RSS

Trdelník

Risultati immagini per Trdelník


Il trdelník, anche detto trdlo (in italiano, "manicotto di Boemia"), è un tipico dolce della cucina ceca tratto dalla cucina ungherese e slovacca.
L'impasto è una sorta di pane dolce che prima della cottura viene modellato come un lungo filoncino di raggio circa un centimetro e arrotolato attorno a un bastone metallico. Successivamente il composto attorno al bastone viene abbondantemente cosparso di zucchero e cannella. Il bastone viene poi messo a cuocere in uno speciale forno con un meccanismo che lo fa ruotare in modo che la cottura sia uniforme. A cottura ultimata, lo zucchero si è sciolto dorando il trdelník e creando una colorita e croccante patina sul dolce.


  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Oliebol

Risultati immagini per Oliebol


Le Oliebollen (letteralmente pallotte di olio), chiamate anche in Belgio smoutebollen (pallotte di lardo), sono frittelle dolci di forma sferica tipiche della notte di Capodanno e delle fiere di paese. In inglese sono tradotte spesso come Dutch Doughnuts (ciambelle olandesi).
Sono fatte a partire da un impasto lievitato di farina e uova, talvolta con uvetta, ribes, scorzette d'arancia candite e mele, il quale, dopo esser stato lievitato per circa un'ora, è raccolto con un cucchiaio da gelato e gettato nell'olio, nel burro o nella margarina bollente. Una loro variante è l'appelbeignet o "appelflap", che contiene anche una fetta di mela.
Dopo la frittura vengono ricoperti con zucchero a velo. Sono venduti ai chioschi o preparati in casa, dove sono serviti tradizionalmente assieme al caffè.

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Lakrisal

Risultati immagini per Lakrisal


Lakrisal (Malaco) è un marchio di salmiakki (caramelle alla liquirizia e al cloruro di ammonio) venduto nei paesi nordici e nei Paesi Bassi. A differenza della maggior parte caramelle salmiakki, Lakrisal non contiene amido o gomma arabica (E414). Esso è fatto quasi interamente di zucchero, liquirizia e cloruro di ammonio. Per questo motivo, la polvere di Lakrisal viene compressa sotto forma di pastiglie. Un'altra differenza rispetto allo standard dei salmiakki, Lakrisal non è nero, ma grigio-marrone. I singoli pezzi di Lakrisal sono discoidali, circa 18 mm di diametro e circa 4 mm di spessore. Vengono venduti in tubi di circa 20 pezzi ciascuno.
Negli anni 80 venne introdotta una nuova varietà di Lakrisal, al gusto di limone. Rivelatosi impopolare, la sua produzione fu presto interrotta. Un'altra varietà era la Lakrisal "hot" cui ingredienti erano la polvere di peperoncino e l'olio piccante.
Lakrisal è prodotto da Cloetta (Leaf Denemark B.V. - Copenhagen)

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Speculoos

Risultati immagini per Speculoos


Gli speculoos sono biscotti alla cannella tipici del Belgio e dei Paesi Bassi (dove sono chiamati speculaas), preparati tradizionalmente per la ricorrenza di San Nicola. Sono ormai disponibili come prodotto dolciario in qualsiasi periodo dell'anno.
Vengono prodotti anche in Germania (in particolare in Renania e Vestfalia), dove vengono chiamati Spekulatius.
Intorno all'origine del nome speculoos non vi è alcuna certezza ma solo talune ipotesi tradizionali: alcuni ritengono derivi dal latino speculum che significa "specchio", altri invece suggeriscono la parentela con un altro termine latino, "species” nel suo significato traducibile con "spezie", per altri ancora il nome deriva dalle "formine" tipiche che si usano per dare l'aspetto a questi biscotti, normalmente di legno intagliato e raffiguranti personaggi in abiti tradizionali, che con una leggera pressione vengono "incisi" sulla pasta del biscotto, "specularmente".
Ingredienti: 850 g di farina, 1 kg di zucchero di canna, 250 g di burro, 2 cucchiaini di cannella in polvere, 1 cucchiaino di bicarbonato
Preparazione: impastare burro e zucchero aggiungendo poco a poco farina, bicarbonato, cannella e non più di 1 dl d'acqua. Lasciare riposare per due ore, poi stendere l'impasto e ritagliarlo utilizzando stampini di alluminio. Deporre le sagome su una teglia imburrata, riscaldare in forno per 10-15 minuti a calore medio.

