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Bacio pantesco

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Il bacio pantesco è il dolce per antonomasia dell'isola di Pantelleria, variante del dolce tradizionale, la cassatella tipico dell'intera provincia di Trapani. I baci panteschi sono delle frittelle farcite di ricotta e scaglie di cioccolato. La preparazione è particolare e richiede l'utilizzo di un attrezzo, uno stampo metallico a forma di corolla di fiore stilizzata. Nella cassatella di solito è a forma semicircolare, usando uno stampo circolare, assumendo la forma di un grosso raviolo.

Ricetta

Ingredienti

Per la preparazione del ripieno servono:
  • 300 g di ricotta
  • gocce di cioccolato
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • cannella
Per la preparazione delle "scorce" (le frittelle) occorrono:
  • 2 uova
  • 120 g di latte
  • 150 g di farina
  • 2 g di lievito di birra
  • olio di semi
  • zucchero a velo

Preparazione

  • Ripieno: si mette la ricotta in una ciotola, si aggiunge un cucchiaio di zucchero e si amalgama il tutto; si aggiungono quindi la cannella e le gocce di cioccolato in quantità variabili a seconda del gusto. Si riamalgamano bene tutti gli ingredienti per ottenere un impasto omogeneo, la crema così ottenuta viene quindi fatta riposare in frigorifero.
  • Pastella: si mettono le uova in una ciotola e si sbattono, si aggiungono il latte, la farina ed il lievito di birra e si mescola tutto per ottenere una pasta omogenea e senza grumi. Si usa quindi lo stampo in metallo o in vetro per ottenere la forma desiderata e si fanno friggere le forme di pastella per immersione in olio caldo; infine si farciscono le frittelle con la ricotta per venire poi spolverate con lo zucchero a velo.
Nella cassatella si riempie la pastella con il ripieno, si chiude e si frigge.

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Amaretti dal cuore morbido

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Ingredienti

per 6 persone
  • 180 g di mandorle spellate
  • 20g di mandorle amare spellate
  • 50g di zucchero a velo
  • 130g di zucchero semolato
. 2 albumi leggermente montati . 1 bustina di vanillina . un pizzichino di sale . zucchero qb

Preparazione

  1. tritare finemente tutte le mandorle
  2. Aggiungere tutto lo zucchero e mescolare
  3. aggiungere il sale,la vanillina e gli albumi
. formare delle palline grandi quanto una noce e passarle nello zucchero . adagiare le palline su carta da forno e informare a 180° per 15 minuti poi tenendo lo sportello del forno leggermente aperto passare a 200° per circa 7 minuti Così facendo otterrete degli amaretti squisiti dal cuore morbido che le migliori marche vi invidieranno

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Strudel

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Non vi sgomentate se questo dolce vi pare un intruglio nella sua composizione e se dopo cotto vi sembrerà qualche cosa di brutto come un’enorme sanguisuga, o un informe serpentaccio, perché poi al gusto vi piacerà.
  • Mele reínettes, o mele tenere di buona qualità, gr. 500.
  • Farina, grammi 250.
  • Burro, grammi 100.
  • Uva di Corinto, grammi 85.
  • Zucchero in polvere, grammi 85.
  • Raschiatura di un limone.
  • Cannella in polvere due o tre prese.
Spegnete la farina con latte caldo, burro, quanto una noce, un uovo e un pizzico di sale per farne una pasta piuttosto soda che lascerete riposare un poco prima di servirvene. Tirate con questa pasta una sfoglia sottile come quella dei taglierini e, lasciando gli orli scoperti, distendetevi sopra le mele che avrete prima sbucciate, nettate dai torsoli e tagliate a fette sottili. Sul suolo delle mele spargete l’uva, la raschiatura di limone, la cannella, lo zucchero e infine i 100 grammi di burro liquefatto, lasciandone un po’ indietro per l’uso che sentirete. Ciò fatto avvolgete la sfoglia sopra sé stessa per formarne un rotolo ripieno che adatterete in una teglia di rame, già unta col burro, assecondando per necessità la forma rotonda della medesima; col burro avanzato ungete tutta la parte esterna del dolce e mandatelo al forno. Avvertite che l’uva di Corinto, o sultanina, è diversa dall’uva passolina. Questa è piccola e nera; l’altra è il doppio più grossa, di colore castagno chiaro e senza vinacciuoli anch’essa. Il limone raschiatelo con un vetro.

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Lo sapevi che uno dei migliori panettoni d'Italia è fatto in un carcere italiano?


Una delle migliori pasticcerie d'Italia si trova all'interno di un carcere di Padova (Veneto); lì, i detenuti stipendiati producono biscotti artigianali, torte, torroni, torte natalizie e molto altro.

Ma è il panettone, il tipico dolce natalizio italiano, per cui la pasticceria è più famosa. È regolarmente classificato tra i primi dieci in Italia.

