosso d'uovo ed infornare a 180 °C per circa 45 minuti.
Il dolce originariamente veniva
preparato soltanto per il giorno della festa di San Costanzo, che la
Chiesa cattolica ricorda il 29 gennaio.
Oggi è possibile acquistarlo nei forni e nelle pasticcerie della città tutto l'anno.
Oggi è possibile acquistarlo nei forni e nelle pasticcerie della città tutto l'anno.
Nel Cinquecento, il giorno della
festa del santo, le ricche congregazioni ne comperavano ingenti
quantità per distribuirlo ai poveri. Pare inoltre che si svolgesse
tra i fornai della città una seria competizione, i cui prodotti poi
venivano offerti ai passanti. Oggi in occasione della festa patronale
a Borgo XX Giugno - la via che si trova nelle immediate vicinanze
della Chiesa dedicata al Santo - è allestita la storica Fiera
Grande, mostra mercato con banchi di prodotti tipici e artigianato,
mentre in Corso Vannucci, davanti a Palazzo dei Priori, e nel
quartiere di Monteluce, sono distribuite fette di torcolo preparate
dai fornai e pasticcieri della città.
Secondo la tradizione popolare se il 29
gennaio, le ragazze nubili si recano nella chiesa di San Costanzo ed
hanno l'impressione che l'immagine dipinta del santo strizza loro
l'occhio, si sposeranno entro l'anno. Ricorre a tal proposito anche
un detto:
«San Gostanzo da l occhio adorno, famme l occhiolino sinnò n
ci artorno.» |
Un'altra curiosità riguarda la
particolare forma a ciambella del dolce: essa sembra rifarsi alla
corona di fiori che fu apposta sul corpo ricomposto del santo, dopo
la decapitazione, mentre cinque tagli obliqui impressi sulla
superficie della ciambella rappresentano le porte di accesso ai
cinque rioni del centro storico di Perugia: Porta Sole, Porta San
Pietro, Porta Susanna, Porta Eburnea e Porta Sant'Angelo.