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Kruidnoot

Risultati immagini per Kruidnoot


I Kruidnoten sono un cibo tipico olandese consumato durante la festa di Sinterklaas (Santa Claus o San Nicola), la vigilia del 5 dicembre. Spesso erroneamente paragonati a caramelle, sono più simili ai biscotti. Contengono farina, zucchero e la stessa miscela di spezie usata per gli speculaas, la speculaaskruiden.

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Kerststol

Risultati immagini per Kerststol


Il Kerststol è un dolce natalizio tipico della tradizione dei Paesi Bassi, assai simile al tedesco Stollen.
Si tratta di un pane dolce di forma ovale, il cui impasto è composto da acqua, latte, farina, lievito, burro, zucchero, scorza di limone grattugiata, cardamomo, noce moscata, uva passa, canditi, mandorle, brandy e vaniglia. Al centro dell'impasto così ottenuto si pone poi una pallina di pasta di mandorle. Viene poi cotto in forno ed infine spolverato di zucchero a velo.
Talora viene realizzato senza la pasta di mandorle, prendendo in quel caso il nome di Kerstbrood.

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Dolci pasquali

Risultati immagini per Dolci pasquali


In Europa è consuetudine preparare particolari dolci, da consumare con parenti ed amici, nel giorno di Pasqua o nella classica scampagnata di Pasquetta.
In Italia esiste una vasta gamma di preparati casalinghi, artigianali ed industriali con caratteristiche ed ingredienti variabili secondo le diverse cucine regionali.
  • Colomba pasquale, prodotto industriale o artigianale
  • Pastiera, tipica della Campania
  • Cassata, tipica della Sicilia
  • Pigna dolce, del Lazio meridionale
  • Scarcella della Puglia o pizz palumm, Cuddura, "cicilio" della Sicilia, sorta di grossa ciambella guarnita con uova sode munite di guscio, parzialmente inglobate nell'impasto e fermate da strisce di pasta frolla decorata, infornate
  • Schiacciata, della Toscana
  • Pie, dolce tipico della Calabria e della tradizione di Mileto fatte da una sorta di pasta frolla a doppio strato contenente all'interno marmellata di uva con noci e aromi naturali,
  • Cuzzupa, Anguta o Sguta, dolce tipico della Calabria
  • Casadina, dolce tipico della Sardegna realizzato con una sottile sfoglia di pasta racchiuso a mo' di scodellina con i bordi delicatamente frastagliati, ha all'interno un ripieno a base di formaggio (il nome ricorda appunto il nome latino del formaggio) o ricotta e uva passa, così conosciuto nella zona del Logudoro, mentre al centro-sud, nel Campidano è realizzata in forme e ingredienti più o meno simili (sovente con l'aggiunta di zafferano prodotto nel sud dell'isola) col nome di Pàrdula
  • Pinza triestina, dolce lievitato, di forma rotonda con tre tagli in superficie. Tipico delle province di Gorizia e Trieste
  • Pizza di Pasqua di Civitavecchia, dolce tipico di Civitavecchia e zone limitrofe. La pasta lievitata dopo la cottura presenta una pellicola scura e l'interno di color nocciola. Ha un inconfondibile profumo di cannella e i pezzettoni di cioccolato la rendono golosissima. Si può mangiare anche accompagnata da affettati e uova nella classica colazione di Pasqua
  • Tortano di Pasqua di Gaeta, dolce tipico della città di Gaeta consistente in una ciambella (tipo plumcake) ricoperta di glassa e zuccherini colorati
  • zambela romagnola, dolce tipico della romagna che le azdòre (massaie) andavano a cuocere al forno la domenica delle palme
  • pasimata, dolce lucchese tipo pane dolce, consumato tradizionalmente durante la Quaresima e, benedetto in chiesa, nel giorno di Pasqua.
  • focaccia, prodotto industriale o artigianale.
  • Uovo di cioccolato (fondente o al latte) il simbolo per eccellenza di questa festa, da quando nel 1857 un grande orafo, Fabergé ne realizzò uno speciale, in oro, platino e pietre preziose, per regalarlo alla zarina Maria di Russia.
  • Colomba pasquale
  • Agnello pasquale, tipico della Sicilia
  • Pecorella, tipica della Puglia
  • Carciofi arrostiti, piatto tipico della Campania.
  • Casatiello, preparato in Campania.
  • Crescia di Pasqua: panettone salato al formaggio, tipico dell'Italia centrale.
  • Frittata di maccheroni, tipico della Campania.
  • Torta pasqualina: torta rustica con ricotta, spinaci e uova sode, tipica della Liguria.
  • Uova sode, presenti in tutta Italia (ed in altri Paesi europei) spesso vengono decorate.