La particolarità di questa storia, che è arrivata addirittura alla homepage del New York Times, è che la Pasticceria Giotto si trova all'interno del carcere Casa di Reclusione Due Palazzi, alla periferia di Padova.

Il sito della pasticceria afferma con orgoglio: “Nel 2005 abbiamo portato la pasticceria al carcere Due Palazzi di Padova per lavorare fianco a fianco con i detenuti. Ad oggi più di 200 si sono formate professionalmente nell'arte della pasticceria e non solo”.

La pasticceria è stata fondata dalla cooperativa Work Crossing, un gruppo senza scopo di lucro che gestisce programmi di lavoro carcerario nella regione. La cooperativa gestisce tuttora il programma e, ai primi di dicembre, riporta il New York Times, la cooperativa ha aperto una vetrina di Pasticceria Giotto a Padova.

Dei circa 500 detenuti in carcere, 38 sono impiegati in pasticceria, seguiti da quattro pasticceri professionisti; gli altri sono impiegati in diversi programmi di lavoro, come call center per prenotazione visite mediche, o nella produzione di valigie.

Coloro che accedono al programma di pasticceria vengono scelti in base a diversi criteri, e non prima di aver lavorato con uno psicologo per sei mesi. Un fattore che viene preso in considerazione è la necessità di sostenere una famiglia all'esterno, così come il profilo personale e la durata della pena. Ogni detenuto viene regolarmente assunto con un contratto e riceve una busta paga che può inviare alla sua famiglia nel tentativo di creare/mantenere una connessione con il mondo esterno e instillare in loro un senso di utilità che altrimenti non proverebbero.

Il panettone preparato alla Pasticceria Giotto impiega tre giorni per la preparazione perché sono necessari più impasti e lievitazioni. La Pasticceria Giotto dovrebbe cuocere più di 80.000 panettoni durante le festività natalizie.

Oltre al tradizionale panettone, il team di Giotto ha preparato diverse varianti creative come il panettone amarene gianduia (gianduia e ciliegie), panettone cioccolato e caffè, panettone cioccolato e fichi.

La pasticceria produce anche praline, biscotti, gelati, focacce veneziane, colombe, tutti disponibili nel loro e-shope nel loro negozio di Padova, ed esportati nel resto d'Italia e all'estero.


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Taralli di Sant'Antonio

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I taralli di Sant'Antonio, sono i dolci tipici della festa del 18 e 19 agosto intitolata a Sant'Antonio da Padova.
A Giuliano Teatino la statua del santo è posta su un carro decorato con festoni di carta tra i quali vengono posti i taralli benedetti. La ricetta della preparazione è segreta e si tramanda da moltissimo tempo. Il ricavato della vendita dei taralli è donato alla chiesa di Giuliano Teatino, dove è custodita la statua del Santo protettore.

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Sultsina

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Sultsina è un dolce tradizionale careliano, una via di mezzo tra una crêpe e pane azzimo, fatto con un ripieno di segale non fermentata e una particolare farina (mannapuuro) oppure anche di riso al latte.

