Fra i diversi metodi di preparazione
viene qui descritto quello che usa come madre (cioè come fermento),
una piccola parte dello stesso yogurt che viene di volta in volta
preparato. Poiché alla prima preparazione non si dispone ancora del
proprio yogurt, si ricorre a uno yogurt commerciale neutro (che non
sia cioè alla frutta o ad altri gusti).
La procedura può essere suddivisa in
due fasi: preparazione della madre e preparazione dello yogurt vero e
proprio. Quale che sia la fase considerata vanno comunque sempre
tenuti ben presenti alcuni criteri operativi di base:
I recipienti e gli attrezzi con
cui gli ingredienti verranno a contatto nel corso della lavorazione
devono essere pulitissimi. Lo stesso dicasi per i barattoli in cui
la madre e lo yogurt verranno conservati.
Andrà evitato con la massima cura
l'inquinamento biologico di quanto si è preparato: è vietatissimo,
per esempio, porre a contatto con la madre o lo yogurt un cucchiaio
che sia stato portato alla bocca.
Preparazione dell'occorrente
Abituati fin da piccoli a conoscerlo
come prodotto industriale, pochi immaginano che lo yogurt può essere
facilmente preparato in casa, a partire da latte e da fermenti
lattici. La preparazione casalinga dello yogurt presenta indubbi
vantaggi, anzitutto economici: da un litro di latte si ottiene,
pressappoco, un litro di yogurt. Inoltre è possibile aggiungere alla
fermentazione dei fermenti probiotici: in questo modo i benefici alla
salute risulteranno maggiori.
L'attrezzatura richiesta è minimale,
comprendendo oggetti di cui quasi tutti hanno la disponibilità in
casa.
Procuratevi un cavo elettrico con
una spina da un capo e una lampadina di 40W alloggiata nell'apposito
portalampadina dall'altro. Il cavo deve essere sufficientemente
lungo in modo che possa agevolmente arrivare al forno di casa vostra
una volta collegato alla presa di corrente. Per ragioni di sicurezza
è sconsigliabile ricorrere al fai da te mentre è preferibile
comprare il tutto nei negozi specializzati # Procurarsi un
contenitore di plastica opaco, assolutamente non trasparente. Il
plexiglas è perfetto allo scopo.
Comprare 2 litri di latte fresco
intero. Farlo bollire, raffreddarlo poi fino alla temperatura di 35
– 40 gradi.
Procurarsi 2 cucchiaini di yogurt
con fermenti lattici vivi: serviranno da starter, al fine di
inoculare il latte. Eventualmente è possibile utilizzare yogurt
contenenti fermenti lattici probiotici. Mettere lo yogurt nel
contenitore, e stemperarlo con due cucchiai del latte
precedentemente preparato. Una volta che il tutto è sciolto alla
perfezione, versare il latte restante e mescolare bene.
Chiudere il recipiente con un
coperchio e posizionarlo nel forno, sulla grata messa circa alla
metà. Alla base del forno, sotto il recipiente, posizionare la
lampadina ed accenderla. Chiudere lo sportello del forno molto
delicatamente, di modo che non tranci il filo della prolunga.
La lampadina svilupperà quel giusto
calore che servirà ai batteri per fermentare il latte nel giro di
3–4 ore. Per le produzioni successive, come starter potrà essere
utilizzato lo yogurt ottenuto dalla fermentazione precedente. Alcuni
hanno notato che, in questo modo, i fermenti si "adattano"
e lo yogurt riesce sempre meglio.
Lo yogurt commerciale (usato come base
di partenza) subisce, nella fase di produzione, dei trattamenti che
ne abbattono fortemente il carico batterico. Lo yogurt che si ottiene
utilizzandolo come madre è per tale ragione ipoacido e
scadentissimo. Ripetendo però il processo per quattro (o più) volte
e utilizzando di volta in volta come madre lo yogurt risultante
dall'ultima preparazione, il carico batterico si rigenera e la madre
che si ottiene dopo questi passaggi consente di preparare un ottimo
yogurt.
Poiché nella fase di raffinamento lo
yogurt madre non ha ancora raggiunto l'optimum, conviene prepararlo
solo in piccoli quantitativi: quanto basta per ricavarne la madre del
passaggio successivo.
