La torta
degli ebrei (in dialetto finalese:
tibùia),
chiamata anche sfogliata
(sfuiàda)
è una torta salata millefoglie tipica di Finale Emilia, in provincia
di Modena.
Nonostante le origini e il nome, la
pietanza non rientra nella cucina kashèr per la presenza di
strutto di maiale negli ingredienti (la religione ebraica vieta il
consumo di prodotti suini).
Storia
I primi ebrei giunsero a Finale Emilia
nel 1541, espulsi dalla Spagna a seguito del decreto dell'Alhambra
emanato dai re cattolici Isabella di Castiglia e Ferdinando II di
Aragona. Secondo ricerche storiche, presso l'archivio di stato di
Modena è presente una denuncia del 1626 in cui un tale Giacomo
Bertancini, durante il soggiorno in prigione, aveva rubato ad un
ebreo una "torta grassa" e aveva osato mangiarla in tempo
di Quaresima. Peraltro, risale al 1627 la realizzazione del cimitero
ebraico di Finale Emilia.
La ricetta della torta salata rimase
custodita dalla comunità israelitica di Finale Emilia fino all'unità
d'Italia: infatti nel 1861 un ebreo chiamato Mandolino Rimini, figlio
di Aronne, decise di convertirsi al cristianesimo, scegliendo il nome
Giuseppe Maria Alfonso Alinovi. Egli venne ripudiato dalla comunità
ebraica e, per vendicarsi di ciò, decise di rendere nota questa
pietanza alla comunità finalese, vendendola con successo lungo i
portici di Santa Caterina (attuale corso Giuseppe Mazzini).
Sostiuendo poi il grasso d'oca con lo strutto di maiale, si assicurò
anche che i propri ex correligionari non potessero mangiare il suo
prodotto.
Preparazione
La preparazione della torta degli ebrei
prevede l'impasto di farina, acqua e sale, fatto riposare per un'ora.
L'ammasso viene poi tagliato in sei pezzi uguali, ognuno dei quali
viene tirato a sfoglia fine. La pasta viene unta con strutto di
maiale (in alternativa: grasso d'oca o margarina vegetale) e poi
ripiegata otto volte e lasciata riposare. Questa procedura viene
ripetuta quattro volte per ogni panetto: alla fine se ne ricavano sei
strati sottili che sono adagiati uno ad uno, con molto formaggio
Parmigiano-Reggiano grattugiato fra loro, in una teglia imburrata. Lo
sfoglia superiore viene incisa a griglia e cosparsa di fiocchi di
burro. La torta salata viene infine cotta e dorata in forno a 200°
gradi per 30 minuti.
La torta degli ebrei può essere
gustata calda, accompagnata da un cicchetto di anicione (andsòn),
tipico liquore di Finale Emilia.
Riconoscimento
La sfogliata o torta degli ebrei è
inserita nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della
regione Emilia-Romagna.
Nel 2004 la Camera di Commercio di
Modena ha inserito la sfogliata di Finale Emilia nell'elenco dei
prodotti tutelati dal marchio "Tradizione e sapori di Modena"
Dal 1994 l'amministrazione comunale di
Finale Emilia organizza la tradizionale "Festa della Sfogliata"
che si tiene durante la festività dell'8 dicembre. Durante la
manifestazione è possibile assaggiare la sfogliata anche nella
originale con grasso d'oca.
Ricette simili
La torta degli ebrei di Finale Emilia è
simile ad altre pietanze di origine israelitica della zona, come le
buricche di Ferrara (che derivano, anche per il nome, dal noto börek
turco) e le chizze di Reggio Emilia: in entrambi i casi, però, la
pasta millefoglie viene piegata a tortello e farcita con vari
ingredienti.
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