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Kissel

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Il Kissel o kisel oppure kisiel (in Estone kissell, in Finlandese kiissel, in Lettone ķīselis, in Lituano kisielius, in Polacco kisiel, in Russo кисель kisél’, in Ucraino кисiль, in Bielorusso кісель, kisél') è un piatto viscoso a base di frutta, consumato prevalentemente sia come dolce che come bevanda.
È costituito da succo edulcorato di frutti di bosco, come il succo di mora, addensato con dell'amido di mais, della fecola di patate o di Maranta; talvolta viene aggiunto del vino rosso oppure della frutta secca o fresca. È piuttosto simile al rødgrød Danese e al Tedesco Rote Grütze. Lo Svedese blåbärssoppa, inoltre, è un dessert a base di mirtilli dalla simile preparazione, sebbene non vengano utilizzati mirtilli disidratati ma esclusivamente mirtilli freschi o surgelati.
Il Kissel è un dessert che può essere servito sia caldo che freddo, ottimo da gustare anche con del quark o con un budino di semolino dolcificati. Può ulteriormente essere servito come condimento per pancakes o con del gelato. Inoltre, se il kissel viene preparato usando una quantità ridotta di amidi addensanti, può essere anche bevuto. Degustare il kissel come bevanda è una pratica molto comune in Russia e Ucraina.
Il nome del dessert deriva da una parola slava che significa "acre" (cfr. Russo кислый kisly) e con la quale si indicava un simile piatto di antica tradizione slava — una farinata d'avena lievitata (o pasta madre) derivante dal grano — più comunemente avena ma, alternativamente, qualsiasi tipo di frumento e persino i legumi, come i piselli o le lenticchie, potevano essere utilizzati, tuttavia i kissels a base di fagioli non erano lievitati — privo della dolcezza che caratterizza le versioni attuali del piatto. Il kissel viene menzionato per la prima volta nella Cronaca degli anni passati, scritta nell'antica lingua slava orientale. Nella cronaca russa viene narrata la storia di come, ai tempi della Rus' di Kiev del decimo secolo, questo alimento abbia salvato la leggendaria città di Bilhorod Kyivsky, assediata dalla popolazione nomade dei Peceneghi nel 997. Quando, in città, iniziarono a scarseggiare i generi alimentari ed ebbe inizio la carestia, i cittadini seguirono il consiglio di un anziano signore, il quale disse loro di preparare il kissel con i resti del grano e che avrebbero potuto ottenere una bibita dolce dall'idromele rimasto. Così, gli abitanti della città riempirono un recipiente di legno con il kissel ed un altro con l'idromele, infilarono tali contenitori dentro a delle fosse scavate nel terreno e vi costruirono sopra due finti pozzi. Quando gli ambasciatori dei Peceneghi vennero in città, essi videro gli abitanti prendere del cibo da quei "pozzi" e anche ai Peceneghi fu permesso di assaggiare il kissel e la bibita d'idromele. Impressionati da tale finzione e degustazione, i Peceneghi decisero di porre fine all'assedio e di andarsene, essendo convinti del fatto che i Ruteni si fossero misteriosamente nutriti della terra stessa.
Al giorno d'oggi, la maggior parte delle famiglie polacche prepara il kissel servendosi di miscele solubili e non seguendo il metodo tradizionale. I gusti più diffusi sono quelli alla fragola, all'uva spina e al lampone. In Russia, i gusti più comuni sono quelli all'ossicocco, alla ciliegia e al ribes rosso. Il kissel all'ossicocco (in Lituano spanguolių kisielius), in particolare, è considerato un piatto tipico tradizionale da servire a tavola la sera della Kūčios (la cena della vigilia di Natale) in Lituania. In Finlandia, il kissel è solitamente a base di mirtilli (in quanto ivi è facile reperire i mirtilli selvatici nei boschi e, di conseguenza, raccoglierli a costo zero) oltre che di prugne secche, albicocche, fragole, etc. La densità può variare in base alla quantità di fecola di patate utilizzata: una leggera zuppa al mirtillo si ingerisce con maggiore facilità bevendola, mentre una variante più densa, simile alla gelatina nella consistenza, viene comunemente mangiata con un cucchiaino, come un classico dessert. Anche il rabarbaro viene utilizzato come ingrediente per il kissel, ma viene spesso associato con le fragole al fine di rendere il gusto meno aspro. Il kiisseli alla prugna (luumukiisseli), invece, viene tradizionalmente mangiato con il risolatte nel giorno di Natale. Il kiisseli al latte (maitokiisseli) costituisce un'ulteriore variante a base di latte aromatizzato con zucchero e vanillina (o vaniglia).
Nelle fiabe russe, il paese delle meraviglie (simile al paese di Cuccagna) viene descritto come il base dai "fiumi di latte e sponde di kissel". Quest'espressione divenne un idioma in Russo volto a significare "vita prospera" o "paradiso terrestre".
Un'altra espressione polacca e russa, letteralmente "la settima acqua sul kissel", viene utilizzata per descrivere un parente alla lontana.

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Torta di tagliatelle

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La torta di tagliatelle è un dolce tipico della cucina mantovana. È uno dei dolci più apprezzati della tradizione locale. Ha forma rotonda, di colore giallo-bruno a crosta secca.
La preparazione avviene in due tempi: prima la preparazione della sfoglia che arricchirà a strati la torta a tagliatelle sottilissime e quindi l'impasto di mandorle e zucchero che verrà inserito nella sfoglia stessa.
In tempi lontani la torta veniva preparata il giorno di Santa Lucia (13 dicembre) per essere quindi consumata durante le feste di Natale.

Ingredienti

  • Farina.
  • Mandorle dolci.
  • Zucchero.
  • Burro.
  • Uova.
  • Sale
  • Aromi.
  • Liquore di alchermes o Sassolino.

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Space cake

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La space cake (torta spaziale) è un dolce realizzato con l'aggiunta ai normali ingredienti di hashish o marijuana preventivamente disciolti a caldo in una soluzione idroalcolica (rhum) o grassa (burro). Attualmente questo tipo di dolce o dessert è venduto legalmente nei coffeeshop olandesi.
A differenza del normale effetto dato dall'inalazione dei fumi di combustione dei principi attivi, tale metodologia di assunzione prevede un'attesa maggiore prima della manifestazione degli effetti (da una a tre ore). Questo particolare sistema di consumo è noto e in uso soprattutto negli Stati Uniti.

