La cicerchiata è un dolce
carnevalesco tipico italiano, riconosciuto come prodotto
agroalimentare tradizionale per l'Abruzzo, le Marche ed il Molise, ma
diffuso anche in Umbria e, tramite l'immigrazione interna da queste
regioni, a Roma.
È simile agli struffoli napoletani,
dolce natalizio dalle palline un po' più grandi rispetto alla
cicerchiata.
Origine
Per l'"Atlante dei prodotti
tradizionali d'Abruzzo" (ARSSA - Regione Abruzzo, 2004),
l'origine del prodotto sarebbe da ricercarsi in Abruzzo, in
particolare nell'area del Sangro "grazie allo sviluppo
dell'apicoltura che, ieri come oggi, rendeva
disponibile miele di ottima qualità".
Per altri, invece, facendo riferimento
ad epoche più antiche, sarebbe originario dell'Umbria storica
(ovvero, grossomodo, l'Umbria ad est del Tevere e le Marche) e solo
la sua successiva diffusione dall'Umbria alle Marche centrali,
all'Abruzzo e infine al Molise avrebbe diffuso l'opinione che si
tratti di un dolce abruzzese.
Secondo altri ancora, la cicerchiata è invece un dolce
carnevalesco tipico marchigiano.
Come si presenta
Il dolce è a base di pasta di farina,
uova e, in alcuni varianti, burro o olio d'oliva, zucchero, liquore o
succo di limone. Da questa si ricavano palline di circa un centimetro
di diametro che vengono fritte nell'olio d'oliva o nello strutto.
Scolate, vengono mescolate con miele bollente e disposte "a
mucchio". Il miele raffreddandosi cementa le palline fra loro e
dà solidità alla struttura. Come spesso avviene con i dolci
tradizionali e antichi, esistono varianti che aggiungono ingredienti
diversi alla ricetta base.
Etimologia del
nome
Un dolce molto simile viene citato
nelle tavole eugubine come cibo rituale e sacrificale con il nome, in
antica lingua umbra, di strusla che è la continuazione di
sruikela, diminutivo di struex che è variante del più
comune strues che significa appunto "mucchio" (ciò
è anche affermato dal maggiore studioso attuale della lingua umbra,
il prof. Augusto Ancillotti), da cui, tra l'altro, l'italiano
"costruire", cioè "ammucchiare insieme".
Con tutta probabilità il nome di
cicerchiata ha origine medievale e deriverebbe dalla cicerchia
(Lathyrus sativus), un legume simile al pisello (Pisum
sativum) e al cece (Cicer arietinum), molto diffuso
all'epoca nella zona umbro - marchigiana e anche in Italia
meridionale; ancor oggi è coltivato in Lazio, nelle Marche, in
Umbria, in Molise ed in Puglia, non più su larga scala, ma come
specialità tipica. Secondo quanto detto, il significato di
"cicerchiata" sarebbe quindi quello di "mucchio di
cicerchie".
Dolci affini
Notevole la somiglianza con gli
struffoli napoletani che deriverebbero il proprio nome dall'aggettivo
greco στρόγγυλος (stróngylos) che significa "di
forma tondeggiante" e che linguisticamente hanno la stessa
radice dalla parola umbra strusla e quindi probabilmente anche
una comune origine indoeuropea.
In Grecia esiste un dolce simile
chiamato Λουκουμάδες (Lukumádes). Affini alla
cicerchiata sono anche il Loqme curdo, il Lokma turco e
il Lvkvmandas persiano.