La gaufre, altrimenti
nota come wafel e waffle, è un dolce a
cialda (che ne è la traduzione esatta), croccante fuori e morbido
dentro, cotto su doppie piastre roventi che gli conferiscono il
caratteristico aspetto goffrato (vale a dire, una superficie a
grata).
Ne esistono diverse varianti, tipiche
del Belgio, della Francia, della Germania, della Scandinavia e dei
Paesi Bassi. In Italia esiste un dolce pressoché identico nella
tradizione abruzzese e molisana, chiamato ferratella, nella Alta Val
Chisone e nella Alta Val di Susa esistono dei dolci simili chiamati
gofri ed in Canavese una preparazione assimilabile prende il nome di
"ofela" o "canestrel".
Suo "parente prossimo" è il
pancake e della stessa famiglia fanno parte le crespelle
e i biscotti croccanti, come le tegole dolci.
Si ritiene che le gaufre abbiano
origine nell'antica Grecia, dove sono state identificate con le
cialde chiamate ὀβελίας obelías. Nel Medioevo i
cuochi cucinavano frequentemente tortine chiamate gaufre, che
in francese antico significa "nido d'ape", e le fonti
suggeriscono che venissero consumate con il formaggio o con il miele.
Anche a Malta e Gozo nel XII secolo si
preparavano waffle che venivano venduti fuori dalle chiese,
specialmente durante le feste. Venivano cotti con ferri per waffle,
due piatti metallici circolari fissati assieme con braccia di circa
80 cm per poterli posizionare direttamente sul fuoco.
Nel dizionario tedesco dei fratelli
Grimm, edito nella prima metà del 1800, si cita l'esistenza del
dolce e si tratta in modo dettagliato della sua composizione. In
diverse testimonianze dell'epoca ne viene riportata la diffusione a
partire dalle regioni del Reno confinanti con la Francia. Secondo i
Grimm, la parola wafel in olandese si diffonde a partire dal
XV secolo, e si consolida in Germania come Waffel dal XVII
secolo, probabilmente con un etimo legato alla tessitura. Il
sostantivo in inglese americano, waffle, giunge attraverso il
termine olandese nel XVIII secolo.
Le gaufre, come altre
preparazioni simili, erano un augurio di buona fortuna e buona salute
e venivano preparate tradizionalmente per la festa della Candelora e
per il Martedì Grasso, ultimo giorno di Carnevale prima della
Quaresima. Le piastre per gaufre comparivano in molte doti
familiari come dono e augurio di nozze felici.
Successivamente, i Padri Pellegrini
soggiornarono brevemente nei Paesi Bassi prima di fare rotta verso le
colonie d'America, e qui appresero come preparare ciò che loro
chiamarono wafel, cioè le tortine a nido d'ape con i ferri
roventi detti poffer. Portarono questa ricetta in America e lì
le gaufre si diffusero con il nome di waffel e poi più
comunemente waffle. Lo stesso Thomas Jefferson, secondo la
Monticello Historical Society, portò con sé i ferri da gaufre dalla
Francia. Non è noto quando esattamente si sia iniziato ad aggiungere
il lievito all'impasto o se questo sia sempre stato presente, ma si
presuppone che il lievito chimico sia stato inserito nella ricetta
non prima di due secoli fa, poiché venne messo a punto solo nel
1800.
Esistono numerosi tipi di piastre che
cuociono gaufre a forma di cuore, di fiore, di cerchio, o di
pupazzetto e nuove versioni si diffondono sempre più.
Le gaufre del Belgio sono di due
tipi diversi: quelle di Bruxelles hanno un contorno perfettamente
rettangolare e un impasto a base di latte, acqua, burro, uova,
farina, zucchero, lievito di birra e aromi (vaniglia). Sono delle
gaufre poco dolci, solitamente spolverate con zucchero a velo o
servite con della panna montata (e/o frutto e gelato). Le gaufre di
Liegi hanno contorno smussato, a nido d'ape, e impasto a base
di farina, poche uova, latte, burro (o margarina), lievito di birra,
un pizzico di sale, zucchero vanigliato e zucchero in grani (sucre
perlé), un tipo particolare di zucchero, a forma di perle
appunto, che non si scioglie nell'impasto. Sono gaufre decisamente
più dolci di quelle di Bruxelles e si mangiano solitamente senza
accompagnamento.
In Belgio sono particolarmente gradite
come doni in occasione del Sint Maartens Dag, cioè del giorno
di San Martino (11 novembre). Si accompagnano a zucchero a velo,
sciroppi, panna, marmellata, frutta, noci, nocciole, mandorle,
cioccolata, burro, ma anche al salato (pesce, formaggio, carne).
I waffle sono la versione
nordeuropea (scandinava) e statunitense delle gaufre. Inizialmente
venivano preparate senza lievito naturale perché produrlo e
conservarlo era difficile e richiedeva cure che non sempre i coloni
potevano dedicare.
Venne aggiunto successivamente il
lievito chimico ed è per questo che i waffle sono più bassi e meno
soffici delle Gaufre, ma più facili e veloci da preparare: il
lievito chimico non richiede attesa per la fermentazione, come invece
il lievito di birra.
A differenza di quello delle gaufre che
è quasi solido, l'impasto dei waffle è quasi liquido e richiede dei
mestoli per essere portato sulla piastra calda.
Si accompagnano di solito a panna acida
e marmellata, ma è possibile gustarle anche con sciroppo d'acero,
melassa, panna, frutta, cioccolata, burro, noci, nocciole, mandorle,
decorazione alla fragola.
Il gòfri (scritto anche gôfre, gaufre
o gofri) è una cialda simile al waffle, specialità dell'Alta Val
Chisone e Alta Val di Susa in provincia di Torino. L'impasto di
queste cialde veniva fatto cuocere in inverno e mangiato in
sostituzione del pane, in quanto le popolazioni montane avevano
difficoltà a scendere a valle per panificare. L'impasto è composto
da acqua, farina, lievito e sale a cui possono essere aggiunti latte
e uova. Nel frattempo si preparano i ferri (goufrìe o fer
à gaufre), due piastre di ghisa incise con il caratteristico
reticolo e sovrapposte, simili a quelle che nella tradizione
cattolica, erano utilizzate per la produzione delle ostie. Le piastre
vengono prima riscaldate sulla stufa, poi unte con un grosso pezzo di
lardo non salato infilato in un forchettone.
La versione più rustica e povera
prevede l'uso della cipolla. L'impasto, una volta lievitato, viene
posto all'interno dei ferri che vengono chiusi e girati in modo
regolare sul piano riscaldato in modo da ottenere una doratura
uniforme. I gòfri iniziarono ad essere prodotti alla metà dell'XIX
secolo, importati dalla Francia. Un tempo erano utilizzati per
accompagnare il pasto o anche da soli, come il pane; oggi sono più
spesso abbinati a prodotti dolci (confetture e marmellate, miele,
cioccolato) o salati (salumi e formaggi).
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