RSS

Gelato fritto

Risultati immagini per Gelato fritto



Il gelato fritto è un dolce ottenuto immergendo una pallina di gelato in una impanatura o in pastella e successivamente facendola friggere rapidamente in olio profondo per ottenere un guscio esterno croccante con all'interno il gelato ancora freddo.

Storia
Le origini del gelato fritto sono incerte. Alcune fonti sostengono che sia stato presentato per la prima volta alla fiera Colombiana di Chicago del 1893, dove pare venne servito per la prima volta anche il sundae. Altre fonti sostengono invece che venne inventato all'incirca nello stesso periodo a Filadelfia, dove la preparazione veniva effettuata prendendo del gelato e avvolgendolo in un sottile foglio di crosta di torta e successivamente immergendolo in lardo o burro bollente per cuocerne lo strato esterno ed infine servito immediatamente in modo che il gelato rimanesse congelato come appena preparato. Altre fonti dei primi anni '60 sostengono inoltre che il dolce venne inventato nei ristoranti giapponesi di tempura.
In giro per il mondo il gelato fritto viene associato molto spesso alla cucina asiatica, venendo servito come dessert in molti ristoranti cinesi, giapponesi, thailandesi e altri. Negli Stati Uniti d'America è stato inoltre associato anche alla cucina messicana, soprattutto a causa della catena di ristoranti Chi-Chi's che nei primi anni '80 serviva come dolce tipico un gelato fritto preparato con tortillas e cannella.

Preparazione
Il dolce viene generalmente preparato prendendo una pallina di gelato, conservato molto al di sotto della temperatura a cui viene normalmente servito, e fatta passare in uovo sbattuto e successivamente in una impanatura che può essere preparata con cornflakes, briciole di biscotti o altro, e infine fritta brevemente in olio profondo. La temperatura estremamente bassa del gelato impedisce che questo si sciolga completamente mentre il dolce viene fritto. Può essere servito in vari modi, ad esempio cospargendolo di cannella o zucchero e accompagnato con panna montata o miele. In alcune versioni, soprattutto nella versione asiatica, il gelato è solitamente immerso in pastella tipo tempura prima di essere fritto.

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Zeppole cotte

Risultato immagini per Zeppole cotte



Le zeppole cotte sono dei tipici dolci natalizi tradizionali della città di Cava de' Tirreni e della cucina napoletana.

Ingredienti
  • 1 litro d'acqua
  • 1 kg di farina
  • 1/2 arancia
  • buccia di limone
  • 2 cucchiai di zucchero
  • un pizzico di sale
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • 1/2 bicchiere di olio di oliva
  • abbondante olio di oliva per friggere
  • un rametto di rosmarino
  • miele d'api.
Preparazione
Far bollire per qualche minuto l'acqua con arancia, limone, vino, olio, zucchero, sale, rosmarino. Togliere dall'acqua questi ingredienti e mettervi la farina in un sol colpo. Far cuocere mescolando finché la pasta non si stacca dalle pareti della pentola. Adagiare il composto così ottenuto su di un piano e batterlo con un matterello. Far raffreddare, ritagliare in forme di fiocchi e friggere in abbondante olio. Disporre in un piatto da portata e condire con miele e zucchero


  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Zeppola

Risultato immagini per Zeppola



La zeppola è un dolce originario della tradizione di pasticceria napoletana, pugliese e palermitana.

Ingredienti
Per 8 persone
  • 125 g. di farina 00
  • 190 g. di acqua
  • 50 g. di burro
  • 3 uova
  • 1 pizzico di sale
  • olio di arachide quanto basta per friggere
  • amarene sciroppate quanto basta
  • zucchero a velo quanto basta per guarnire
Preparazione
  1. In un tegame, unire l'acqua, il burro e il sale.
  2. Portare a ebollizione e versare la farina: far cuocere per 2 minuti.
  3. Togliere dal fuoco e lasciar raffreddare trasferendo l'impasto in altro recipiente.
  4. Unire le uova, una alla volta poi mescolare.
  5. Con una tasca da pasticceria con bocchetta spizzettata di circa 1 cm in diametro,formare delle ciambelline per friggerle in olio caldo e profondo, possibilmente in due padelle: la prima meno calda della seconda perché devono lievitare quindi colorirsi.
  6. Scolare le zeppole quando sono ben dorate e porvi al centro un ciuffo di crema pasticcera.
  7. Guarnire con mezza amarena sciroppata e spolverizzare con zucchero a velo.

