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Dolci dei morti

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I dolci dei morti sono dei preparati, quasi sempre biscotti, realizzati in occasione della Commemorazione dei Defunti.

Generalità
È tradizione in Europa e soprattutto in Italia allestire dolci particolari nei giorni a ridosso del 2 novembre, che spesso ricordano nel nome questa ricorrenza o nella forma e consistenza quella di un osso. Altro riferimento ricorrente è alle dita delle mani, mentre il dolce a forma di cavallo è probabilmente legato alla leggenda di Proserpina.
Ancora oggi in alcuni paesi d'Italia, la notte tra l'1 ed il 2 novembre, si pongono questi dolci su tavole imbandite, sicuri che verranno frequentate dai propri defunti.

Composizione
I dolci dei morti contengono ingredienti semplici come farina, uova, zucchero ed aromatizzanti; spesso sono presenti mandorle finemente triturate o talvolta anche cioccolato, marmellata e frutta candita.

Diffusione
Tali dolci sono presenti, con poche varianti, come preparazioni casalinghe, artigianali o di pasticceria quasi ovunque nella penisola italiana ed i nomi attribuiti sono similari da Nord a Sud, tralasciando le forme dialettali.

Tipologie
Biscotti
  • "Fave da morto", "fave dei morti" o "fave dolci": pasticcini alla mandorla, di forma ovoidale e schiacciata, cosparsi di zucchero a velo; hanno l'aspetto di un amaretto, ma presentano una consistenza maggiore (Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche ed Umbria). Differenti, seppur sempre a base di mandorla, sono le "Favette dei Morti", presenti un po' in tutto il Nord-est, ma soprattutto in Veneto, a Trieste e in Friuli, sono di tre colori (panna, marroni e rosa) e variano dal croccante al morbido (Favette Triestine).
  • Ossa di morto, talvolta "ossa da mordere", italianizzando il piemontese "os dij mort" o "os da mordi": biscotti di consistenza dura, con mandorle ed albume d'uovo (Marche, Piemonte e Lombardia).
  • "Ossi dei morti" tipici di Parma, di pastafrolla, ricoperti di glassa di zucchero o cioccolato.
  • "Ossa di morto": biscotti dalla forma oblunga (Veneto), talvolta ricoperti da cioccolato (Sicilia).
  • In Sicilia, secondo la versione originaria, le "Ossa di morto" sono di consistenza molto secca e di colore bianco e marrone. Con zucchero, farina, albume e acqua di chiodi di garofano, vengono chiamate anche " Paste di Garofano". Molto spesso confuse con le " Mostacciole", le quali, invece, sono fatte con un impasto di miele e spezie, come il chiodo di garofano.
  • Le "Ossa di morto" sono presenti anche nel Senese, con origine a Montepulciano. Di consistenza friabile e di forma rotonda, sono impastati con le mandorle tritate.

Derivati del pane
  • "I cavalli": pane di grandi dimensioni, a forma di cavallo (Trentino-Alto Adige).
  • "La mani": pane a forma circolare con due mani che si uniscono (Sicilia).
  • "Pane dei morti": piccoli panini dolci, a base di biscotti sbriciolati, ripieni di frutta candita e confezionati su ostie (Lombardia).

Derivati del marzapane
  • "Dita di apostolo": dolce a forma di mano, a base di pasta all'uovo e riempito di mousse di ricotta e panna, tipico della pasticceria siciliana.
  • Frutta di Martorana, riproduzioni di frutta con farina di mandorle e zucchero.

Varianti del torrone
  • "Torrone dei morti" così chiamato in onore di Antonio da Casoria: presenti nella tradizione culinaria napoletana, sono torroni morbidi dalle dimensioni di 50-70 cm, venduti a pezzi. A differenza del torrone classico, non sono a base di miele, ma di cacao, e sono preparati in vari gusti, con nocciole o frutta secca e candita, ma anche al caffè, o altri gusti ancora.

