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Ciambella romagnola

La ciambella romagnola, è un dolce tipico della Romagna. Si distingue dalle altre ciambelle per non avere il foro e per la forma a panetto. È ricoperta di granelli di zucchero e viene spesso consumata sia da sola, che intinta nel latte o nel vino (per lo più Albana dolce).
La parola ciambella sembrerebbe derivare dal latino cymbula, cioè barchetta, a cui rassomiglierebbe per la forma. Altri ritengono che derivi da suavillum o savillum, una sorta di focaccia composta, secondo Catone, di farina, cacio, uova e miele, il cui nome è da ricollegarsi a suavis, che significa dolce al gusto. La preparazione della ciambella si differenzia da provincia a provincia.

La ciambella romagnola
500 grammi di farina
130 grammi di burro
185 grammi di zucchero
3 uova
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina (i puristi leggano estratto di vaniglia)
3 cucchiai di anice (facoltativi o sostituibili con scorza grattugiata di mezzo limone)
Latte q.b.
Granella di zucchero o zucchero semolato o codette colorate per la superficie.
Fondere il burro.
Mettere in una capace ciotola la farina, il lievito, la vanillina e mescolare per bene.
Fare al centro un cratere, mettervi lo zucchero con le uova e mescolare con le mani.
Incorporare (sempre a mano) a poco a poco anche la farina circostante aggiungendo il burro fuso.
Aggiungere l'anice (o la scorza di limone).
A questo punto l'impasto deve risultare piuttosto duro. Aggiungere a poco a poco un pò di latte, per ammorbidirlo ma facendo attenzione ad ottenere un composto di una consistenza tale che in cottura mantenga la forma che gli verrà data.
Pulirsi bene la mani dall'impasto e poi disporlo sulla teglia con carta da forno, diviso in due parti distanziate tra loro.
Con le mani bagnate dare la forma di due filoncini ovali (diciamo che la larghezza dovrebbe essere circa metà della lunghezza) e decorare con granella di zucchero o codette colorate, oppure semplicemente con dello zucchero semolato.
Infornare a 160 gradi per 30-35 minuti.
Una volta sfornata la ciambella, lasciarla raffreddare bene, poi metterla conservarla chiusa in un sacchetto di carta o di plastica.
L'ideale sarebbe lasciarla riposare un giorno prima di mangiarla. E' il classico dolce da preparare per la colazione del giorno dopo.
E' meravigliosa bagnata nel latte, nel tè, nel vino bianco dolce (quello non a colazione magari).

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