C’è qualcosa di profondamente ancestrale nella forma delle torte. Non è un capriccio estetico né una semplice scelta pratica. Secondo l’antropologo Marino Niola, la ragione va cercata nel cuore della cultura antica: “La torta nasce nell’antica Grecia, in occasione delle feste di Artemide, la dea della luna. I dolci erano offerti alla divinità in forma rotonda per rievocare l’astro notturno, con tanto di fiammelle, simbolo della luce lunare, oggi reincarnate nelle candeline di compleanno”.
Nel suo significato originario, quindi, la torta non era un dessert, ma un’offerta rituale, un ponte tra l’umano e il divino. La forma circolare alludeva non solo al disco lunare, ma anche all’eternità, al ciclo ininterrotto del tempo. Un simbolismo che ancora oggi sopravvive inconsciamente ogni volta che soffiamo sulle candeline, celebrando la vita e il suo eterno ritorno.
Ma se il paganesimo ha plasmato l’origine della torta, il Cristianesimo per secoli ne ha soffocato la diffusione. Il compleanno — considerato un culto della persona, quindi un atto di orgoglio individuale incompatibile con l’umiltà cristiana — era visto con sospetto. Nella cultura medievale e per buona parte dell’età moderna, la festa personale era considerata superflua, quando non addirittura blasfema.
Solo con la secolarizzazione della società moderna — spiega ancora Niola — la celebrazione del compleanno ritorna in auge, spogliata della sua carica sacrale e restituita all’ambito affettivo e conviviale. La torta rotonda, con le sue candeline, da rito pubblico diventa simbolo domestico: una tradizione familiare, privata, eppure profondamente radicata nella memoria collettiva.
Persino la celebre canzoncina “Happy Birthday to You”, oggi ineludibile in ogni festa, ha una storia relativamente recente. Composta alla fine dell’Ottocento dalle sorelle Patty e Mildred Hill come canzone per bambini (Good Morning to All), fu poi adattata nella forma attuale, diventando uno degli inni più diffusi del Novecento, al punto da entrare nel patrimonio immateriale dell’umanità, anche se per decenni è rimasta protetta da copyright.
La persistenza della forma circolare nella pasticceria, poi, non si ferma alla torta di compleanno. La forma rotonda è associata, in quasi tutte le culture, a dolci cerimoniali: dalle mooncake cinesi alla galette des rois francese, dal panettone milanese al kulich ortodosso russo. Ogni variante racchiude la stessa antica intuizione: che il cerchio è perfezione, unione, celebrazione. Non a caso, anche in geometria sacra, il cerchio è la prima forma assoluta, simbolo di armonia cosmica.
In un mondo che cambia, la torta rotonda resta. E nel suo gesto semplice — portarla in tavola, accendere le candeline, soffiare — rivive ogni volta un rito antico, un’eco di templi greci, fiaccole votive e notti di luna piena. Anche senza saperlo, continuiamo a festeggiare Artemide.
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