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Bananas Foster: Fiamme e Dolcezza nella New Orleans degli Anni '50

Nel cuore pulsante di New Orleans, tra i jazz club e i caffè della metà del Novecento, nacque un dessert che sapeva accendere la scena tanto quanto le note sincopate di una tromba: il Bananas Foster. Era un’epoca in cui la città americana viveva una nuova età dell’oro culinaria, sospinta dal commercio di spezie e frutta esotica, in particolare le banane, che arrivavano a tonnellate attraverso il porto sul Mississippi.

Una sera del 1951, al celebre ristorante Brennan’s, il proprietario Owen Brennan, desideroso di stupire un importante ospite d'onore – Richard Foster, presidente della Commissione del Traffico di New Orleans – sfidò il suo giovane chef a creare un dolce spettacolare in pochi minuti. Nasce così, quasi per caso, il Bananas Foster, un tripudio di frutta flambé servito su una morbida coperta di gelato alla vaniglia, destinato a entrare per sempre nel cuore dei buongustai.

Il Bananas Foster si lega indissolubilmente alla storia commerciale di New Orleans e alla brillantezza creativa dei suoi chef. Nel dopoguerra, gli Stati Uniti avevano intensificato i rapporti commerciali con l’America Centrale, facendo delle banane un bene di consumo di largo uso. Con la loro dolcezza naturale e il basso costo, le banane divennero il perfetto ingrediente per molte preparazioni.

Lo chef Paul Blangé, capo della cucina di Brennan’s, ideò questo dolce eseguendo un gesto che allora sembrava rivoluzionario: dare fuoco al rum versato su banane caramellate in padella. Il flambé non solo aggiungeva sapore, ma incantava i clienti, che assistevano al "teatro" della preparazione direttamente ai tavoli. Da lì, il dessert si diffuse rapidamente, diventando uno dei piatti distintivi non solo del ristorante, ma di tutta New Orleans.

Nel corso del tempo, la ricetta si è adattata: alcuni chef hanno aggiunto spezie come cannella e noce moscata, altri hanno arricchito il piatto con una spruzzata di liquore alla banana o variazioni sul tipo di zucchero utilizzato, passando dal classico zucchero di canna dorato a versioni più scure e intense.

La versione originaria prevedeva pochi e semplici ingredienti: banane mature ma sode, zucchero di canna chiaro, burro, rum scuro e gelato alla vaniglia. Tutto era studiato per ottenere un perfetto equilibrio tra dolcezza, cremosità e calore alcolico.

Oggi, i Bananas Foster vengono rivisitati anche in forma di torte, pancake o crepes, mantenendo però l’essenza della ricetta: la trasformazione della banana semplice in una sublime esperienza di gusto attraverso il calore del flambé.

Ricetta passo-passo: Bananas Foster Tradizionali

Ingredienti (per 4 persone)

  • 4 banane mature ma compatte

  • 100 g di burro

  • 150 g di zucchero di canna chiaro

  • 60 ml di rum scuro

  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia

  • 1 cucchiaino di cannella in polvere (opzionale)

  • Gelato alla vaniglia q.b.

Preparazione

  1. Preparate le banane: sbucciatele e tagliatele a metà per il lungo, poi di nuovo a metà trasversalmente, ottenendo quattro pezzi per banana.

  2. Caramellate: in una padella larga, fate sciogliere il burro a fuoco medio. Unite lo zucchero di canna e l'estratto di vaniglia, mescolando finché non si forma un caramello liscio e dorato.

  3. Cuocete le banane: adagiatele nel caramello e cuocetele per 2-3 minuti per lato, finché saranno ben glassate.

  4. Flambé: abbassate leggermente la fiamma, versate il rum nella padella e, con attenzione, inclinate leggermente il bordo della padella verso la fiamma (o usate un accendino lungo) per incendiare i vapori alcolici. Lasciate che la fiamma si spenga da sola.

  5. Servite: disponete il gelato alla vaniglia nei piatti e adagiatevi sopra le banane flambé, irrorando con il caramello caldo rimasto nella padella.

Curiosità finali: "Cosa non sapevi"

  • Banane e Proibizionismo: negli anni ’20, durante il Proibizionismo, molte ricette dolci includevano liquori flambé come metodo “consentito” di consumare alcol in pubblico, mascherandolo da tecnica culinaria.

  • Origine del nome: Richard Foster, a cui il dolce è dedicato, era un caro amico di Owen Brennan, ed era famoso in città per la sua passione per i dessert ricchi e abbondanti.

  • Un dessert senza confini: oggi il Bananas Foster viene celebrato ogni anno a New Orleans durante il Bananas Foster Festival, con chef che si sfidano a creare le versioni più creative.

La dolce effervescenza del Moscato d’Asti, con le sue note di pesca bianca, fiori d’arancio e miele, si intreccia perfettamente con la ricchezza caramellata dei Bananas Foster, senza sovrastarne la delicatezza. La leggera acidità aiuta anche a rinfrescare il palato dopo la dolcezza intensa del dessert.

Un rum agricolo invecchiato almeno 5 anni, preferibilmente delle Antille Francesi (come la Martinica), con aromi di vaniglia, spezie dolci e zucchero di canna, esalta la componente flambé del piatto. Servito liscio o con una sola pietra di ghiaccio, accompagna magistralmente la complessità aromatica del dolce.


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