Altro
  • Pupi di zucchero (o, in siciliano: pupaccena, pupi ri zuccaro): presenti nella tradizione siciliana, si tratta di statuette di zucchero colorato, riproducenti paladini o generiche figure maschili e femminili (i morti, gli antenati della famiglia).
  • "La colva", dolce pugliese che si prepara il 2 novembre a Foggia, Barletta, Bitonto e Bisceglie, fatto con grano cotto, uva sultanina, noci e mandorle tritate, fichi secchi a pezzetti, scaglie di cioccolato fondente, chicchi di melagrana, zucchero e vincotto.
  • "Le fanfullicche", dolce leccese proprio del 2 novembre. Si tratta di bastoncini di zucchero aromatizzati normalmente dalla forma attorcigliata.




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Certosino di Bologna

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Nel giugno del 2003 la delegazione di Bologna dell'Accademia Italiana della Cucina ha depositato presso la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Bologna la ricetta ufficiale del Certosino di Bologna (o panspeziale), elaborata a seguito di ricerche storigrafiche e protetta con il marchio di qualità STG (Specialità Tradizionale Garantita).

Ingredienti

Il dolce può essere preparato con:
  • 400 g di farina
  • 300 g di miele
  • 200 g di frutta (cedro) candita
  • 200 grammi di mandorle spellate
  • 100 g di cioccolato fondente
  • 100 g di uvetta sultanina (ammorbidita in poco vino)
  • 70 g di pinoli
  • 50g di burro
  • semi di anice
  • cannella
  • bicarbonato

Preparazione

Dopo aver sciolto miele e burro in acqua calda si amalgamano tutti gli altri ingredienti e si sistemano in una tortiera imburrata, decorando la superficie con la frutta candita. Dopo cottura in forno per circa un'ora il dolce è pronto. Una particolarità di questo dolce, come altri simili, è che può essere conservato anche per alcuni mesi.

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Cestino dolce di ricotta

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Torta per il periodo primaverile.

Ingredienti

Per 8 persone:
  • 300g farina di grano tenero
  • 100g burro
  • 3 uova grandi
  • 500g ricotta vaccina
  • 100g uvetta sultanina
  • 150g zucchero semolato
  • due cucchiai di zucchero a velo vanigliato
  • 10g di lievito vanigliato
  • un limone
  • sale due prese


Preparazione

  1. Ammollare le uvette in acqua tiepida per quindici minuti, sciacquare e scolare il prodotto.
  2. Preparare la pasta frolla mescolando lo zucchero con il burro in crema, la buccia del limone grattuggiata, il sale, un uovo e un tuorlo, la farina setacciata con il lievito. Riporre la pasta in frigorifero.
  3. Mescolare la ricotta con lo zucchero a velo unito ad un tuorlo, montare i due albumi rimasti con il sale ed unirli alla crema di formaggio, aggiungere le uvette, rimestare.
  4. In una teglia per torte, rivestita con carta forno, dare forma al cestino utilizzando la frolla
precedentemente riposta in frigorifero. Bucare la base con i rebbi di una forchetta. Farcire con la miscela di ricotta. Infornare a 180°C per trenta minuti circa. Tempo di riposo a forno spento: dieci minuti. Aprire il forno. Far raffreddare il dolce, estrarlo ed infine sformarlo usando i lembi della carta forno.


Consigli

Servire il dessert con vino Moscato.

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Che torta si può fare senza uova


Ci sono tante varianti di torte senza uova, quella che più preferisco è una torta al cioccolato soffice e golosa senza uova e senza burro..