Crema pasticcera
Ingredienti
  • mezzo litro di latte
  • 1 limone o 1 stecca di vaniglia
  • 3 tuorli
  • 100 g. di zucchero
  • 60 g. di farina 00
Preparazione
Portare a ebollizione il latte con scorza del limone o stecca di vaniglia e metà dello zucchero. Lavorare i tuorli con lo zucchero rimasto quindi aggiungere la farina. Unire il composto al latte e portare a ebollizione mescolando costantemente con cucchiaio in legno.


  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Zeppole di Natale

Risultato immagini per Zeppole di Natale




Le zeppole di Natale sono tipici dolci di tradizione napoletana preparati nel periodo natalizio.

Ricetta
  • 1kg di farina
  • un pizzico di sale
  • 2 cucchiaini di zucchero
  • 1 uovo intero
  • 1 bicchiere di latte tiepido
  • 70 gr di lievito
  • 2 cucchiai di olio di oliva
  • acqua tiepida quanto basta
  • uvetta passa
  • confettini
  • miele
  • scorze d'arancia


  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Zeppole di patate

Risultato immagini per Zeppole di patate




Ingredienti
Per 4 persone
    • 500g di patate
    • 500g di farina
    • 2 o 3 uova
    • 100 g di zucchero
    • una noce di burro
    • 25g di lievito di birra (sciolto in un po' di latte)
    • 2 bustine di vaniglia

Preparazione
Lessare le patate, mischiare con la farina, aggiungere le uova, lo zucchero, il burro, il lievito di birra, la vaniglia e fare un panetto. Farlo lievitare per un'ora, formare dei cilindri lunghi come per gli gnocchi, fare delle ciambelline, far lievitare ancora un po', poi friggere con olio, una volta scolate passare sullo zucchero.



  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Yogurt

Risultato immagini per Yogurt



Fra i diversi metodi di preparazione viene qui descritto quello che usa come madre (cioè come fermento), una piccola parte dello stesso yogurt che viene di volta in volta preparato. Poiché alla prima preparazione non si dispone ancora del proprio yogurt, si ricorre a uno yogurt commerciale neutro (che non sia cioè alla frutta o ad altri gusti).
La procedura può essere suddivisa in due fasi: preparazione della madre e preparazione dello yogurt vero e proprio. Quale che sia la fase considerata vanno comunque sempre tenuti ben presenti alcuni criteri operativi di base:
  1. I recipienti e gli attrezzi con cui gli ingredienti verranno a contatto nel corso della lavorazione devono essere pulitissimi. Lo stesso dicasi per i barattoli in cui la madre e lo yogurt verranno conservati.
  2. Andrà evitato con la massima cura l'inquinamento biologico di quanto si è preparato: è vietatissimo, per esempio, porre a contatto con la madre o lo yogurt un cucchiaio che sia stato portato alla bocca.