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Booza

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Booza ( الآيس كريم واللبنin Arabo: "gelato al latte", detto anche "gelato arabo" composto di resina di mastic. È elastico, appiccicoso,resistente allo scioglimento ai climi più caldi del mondo arabo.
Questo tipo di gelato è di solito e tradizionalmente prodotto con un ingrediente chiamato "salep", che gli conferisce la capacità di resistere alla fusione. Questo ingrediente è primario nella versione turca di questo tipo di gelato, ed è chiamato dondurma.
La preparazione di questo gelato è una vera arte. Gli artigiani lo preparano in contenitori profondi, e, quando diventa duro, mentre si suona, inizia la preparazione tramite un grosso mortaio di legna. Si suona sul gelato fino a quando è pronto.

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Diples


I diples o thiples (Δίπλες) è un tipico dolce della cucina greca, realizzato con sottilissime foglie di pasta sfoglia. La pasta sfoglia viene arrotolata in strisce lunghe e sottili, fritte nell'olio bollente ed infine immerse nello sciroppo. Tradizionalmente, al posto dello sciroppo viene utilizzato il miele caldo, e i thiples vengono spolverati con noci sbriciolate e cannella. I thiples possono essere realizzati anche con forme differenti, fra cui le più comuni sono a farfallino o a spirale. I diples sono un dolce tipico della zona del Peloponneso e vengono serviti anche in occasione di matrimoni o celebrazioni per l'anno nuovo.

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Galaktoboureko

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Il galaktoboureko (γαλακτομπούρεκο) è un dessert tipico della cucina greca, non dissimile da un budino e a base di semolino in pasta fillo.
È talvolta aromatizzato con limone o arancio in scorze. Esso può essere preparato in teglia, con stati di pasta fillo nella parte superiore ed inferiore, o arrotolati in porzioni singole (di 10 cm circa). Spesso viene servito ricoperto di sciroppo chiaro dolce. Il nome deriva da due parole: la prima gala, di origine tipicamente greca (γάλα; latte) e la seconda di origine turca (burek; dal turco torta). A differenza del millefoglie, a cui assomiglia in parte, la crema è cotta con la pasta e non aggiunta in seguito.

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Perché la maggior parte degli europei odia il cioccolato di Hershey?

Non sono sicuro che sia "la maggior parte degli europei", ma è un'opinione comunemente sentita. Una che devi solo soffrire in silenzio. Ma ci sono due ragioni:

  1. Il cioccolato di Hersey è unico. Non ha sempre avuto un sapore così. Durante la Grande Depressione, Hershey iniziò a utilizzare tecniche di conservazione degli alimenti che introdussero l'acido butirrico nel cioccolato al latte. Questo è un sapore stranamente aspro, amaro e aspro, ma ha prolungato la durata di conservazione. Se non ti piace il gusto, è una preferenza. (Non sono un fan.)

  2. Come gli americani, alcuni europei sono cretini. Alcuni europei hanno solo bisogno di trovare qualcosa che non piaccia agli americani più poveri.

C'è una piccola cioccolateria non lontano da me. Questo maestro cioccolatiere vola in Messico, Costa Rica, Perù, ecc. Acquista le cialde di cacao, le mette in valigia e le riporta al suo negozio. Ha alcune buone storie sulle sue interazioni con i costumi. Da quello, fa del cioccolato estremamente buono. Ma non ha proprio il sapore di qualcosa che ho assaggiato in Europa. È diverso. Un po' più... crudo.

Con un po' del loro cioccolato, fanno un cioccolato da bere Maya in stile tradizionale.



Per essere chiari, questa non è "cioccolata calda" o " cacao caldo". Non ci sono latticini. Senza zucchero. È solo una bevanda al cioccolato schiumosa e speziata. Non ha il sapore del cioccolato che hai mangiato in Europa. Ha un vero morso . (E per i più coraggiosi, c'è una versione "piccante" che contiene una vera capsaicina. Sì, per favore!)

Alcune persone lo adorano. Alcune persone lo odiano. Il gusto conta. Ancora una volta, non è cioccolata calda. Quindi, se ti aspettavi felicemente la cioccolata calda, probabilmente non ti piacerà.

Poiché la civiltà umana conobbe per la prima volta il cioccolato, questo è com'era il cioccolato.


Gli europei l'hanno visto. Mi è piaciuto molto, come potrebbero non farlo? Ha portato il cacao e il cacao dalle Americhe in Europa e ha cercato di farli propri. Hanno affinato la preparazione per soddisfare i loro palati europei. Hanno aggiunto lo zucchero. E il latte. E a volte qualche altro agente condizionante. E cancellato tutti gli spigoli del Nuovo Mondo. E per molto tempo questo finissimo cioccolato è stato un bene di lusso.

E oggi conosciamo tutti i pregiati cioccolatini tedeschi, svizzeri e belgi. E hanno il loro gusto. E penso che la maggior parte di loro sia abbastanza buona. E i prezzi sono scesi considerevolmente rispetto ai loro prezzi storici. Ma è quello che ottieni in Europa. Se è quello a cui sei abituato, ed è quello che ti aspetti, potresti essere deluso da qualcos'altro.