La mia ricetta è la seguente
Ingredienti
  • 200gr farina bianca
  • 50gr cacao amaro in polvere
  • 100gr di farina di mandorle
  • 150gr di zucchero semolato o di canna
  • 250ml di latte a temperatura ambiente
  • 60gr olio di semi di girasole
  • 16gr di lievito per dolci
  • buccia grattuggiata di 1 limone e di 1 arancia
  • 1 bustina di vaniglia
  • 1 pizzico di sale
  • 200gr di gocce di cioccolato o in pezzi

Procedimento:
Mescolare tutte le farine, setacciare il cacao, lievito, zucchero, sale, bucce grattuggiate degli agrumi e vaniglia. In una ciotola a parte mescolare il latte con l'olio ed infine versare il composto liquido nelle farine, mescolare con una frusta a mano pochi secondi e a questo punto dovreste avere il giusto impasto (se vi sembra troppo denso e compatto aggiungete ancora 1–2 cucchiai di latte). Ora aggiungete poco più della metà delle gocce di cioccolato, mescolare bene e versare la torta in uno stampo imburrato o oleato ed infarinato ed aggiungere il resto delle gocce di cioccolato. Cuocere in forno ben caldo a 180gradi per i primi 20minuti e poi abbassare a 170gradi e fate cuocere ancora per 40–50 minuti. Sfornate, fate raffreddare e servite!



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Con quali biscotti si può fare il tiramisù


I classici biscotti con cui si fa il tiramisù sono i savoiardi, perfetti per l’inzuppo del caffè. Come variante si possono usare anche i pavesini, che hanno la pecca di essere meno spessi ed avere anche le dimensioni più piccole, quindi bisogna metterne di più per ricoprire lo stesso spazio che avrebbero ricoperto meno savoiardi. C’è anche chi usa le lingue di gatto o i biscotti di pastafrolla, io comunque consiglio vivamente di usare i classici savoiardi, perché sono quelli che tradizionalmente fanno parte della ricetta del tiramisù e si abbinano alla perfezione con tutti gli altri ingredienti del dolce



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I migliori dessert a base di avocado


Le migliori ricette per dei dessert a base di avocado a parer mio sono
  • mousse avocado e cioccolato

  • tartufini di avocado e cocco

  • cheesecake all'avocado

  • crema di yogurt all'avocado




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Cheese cake

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La Cheese cake è un tipico dolce Nord Americano estremamente ricco e delizioso; ne esistono varie versioni sia per gli ingredienti che per la preparazione (qui ne vengono proposte due).
Ottimo con un buon caffè.


Versione 1

Ingredienti

Per 12 persone
  • 900 g di formaggio tipo quark
  • 300 g di zucchero bianco
  • 180 ml di latte
  • 4 uova
  • 230 g di panna acida
  • 1 cucchiaio di estratto di vaniglia
  • 30 g di farina bianca
  • 15 biscotti secchi sbriciolati
  • 30 ml di burro fuso

Preparazione

  1. Accendere il forno a 180°. Imburrare una tortiera a cerniera.
  2. In una ciotola mescolare assieme i biscotti ed il burro. Premere il composto sul fondo dalla tortiera a formare una base.
  3. Mescolare lo zucchero con il formaggio, aggiungere il latte e le uova una alla volta.
  4. Aggiungere la panna, la vaniglia e la farina mescolare finché il composto risulti omogeneo.
  5. Versare il composto sulla base, coprire con carta alluminio e mettere in forno per 1 ora.
  6. Rimuovere la carta 20 minuti prima della fine cottura.
  7. Spegnere il forno e lasciare il dolce in forno a porta chiusa per 5/6 ore per prevenire rotture.
  8. Riporre in frigo.