  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Gelato

Risultati immagini per Gelato


Il gelato è una preparazione alimentare ottenuta con una miscela di ingredienti portata allo stato solido o pastoso mediante congelamento e contemporanea agitazione per insufflazione di aria.
In origine, il gelato non era certamente quello che noi conosciamo. Nell'antichità, probabilmente, si refrigeravano frutta, latte e miele per farne cibo nutriente. Esiste uno studio europeo sui cibi conservati tra i ghiacci da parte di popolazioni Neanderthaliane, le quali nascondevano tra le nevi, allo scopo di preservare la loro durata, bacche e pezzi di carne di cervide, nonché frutti secchi. In seguito popoli più evoluti conobbero, attraverso l'allevamento, il latte ghiacciato, alimento tutt'altro che raro nei periodi invernali.
La coltivazione della canna da zucchero viene importata in Sicilia e in Spagna dagli Arabi nel IX secolo. Lo zucchero è l'ingrediente principale per la preparazione del sorbetto: gli arabi erano soliti preparare infusi a base di acqua, zucchero, erbe e spezie. I sorbetti venivano raffreddati attraverso il processo endotermico provocato dall'aggiunta di sali nel ghiaccio: questo era il modo di congelare i sorbetti, ponendoli in recipienti circondati da ghiaccio e sale. Questa tradizione fu importata anche in Sicilia dove alcuni ritrovamenti testimoniano l'esistenza di ghiacciaie sull'appennino siciliano: fosse naturali o costruzioni dell'uomo servivano a conservare la neve durante il periodo invernale per poi essere venduta in blocchi durante le stagioni primaverile ed estiva.
Lo scrittore arabo Ibn Ankal scrive: «Lungo la spiaggia, nei dintorni di Palermo, cresce vigorosamente la canna di Persia e copre interamente il suolo; da essa il sugo si estrae per pressione.»
Inoltre in Sicilia abbondavano il sale marino e la neve (sull'Etna, sui monti Iblei, sulle Madonie). Nell'isola di Sardegna nascevano prodotti come la carapigna, "ottenuto dalla miscela di acqua, zucchero e limone, che ha origine con l'industria del ghiaccio intorno al 1600 in epoca spagnola (monopolio di Stato per oltre 200 anni).
L'origine italiana del gelato viene riconosciuta in gran parte del mondo (non è inusuale, nelle gelaterie estere, vedere indicazioni come "vero gelato italiano"), ma fu la sua introduzione in Francia a renderlo famoso in tutta Europa.
Notizie certe riguardo al gelato come "impresa" si hanno su Francesco Procopio dei Coltelli, un cuoco siciliano, che nel 1686 riuscì a preparare la miscela che tutti noi conosciamo oggi.
Arrivò, dopo tanti insuccessi e successivi perfezionamenti, fino a Parigi. Scoprendo l'uso dello zucchero al posto del miele, e il sale mischiato con il ghiaccio (eutettico) per farlo durare di più, fece un salto di qualità e venne accolto dai parigini come geniale inventore: aprì nel 1686 a Parigi un locale, il Café Procope, dove veniva servita una grande varietà di gelati. In seguito, dato l'enorme successo ottenuto, si spostò in una nuova e più grande sede (oggi in rue de l'Ancienne Comédie), di fronte alla "Comédie Française" (il teatro, fondato nel 1680, si sarebbe poi spostato nella sede attuale nel 1799).
Quel "Café" offriva: "acque gelate" (granite), gelati di frutta, "fiori d'anice", "fiori di cannella", "frangipane", "gelato al succo di limone", "gelato al succo d'arancio", "sorbetto di fragola", in una "patente reale" (una concessione) con cui Luigi XIV aveva dato a Procopio l'esclusiva di quei dolci. La fama di "più celebre Caffè letterario d'Europa" deriva dal fatto che i suoi clienti non erano soltanto gli attori, le attrici e gli altri componenti della Comédie Française, ma anche e soprattutto intellettuali, filosofi, letterati, Voltaire, George Sand, Balzac, Victor Hugo, Diderot, D'Alembert, De Musset, il Dottor Guillotin che diede la ghigliottina alla Francia, il tenente Napoleone che una sera lasciò in pegno il suo Bicorno per non avere avuto il denaro necessario a pagare le consumazioni offerte ai suoi amici.
Il "Café Procope" esiste ancora, anche se non più esercente la brillante attività che lo rese famoso in tutta Europa. La diffusione su scala "industriale" del gelato nel mondo partì dunque dalla Sicilia, e più precisamente da Catania. Nel 1773 lo scozzese Patrick Brydone scriveva: "L'Etna fornisce neve e ghiaccio non solo a tutta la Sicilia, ma anche a Malta e a gran parte dell'Italia, creando così un commercio molto considerevole".