Bene. Il cioccolato di Hershey non è quello. Il primo bar Hershey fu realizzato nel 1900. La regina Vittoria era ancora viva.

L'America stava diventando più ricca, più velocemente . Le persone avevano redditi crescenti. E Milton Hershey stava cercando un modo per produrre cioccolato in serie e per fare un cioccolato al latte che utilizzasse l'abbondanza di latticini in Pennsylvania. E a quel tempo, il cioccolato Hershey aveva un sapore molto simile, diciamo, al cioccolato Cadbury. (Anche se oggi sono entrambi cioccolatini abbastanza economici e dico che la differenza di gusto è marginale.)

In gran parte dell'Europa, il cioccolato era ancora costoso. Negli Stati Uniti, qualsiasi bambino in età scolare potrebbe comprare un bar Hershey per un nichelino. Cioccolato decente per gli americani della classe operaia. Prima del Modello T. Prima dell'elettricità. Prima dei telefoni. Prima della refrigerazione.

(E Milton Hershey era un grande sostenitore della filantropia. Ha usato gran parte dei suoi profitti per sostenere gli orfani, l'istruzione, l'assistenza sanitaria e così via. Un bravo ragazzo.)


Quando arrivò la Grande Depressione, Hershey continuò a produrre cioccolato. A prezzi convenienti. E si rifiutò di licenziare qualsiasi lavoratore, nonostante il costo.

Ed è qui che è avvenuto il primo grande cambiamento di sapore. I pasticceri di Hershey hanno scelto di enfatizzare la conservazione del cibo rispetto al sapore. Ma il compromesso era un sapore leggermente aspro e aspro.

Ma gli americani della classe operaia non sembravano preoccuparsi di avere ancora cioccolato a prezzi accessibili durante la GRANDE DEPRESSIONE. (Al contrario, Cadbury ha iniziato a sperimentare anche alcuni nuovi prodotti. Intesi a far andare oltre la loro limitata fornitura di cioccolato.)

Per gli americani, il cioccolato non era un lusso. Il cioccolato, come il caffè, le sigarette e la birra, era una dannata necessità della vita. E la guerra!

Quando arrivò la seconda guerra mondiale, e gli americani amavano così tanto il cioccolato Hershey, che il Dipartimento della Guerra cercò di portare il cioccolato Hershey nelle razioni. Entrambi per gli americani in Europa. E per gli americani nel Pacifico. Anche se il Dipartimento della Guerra ha chiesto a Hershey di apportare una modifica. Non renderlo abbastanza buono da far desiderare ai soldati americani del cioccolato finissimo.

In breve, il sapore di Hershey's è stato un vero e proprio denominatore comune per un gran numero di americani su più generazioni. È una cosa nota. Parte della cultura popolare e consumistica americana. È quello che è, un prodotto del suo tempo, luogo e storia americana.



Voglio dire, davvero? Dovremmo tutti lamentarci di altre cose dal sapore strano che potrebbero piacere alle persone di altri paesi?



Ma è anche sorprendentemente strano sentire gli europei criticare il cioccolato di Hershey.

Nella maggior parte degli Stati Uniti, puoi andare in quasi tutte le catene di negozi di alimentari e trovare cioccolatini di ogni tipo, tipo, sapore e preparazioni da ogni diversa parte del mondo. Non posso dirti quanti tipi ha il mio negozio locale. Ce ne sono troppi e non li ho mai contati. Sono più costosi del cioccolato di Hershey.

Quindi, presentarsi negli Stati Uniti, guardare oltre l'assurda abbondanza di cioccolato di ogni tipo e storcere il naso in particolare su Hershey, è una sorta di imbarazzante classe verso i lavoratori più poveri.

"Scusa-mi, ma la tua personalità si sta dimostrando."

Certo certo. Le persone di tutti e di tutti i paesi possono essere degli idioti. O non rendersi conto che sono degli idioti. E spesso, quella percezione risiede nella persona che esprime il giudizio (che è quello che sto facendo in questo momento).

Una cosa è dire che non ti piace il cioccolato Hershey perché non ha un buon sapore. Un'altra cosa è fingere ostinatamente che tutto il cioccolato americano provenga da Hershey.


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Crème caramel

 


Crème caramel, flan, budino al caramello o crema pasticcera al caramello è un dessert alla crema con uno strato di salsa al caramello trasparente.

Il crème caramel era onnipresente nei ristoranti europei; lo storico del cibo Alan Davidson osserva:

Nella seconda parte del 20° secolo il crème caramel occupava una quantità eccessiva di territorio nei menu di dessert dei ristoranti europei. Ciò era probabilmente dovuto alla comodità, per i ristoratori, di poter preparare molto in anticipo e conservarli fino al momento del bisogno.

In questo contesto, crème in francese significa 'crema pasticcera '. I nomi crème (caramello) renversée (francese) e crema volteada (spagnolo) alludono alla crema pasticcera girata per essere servita.