Versione 2

Ingredienti

per 8-10 persone
  • 250 g biscotti secchi
  • 125 g burro fuso
  • 1 cucchiaino da the di cannella o zenzero
  • 250 g mascarpone
  • 250 g formaggio Quark
  • 160 g zucchero bianco
  • 4 uova
  • 1 cucchiaino da the di essenza di vaniglia

Preparazione

  1. Riscaldare il forno a 180°, imburrare una tortiera a cerniera da 20 cm. e foderare il fondo con carta da forno.
  2. Sbriciolare i biscotti con l' aiuto di un mixer, quindi in una ciotola mescolarli alle spezie e al burro. Rivestire il fondo e le pareti con il composto ottenuto, premere bene con un cucchiaio e mettere in frigorifero per almeno mezz'ora.
  3. Sbattere con una frusta il mascarpone ed il formaggio con lo zucchero sino a rendere il tutto spumoso, aggiungere una alla volta le uova e in ultimo l' essenza di vanigli. Versare il composto nella tortiera.
  4. Infornare per 45 minuti circa avendo l' accortezza di coprire con un foglio di alluminio la torta per la prima mezz' ora in modo che non si scurisca troppo.
  5. Togliere dal forno e far raffreddare almeno una notte. Servire a scelta con frutta fresca, caramello, panna acida, cioccolato etc.

Consigli

  • Per una torta meno calorica sostituire i formaggi con la ricotta fresca.
  • Questo dolce si può mangiare così o in tipico stile americano si presta a golose ricoperture di frutta, marmellata, panna montata, cioccolato, etc.



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Cos'è la Gubana?


Un dolce tipico delle valli del Natisone, zona al confine con la Slovenia. Si tratta di un dolce lievitato ripieno di frutta secca da mangiare bagnata di grappa o sliwovitz (liquore di susine).


Pare che l'origine sia di origine slovena; infatti in regione, nelle terre lungo il confine orientale esistono altri dolci simili: la potizza e il presnitz.


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Pecan pie

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La pecan pie, o torta di noci pecan, è una torta a base di pasta frolla, glassa di sciroppo di mais (o melassa) e noci pecan, tipica della cucina del sud degli Stati Uniti d'America.
È un dolce tipicamente autunnale, servito nel periodo delle feste, come Natale e giorno del Ringraziamento. La maggior parte delle ricette della pecan pie vedono l'aggiunta di sale e vaniglia come aromatizzanti. Cioccolato e bourbon sono altre aggiunte popolari per la ricetta. La pecan pie è spesso servita con panna montata o gelato.

Storia
La tradizione vuole che la pecan pie sia stata inventata da cuochi francesi che, stabilitisi a New Orleans, vennero a conoscenza di queste noci tramite i nativi americani. Questi raccoglievano queste noci, che nascevano sugli argini dei fiumi del Texas, macinandole per ricavarne un olio. I cuochi francesi stabilitisi nel sud degli Stati Uniti d'America, iniziarono a lavorare queste noci come un dessert che chiamavano torta trasparente, e che con gli anni sarebbe diventata la popolare pecan pie.
Discordanti sono le informazioni sulle origini del dolce, i tentativi di rintracciare l'origine del piatto, però, non hanno trovato nessuna ricetta in data antecedente al 1886.
Noti libri di ricette, come Fannie Farmer e The Joy of Cooking, non comprendono la ricetta prima del 1940. I creatori dello sciroppo Karo sostengono che la ricetta sia stata inventata nel 1930, grazie ad un nuovo impiego dello sciroppo di mais dalla moglie di un dirigente aziendale.





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Come si fanno i coloranti per dolci in casa




