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Tradizione e Gusto a Contrasto – Bavarese di Torrone e Croque Monsieur, il Dessert-Salato che Sorprende

 

Nel mondo dell’alta cucina, accostare dolce e salato è un gesto che richiede competenza e una certa audacia. Alcuni abbinamenti sembrano impossibili fino a quando qualcuno non li trasforma in equilibrio. È proprio questo il caso della bavarese di torrone con croque monsieur, un binomio che sorprende ma che, se realizzato con consapevolezza, riesce a fondere la delicatezza zuccherina del torrone con la ricchezza sapida del classico sandwich francese. Due mondi a confronto: da un lato il dessert che affonda le radici nella pasticceria mitteleuropea, dall’altro lo spuntino burroso dei bistrot parigini, rivisitati in una chiave che diventa esperienza gustativa.

Questo piatto, più che un semplice dessert, è una composizione da intenditori, pensata per chi cerca qualcosa che vada oltre le consuete sequenze gastronomiche. La dolcezza vellutata della bavarese, con la granulosità tipica del torrone e la sua fragranza di miele e mandorle, si incontra con la croccantezza burrosa del croque monsieur, reinterpretato in una veste mini, pensata per accompagnare e non sovrastare. Il risultato? Un'esplosione armonica tra dolcezza e sapidità, ideale come chiusura sofisticata di una cena autunnale o invernale, ma perfettamente adatto anche a una merenda d’autore.

La bavarese è una preparazione classica della pasticceria europea. Nata in Francia nel XVIII secolo, si tratta di una crema leggera composta da una base inglese, gelatina e panna montata, spesso arricchita da frutta, liquori o, come in questo caso, elementi croccanti come il torrone. È uno dei dolci al cucchiaio più eleganti, servito in coppa o in stampi a forma.

Il croque monsieur, invece, è un sandwich cotto, nato tra i tavolini dei caffè parigini all’inizio del Novecento. Composto da pane in cassetta imburrato, prosciutto cotto e formaggio – solitamente Gruyère – è gratinato fino a raggiungere una superficie dorata e irresistibile. La sua versione femminile, il croque madame, aggiunge un uovo all’occhio di bue.

Nell’accostamento che proponiamo oggi, il croque monsieur viene ridotto a dimensioni mignon, trasformandosi da piatto principale a complemento sapido del dessert. In cucina si parla spesso di equilibrio: qui lo si ottiene giocando sulla temperatura (fredda bavarese, sandwich caldo), sulla consistenza (cremoso contro croccante) e sulla struttura aromatica (dolce-mielato contro lattico-salato). È un esercizio di stile, ma anche una coccola sorprendente.

Ingredienti per 4 persone

Per la bavarese di torrone:

  • 250 ml di latte intero

  • 3 tuorli d’uovo

  • 80 g di zucchero

  • 100 g di torrone friabile (preferibilmente alle mandorle)

  • 6 g di gelatina in fogli

  • 250 ml di panna fresca

  • 1 cucchiaino di miele millefiori

  • 1 cucchiaino di liquore all’amaretto (opzionale)

Per i mini croque monsieur:

  • 8 fette di pane in cassetta senza crosta

  • 4 fette di prosciutto cotto di alta qualità

  • 100 g di Gruyère grattugiato

  • 50 ml di panna fresca

  • 1 cucchiaino di senape di Digione

  • Burro q.b. per tostare

Preparazione: Bavarese di torrone

  1. Preparare la base inglese
    In una casseruola, scaldare il latte con il miele e il torrone sbriciolato grossolanamente. Portare a leggero bollore, quindi spegnere e lasciare in infusione per 10 minuti. Filtrare il composto con un colino, schiacciando bene i residui per estrarre tutto l’aroma. In una boule, sbattere i tuorli con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro. Versare a filo il latte caldo, sempre mescolando. Riportare il tutto sul fuoco e cuocere a bagnomaria fino a 83-84°C, mescolando di continuo.

  2. Incorporare la gelatina
    Ammollare la gelatina in acqua fredda per 10 minuti. Una volta pronta, strizzarla bene e unirla alla crema inglese calda, mescolando fino a completo scioglimento. Lasciare raffreddare il composto a temperatura ambiente.

  3. Montare e unire la panna
    Montare la panna fresca a consistenza semi-ferma. Quando la crema è tiepida (circa 30°C), unire la panna in due riprese, con movimenti delicati dal basso verso l’alto. Se si desidera, aggiungere un cucchiaino di liquore all’amaretto per accentuare le note mandorlate.

  4. Versare negli stampi e raffreddare
    Versare la crema in stampini monoporzione leggermente oliati oppure in bicchierini trasparenti. Lasciare riposare in frigorifero per almeno 4 ore, meglio se per tutta la notte. La consistenza finale deve essere setosa ma compatta.

Preparazione: Mini croque monsieur

  1. Preparare la crema al formaggio
    In una ciotola, mescolare la panna con il formaggio grattugiato e un cucchiaino di senape. Questa crema servirà a far gratinare i mini sandwich e aggiungerà untuosità senza bisogno della classica besciamella.

  2. Assemblare i sandwich
    Tagliare le fette di pane in cassetta in quadrati regolari. Su metà delle fette, disporre un pezzetto di prosciutto e un cucchiaino abbondante della crema al formaggio. Chiudere con le fette restanti, pressando leggermente.

  3. Cottura
    In una padella antiaderente, sciogliere una noce di burro e rosolare i mini sandwich su entrambi i lati fino a doratura. Trasferirli su una teglia, spalmarne la superficie con altra crema al formaggio e passare in forno ventilato a 200°C per 5-6 minuti, finché non risultano gratinati in superficie.

Disporre al centro del piatto la bavarese sformata (oppure lasciarla nel bicchiere se si è scelto il servizio diretto). Accanto, due mini croque monsieur caldi. Un’idea in più: guarnire la bavarese con granella di torrone oppure un filo di miele aromatico.

Questo dessert salato-dolce si abbina perfettamente a un vino bianco strutturato, leggermente aromatico, come un Gewürztraminer secco o un Riesling alsaziano. In alternativa, per una versione più decisa, è interessante un passito ambrato, purché non eccessivamente dolce. Chiudere con un espresso ristretto completa l’esperienza.

La bavarese di torrone, abbinata a un croque monsieur in miniatura, è più di un dessert: è una dichiarazione d’intenti, una provocazione gastronomica che valorizza le contrapposizioni senza forzature. È la dimostrazione che il dolce e il salato, se trattati con rispetto e competenza, possono convivere nel piatto in modo armonico, raccontando storie diverse che si fondono in un unico finale. E proprio come nei migliori racconti, è la sorpresa a restare impressa.



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