Il mandorlato al cioccolato di Modigliana è un dolce che racconta una terra di confine: la Romagna toscana, luogo dove si incontrano due identità gastronomiche ricche e profonde. Nasce come specialità delle festività natalizie, ma nel tempo è diventato un simbolo di tutto l’anno. Pur contenendo cacao e non vero cioccolato, come spesso si crede, ha saputo mantenere intatto il suo carattere genuino e la sua ricetta storica tramandata per secoli.
In queste prime 1000 parole esploreremo radici culturali, ingredienti, segreti di preparazione, riferimenti alla tradizione familiare e infine suggerimenti per abbinamenti che esaltano il suo sapore speziato. Il risultato? Un viaggio gastronomico nella storia d’Italia attraverso un dolce antico e amatissimo.
A Modigliana, piccolo comune della Provincia di Forlì-Cesena, le tradizioni non svaniscono: si proteggono, si tramandano e si assaporano. Il mandorlato al cioccolato rappresenta esattamente questa filosofia rurale: un impasto semplice, nato nelle cucine domestiche per celebrare il Natale con ingredienti duraturi e preziosi, ma non necessariamente ricchi.
La sua storia è legata in modo profondo alla cultura toscana: fino al 1923 Modigliana apparteneva alla Provincia di Firenze, quindi alle usanze toscane del panforte e del pampepato. Non è un caso che questo dolce conservi note aromatiche che ricordano entrambi: mandorle intere, spezie, scorze agrumate, zucchero e cacao amaro lavorati in una piccola torta rotonda racchiusa tra due fogli sottili di ostia.
Tra Ottocento e Novecento il pasticciere Giuseppe Assirelli trasformò il mandorlato da ricetta casalinga a prodotto riconosciuto anche fuori dalla valle: partecipò a fiere, ricevette premi e perfino una medaglia al Salone Internazionale di Milano nel 1906. Da allora la tradizione si è tramandata attraverso pochi artigiani e una ricetta segreta custodita come un tesoro, fino ad arrivare ai laboratori locali che ancora oggi ne preservano la memoria gastronomica.
Chi assaggia il mandorlato di Modigliana ne riconosce subito alcune caratteristiche distintive:


Profumo intenso di cacao e agrumi
Consistenza morbida ma compatta
Dolcezza equilibrata, mai eccessiva
Aromi speziati avvolgenti, dalla cannella al coriandolo, fino al chiodo di garofano
Questa combinazione nasce dall’uso di 15 spezie diverse (numero custodito dalla tradizione), una scelta rara nella pasticceria rurale dell’Italia centrale. La presenza dell’ostia, oltre a richiamare la sacralità del periodo natalizio, protegge l’impasto durante cottura e conservazione.
La natura del dolce, priva di ingredienti di origine animale, lo rende perfettamente adatto anche a un’alimentazione vegana. La totale assenza di grassi aggiunti e cioccolato vero permette inoltre di conservarlo a lungo e di produrlo tutto l’anno.
Come preparare il Mandorlato al cioccolato di Modigliana
Ingredienti per 6–8 persone
250 g di mandorle intere non pelate
200 g di zucchero di canna
120 g di farina 00
80 g di cacao amaro in polvere
60 g di scorze di arancia e cedro candite tagliate finemente
Mix di spezie: cannella, noce moscata, coriandolo, chiodi di garofano (quantità minime e calibrate)
100 ml di acqua
Ostie alimentari di diametro 18–20 cm
Preparazione
Tostare leggermente le mandorle in forno a 150°C per 8–10 minuti: sviluppano aroma e rimangono croccanti dopo la cottura.
In un pentolino, sciogliere lo zucchero nell’acqua fino a ottenere uno sciroppo denso, senza farlo caramellare.
In una ciotola capiente, mescolare farina, cacao, spezie e canditi.
Aggiungere lo sciroppo caldo e incorporare le mandorle ancora tiepide.
Impastare velocemente fino a ottenere un composto compatto ma non asciutto.
Stendere l’ostia alla base dello stampo circolare, distribuire l’impasto e coprire con un’altra ostia.
Infornare a 160°C per 20–25 minuti. Il dolce non deve seccare troppo: la consistenza ideale è morbida e leggermente elastica al centro.
Raffreddare completamente e avvolgere in carta alimentare fino al momento del servizio.
Il risultato è una piccola torta scura, dall’aroma complesso e profondo, perfetta da gustare in fette sottili che sprigionano note di spezie e agrumi.
Il mandorlato si conserva a temperatura ambiente per diverse settimane, migliorando persino con il tempo: i profumi delle spezie continuano a diffondersi nell’impasto, offrendo un gusto più armonioso dopo qualche giorno di riposo.
Per valorizzarlo al massimo, servilo:
leggermente riscaldato (10 secondi in microonde)
accompagnato da un taglio obliquo per esporre la ricchezza degli ingredienti
su un piatto semplice che non distragga dai colori intensi del dolce
Abbinamenti consigliati



Il mandorlato al cioccolato dà il meglio se abbinato con bevande che esaltano la sua aromaticità:
Vini dolci della Romagna, in particolare Albana Passito o Cagnina
Caffè espresso con tostatura scura, che richiama il cacao
Nocino o liquori alle erbe, in accordo con la componente speziata
Per chi preferisce qualcosa di più delicato, anche un tè nero agrumato si abbina splendidamente, soprattutto nel periodo invernale.
Non è solo un dolce: è una memoria collettiva. Ogni famiglia ha una versione leggermente diversa, ogni festa popolare lo ospita tra i banchetti come gesto di ospitalità. In un territorio che ha conosciuto cambiamenti amministrativi, politici e culturali, il mandorlato rappresenta una continuità: un prodotto che unisce passato e presente, tradizione e artigianato moderno.
Oggi gli artigiani di Modigliana lo difendono con fermezza, inserito nei prodotti P.A.T. e nell’Arca del Gusto di Slow Food, perché la sua unicità possa continuare a essere conosciuta, assaggiata e raccontata.
Il mandorlato al cioccolato di Modigliana racchiude in sé una storia lunga, una tecnica precisa, una scelta accurata di ingredienti e una forte identità territoriale. Assaggiarlo significa partecipare a una tradizione che ha attraversato generazioni, portando con sé valori di artigianalità, memoria e orgoglio locale.
Che sia per un’occasione speciale o per un momento di piacere personale, questo dolce regala un’esperienza sensoriale profonda e scolpita nel tempo. Ricordando che ogni fetta è un piccolo frammento della Romagna toscana, da gustare con rispetto e meraviglia.






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