Come fare in casa i coloranti alimentari naturali
Partiamo dal presupposto che la percezione visiva influenza anche il gusto, pensate ad esempio a quanto sarebbe strano mangiare un dolce alla fragola colorato di nero o di marrone ad esempio, invece che rosso, probabilmente storcereste il naso all’idea, anche se alla fine il sapore si rivelasse ottimo. Allo stesso modo, ad esempio, i bambini non amano mangiare pietanze di colore verde, in quanto le associano alla verdura.
Sfruttando questa logica e giocando con i colori, possiamo quindi provare a rendere più gradevole ed appetibile una pietanza.
In natura esistono alcuni ingredienti come la curcuma, lo zafferano, le barbabietole, ecc. dai colori particolarmente vivi e persistenti, che possono aiutarci a colorare in maniera naturale le nostre pietanze.
Chiaramente alcuni avranno un sapore più neutrale, altri meno, alcuni saranno più o meno adatti di altri… Ad esempio, per colorare un dolce di rosso potrò usare le fragole, ma non i pomodori; viceversa, per colorare delle tagliatelle all’uovo i pomodori saranno sicuramente più adatti delle fragole. Insomma, starà alla nostra esperienza e gusto personale saper dosare i quantitativi e fare i giusti accoppiamenti per non snaturare il sapore dei nostri manicaretti.
Ricordate: aggiungete l’ingrediente colorante poco per volta, fino ad ottenere il colore desiderato. Se l’aggiunta dovesse alterare la consistenza della pietanza, correte ai ripari, ad esempio aggiungendo della colla di pesce ben sciolta o un po’ di amido per aumentare la densità.
  • Rosso: pomodori, fragole o mirtilli rossi; cavolo rosso; mirtilli neri + aceto
Se dovete colorare una pietanza di rosso potete frullare dei pomodori, delle fragole, dei mirtilli rossi o del cavolo rosso, filtrare e far restringere a fuoco lento in un pentolino. In alternativa, usate dei mirtilli neri e dopo la cottura aggiungete 1 cucchiaio di aceto, in modo da modificare il pH ed ottenere un bel colore rosso.
  • Rosa o fucsia: barbabietole; cavolo rosso + limone
Per colorare qualcosa di rosa o fucsia potrete utilizzare purea o acqua di cottura di barbabietola. In alternativa, frullate del cavolo rosso, filtratelo e aggiungete del succo di limone per farlo diventare di colore fucsia.
  • Arancione: curcuma o curry; carote
Per ottenere l’arancione potrete utilizzare spezie come curcuma e curry, o anche frullare delle carote (crude o sbollentate) e usarne succo o polpa filtrate e cotte a fuoco lento in un pentolino.
  • Giallo: zafferano; peperoni
Per ottenere un bel giallo potete usare lo zafferano, oppure la polpa frullata dei peperoni gialli, filtrati e cotti a fuoco lento in un pentolino.
  • Verde: spinaci o bietole; tè matcha; kiwi; sciroppo di menta
Sbollentate le foglie di spinaci o bietole e usate l’acqua di cottura o le foglie stesse frullate, filtrate e cotte a fuoco lento in un pentolino. In alternativa, usare il tè matcha in polvere, i kiwi frullati o lo sciroppo di menta.
  • Blu: mirtilli; cavolo rosso + bicarbonato
Se volete colorare i vostri cibi di blu potete frullare dei mirtilli freschi, filtrarli e far restringere a fuoco lento in un pentolino. In alternativa, frullate del cavolo rosso, filtratelo e aggiungete un cucchiaino bicarbonato per farlo diventare di colore blu.
  • Viola: more o frutti di bosco
Usate delle more o dei frutti di bosco (mirtilli neri insieme con lamponi, fragole o mirtilli rossi) frullati, filtrati e cotti a fuoco lento in un pentolino per ottenere il viola.
  • Marrone: cacao, cioccolato, caffè solubile, orzo, cannella
Per colorare di marrone i vostri piatti, potrete utilizzare del caffè solubile, del cacao in polvere, del cioccolato fuso, dell’orzo solubile o della cannella.
  • Nero e grigio: carbone vegetale; semi di sesamo neri o di papavero; pepe nero
Per ottenere il nero o il grigio potrete usare del carbone vegetale in polvere. In alternativa, macinate, riducendoli in polvere, dei semi di sesamo neri, del pepe nero o dei semi di papavero.
  • Bianco: farina di cocco; parmigiano grattugiato; cioccolato bianco
Il bianco è il colore più difficile da ottenere. Ad ogni modo potete provare a utilizzare cioccolato bianco fuso, cocco grattugiato o parmigiano grattugiato, a seconda delle ricette. Se si tratta di un impasto tipo dolce, evitate di aggiungere elementi che scuriscono la trama, ad esempio usate solo gli albumi invece delle uova intere.