Sia crème caramel ("crema al caramello") che flan sono nomi francesi, ma flan ha assunto significati diversi in diverse regioni.

Nei paesi di lingua spagnola e spesso negli Stati Uniti, il crème caramel è noto come flan. Questo era originariamente un uso in lingua spagnola, ma ora il piatto è meglio conosciuto in Nord America in un contesto latinoamericano. Altrove, anche in Gran Bretagna, un flan è un tipo di crostata un po' come una quiche.

La parola inglese moderno flan deriva dal francese flan, dal francese antico flaon, a sua volta dal latino medievale fladonem, derivato dall'alto tedesco antico flado, una sorta di torta piatta, probabilmente da una radice indoeuropea per 'piatto' o 'ampio '.

Il crème caramel è una variante della crema pasticcera semplice (crème) in cui lo sciroppo di zucchero cotto fino al caramello viene versato nello stampo prima di aggiungere la base di crema pasticcera. Di solito viene cotto a bagnomaria su un fornello o in forno a bagnomaria. Viene girato e servito con sopra la salsa al caramello, da cui i nomi francesi alternativi crème (caramel) renversée o crème renversée au caramel. Il latte può essere aromatizzato con vaniglia, cannella o scorza di limone.

La consistenza risultante è gelatinosa e cremosa.

Sformare piatti più grandi richiede attenzione, poiché la crema si divide facilmente. I piatti più grandi richiedono anche più cure per evitare di cuocere poco l'interno o di cuocere troppo l'esterno. Pertanto, il crème caramel viene spesso cucinato e servito in stampini individuali. L'obiettivo è ottenere una crema omogenea e liscia sulla superficie del crème caramel con una base di caramello liquido. La cottura a bagnomaria evita di bruciare il caramello.

Un'imitazione del crème caramel può essere preparata dalla "polvere di flan istantaneo", che viene addensata con agar o carragenina anziché uova. In alcuni paesi dell'America Latina, la vera versione con crema pasticcera è conosciuta come "flan al latte" (flan de leche) o anche "formaggio al latte", e la versione sostitutiva è conosciuta semplicemente come "flan".

In Argentina e Uruguay, il crème caramel viene solitamente consumato con dulce de leche, panna montata o entrambi (flan mixto).

In Venezuela e Brasile, viene spesso preparato con latte condensato, latte, uova e zucchero caramellati sopra. La versione venezuelana è conosciuta come quesillo ("formaggio piccolo") e in Brasile è conosciuta come pudim ("budino"). Può avere variazioni di sapore, come cioccolato, cocco, paçoca (caramelle di arachidi), formaggio e altri, essendo il budino di latte condensato una ricetta di base.

Anche nella maggior parte dei paesi equatoriali e caraibici è diffusa l'inclusione di cocco, latte condensato e latte evaporato. La base di latte può anche essere aromatizzata con noci, frutta e così via.

In Cile, Leche asada o "latte tostato" è simile al Crème caramel perché è fatto con gli stessi ingredienti, ma Leche asada ha una consistenza meno liscia e viene cotto direttamente, creando uno strato tostato sulla superficie superficie. In Cile, viene spesso consumato con dulce de membrillo (gelatina di mele cotogne) o latte condensato.

Il flan in Costa Rica contiene spesso cocco o caffè (flan de café ).

In Croazia, rožata, rozata, rožada o rozada è aromatizzato con il liquore di Dubrovnik rozalin (liquore di rosa), che conferisce alla torta il suo caratteristico aroma. Le variazioni moderne includono vaniglia e altri aromi.

Il flan cubano (flan de Cuba) si prepara con l'aggiunta degli albumi di due uova e una stecca di cannella. Un piatto cubano simile è la Copa Lolita, un piccolo flan al caramello servito con una o due palline di gelato alla vaniglia. Altre varianti includono il topping all'uvetta al cocco o al rum.

Nella Repubblica Dominicana vengono utilizzati solo tuorli d'uovo, mescolati con vaniglia, latte evaporato e latte condensato. Il flan al cocco è noto come quesillo.

La crema pasticcera al caramello è popolare, soprattutto nelle grandi città costiere e nelle ex colonie portoghesi come Goa, Daman e Diu. A volte, sul lato viene aggiunto masala chai. È un alimento base nei menu dei ristoranti nelle località balneari lungo le coste dell'India e viene anche preparato regolarmente nelle cucine domestiche delle comunità anglo-indiane di Goan, Malayali, Mangalorean e Parsi.

Il crème caramel confezionato è onnipresente nei minimarket giapponesi sotto il nome di purin (プリン) (cioè " budino ") o budino alla crema. Lo stesso tipo di dessert è venduto nei minimarket di Taiwan.

La crema pasticcera al caramello è un dolce molto popolare in Malesia. Introdotto per la prima volta dai portoghesi nel XVI secolo e venduto tutto l'anno oggi, questo dolce è popolare servito in ristoranti, caffè, hotel e persino nei bazar del Ramadan per rompere il digiuno.

