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Bombolone: la sfera di dolcezza che attraversa i secoli della tradizione italiana

Il bombolone, piccolo capolavoro di pasta fritta, rappresenta uno dei dolci più amati e riconoscibili della tradizione italiana. Morbido, leggermente appiattito e ricoperto di zucchero, questo dolce affonda le proprie radici nella storia culinaria europea, intrecciando influenze locali e internazionali. Nonostante la sua semplicità apparente, la preparazione di un bombolone perfetto richiede precisione, pazienza e una conoscenza accurata dei tempi di lievitazione e della gestione della frittura. Il risultato è un dolce dal profumo avvolgente, dalla consistenza soffice e dalla capacità di trasformare ogni colazione o merenda in un momento speciale.

L’origine del bombolone italiano è strettamente legata ai krapfen austriaci e alle bombe romane, adattamenti locali di un concetto di dolce lievitato e fritto introdotto in Italia probabilmente nel XVIII secolo con la presenza della corte Asburgo-Lorena nel Granducato di Toscana. Già all’inizio del XX secolo, Alfredo Panzini, nel suo Dizionario moderno del 1908, documentava come i dolci fritti a base di pasta lievitata, chiamati “bombe” a Roma e “bomboloni” a Firenze, fossero diffusi e apprezzati nella penisola.

In Toscana, la preparazione del bombolone ha subito una notevole evoluzione, incorporando varianti locali come l’aggiunta di patate lesse schiacciate all’impasto, che conferiscono una sofficità superiore e una leggerezza ineguagliabile. La tradizione romagnola, invece, privilegia l’uso del burro nell’impasto, garantendo un’abbondante lievitazione e una cavità interna pronta a ricevere farciture come crema pasticcera aromatizzata con scorza di limone. Nel Lazio, la cosiddetta “bomba” aggiunge uova all’impasto, ottenendo una pasta più corposa e ricca, e viene farcita con creme diverse, dalla vaniglia al cioccolato.

Il bombolone non è un dolce da fine pasto; in tutta la Toscana, è protagonista della prima colazione e della merenda pomeridiana, spesso servito nei bar o negli stabilimenti balneari ancora caldo e fragrante, con lo zucchero che si attacca delicatamente alla superficie. Nelle zone costiere, la versione senza ripieno prende il nome di “frati”, a sottolineare la varietà di tradizioni che accompagnano questo dolce lungo tutto lo Stivale.

La chiave per un bombolone perfetto risiede nella gestione dell’impasto e della lievitazione. Nella versione toscana, l’impasto si realizza con farina, zucchero, strutto o burro, e, in alcune varianti, patate lesse schiacciate. Aromatizzare con scorza di limone conferisce un profumo delicato e distintivo. La lavorazione richiede tempi lenti: la pasta va impastata fino a ottenere una consistenza elastica e omogenea, quindi lasciata lievitare fino al raddoppio del volume, operazione che può richiedere diverse ore a seconda della temperatura ambiente e della qualità del lievito utilizzato.

Una volta lievitata, la pasta viene stesa e ritagliata in dischi o sfere di circa 10 centimetri di diametro. La seconda lievitazione, di circa 30-60 minuti, è fondamentale per assicurare una struttura interna soffice e cava, capace di trattenere eventuali farciture senza collassare durante la frittura.

La cottura tradizionale prevede l’immersione dei bomboloni in olio di semi non troppo caldo, circa 170-175°C, così da permettere una doratura uniforme senza bruciare l’esterno. La frittura deve essere breve ma efficace: pochi minuti per lato sono sufficienti a ottenere una crosta dorata che racchiude un interno soffice e leggero. In alternativa, la cottura al forno, leggermente più delicata, consente di ottenere un bombolone meno croccante, ma altrettanto morbido e fragrante. Dopo la cottura, i dolci vanno immediatamente passati nello zucchero semolato, che aderisce perfettamente grazie al calore residuo.

Ricetta dettagliata del bombolone toscano

Ingredienti per circa 10 bomboloni:

  • 500 g di farina 00

  • 80 g di zucchero semolato

  • 50 g di strutto o burro morbido

  • 1 patata media lessa e schiacciata (opzionale)

  • 200 ml di latte tiepido

  • 15 g di lievito di birra fresco

  • Scorza di 1 limone

  • 1 pizzico di sale

  • Olio di semi per friggere

  • Zucchero semolato per la copertura

Procedimento:

  1. Sciogliere il lievito nel latte tiepido insieme a un cucchiaino di zucchero, quindi lasciare attivare per circa 10 minuti.

  2. In una ciotola capiente, unire la farina, lo zucchero, il sale e la scorza di limone. Aggiungere la patata schiacciata e lo strutto, quindi iniziare a impastare incorporando lentamente il latte con il lievito.

  3. Lavorare l’impasto fino a ottenere una consistenza elastica e omogenea, quindi coprire con un canovaccio e lasciare lievitare fino al raddoppio del volume, circa 2 ore.

  4. Riprendere l’impasto e dividerlo in 10 porzioni. Formare delle sfere leggermente appiattite e disporle su una teglia infarinata, lasciando spazio tra loro per la seconda lievitazione, circa 30-60 minuti.

  5. Scaldare l’olio a temperatura controllata (170-175°C) e friggere i bomboloni pochi minuti per lato, girandoli delicatamente con una schiumarola.

  6. Scolare su carta assorbente e, ancora caldi, cospargere con zucchero semolato.

Per chi preferisce la cottura al forno, preriscaldare a 180°C e cuocere per circa 20 minuti fino a doratura, quindi zuccherare subito.

Il bombolone, grazie alla sua struttura morbida e al gusto dolce ma delicato, si presta a numerosi abbinamenti. Per la colazione, un classico espresso o un cappuccino completano perfettamente l’esperienza. Durante la merenda, può essere accompagnato da un tè leggero o da un latte fresco. Per chi desidera un tocco gourmet, la variante ripiena di crema pasticcera può essere servita con una leggera spolverata di cannella o cacao amaro, mentre i bomboloni farciti al cioccolato si sposano con un vino liquoroso dolce, come il Vin Santo, creando un contrasto armonioso tra dolcezza e aromi complessi.


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