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Che cosa è in realtà il gelato giapponese Mochi?


Non per essere troppo pedante, il gelato giapponese Mochi non è né un mochi né giapponese. In Giappone esiste un'importante distinzione tra mochi, dango e daifuku. È simile alla distinzione tra un pancake, un waffle e una crepe - simile ma tuttavia diverso.
Mochi è riso appiccicoso, cotto a vapore e pestato. Ecco una foto del processo tradizionale e del risultato.



Il dango invece è fatto con farina di riso e spesso modellato in palline e servito su spiedini con salsa.


Daifuku è un mochi ripieno come una crepe ripiena di fragole. I ripieni tradizionali sono fagioli rossi (vedi sotto) e sesamo nero.


Quindi, se riempi un mochi con gelato, dovresti chiamarlo daifuku gelato. In effetti, la prima versione si chiamava Yukimi Daifuku (Yukimi significa una vista di neve). Detto questo, il purista avrebbe sottolineato che la pelle "mochi" di Yukimi Daifuku era fatta di farina di riso, quindi sotto la classificazione giapponese è in realtà un dango. Significa che Yukimi Daifuku avrebbe dovuto essere Yukimi Dango.
Yukimi Daifuku non è stato creato da un giapponese in Giappone. È stato creato in Corea per il mercato giapponese. È stato creato dal coreano Chabol, il gruppo Lotte nel 1981.
Il gelato Mochi che tutti conosciamo e amiamo, tuttavia, è venuto dopo ed è stato creato a Los Angeles, negli Stati Uniti da Mikawaya Inc. Mikawaya Inc ha una storia interessante e sopravvisse nonostante la famiglia fosse internata durante la seconda guerra mondiale. Nel 1970, a causa della morte di suo padre, Frances Hashimoto ha assunto la carica di CEO all'età di 27 anni. Qualche volta negli anni '90, suo marito ha avuto l'idea di avvolgere Mochi su un pezzo di gelato. Era più complesso di quanto sembri poiché il mochi e il gelato funzionano a temperature diverse, con conseguente perdita di elasticità del mochi o fusione del gelato. Dopo aver appianato la tecnologia, il prodotto non ha guardato indietro e ora rappresenta la maggior parte delle vendite di Mikawaya.


Perché Mikawaya non l'ha chiamato Gelato Daifuku? - Sospetto sia perché stavano vendendo sul mercato americano. Per le lingue americane il mochi è un boccone, daifuku è probabilmente un disastro commerciale.


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Qual è la differenza tra budino e mousse

Le differenze tra Mousse e Budini: facciamo chiarezza | Galbani



1)La consistenza
La mousse è una crema o spuma che si ottiene da una base composta di albumi montati a neve, panna montata e tuorli montati con lo zucchero a velo; durante questo procedimento la crema incorporerà l’aria che darà la caratteristica consistenza schiumosa alla mousse.
Anche il budino ha una consistenza morbida ma ha come ingredienti di base uova, latte, zucchero e un addensante che darà l’aspetto compatto al dolce. L’addensante potrà essere la farina bianca, il semolino, la fecola di patate, il riso o una gelatina animale tipo la colla di pesce.
2) cottura
La mousse non prevede cottura nel forno e finirà la sua preparazione direttamente nel frigorifero mentre il budino è sempre cotto nel forno o a bagnomaria e, una volta freddo, si metterà a riposare in frigorifero.


