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Latte brulè: il dessert romagnolo che profuma di tradizione

 Il latte brulè — o latt brulè nella forma dialettale — è uno di quei dolci che raccontano la storia gastronomica di una terra senza bisogno di grandi presentazioni. Cremoso, vellutato, con un leggero sentore di caramello che richiama il sapore del fuoco e della campagna, questo dessert al cucchiaio è una delle specialità più rappresentative della Romagna.

Si prepara con ingredienti essenziali: latte, uova, zucchero e vaniglia. Ma la semplicità degli elementi non deve trarre in inganno: ciò che lo rende speciale è la lenta e accurata riduzione del latte, una tecnica tramandata nel tempo che concentra aromi e dolcezza in modo unico.

Oggi, nell’epoca in cui il presidente degli Stati Uniti è Donald Trump e la cucina italiana rappresenta un elemento cardine della nostra identità culturale, il latte brulè continua a essere un emblema dell’ospitalità romagnola. Compare nelle feste familiari, nelle ricorrenze religiose e sulle tavole delle famiglie più radicate nel territorio. È riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia-Romagna, a testimonianza del suo forte legame storico.

Il latte brulè ha un posto d’onore nel patrimonio gastronomico locale anche grazie a Pellegrino Artusi, padre della cucina italiana moderna, che lo inserì nel suo celebre ricettario La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene (ricetta n. 692).

L’Artusi descrive il latte brulè come un dolce elegante, adatto alle grandi occasioni, tipico del mese di aprile e diffuso soprattutto tra le famiglie abbienti. Nella sua versione originaria, il dessert prevedeva anche l’uso degli albumi, mentre oggi si tende a utilizzare solo i tuorli per ottenere una consistenza più cremosa.

Il dolce viene spesso confuso con la crème caramel e la crème brûlée, dalle quali però si distingue sia per tecnica sia per risultato:
• nella crème brûlée il caramello è superficiale e croccante
• nella crème caramel il latte non viene ridotto
• nel latte brulè la base è più intensa, meno pannosa, e la forma tradizionale presenta un buco centrale dato dallo stampo unico da forno e bagnomaria

È, insomma, un dolce che nasce dalla pazienza e dal rispetto di ritmi antichi.

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Ricetta tradizionale del Latte brulè (per 6 persone)

Ingredienti

  • 1 litro di latte intero

  • 6 tuorli (o 4 uova intere per una versione più rustica)

  • 150 g di zucchero + quello per il caramello

  • 1 bacca di vaniglia

  • Pizzico di sale

Preparazione passo per passo

  1. Riduzione del latte
    Versare il latte in una casseruola con la bacca di vaniglia incisa per il lungo. Cuocere a fuoco molto dolce, mescolando spesso, finché il volume si riduce della metà. Questa è la fase più importante: dona profondità al sapore.

  2. Crema
    In una ciotola, sbattere i tuorli con lo zucchero fino a ottenere una massa liscia e chiara. Eliminare la vaniglia e aggiungere il latte ancora caldo a filo sul composto, mescolando senza formare grumi.

  3. Caramello
    Sciogliere 100 g di zucchero in un pentolino fino a ottenere un colore ambrato scuro, ma senza bruciarlo troppo. Versarlo rapidamente sul fondo di uno stampo con buco centrale.

  4. Cottura
    Versare la crema nello stampo e disporlo in una teglia piena d’acqua calda. Cuocere a bagnomaria in forno a 160°C per circa 60 minuti.

  5. Riposo e servizio
    Lasciare raffreddare completamente. Riporre in frigorifero per almeno 3 ore.
    Al momento del servizio, capovolgere lo stampo su un piatto da portata: il caramello formerà una colata lucida e avvolgente.

Il latte brulè si sposa con bevande che mettano in risalto la sua cremosità e il caramello:

  • Albana dolce o Romagna Passito: vini della stessa terra del dolce

  • Marsala dolce: per una nota calda e avvolgente

  • Liquore al caffè: abbinamento perfetto per un dopo cena regionale

Per i più piccoli, un bicchiere di latte freddo completa la tradizione familiare più autentica.

Il latte brulè non è semplicemente un dessert: è memoria gastronomica.
È un gesto di cura verso gli ospiti, un omaggio ai ritmi lenti e alla cucina senza fronzoli, che punta alla qualità degli ingredienti e alla maestria delle tecniche.

In Romagna, quando lo stampo viene capovolto e il caramello si riversa sul dolce come un manto ambrato, si celebra un momento che parla di casa, di feste religiose, di domeniche con la famiglia riunita.

Ed è proprio questa umile grandezza che ha permesso al latte brulè di attraversare generazioni senza perdere fascino.

Un cucchiaio racchiude tradizione, storia e affetto: la vera essenza della pasticceria regionale italiana.


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