RSS

Imagawayaki (今川焼き): il dolce giapponese che racconta tre secoli di storia

 

È sera a Tokyo. I neon illuminano le strade di Shinjuku, mentre dai vicoli laterali proviene un profumo dolce e invitante. Un piccolo chiosco di street food attira la folla: all’interno, un cuoco versa impasto dorato in piastre di ferro, aggiunge una generosa cucchiaiata di anko, richiude con un altro strato e, dopo pochi minuti, consegna ai clienti un disco caldo, fragrante, che sprigiona vapore. È l’imagawayaki (今川焼き), uno dei dolci più popolari della tradizione giapponese, capace di unire semplicità e golosità in un unico morso.

Questi dolci, simili a piccoli pancake ripieni, sono diventati nel tempo un’icona dello street food nipponico. Originari di Edo (l’antica Tokyo), continuano a raccontare una storia fatta di mercati, festival e convivialità. Ancora oggi, passeggiare durante un matsuri senza stringere in mano un cartoccio di imagawayaki è quasi impensabile.

Il termine “imagawayaki” deriva dal ponte Imagawa-bashi, situato a Edo nel XVIII secolo. Fu proprio nei pressi di quel ponte che un venditore iniziò a proporre questi dolci, servendoli caldi ai passanti affamati. Il successo fu immediato: l’impasto soffice e il ripieno dolce di fagioli rossi conquistarono la popolazione, trasformandoli in una specialità cittadina.

Col tempo, la ricetta si diffuse in tutto il Giappone, assumendo nomi diversi a seconda delle regioni. A Osaka e nell’area del Kansai, ad esempio, sono conosciuti come obanyaki, mentre alcune varianti prendono la forma di un pesce e sono chiamate taiyaki.

Questa capacità di adattarsi alle preferenze locali ha permesso agli imagawayaki di rimanere attuali per oltre tre secoli, senza mai perdere il legame con la loro origine popolare.

La forza degli imagawayaki risiede nella loro semplicità. L’impasto di base è molto simile a quello dei pancake occidentali:

  • farina di frumento

  • zucchero

  • uova

  • latte o acqua

  • lievito

Una volta cotto, questo composto assume una consistenza soffice ma compatta, capace di racchiudere il ripieno senza rompersi. La doratura uniforme data dalla piastra di ferro conferisce loro un aspetto invitante, con un bordo croccante e un cuore caldo.

Il ripieno originario e ancora oggi più diffuso è l’anko, la pasta dolce di fagioli rossi azuki. Questa preparazione, molto amata nella pasticceria giapponese, regala agli imagawayaki un gusto autentico e un equilibrio perfetto tra dolcezza e leggerezza.

Esistono due varianti principali di anko:

  • Tsubuan: pasta grossolana con pezzi di fagioli interi.

  • Koshian: pasta liscia e vellutata.

Entrambe si prestano bene, anche se la versione liscia tende a fondersi meglio con la morbidezza dell’impasto.

Ricetta tradizionale degli imagawayaki

Ingredienti (per circa 8 pezzi)

  • 200 g di farina 00

  • 50 g di zucchero

  • 2 uova

  • 200 ml di latte

  • 1 cucchiaino di lievito in polvere

  • 200 g di anko (ripieno di fagioli rossi azuki)

  • Burro o olio per ungere la piastra

Preparazione passo-passo

  1. Preparare l’impasto: in una ciotola, mescolate uova e zucchero fino a ottenere un composto chiaro. Aggiungete il latte e infine incorporate la farina setacciata con il lievito. Lavorate fino a una pastella liscia.

  2. Ungere la piastra: scaldate l’apposita piastra per imagawayaki o, in alternativa, uno stampo per pancake spessi. Ungetela leggermente con burro o olio.

  3. Versare la pastella: riempite metà stampo con un mestolino di impasto.

  4. Aggiungere il ripieno: ponete al centro un cucchiaio di anko.

  5. Chiudere con altro impasto: coprite con un ulteriore strato sottile di pastella.

  6. Cuocere su entrambi i lati: chiudete lo stampo e cuocete a fuoco medio per circa 3-4 minuti per lato, fino a doratura uniforme.

  7. Servire caldi: gli imagawayaki sono perfetti appena sfornati, quando il ripieno è ancora caldo e avvolgente.

Consigli utili

  • Non esagerate con il ripieno, altrimenti rischia di fuoriuscire durante la cottura.

  • Per una consistenza più leggera, sostituite parte del latte con acqua gassata.

  • Gli stampi specifici si trovano facilmente nei negozi online di utensili giapponesi.

Negli ultimi decenni, gli imagawayaki hanno conosciuto un’evoluzione sorprendente. Pur restando legati al ripieno di anko, oggi esistono versioni moderne che incontrano i gusti internazionali:

  • Crema pasticcera (custard)

  • Cioccolato fondente o al latte

  • Crema al matcha

  • Crema di sesamo nero

  • Formaggio filante

  • Ripieni salati come curry o carne macinata

Questa varietà ha contribuito a rendere gli imagawayaki ancora più popolari, specialmente tra i giovani e i turisti.

Gli imagawayaki sono protagonisti dello street food giapponese. È facile trovarli durante i festival tradizionali (matsuri), nelle fiere di paese e nei mercati notturni. Alcuni negozi specializzati, come storiche pasticcerie di Tokyo e Osaka, li preparano tutto l’anno, con ricette tramandate da generazioni.

Un’esperienza autentica è gustarli appena cotti, bollenti, passeggiando tra le lanterne di un matsuri estivo. La crosta dorata che cede al primo morso e il ripieno che scotta leggermente la lingua sono parte integrante del piacere.

Gli imagawayaki spesso vengono confusi con altre specialità giapponesi, ma presentano differenze precise:

  • Taiyaki: preparati con lo stesso impasto e ripieno, ma a forma di pesce.

  • Dorayaki: due pancake sottili uniti a sandwich con ripieno, senza stampo né spessore.

  • Obanyaki: sinonimo regionale degli imagawayaki, diffuso soprattutto nel Kansai.

Queste differenze, per quanto sottili, rivelano la varietà e la ricchezza della pasticceria giapponese.

Curiosità culturali

  • Gli imagawayaki erano considerati uno snack accessibile già nell’epoca Edo, consumato da studenti, lavoratori e viaggiatori.

  • Nella cultura pop giapponese, compaiono spesso in anime e manga come simbolo di quotidianità e comfort food.

  • Alcuni negozi storici conservano ancora il metodo di cottura originale, utilizzando piastre di ferro battuto tramandate da generazioni.

Per esaltare al meglio il gusto degli imagawayaki, si consigliano abbinamenti con bevande leggere:

  • Tè verde giapponese (sencha o matcha): bilancia la dolcezza dell’anko.

  • Latte caldo o freddo: perfetto per i ripieni più moderni.

  • Caffè filtrato: ideale per chi ama un contrasto deciso.

Gli imagawayaki (今川焼き) non sono solo dolci da strada: sono un frammento della storia di Edo, un simbolo della cultura giapponese e un esempio perfetto di come la semplicità possa trasformarsi in tradizione.

Che li assaggiate in un matsuri giapponese o che li prepariate a casa con una piastra moderna, ogni morso racconta un viaggio lungo tre secoli, dal ponte Imagawa fino ai festival contemporanei.

Un dolce umile, ma capace di unire passato e presente, cultura e convivialità. In fondo, l’immagine di un venditore che, con gesti rapidi e precisi, consegna un imagawayaki fumante a un cliente sorridente, racchiude tutta l’essenza dello street food giapponese: semplice, autentico, indimenticabile.



  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

0 commenti:

Posta un commento