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Alcuni dolci buonissimi che non si trovano in Italia


In Inghilterra ce ne sono tantissimi vista la loro cultura, non strettamente culinaria, ma più sul versante del dolciario Particolarmente sviluppata, tanto e vero che non rappresenta solo una tradizione e un fatto culturale che ha segnato ed é stato segnato dai passaggi storici piú importanti, ma una propria fissazione ancora viva tutt’ora, specificando anche che il Cake design conosciuto in tutto il mondo é nato e si é sviluppato in Inghilterra e programmi come i classici Bake Off sono seguiti alla pari di una partita giocata con la maglia della loro nazionale. Quindi non ci scherzano, hanno un giro di affari da piú di 8 miliardi.
Tra quelli piú conosciuti ( probabilmente in qualche maniera sono reperibile anche qua vista questa globalizzazione e internalizzazione che rende accessibile tutte le varietá di merci in commercio e informazioni su come eventualmente ottenerle, comprese quelle alimentari )ma che fatti come nella loro madrepatria, non se ne trovano di eguali e replicabili in italia, sono:
  1. Battenberg cake

2.Carrot cake

3.Lemon Curd

Sicuramente ce ne sono altri, ma questi sono alcuni di quelli piú caratteristici e storici della loro tradizione, particolarmente “appealling” come direbbero gli inglesi stessi.


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L'origine del croissant


Ci troviamo nella Vienna del 1683, assediata dai turchi, quando la capitale austriaca resisteva strenuamente, asserragliata dentro le mura. Per eludere questo dispiegamento di forze, le truppe ottomane scavarono dei tunnel per sbucare direttamente nel cuore della città e conquistarla, non avevano però fatto i conti con i fornai che, svegli in piena notte per lavorare, si sono accorti dei movimenti “sospetti” e hanno dato l’allarme. Sconfitti i turchi e conquistata la libertà, era tempo di festeggiare. Quale modo migliore di ricordare la vittoria che inventare un dolce che avesse la forma della mezzaluna, simbolo dell’impero turco?
Svelato, così dunque, l’arcano dell’origine del croissant.



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Quanto tempo ci vuole per fare un litro di sciroppo d'acero?


Molto dipende da quanta linfa hai e dalla potenza del tuo sistema di ebollizione.
Tuttavia, ci vogliono circa 40 litri di linfa per produrre un gallone di sciroppo. Lo sciroppo è completamente saturo di zucchero (se continui a bollire, ottieni caramelle d'acero, dopo, zucchero d'acero) - è circa il 66% di zucchero in volume quando si arriva al punto giusto. I professionisti usano un termometro per caramelle e bollono fino a quando lo sciroppo è 217F. La linfa inizierà a bollire a poco più di 212 ° F (in principalmente acqua con circa il 2% di zucchero).
Se stai solo bollendo 40 litri di linfa, di solito puoi ridurla con un set up fatto in casa decente in circa sei ore, supponendo che si lavori in piccoli lotti.



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Che sapore hanno i mochi, tipici dolci giapponesi?




Mochi sono fatti con un tipo di riso particolare: il riso glutinoso. È una varietà di riso asiatico dal chicco fine e dalla forma allungata. La sua particolarità è che, una volta cotto, diventa molto appiccicoso. Questo riso, come le altre varietà, in realtà non contiene glutine, ma una grande quantità di amilopectina, una componente dell’amido che lo rende “colloso”. Il nome deriva, quindi, non dalla presenza di glutine, ma dal nome scientifico della pianta, Oryza sativa glutinosa. Viene detto anche “riso dolce” per il suo sapore zuccherino.

Il mochi viene spesso riempito di anko, una marmellata dolce a base di fagioli rossi (azuki). In questo caso viene chiamato Daifuku mochi, che in giapponese significa “grande fortuna”.


Solitamente i mochi sono di colore bianco, ma si possono trovare anche verdi o rosa pallido. Ci sono delle varianti che contengono pezzi di frutta intera: la fragola è la più amata come ripieno perché, nel tagliare il mochi a metà, si vedrà il cuore del frutto tagliato per il lungo. In questo caso il dolce si chiama Ichigo Daifuku.





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