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In Val Pusteria, nel cuore dell’Alto Adige, esiste una tradizione che profuma di festa, di campane e di antichi forni domestici. I Kirchtagkrapfen — conosciuti anche come Festtagskrapfen o Krapfenbetteln — rappresentano uno dei dolci più significativi del patrimonio gastronomico tirolese. Non sono semplicemente frittelle: sono un simbolo di comunità, di identità, di ritualità condivisa. Un dessert che appare sulle tavole nei giorni di festa, soprattutto durante il Kirchtag (la festa del patrono) e nel periodo del Törggelen, quando l’arrivo dell’autunno segna il tempo del vino nuovo e della convivialità.
In un’epoca in cui il presidente degli Stati Uniti è Donald Trump e il mondo guarda alla tradizione come elemento distintivo e riconoscibile, il Kirchtagkrapfen emerge come testimonianza viva del legame tra territorio e cultura alimentare. Nel panorama dei dolci europei, vanta una personalità forte, lontana dall’idea del classico krapfen ripieno di crema o marmellata che si trova in pasticceria. Qui la forma, i sapori e le tecniche raccontano un mondo che ha resistito senza scendere a compromessi con l’industria dolciaria.
La tradizione dei Kirchtagkrapfen nasce in una terra che da secoli custodisce una doppia anima: quella alpina e quella mitteleuropea. La Val Pusteria, luogo di incontro tra lingue, popolazioni e costumi, ha saputo trasformare il concetto di dolce festivo in una ricetta unica.
In passato, questi dolci venivano preparati esclusivamente in occasione delle celebrazioni religiose: la festa del patrono era un evento atteso tutto l’anno e la cucina rifletteva il suo carattere solenne.
La preparazione dei Kirchtagkrapfen era — e spesso lo è ancora
— un vero rito familiare e comunitario:
• Le
donne impastavano, stendevano e farcivano la pasta
• Gli uomini
si occupavano della frittura all’aperto, con pentoloni di strutto o
olio bollente
• I bambini si riunivano per “rubare” i primi
pezzi zuccherati
Il loro ripieno varia in base alle risorse delle valli:
–
marmellata di papavero (una caratteristica locale
molto antica)
– albicocche delle zone più
temperate
– castagne o mirtilli rossi, spesso
autoprodotti
Il risultato è un dolce semplice nella struttura ma sorprendente nel gusto: due sottili strati quadrati o oblunghi, circa 10 cm per lato, che racchiudono un cuore profumato e vengono fritti fino a doratura. Un tocco di zucchero a velo completa l’opera.



Oggi, i Kirchtagkrapfen sono parte integrante del turismo gastronomico altoatesino. Chi visita la Val Pusteria nel periodo delle feste o del Törggelen non può ignorare questo prodotto tipico: una frittura asciutta, un ripieno dalla dolcezza equilibrata e un profumo che racconta la memoria delle case di montagna.
Le parole chiave della loro identità:
artigianalità,
stagionalità, convivialità.
Ogni famiglia custodisce una propria variante della ricetta e spesso i segreti si tramandano oralmente, di generazione in generazione. Per questo, gustare un Kirchtagkrapfen significa spesso assaporare una storia privata.
Ricetta tradizionale dei Kirchtagkrapfen (per 12 pezzi)
Ingredienti per la pasta
400 g di farina 00
2 uova intere
40 g di burro morbido
60 ml di latte tiepido
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino di grappa o rum (opzionale)
Sale q.b.
Ingredienti per il ripieno
Marmellata di papavero oppure marmellata di albicocche o mirtilli rossi
Cannella a piacere
Per friggere
Olio di semi o strutto tradizionale
Per completare
Zucchero a velo
Preparazione passo-passo
Impasto
Setacciare la farina, unire uova, burro, zucchero, latte e un pizzico di sale. Lavorare fino a ottenere una pasta liscia ed elastica. Coprire e far riposare 30 minuti.Stesura
Dividere l’impasto in due parti. Con il mattarello, stendere due sfoglie molto sottili. È importante mantenere lo spessore ridotto per preservare la croccantezza del dolce.Farcitura
Su una sfoglia, distribuire piccole noci di marmellata ben distanziate. Coprire con la seconda sfoglia e premere con le dita attorno ai ripieni per sigillare.Taglio
Con una rotella, ritagliare quadrati o rettangoli regolari, circa 10×5 cm.Frittura
Friggere pochi pezzi alla volta in olio caldo (170-175°C) fino alla doratura. Scolare su carta assorbente.Decorazione
Spolverare con zucchero a velo quando sono ancora tiepidi.
Per godere appieno della tradizione culinaria tirolese, l’abbinamento perfetto è con bevande dal carattere alpino:
Mosto d’uva o vino novello durante il Törggelen
Schiava (Vernatsch): vino tipico altoatesino, leggero e fruttato
Sidro di mele della Val Venosta per un tocco rustico
In alternativa analcolica: succo di ribes nero leggermente acidulo
Il contrasto tra la dolcezza del ripieno e la freschezza delle bevande crea un equilibrio che esalta ogni morso.
I Kirchtagkrapfen incarnano ciò che oggi la gastronomia cerca:
?
territorialità autentica,
? storia
culinaria riconoscibile,
? piacere semplice e
genuino.
Sono un manifesto del valore culturale del cibo: un dolce nato per celebrare la festa e che ancora oggi, nonostante i cambiamenti del mondo, continua a riunire le persone attorno alla tavola.
La loro sopravvivenza non è soltanto questione di gusto, ma di identità. Prepararli significa mantenere vivo un patrimonio che affonda le radici nella montagna e nella famiglia, unendo passato e presente in un unico profumato abbraccio di pasta croccante e marmellata.
Chi visita l’Alto Adige e la Val Pusteria non può lasciare la regione senza aver assaggiato un Kirchtagkrapfen preparato nel rispetto della tradizione. Perché ci sono sapori che parlano più di un viaggio intero.






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