La Pesca Melba (in inglese Peach
Melba, in francese Pêche Melba) è un dolce (secondo
alcun fonti statunitensi definibile anche come sundae) inventato a
Londra dallo chef francese Georges Auguste Escoffier in onore della
leggendaria cantante d'opera australiana Nellie Melba, da lui molto
ammirata.
Storia
La data di creazione trova molte fonti
discordanti. Tutte concordano sul fatto che il piatto fu creato in
onore della cantante lirica australiana Nellie Melba (il cui vero
nome era Helen Porter Mitchell), che si era esibita più volte a
Covent Garden fra gli anni Novanta dell'Ottocento e l'inizio
del Novecento, che Escoffier aveva avuto certamente l'occasione di
servire in uno dei ristoranti presso cui lavorava, e della quale
conosceva quindi la predilezione per pesche e lamponi, come pure per
il gelato di vaniglia.
Alcune fonti riportano che il piatto
fosse stato servito la prima volta nel 1892-1893, altre invece che lo
stesso Escoffier pensò a questo dessert quando stava lavorando a
Parigi nel 1905 al Ritz, ma che lo servì per la prima volta
al Carlton Hotel aperto a Londra nel luglio del 1906 o sempre
nel 1905 al Savoy di Londra. Tuttavia già nella novella La
casa della gioia edita nel 1905 da Edith Wharton si fa
chiaramente menzione del dessert, citato col nome francese.
Auguste Escoffier.
La confusione deriva forse dal fatto
che il primo dolce servito a Nellie era più un'opera d'arte che non
la versione più semplice nota oggigiorno, quindi è possibile che ci
si riferisca ora all'aneddoto, ora all'introduzione del dolce come lo
conosciamo oggi.
Secondo la tradizione Escoffier aveva
particolarmente apprezzato Nellie in una sua interpretazione del
Lohengrin di Wagner e per omaggiarla, le fece trovare il
giorno dopo a cena il dolce inventato in suo onore:
«Ripensando
al maestoso cigno mitico che apparve nel primo atto del Lohengrin,
le feci servire, al momento opportuno, delle pesche disposte su di
un letto di gelato alla vaniglia, all’interno di una coppa
d’argento incastrata tra le ali di un superbo cigno scolpito in
un blocco di ghiaccio e ricoperto da un velo di zucchero filato.
L’effetto prodotto fu
sorprendente e la signora Melba si mostrò estremamente colpita
dalla mia attenzione. La grande artista, che di recente mi è
capitato di rivedere all’Hôtel Ritz di Parigi, mi ha ricordato
la serata delle famose “pesche al cigno”»
|
(Auguste Escoffier, Ricordi inediti, Slow Food Editore) |
Successo e risonanza furono grandissimi
e il dolce divenne ben presto molto popolare e imitato, anche
liberamente.
Originariamente chiamato “pesche al
cigno”, secondo alcune fonti solo all'inaugurazione successiva
dell'Hotel Carlton fu ribattezzato definitivamente "pesca
Melba".
Preparazione
Gli ingredienti sono solo pesche tenere
e mature (possibilmente fresche, altrimenti sciroppate), purea
zuccherata di lamponi (o altri frutti di bosco) e gelato alla
vaniglia. Il dessert viene realizzato macerando le pesche in
casseruola nello sciroppo di zucchero, poi, una volta lasciate
raffreddare nello sciroppo, pelandole e dividendole in due parti,
privandole del nocciolo (se non è già stato fatto), e infine
adagiandole in una coppetta su di un letto di gelato alla vaniglia
facendo in modo che la parte tagliata della pesca sia rivolta verso
il gelato. A questo punto le pesche vengono ricoperte con la purea
setacciata di lamponi (o una marmellata, se non si hanno frutti di
bosco freschi). Si può decorare ulteriormente con panna montata o
con mandorle fresche in scaglie (altrimenti tostate in forno con
zucchero semolato) o con un poco di zucchero filato (caramello).
0 commenti:
Posta un commento