Il flan è estremamente popolare in Messico, essendo fatto in casa, trovato preconfezionato nei negozi di alimentari, servito nei ristoranti e persino venduto per le strade. Una variante del piatto chiamato Flan Napolitano viene prodotta in alcune parti del Messico dove viene aggiunta la crema di formaggio per creare una consistenza più cremosa, sebbene non sia così popolare o ampia. La popolarità di Flan tra i messicano-americani ha aiutato il piatto a diventare popolare negli Stati Uniti. Un'altra variante è il "Flan de Cajeta" che sostituisce il caramello standard con la cajeta (caramello al latte a base di latte di capra)

In Perù, la crema volteada 'panna montata' può utilizzare latte condensato piuttosto che normale. Si può anche aggiungere frutta, come lucuma, crema di mele, soursop o granadilla.

Nelle Filippine, il flan è conosciuto come leche flan (il termine locale per il flan de leche originariamente spagnolo, letteralmente "sformato di latte"), che è una versione più pesante del piatto spagnolo, a base di latte condensato e più tuorli d'uovo. Il flan di leche viene solitamente cotto a vapore su una fiamma aperta o su un fornello in uno stampo di latta di forma ovale noto come llanera (anche di farro lyanera ), anche se raramente può anche essere cotto. Il leche flan è un dessert base nelle feste celebrative.

Una versione ancora più pesante, chiamata tocino de cielo o tocino del cielo (in spagnolo "pancetta del paradiso"), è simile, ma ha molto più tuorli d'uovo e zucchero.

Il flan di leche è anche comunemente cotto nei pasticcini. Il più comune è il dolce filippino flan cake o leche flan cake, uno chiffon filippino o un pan di spagna con uno strato di leche flan sopra. Allo stesso modo può essere cotto in cupcakes al vapore noti come puto mamón, una combinazione nota come puto flan.

Conosciuto come flan Pudim, fatto con latte, uova, zucchero caramellato e vaniglia. Le variazioni includono scorza d'arancia o di limone, cannella, ananas, vino Porto o persino pancetta, come nel caso di Pudim Abade de Priscos. Caratteristicamente ha un buco al centro.

La maggior parte dei flan portoricani sono a base di uova e latte. L'albume ei tuorli vengono sbattuti separatamente con lo zucchero per ottenere un flan leggero.

La torta di flan è conosciuta come flancocho e ha l'aggiunta di crema di formaggio.

Lime spagnolo, piña colada, flan de calabaza, latte di semi di sesamo e albero del pane. Tutti sono unicamente portoricani.

In Spagna sono disponibili la maggior parte delle varietà di flan, anche se la più conosciuta è conosciuta come flan de huevo.

Il crème caramel è stato introdotto dai francesi ed è comune in Vietnam. È noto come bánh lăng, caramen o kem caramel nel Vietnam settentrionale o bánh flan o kem flan nel Vietnam meridionale. Le variazioni includono servire con caffè nero versato sopra, o rosolare il caramello oltre il tipico punto di caramellizzazione per creare un "caramello bruciato" più scuro e più amaro.


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Cornetto

 


Un cornetto, che significa "corno", è una variazione italiana del croissant francese.

Gli ingredienti principali di un cornetto sono pasta frolla, uova, burro, acqua e zucchero. Il tuorlo d'uovo viene spennellato sulla superficie del cornetto per ottenere un colore dorato durante la cottura.

Il cornetto vuoto è comunemente accompagnato da vari ripieni, tra cui crema pasticcera (crema pasticcera), marmellata di albicocche o crema di cioccolato, e ricoperto di zucchero a velo o arachidi. Un cornetto con un espresso o un cappuccino al bar è considerata la colazione più comune in Italia.

Il nome cornetto è comune al Sud e Centro Italia, mentre al Nord è chiamato brioche.

La ricetta del Kipferl divenne popolare in Italia, e più precisamente in Veneto , dopo il 1683, grazie agli intensi rapporti commerciali tra la Repubblica di Venezia e Vienna . Questi kipferl presero il nome di cornetto ma la ricetta era diversa da quella moderna. Erano fatte con una pasta brioche e non erano laminate (non sfogliato). Il Cornetto moderno è realizzato con la tecnica francese della pasta sfoglia con lievito, ed è, infatti, una variante del croissant . La prima ricetta del croissant laminato lievitato è dello chef francese Sylvain Claudius Goy e divenne popolare in Francia principalmente nel XX secolo, dalla Francia fu esportato in Italia e prese il nome di Brioche a nord e Cornetto a sud.




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Crostata

 


 Una crostata è una crostata o torta al forno italiana, conosciuta anche come coppi a Napoli e sfogliata in Lombardia. Il primo uso conosciuto della crostata nel suo senso moderno può essere fatto risalire ai libri di cucina Libro de Arte Coquinaria (Libro dell'arte della cucina) di Martino da Como, pubblicato intorno al 1465, e Cuoco napolitano, pubblicato alla fine del XV secolo contenente una ricetta (numero 94) intitolata Crostata de Caso, Pane, ecc..