Preparazione dell'occorrente
Abituati fin da piccoli a conoscerlo come prodotto industriale, pochi immaginano che lo yogurt può essere facilmente preparato in casa, a partire da latte e da fermenti lattici. La preparazione casalinga dello yogurt presenta indubbi vantaggi, anzitutto economici: da un litro di latte si ottiene, pressappoco, un litro di yogurt. Inoltre è possibile aggiungere alla fermentazione dei fermenti probiotici: in questo modo i benefici alla salute risulteranno maggiori.
L'attrezzatura richiesta è minimale, comprendendo oggetti di cui quasi tutti hanno la disponibilità in casa.
  1. Procuratevi un cavo elettrico con una spina da un capo e una lampadina di 40W alloggiata nell'apposito portalampadina dall'altro. Il cavo deve essere sufficientemente lungo in modo che possa agevolmente arrivare al forno di casa vostra una volta collegato alla presa di corrente. Per ragioni di sicurezza è sconsigliabile ricorrere al fai da te mentre è preferibile comprare il tutto nei negozi specializzati # Procurarsi un contenitore di plastica opaco, assolutamente non trasparente. Il plexiglas è perfetto allo scopo.
  2. Comprare 2 litri di latte fresco intero. Farlo bollire, raffreddarlo poi fino alla temperatura di 35 – 40 gradi.
  3. Procurarsi 2 cucchiaini di yogurt con fermenti lattici vivi: serviranno da starter, al fine di inoculare il latte. Eventualmente è possibile utilizzare yogurt contenenti fermenti lattici probiotici. Mettere lo yogurt nel contenitore, e stemperarlo con due cucchiai del latte precedentemente preparato. Una volta che il tutto è sciolto alla perfezione, versare il latte restante e mescolare bene.
  4. Chiudere il recipiente con un coperchio e posizionarlo nel forno, sulla grata messa circa alla metà. Alla base del forno, sotto il recipiente, posizionare la lampadina ed accenderla. Chiudere lo sportello del forno molto delicatamente, di modo che non tranci il filo della prolunga.
La lampadina svilupperà quel giusto calore che servirà ai batteri per fermentare il latte nel giro di 3–4 ore. Per le produzioni successive, come starter potrà essere utilizzato lo yogurt ottenuto dalla fermentazione precedente. Alcuni hanno notato che, in questo modo, i fermenti si "adattano" e lo yogurt riesce sempre meglio.

Preparazione della madre
Lo yogurt commerciale (usato come base di partenza) subisce, nella fase di produzione, dei trattamenti che ne abbattono fortemente il carico batterico. Lo yogurt che si ottiene utilizzandolo come madre è per tale ragione ipoacido e scadentissimo. Ripetendo però il processo per quattro (o più) volte e utilizzando di volta in volta come madre lo yogurt risultante dall'ultima preparazione, il carico batterico si rigenera e la madre che si ottiene dopo questi passaggi consente di preparare un ottimo yogurt.
Poiché nella fase di raffinamento lo yogurt madre non ha ancora raggiunto l'optimum, conviene prepararlo solo in piccoli quantitativi: quanto basta per ricavarne la madre del passaggio successivo.
Porre al fuoco mezzo bicchiere di latte spegnendo non appena spicca l'ebollizione. Questa fase (pastorizzazione) ha lo scopo di eliminare gran parte dei batteri presenti nel latte onde facilitare il compito ai batteri dello yogurt. Se non la si effettua i tempi di fermentazione si allungano sensibilmente.
Lasciar raffreddare fino a circa 40 °C (porre il recipiente in acqua fredda e mescolare se si ha fretta; l'esattezza della temperatura agli effetti della preparazione della madre non è importante).
Porre in una tazzina pulita due cucchiaini da caffè di yogurt commerciale (o di madre se si è ai passaggi successivi) e stemperarlo con un po' del latte pastorizzato prima bollito. Unire al latte rimanente, versare in un bicchiere di vetro, coprire con pellicola da cucina e lasciare in luogo riparato a fermentare (può andare benissimo il forno fatto intiepidire e poi spento oppure, meglio ancora, versare il tutto in un piccolo thermos).
Il tempo di fermentazione varia molto al variare della temperatura e del tipo di yogurt commerciale usato ed è comunque molto più lungo nei primi passaggi che richiedono, tipicamente, più di 12 ore. Per i passaggi finali in genere basta molto meno tempo.
La madre della prima fase è pronta quando si presenta come una massa appena gelatinosa che, soprattutto nei primi due passaggi, sarà molto liquida e parzialmente immersa in un siero trasparente. Ripetere i passaggi di rigenerazione per altre quattro volte. A questo punto la madre è pronta e si può passare alla preparazione dello yogurt vero e proprio (vedi più avanti).
La madre va conservata in una zona ben fredda del frigorifero, in una boccetta di vetro, piena, chiusa ermeticamente. Si mantiene in tal modo per una settimana al massimo; prima di tale termine bisognerà dunque preparare un nuovo yogurt dal quale preleveremo la dose di madre fresca necessaria (20ml) alla preparazione successiva.
Anche procedendo in tal modo, può accadere che le colture batteriche in gioco col tempo (magari dopo un paio di mesi) si degradino e la madre (e quindi anche l'ultimo yogurt preparato) inizî a pizzicare: quando ciò accade è necessario ripetere la procedura dall'inizio e preparare una nuova madre.