Risale circa al 1884 una delle maggiormente note rivendite commerciali di gelato italiane, realizzato tramite raffreddamento di gelato, zucchero e grossi mastelli di "salamoia", che cominciò la propria attività a Torino. Era l'inizio della gelateria Pepino che ancora oggi produce gelati nel capoluogo piemontese. Tale rivendita fu certamente la prima nel nord Italia a portare il gelato a un livello popolare e l'unica a potersi fregiare dei Brevetti di Fornitore di Casa Reale.
Tra le varie scuole che si sono distinte nel tempo nella fabbricazione ed esportazione all'estero della cultura italiana del gelato merita citazione quella veneta, in particolare quella della Val di Zoldo, del Cadore della provincia di Belluno, che ha saputo farsi apprezzare in tutto il mondo. In particolare un gelataio cadorino Italo Marchioni nel 1903 inventò il cono gelato, ovvero un contenitore fatto di cialda con la parte aperta verso l'alto da riempire con il gelato (a palline o con una spatola), contribuendo con questa innovazione ad incrementare la popolarità e la diffusione del gelato italiano.
Dal punto di vista produttivo e della lavorazione, esistono due varietà ben distinte di gelato: il gelato artigianale e il gelato industriale.
Questo tipo di gelato è caratterizzato dall'uso di materie prime fresche. Rispetto a quello industriale può presentare le seguenti differenze:
  • il prodotto è solitamente fresco e prodotto dallo stesso rivenditore
  • minor quantità di grassi (6-10% in quello prodotto artigianalmente 8-12% in quello industriale)
  • minor quantità d'aria (max 35% negli artigianali, min 70% in quelli industriali)
Nel gelato artigianale propriamente detto, l'ingrediente presente in maggiore quantità è il latte (almeno il 60 per cento) seguito dagli zuccheri (14~24 per cento) e dalla panna (5~20 per cento). Spesso è presente anche una certa quantità di latte magro in polvere per garantire un adeguato apporto di proteine e solidi del latte, di vitale importanza per il mantenimento della struttura: il lattosio presente in circa 50% serve per assorbire l'acqua libera mentre le proteine per dare corpo e stabilità.
La ricetta di un buon gelato artigianale, oltre alla selezione di ingredienti di alta qualità, dovrà presentare un corretto bilanciamento dei componenti solidi dei vari ingredienti. Tali componenti sono il grasso vaccino, unito talvolta a quello del tuorlo d'uovo di gallina, gli zuccheri, i solidi magri del latte. Si trovano anche altri ingredienti solidi, quali stabilizzanti dell'emulsione acqua-grasso, addensanti di legame per l'acqua, solidi diversi da grassi, zuccheri e magri del latte e presenti nella ricetta per effetto di determinati ingredienti, come per esempio i prodotti derivati dal cacao, semi a guscio (nocciola, pistacchio, mandorla, noce, pinoli).
La miscela base per i gusti deve essere sottoposta a pastorizzazione al fine di renderla igienicamente sicura e di ottenere un miglior legame tra componenti solidi e acqua, risultante in una struttura più stabile e una tessitura più cremosa nel prodotto finale. Nel gelato artigianale di frutta all'acqua, noto popolarmente come sorbetto, sono tipicamente assenti ingredienti quali latte e suoi derivati (laddove presenti il prodotto perde le sue caratteristiche di dessert freddo privo di grassi e di lattosio); taluni operatori ne fanno comunque uso in base a usi alimentari locali o per sopperire all'incapacità tecnica di ottenere un prodotto ugualmente cremoso. I rimanenti ingredienti sono la frutta (dal 25 al 60 per cento in peso sul totale) e gli zuccheri aggiunti (intorno al 25 per cento). Dal momento che il sorbetto è in media meno cremoso del gelato, alcuni gelatieri aggiungono comunque grassi o latte per migliorarne la consistenza e rendere così il prodotto finito apprezzabile da una più vasta gamma di consumatori.
I gelatieri che invece prediligono un più rigoroso rispetto della tradizionale formula del sorbetto non ne fanno uso, riuscendo, in taluni casi e in virtù di conoscenze tecniche più spinte o più semplicemente grazie alla disponibilità di migliori materie prime (frutta di migliore qualità, di stagione e matura) e all'utilizzo di tre o quattro tipi di zuccheri semplici invece del solo saccarosio (con peso molecolare più alto dando più compattezza al gelato finito e con potere dolcificante più basso ottenendo un gelato più delicato), a ottenere un prodotto dalle caratteristiche simili a quello con la presenza di grassi aggiunti.