Porre al fuoco mezzo bicchiere di latte
spegnendo non appena spicca l'ebollizione. Questa fase
(pastorizzazione) ha lo scopo di eliminare gran parte dei batteri
presenti nel latte onde facilitare il compito ai batteri dello
yogurt. Se non la si effettua i tempi di fermentazione si allungano
sensibilmente.
Lasciar raffreddare fino a circa 40 °C
(porre il recipiente in acqua fredda e mescolare se si ha fretta;
l'esattezza della temperatura agli effetti della preparazione della
madre non è importante).
Porre in una tazzina pulita due
cucchiaini da caffè di yogurt commerciale (o di madre se si è ai
passaggi successivi) e stemperarlo con un po' del latte pastorizzato
prima bollito. Unire al latte rimanente, versare in un bicchiere di
vetro, coprire con pellicola da cucina e lasciare in luogo riparato a
fermentare (può andare benissimo il forno fatto intiepidire e poi
spento oppure, meglio ancora, versare il tutto in un piccolo
thermos).
Il tempo di fermentazione varia molto
al variare della temperatura e del tipo di yogurt commerciale usato
ed è comunque molto più lungo nei primi passaggi che richiedono,
tipicamente, più di 12 ore. Per i passaggi finali in genere basta
molto meno tempo.
La madre della prima fase è pronta
quando si presenta come una massa appena gelatinosa che, soprattutto
nei primi due passaggi, sarà molto liquida e parzialmente immersa in
un siero trasparente. Ripetere i passaggi di rigenerazione per altre
quattro volte. A questo punto la madre è pronta e si può passare
alla preparazione dello yogurt vero e proprio (vedi più avanti).
La madre va conservata in una zona ben
fredda del frigorifero, in una boccetta di vetro, piena, chiusa
ermeticamente. Si mantiene in tal modo per una settimana al massimo;
prima di tale termine bisognerà dunque preparare un nuovo yogurt dal
quale preleveremo la dose di madre fresca necessaria (20ml) alla
preparazione successiva.
Anche procedendo in tal modo, può
accadere che le colture batteriche in gioco col tempo (magari dopo un
paio di mesi) si degradino e la madre (e quindi anche l'ultimo yogurt
preparato) inizî a pizzicare: quando ciò accade è necessario
ripetere la procedura dall'inizio e preparare una nuova madre.
Preparazione dello yogurt (acidità tipica ph 4,4)
Riempire una pirofila pulita con
acqua a 46 °C.
Porre al fuoco 1l di latte e 200ml
di panna liquida spegnendo non appena spicca l'ebollizione. Questa
fase (pastorizzazione) ha lo scopo di eliminare gran parte dei
batteri presenti nel latte onde facilitare il compito ai batteri
dello yogurt.
Trasferire il recipiente in acqua
fredda e mescolare la miscela di latte e panna fino a portarne la
temperatura a 46 °C.
Svuotare la pirofila e versarvi
20ml di madre. Unire nella pirofila tre cucchiaiate della miscela di
latte e panna e stemperare la madre; versare quindi la parte
rimanente di miscela: la temperatura finale del composto si aggirerà
sui 44 °C. Sigillare la pirofila con pellicola da cucina e lasciar
fermentare per 10 -:- 12 ore in luogo riparato (va benissimo il
forno intiepidito e poi spento).
Trascorso tale tempo lo yogurt si
presenterà come una massa molto compatta che non si muove se si
inclina leggermente la pirofila. La presenza di siero indica che la
temperatura di fermentazione è stata troppo alta. In tal caso, fra
l'altro, lo yogurt risulta più acido.
Il siero affiora comunque quando la
massa viene spezzata ma viene stabilmente riassorbito se si mescola
bene lo yogurt.
Dopo aver prelevato la madre necessaria
alla successiva preparazione lo yogurt può venir consumato subito o
esser posto in frigo a rassodare e raffreddare. Se si preferisce una
consistenza cremosa a quella un po' più gelatinosa dello yogurt
risultante dalla fermentazione, passare la massa con un colino a
trama fine aiutandosi con un cucchiaino da caffè a cui si sarà
piegato il cucchiaio ad angolo retto.
Conservazione dello yogurt casalingo
Lo yogurt si conserva fino ad una
settimana se tenuto in frigorifero in un barattolo di vetro a
chiusura ermetica.