I sannacchiudere (o
"sannacchiudele") sono tipici dolci natalizi appartenenti
alla tradizione culinaria della provincia di Taranto.
Il termine ricorda l'espressione
"s'hanno a chiudere", cioè "si devono chiudere",
da cui alcuni presumono possa derivare, sebbene non vi siano certezze
storiche. In particolare, circola da alcuni anni la storia popolare
di una donna che, data la povertà del tempo, non aveva ingredienti
sufficienti a fare un dolce vero e proprio e così, con alcuni scarti
di farina ,alcune uova e ulteriori ingredienti diede vita alla
pietanza che non sembrandogli poi tanto buona al primo impatto
immerse in miele bollente. Secondo la tradizione appunto i
figlioletti della donna li provarono e li trovarono tanto buoni da
rischiare di finirli troppo in fretta, e così la madre, riponendoli
in un mobiletto della cucina, disse "S'hann' a chiudere".
Un'altra etimologia la ricaviamo dal
dialetto locale : "san a u'chiudd'" letteralmente
"sana al pescatore" appunto perché tipico dolce preparato
secondo la tradizione sotto il natale dalle mogli ai pescatori e
tanto buono da curargli tutti i dolori.
Dolce povero fatto di piccole porzioni
di pasta fatta con uova, farina, zucchero, essenza di fiori di
arancio, scorza di limone grattugiata, vaniglia in polvere, fritte
nell'olio e poi affogate nel miele e ricoperti di zuccheri colorati.
Molto spesso sono serviti con Cartellate e come questi ultimi vi è
una ricetta con il Vincotto ma è poco usata.
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