Preparazione dello yogurt (acidità tipica ph 4,4)
  1. Riempire una pirofila pulita con acqua a 46 °C.
  2. Porre al fuoco 1l di latte e 200ml di panna liquida spegnendo non appena spicca l'ebollizione. Questa fase (pastorizzazione) ha lo scopo di eliminare gran parte dei batteri presenti nel latte onde facilitare il compito ai batteri dello yogurt.
  3. Trasferire il recipiente in acqua fredda e mescolare la miscela di latte e panna fino a portarne la temperatura a 46 °C.
  4. Svuotare la pirofila e versarvi 20ml di madre. Unire nella pirofila tre cucchiaiate della miscela di latte e panna e stemperare la madre; versare quindi la parte rimanente di miscela: la temperatura finale del composto si aggirerà sui 44 °C. Sigillare la pirofila con pellicola da cucina e lasciar fermentare per 10 -:- 12 ore in luogo riparato (va benissimo il forno intiepidito e poi spento).
Trascorso tale tempo lo yogurt si presenterà come una massa molto compatta che non si muove se si inclina leggermente la pirofila. La presenza di siero indica che la temperatura di fermentazione è stata troppo alta. In tal caso, fra l'altro, lo yogurt risulta più acido.
Il siero affiora comunque quando la massa viene spezzata ma viene stabilmente riassorbito se si mescola bene lo yogurt.
Dopo aver prelevato la madre necessaria alla successiva preparazione lo yogurt può venir consumato subito o esser posto in frigo a rassodare e raffreddare. Se si preferisce una consistenza cremosa a quella un po' più gelatinosa dello yogurt risultante dalla fermentazione, passare la massa con un colino a trama fine aiutandosi con un cucchiaino da caffè a cui si sarà piegato il cucchiaio ad angolo retto.

Conservazione dello yogurt casalingo
Lo yogurt si conserva fino ad una settimana se tenuto in frigorifero in un barattolo di vetro a chiusura ermetica.


  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Eierschecke

Risultati immagini per Eierschecke


L'eierschecke è un dolce tedesco originario della Sassonia e della Turingia.

Etimologia
Il termine eierschecke è una parola macedonia composta dai lemmi tedeschi eier, ovvero "uova", e schecke, che identifica un capo di abbigliamento maschile diffuso nel quattordicesimo secolo e composto da una tunica di media lunghezza dal girovita molto stretto da abbinare a una cintura. Il nome del prodotto di pasticceria, che si traduce in "schecke di uova", allude al fatto che sarebbe composto da tre strati esattamente come l'indumento, che presenta una parte superiore, una inferiore e una mediana composta dalla cintura.

Caratteristiche e preparazione
L'eierschecke preparato a Dresda (Dresdner eierschecke) è una torta composta da tre strati. Quello superiore è composto da uova, burro, zucchero, vaniglia. Lo strato intermedio è costituito da una crema pasticcera che, oltre al burro, alle uova, allo zucchero e al latte, contiene anche quark e vaniglia. Invece, la base della torta può essere un impasto levitato o un pan di spagna. Dopo aver assemblato questi tre strati, la torta viene cotta, quindi tagliata a pezzi rettangolari e servita con il caffè. Esistono diverse varianti del dolce con uvetta, mandorle, streusel e cioccolato.


Varianti
Una variante del Dresdner eierschecke è il Freiberger eierschecke, più piatto e privo di quark. Secondo una leggenda, questa variante sarebbe priva di quark in quanto tale formaggio sarebbe stato usato per costruire le mura della città di Freiberg durante il tredicesimo secolo. Per compensare la presunta perdita di sapore, si decise di utilizzare una più abbondante quantità di uova, zucchero e uvetta.




  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS