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Marzapane

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Il marzapane è una preparazione dolciaria più o meno consistente, costituita da pasta di mandorle finemente suddivisa e amalgamata con albume d'uovo e zucchero. Il nome deriva da Marci panis, pane di San Marco: i Veneziani, che ne erano monopolisti sui mercati dell'Europa settentrionale infatti lo facevano arrivare in commercio in pezzi (pani), contrassegnati con il Leone di San Marco. Il nome divenne in tedesco Marzipan e poi ritornò in Italia dove soppiantò il nome originale che era pasta reale.
La versione siciliana del marzapane, chiamata frutta di Martorana, è riconosciuto prodotto agroalimentare tradizionale italiano dalla Regione Siciliana e tradizionalmente preparata per la commemorazione dei Defunti. Puglia e Toscana lo hanno inserito nei propri elenchi con il nome Marzapane. Anche in Liguria, soprattutto nella provincia di Genova, esiste la tradizione secolare di preparare dolcetti di marzapane, detti quaresimali, poiché in origine realizzati in quel periodo dell'anno. Gli ingredienti dei quaresimali (mandorle macinate e zucchero) consentivano di ovviare al divieto religioso relativo al consumo di cacao, burro e uova nel periodo precedente la Pasqua.
Usato come tale, o ingrediente a sua volta di altri dolci, può essere aromatizzato e colorato in particolari preparazioni, come ad esempio nella riproduzione di frutta - detta frutta Martorana per essere stata approntata a lungo in un convento di suore palermitano, attiguo alla chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio (detta anche Martorana) - lavorazione tipica della Sicilia, o plasmato a forma di agnello pasquale e quindi nota come "Pecorella", in Sicilia e in Puglia. Viene spesso impiegato anche per la decorazione delle torte.
Secondo una nota tradizione, la frutta di Martorana è nata perché le suore del convento della Martorana, per sostituire i frutti raccolti dal loro giardino ne crearono di nuovi con mandorla e zucchero, per abbellire il convento per la visita del papa dell'epoca.
Il marzapane è assai amato anche nei paesi di lingua tedesca, dove spesso viene prodotto usando acqua di rose; fra l'altro, è il dolce tipico della città di Lubecca, ma viene utilizzato come ingrediente in numerosi dolci, soprattutto natalizi, in tutto il paese, quali i brenten, i bethmännchen, le patate di marzapane, alcune versioni del christstollen.




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Pasta Elena

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La Pasta Elena è un dolce siciliano, tipico soprattutto nella città di Favara (provincia di Agrigento).

Storia

Il dolce venne preparato dalla pasticceria Butticè, inventato dai pasticcieri Francesco Butticè e Vincenzo Albergamo, in occasione della visita nell'Agrigentino della regina d'Italia Elena di Savoia, consorte del re Vittorio Emanuele III, la quale assaggiandolo gradì molto sia il sapore che la dedica. Il dolce comunque non restò molto conosciuto. Negli anni sessanta, veniva usato durante i banchetti dei matrimoni, che duravano ben tre giorni.

Ingredienti principali

  • Pandispagna
  • Crema di ricotta
  • Mandorle tostate

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Maccheroni dolci

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I Maccheroni Dolci sono una specialità locale di tutta la zona orvietano/tuderte preparata per le festività natalizie.
Ingredienti: Noci, zucchero, cacao dolce in polvere, cioccolata grattugiata, miele, pinoccata, pane raffermo, pangrattato, pasta: fettuccine o fischioni (rigatoni).
È preparata anche a Gubbio ma senza il cacao e la cioccolata, esclusivamente con le tagliatelle artigianali.
Il piatto è anche tipico della media Valnerina e dello spoletino. A Vallo di Nera (PG) in passato, al posto della pasta venivano preparati degli gnocchi, realizzati con farina, acqua e sale. Il condimento prevede, oggi come allora, noci tritate, zucchero, cioccolato fondente grattugiato, cannella e alchermes per bagnare la pasta.

Ricetta

Ingredienti

Per 4 persone:
  • 30 noci.
  • 250 gr di zucchero semolato.
  • 1 limone.
  • 75 gr di cacao in polvere.
  • 3 fette di pane raffermo.
  • 400 gr di maccheroni senza uova.
Preparazione
  1. Sgusciare e tritare le noci e metterle in un piatto, assieme allo zucchero, al cacao, al pane e al limone grattugiati.
  2. Cuocere la pasta e condirla con il miscuglio.
  3. Mettere quindi tutto in frigo e gustare freddo.

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Macedonia

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La Macedonia è una preparazione di frutti misti crudi.
Per una buona preparazione si deve tagliare a pezzi la frutta, immergendo prima la frutta più dura (come la mela), e poi quella più fragile (come le fragole e i kiwi).
Trae il suo nome probabilmente da quello della regione balcanica che è caratterizzata dalla coabitazione di popolazioni diverse (Greci, Bulgari, Macedoni, Albanesi, Serbi, Turchi).
Una spiegazione alternativa risale ad un evento che si sarebbe svolto ai tempi dell'imperatore Giustiniano: Antonina, moglie del valoroso generale Belisario, aveva un amante a cui teneva moltissimo. Una serva del generale, di nome Macedonia, sotto solenni promesse e giuramenti che non le sarebbe venuto alcun male, rivelò a Belisario la tresca. Antonina negò anche l'evidenza e alla fine il marito, convinto dell'innocenza della moglie, abbandonò Macedonia al suo destino.Antonina le fece tagliare la lingua e poi la ridusse in tanti piccoli pezzi che, raccolti in un sacco, furono gettati in mare. Da qui potrebbe essere nato il detto "fare una macedonia".

Ricetta

Ingredienti

Per 10 persone:
  • 14 fragole.
  • 3 banane.
  • 4 mele.
  • 4 albiccocche.
  • 4 pesche.
  • 1/2 di ananas.
  • 4 pere.
  • 9 kiwi.

Preparazione

Prima si prende una bacinella e si taglia tutta la frutta lì dentro. Spruzzare dentro la bacinella il succo di limone, poi 7 cucchiai di zucchero e poi maneggiare il tutto.

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Madeleine

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La Madeleine o Petite Madeleine è un dolce tipico del comune di Commercy, nel nord-est della Francia, e in seguito di tutta la nazione in genere. Le madeleine sono dei piccoli dolcetti soffici con una particolare forma a conchiglia, derivata dallo stampo in cui vengono cotte. Spesso confuse con i muffin, il loro sapore è simile a quello del plum cake, sebbene la consistenza sia leggermente diversa e il gusto sia più delicato, con un aroma di burro e limone più pronunciato.
Oltre al classico stampo, occorrono pochi strumenti per fare delle madeleine. Le ricette tradizionali in genere includono gli ingredienti di base per qualunque dolce, ovvero farina, uova, burro, zucchero e spesso vaniglia e nocciole finemente tritate.
Antiche tradizioni, tramandate nel corso delle generazioni, fanno risalire il nome di questo dolce, al culto di Santa Maria Maddalena, la donna che, liberata dal Cristo da sette demoni, divenne sua discepola, seguendolo fino al monte Calvario, e la mattina di Pasqua meritò di vederlo per prima Risorto dai morti e portare agli altri discepoli l'annuncio della risurrezione. La tradizione medioevale, vuole che la Maddalena sia stata la prima evangelizzatrice della Francia, (insieme a Marta ed a Lazzaro). Questo pellegrinaggio in Francia, spiegherebbe, dopo il nome, anche "la forma di conchiglia" che nella simbologia cristiana si attribuisce ai pellegrini per la causa del Vangelo. Altre fonti, incluso il New Oxford American Dictionary, riportano che le madeleine sono chiamate così in onore di Madeleine Paulmier, una pasticciera del XIX secolo. Altre fonti riportano Madeleine Paulmier come una cuoca vissuta nel XVIII secolo che aveva lavorato per Stanisław Leszczyński, il cui genero, Luigi XV di Francia, scelse il nome dei dolcetti in onore di lei.
Le madeleine vennero scelte per rappresentare la Francia nell'iniziativa Café Europe.
Le madeleine, fuori dal territorio francese, sono forse più famose per l'associazione con l'opera di Marcel Proust À la recherche du temps perdu, nella quale il narratore mangia una petite madeleine (o madeleinette) e questa risveglia in lui dei ricordi della sua infanzia, divenendo in questo modo il catalizzatore dell'opera stessa.

Ricetta

Ingredienti

  • 1 uovo.
  • 60g di zucchero.
  • 60g di farina.
  • 60g di burro morbido.
  • 1 bustina di zucchero a velo.
  • Sale q.b..
  • Mezzo cucchiaino di lievito.
  • Qualche goccia di aroma fior d'arancio.

Preparazione

  1. Sbattere l'uovo intero insieme allo zucchero, al sale e allo zucchero a velo.
  2. Incorporare la farina all'impasto, e dopo averlo lavorato, aggiungere anche il burro.
  3. Aggiungere il lievito e mescolare.
  4. Mettere il composto nello stampo per madeleine e infornare finché non dorano.

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Petrafennula

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La petrafennula (o pietrafendola, petrafernula) è un tipico dolce siciliano, diffuso in tutta l'isola, e consumato per la festa dell'Immacolata e nel periodo natalizio.
Di origine araba, viene preparato con miele, mandorle, bucce di cedro e arance, confetti e cannella, ed è una sorta di torrone estremamente duro. Con l'espressione Fàrisi petrafènnula ("diventare petrafennula") si intende infatti "irrigidirsi in un proponimento o rendersi inamovibile da un luogo"

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Rame di Napoli

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Il Rame di Napoli è un dolce tipico di Catania consumato durante le festività dei defunti.
È un biscotto dal cuore morbido al gusto di cacao, ricoperto per intero da una glassa di cioccolato fondente.
Non si conosce con esattezza l'origine del nome tuttavia esistono varie ipotesi: la prima cita un pasticciere di Napoli come inventore di questa ricetta; un'altra ipotesi parla di un atto di vassallaggio della Sicilia nei confronti di Napoli durante l'epoca del Regno delle due Sicilie. L'ultima ipotesi, risalente sempre al Regno delle due Sicilie, sembra anche la più verosimile. Si afferma, infatti, che durante l'impero Borbonico, successivamente all'unificazione del Regno di Napoli con il regno di Sicilia, fu coniata una moneta contenente una lega di rame, in modo da sostituire la più ricca lega di oro e argento. Il popolo, con l'introduzione di tale moneta, pensò bene di creare un dolce che riproducesse tale moneta, inventando così il Rame di Napoli.
La ricetta originale conteneva farina, zucchero, cacao amaro e marmellata di arance ma negli anni vennero apportate diverse modifiche, sia nella dimensione che negli ingredienti utilizzati, introducendo l'uso di Nutella, marmellate e altre composte di frutta o vegetali (zucca o brassica). Tradizionalmente preparato durante le festività di Ognissanti viene regalato ai bimbi, come dono dai parenti defunti per essere stati buoni durante l'anno.

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Come è nato il babà?

Questo è un dolce che vuol vedere la persona in viso, cioè per riuscir bene richiede pazienza ed attenzione”.

Pellegrino Artusi


Sebbene l’arte dolciaria napoletana abbia numerose leccornie da vantare, non può annoverare tra le sue creazioni il celebre babà.



Il vero inventore del morbido dolcetto al rum fu il re polacco Stanislao Leszczyńskic mentre si trovava in esilio nella regione della Lorena, in Francia.

Volendo perfezionare il Kugelhupf, un dolce tipico polacco da lui molto amato ma considerato troppo asciutto, ordinò ai suoi cuochi di aggiungere dello sciroppo per ammorbidirlo e conservarlo più a lungo. Aggiunse anche altri ingredienti come lo zafferano, l’uvetta e canditi.

ll dolce venne chiamato Ali Babà in onore del protagonista del libro “Le Mille e una Notte”.

Così composto il dessert arrivò alla corte di Luigi XV. Qui si introdusse tra gli ingredienti il rum giamaicano, usandolo al posto dello sciroppo. Dalla Francia il babà intraprese il suo viaggio verso il capoluogo campano e durante il percorso perse tutti quegli ingredienti esotici, assumendo anche la sua forma attuale, con la cupola rigonfia.

Fu Maria Antonietta, cognata del re di Napoli Ferdinando IV di Borbone, ad esportare la ricetta.


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Sfincia

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La Sfincia (Spincia in siciliano) è un dolce fritto tipico di Trapani e dell'agro ericino: Erice, Paceco, Custonaci, Valderice, Buseto Palizzolo.
In queste zone la Sfincia di San Giuseppe per distinguerla dalla Sfincia viene chiamata "Sfincione di San Giuseppe".

Ingredienti

È una frittella fatta con ingredienti poveri: patate, farina, zucchero, lievito di birra, semi di anice, succo d'arancia, scorza di limone e acqua, a cui si può aggiungere un bicchierino di Marsala.
Poi viene fritta in immersione in olio bollente, e quindi cosparsa di zucchero e cannella.

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Chi è stato il vero inventore del Pandoro?

"E l'à inventà el pandoro".

Domenico Melegatti e sua moglie:



Il 14 ottobre 1894 il pasticciere Domenico Melegatti deposita il brevetto del pandoro:


Ecco l'annuncio di Domenico Melegatti sul giornale "L'Arena" del 21–22 marzo 1894:


E questa è la vecchia pasticceria Melegatti a Verona, dove è stato inventato il Pandoro:



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