La confettura è
la mescolanza portata a consistenza gelificata appropriata
di zuccheri e polpa di una o più specie di frutta e acqua.
È un particolare tipo
di conserva alimentare.
Il frutto, a norma di legge, deve essere fresco, integro e sano, al
giusto punto di maturazione ben pulito e spuntato; sono equiparate al
frutto le radici dello zenzero, il pomodoro,
il rabarbaro (limitatamente alle parti commestibili dei
fusti), le carote, le batate, i cetrioli, le zucche,
i meloni e i cocomeri.
Confettura secondo la legge vigente
La legge in vigore dal 1982 ed emendata
nel 1992, stabilisce una definizione precisa per quattro prodotti
distinti: confettura (extra e no), gelatina (extra e
no), marmellata, crema di marroni.
Dal 2004 è stata distinta la
marmellata gelatina dalla marmellata.
La confettura oltre a
zuccheri, acqua e polpa di frutta, può contenere purea di
frutta; per gli agrumi può essere ottenuta dal frutto
intero, tagliato o affettato; la quantità di polpa o purea usata per
la fabbricazione di 1 kg di prodotto non può essere inferiore a 350
g (250 g per ribes rosso, sorbe, olivello
spinoso, ribes nero, cinorrodi e mele cotogne);
150 g per lo zenzero; 160 g per il pomo di acagiù; 60 g
per la granadiglia).
La confettura extra deve
contenere polpa non concentrata di frutta; in alcuni casi (cinorrodi,
confettura extra senza semi di lamponi, more, ribes
neri, mirtilli e ribes rossi può essere ottenuta,
parzialmente o totalmente, anche dalla purea; per gli agrumi può
essere ottenuta dal frutto intero, tagliato o
affettato; mele pere, prugne (a nocciolo
aderente) meloni, cocomeri, uva, zucche, cetrioli e pomodori non
possono essere usati mescolati ad altri per le confetture extra; la
quantità di polpa usata per la fabbricazione di 1 kg di prodotto non
può essere inferiore a 450 g (350 g per ribes rosso, sorbe, olivello
spinoso, ribes nero, cinorrodi e mele cotogne; 250 g per lo zenzero;
230 g per il pomo di acagiù; 80 g per la granadiglia).
Con polpa di frutta s'intende la parte
commestibile del frutto, eventualmente schiacciata e setacciata (per
i frutti di bosco) ma non ridotta in purea. La purea è la stessa
cosa ma ridotta in poltiglia attraverso procedimenti meccanici.
Sono ammessi miele (in
sostituzione dello zucchero), succhi di frutta (non nella confettura
extra), succo di agrumi (nella confettura e nella confettura extra,
solo in prodotti ottenuti da altri frutti), succo di piccoli frutti
rossi (nella confettura e nella confettura extra di
cinorrodi, fragole, lamponi, uva spina, ribes rossi, prugne
e e rabarbaro), succo di barbabietole rosse (solo nella
confettura prodotta con fragole, lamponi, uva spina, ribes rossi e
prugne), oli e grassi commestibili, pectina liquida, scorze
di agrumi, foglie di malvarosa, sostanze
alcoliche, vino, vino
liquoroso, noci, nocciole mandorle, vaniglia, vanillina, erbe
aromatiche, spezie.
Secondo la legge vigente, la confettura
e la confettura extra possono essere fatte a partire da
agrumi mentre la marmellata deve essere fatta a partire da
agrumi (con l'aggiunta di estratti acquosi, succo e scorze).
Nella lingua corrente italiana i
termini confettura e marmellata sono generalmente
sinonimi, con la prevalenza di quest'ultima espressione. Tuttavia
dal 1982, per effetto di una direttiva comunitaria, solo
prodotti ottenuti da agrumi possono essere venduti nell'Unione
europea con la denominazione di "marmellata", mentre
tutte le preparazioni con frutta differente devono essere chiamate
"confettura".
In origine il termine confettura
indicava una preparazione (perlopiù casalinga) parzialmente
differente dalla marmellata: si otteneva da frutta fatta a
pezzi, snocciolata e privata dei semi; questa frutta veniva poi cotta
con dello sciroppo; la marmellata in senso proprio era fatta invece
con frutti macinati o setacciati e quindi bolliti. Altrove la
confettura viene definita come un particolare tipo di marmellata di
frutta fatta a pezzi, sterilizzata e cotta. Altrove ancora la
marmellata è definita come preparazione nella quale la frutta è
cotta per un tempo prolungato con lo zucchero fino a spappolarsi
completamente e successivamente setacciata; la confettura una
preparazione di frutta e zucchero nella quale la frutta rimane più
integra perché la cottura è meno prolungata.