La preparazione del gelato avviene mediante l'uso di macchine che consentono la gestione delle varie fasi. L'Italia è l'unica nazione al mondo dove il gelato artigianale copre il 55% del mercato, grazie alla copertura capillare, la storia, la tradizione, l'abitudine del gelato da passeggio e la professionalità degli addetti. Negli ultimi anni, l'aumento di allergie, intolleranze alimentari e celiachia, ha favorito la diffusione di gusti vegetali senza glutine e soprattutto senza lattosio (usando latte di riso o di soia), o a base d'acqua (frutta).
Nei gelati artigianali possono essere impiegati ingredienti composti, altrimenti detti semilavorati: una miscela di componenti del gelato preparata con modalità industriali. Questo è dato dal fatto che negli ultimi anni è aumentato notevolmente il numero dei gusti esposti e si è cercato di semplificare il processo produttivo partendo da un gusto bianco (fiordilatte) di base a cui aggiungere le paste. Fino a oggi, la maggioranza delle gelaterie italiane, storiche e non, fanno uso di basi per gelato, senza che questo costituisca di per sé un elemento distintivo del prodotto finale, la cui qualità viene invece influenzata dai singoli ingredienti così come dai processi produttivo e conservativo. L'aromatizzazione viene fatta con prodotti naturali (vaniglia in bacche, buccia di limone, liquori) o con aromi artificiali.
È consentito per legge usare nel gelato artigianale emulsionanti allo scopo di dare sofficità al composto anziché usare le uova pastorizzate.
Questo tipo di gelato è caratterizzato dal fatto di essere prodotto molti mesi prima del consumo, con l'impiego preparati e di materie prime come latte in polvere, succhi di frutta concentrati, e di additivi come coloranti, emulsionanti, stabilizzanti ed aromatizzanti. I gelati industriali vengono detti anche soffiati, perché prodotti con l'introduzione di aria, durante la fase di gelatura, fino al 100-130 per cento, per cui diventano molto soffici e leggeri.
Poiché vengono distribuiti anche in zone lontane dal luogo di produzione, i gelati industriali necessitano il supporto di una efficace catena del freddo. La mantecazione consente la trasformazione di una miscela liquida in gelato tramite l'azione del freddo, l'inclusione di aria, e la continua agitazione. I gelati "mantecati" vengono proposti al consumatore nel classico cono, in coppette o in coppe, e i principali tipi sono alla frutta (incluso il sorbetto), alle creme, allo zabaione e allo yogurt.
A seconda degli ingredienti impiegati, i gelati si dividono in: Gelato artigianale: con un overrun massimo del 40% stabile, Ice cream (o gelato industriale): con un overrun medio dell'80% sulla miscela totale
  • gelati al latte contenenti il 32% di sostanza secca totale;
  • gelati di frutta se composti da almeno il 15% di frutta (10% per gli agrumi), il 18% di zuccheri, il 28-31% di residuo secco totale.
Gli ingredienti principali del gelato sono: latte, panna, zucchero, uova, frutta, frutta secca, cacao o cioccolato, caffè, ecc. Tra i gusti più noti ricordiamo la crema, il fiordilatte, il cioccolato e il cioccolato con nocciole (spesso detto Bacio che in effetti è la gianduia), la stracciatella, il torrone e la nocciola. Nei gusti alla frutta il limone e la fragola, oltre alle infinite possibilità offerte dall'avvicendarsi delle stagioni: mela, pera, arancia, ribes, lampone, mirtillo, pesca e frutti tropicali. Spesso (a discapito della qualità) per praticità si usa frutta surgelata all'origine, solo polpa già pulita e commercializzata da ditte specializzate.
Una famosa leggenda metropolitana è legata a un certo Ruggeri di Firenze, pollivendolo e appassionato di cucina, che grazie a un preparato che comprendeva panna, zabaione e frutta divenne ben presto famoso, tanto che fece fortuna a Parigi. Egli avrebbe preparato il gelato in occasione delle nozze di Caterina de' Medici ed Enrico d'Orleans. Tuttavia, oltre la leggenda, non esiste traccia di questo avvenimento, presumibilmente inventato dalla storiografia contemporanea.  

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS