“Questo è un dolce che vuol vedere la persona in viso, cioè per riuscir bene richiede pazienza ed attenzione”.
Pellegrino Artusi
Sebbene l’arte dolciaria napoletana abbia numerose leccornie da vantare, non può annoverare tra le sue creazioni il celebre babà.
Il vero inventore del morbido dolcetto al rum fu il re polacco Stanislao Leszczyńskic mentre si trovava in esilio nella regione della Lorena, in Francia.
Volendo perfezionare il Kugelhupf, un dolce tipico polacco da lui molto amato ma considerato troppo asciutto, ordinò ai suoi cuochi di aggiungere dello sciroppo per ammorbidirlo e conservarlo più a lungo. Aggiunse anche altri ingredienti come lo zafferano, l’uvetta e canditi.
ll dolce venne chiamato Ali Babà in onore del protagonista del libro “Le Mille e una Notte”.
Così composto il dessert arrivò alla corte di Luigi XV. Qui si introdusse tra gli ingredienti il rum giamaicano, usandolo al posto dello sciroppo. Dalla Francia il babà intraprese il suo viaggio verso il capoluogo campano e durante il percorso perse tutti quegli ingredienti esotici, assumendo anche la sua forma attuale, con la cupola rigonfia.
Fu Maria Antonietta, cognata del re di Napoli Ferdinando IV di Borbone, ad esportare la ricetta.
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