Una crostata è una "versione rustica a forma libera di una crostata di frutta aperta" che può anche essere cotta in un piatto da torta.

Storicamente, si riferiva anche a un "sandwich o canapé a faccia aperta" a causa del suo aspetto incrostato, o un chewet, un tipo di pasticcio di carne.

Il nome deriva dal vocabolo latino crustāta, participio passato femminile di crustāre (incrostare), e infine dal sostantivo crusta (crosta). Da esso deriva il termine francese croustade, da cui deriva il termine inglese custard. La parola crostata apparve nei primi dizionari italiani, inclusa nel dizionario del 1612 Vocabolario degli Accademici della Crusca (compilato dal 1591 al 1608) dall'Accademia della Crusca e dalla Scuola Normale Superiore di Pisa, e il dizionario del 1617 Il memoriale della lingua italiana: ridotto in ordine d'alfabeto per commodità del lettore di Giacomo Pergamino, in cui era definito un tipo di torta.

Tradizionalmente, una crostata consisteva in una base, solitamente a tre strati, di pasta friabile "aromatizzata con grasso e burro chiarificati". Oggi si usa invece la pasta frolla. Si differenzia da una torta per il suo ripieno: una crostata ha un ripieno grosso incoerente, mentre una torta ha un ripieno consistente fatto di ingredienti miscelati. Ci sono "infinite varianti" sia della crostata dolce che salata, quelle dolci solitamente vengono servite come dessert.

Le varianti dolci usano le conserve di frutta come ripieno, tipicamente albicocca, ciliegia, pesca o nettarina, o frutti di bosco. La crostata può essere anche cotta alla cieca e poi farcita con crema pasticcera (crema pasticciera) condita con pezzetti di frutta fresca; questa si chiama crostata di frutta. Nel suo libro di cucina del 1570 Opera dell'arte del cucinare, Bartolomeo Scappi incluse una ricetta per una crostata di prugne e amarene, e altre per mele cotognee pere. Una versione moderna è la crostata alla nutella, che ha la Nutella come ripieno.

Gli ingredienti per una crostata salata possono includere carne, pesce o verdure, che sono precotte. L'Opera dell'arte del cucinare includeva una ricetta per una "crostata di polpa di granchio e gamberi", e affermava anche che per fare una torta, invece, i gamberi e il granchio dovevano essere schiacciati. Una variante dolce popolare, soprattutto nell'Italia centrale, è la crostata di ricotta, fatta con ricotta mista a zucchero e scorza di limone, e che può includere anche cacao o uvetta.

Scappi ha incluso molte ricette per la crostata nell'Opera dell'arte del cucinare. Per la crostata a base di carne e frutti di mare, c'erano ricette che utilizzavano guanciali di maiale o prosciutto, gamberi, acciughe o ostriche. Altre ricette di crostate salate includevano una crostata con formaggio cremoso denominata butirata, quelle con tartufo o funghi prataioli, una con cuori di carciofo o cardo, e una con "le viscere di ogni sorta di tartaruga ".




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Salame al cioccolato


Il salame al cioccolato è un dolce italiano e portoghese a base di cacao, biscotti rotti, burro, uova e talvolta alcol come il porto o il rum. Il dessert è diventato popolare in tutta Europa e altrove, perdendo spesso alcol come ingrediente lungo la strada.

Il salame al cioccolato non è un prodotto a base di carne. La denominazione "salame" deriva dalla somiglianza fisica. Come il salame, il salame di cioccolato ha la forma di un lungo cilindro e viene tagliato in dischi per servire. Questi dischi sono una matrice marrone cioccolatosa (come la carne rossa del salame) condita con pezzetti luminosi di biscotto (come le macchie bianche di grasso nel salame). Alcune varietà contengono anche noci tritate, come mandorle o nocciole e possono avere la forma di tartufo.

In Giordania, è conosciuto come torta pigra, che di solito è fatta con il biscotto Marie.

In Grecia, il salame di cioccolato è chiamato mosaiko (mosaico) o kormos (tronco).

A Cipro è conosciuta come Doukissa (torta della duchessa).

In Danimarca è conosciuto come kiksekage (torta di biscotti).

In Ungheria è conosciuto con molti nomi come Keksz rolád (rotolo di biscotti), Pöttyöske (dotty) o Keksz tekercs (biscotto arrotolato).

In Italia è anche chiamato salame al cioccolato (salame al cioccolato) o, soprattutto in Sicilia, salame turcu (salame turco).

In Lituania, un dessert simile è chiamato tinginys ( lett. "pigro"), che è fatto con cacao, biscotti rotti, latte condensato e burro e talvolta noci, tuttavia esistono ricette alternative con lo stesso nome del piatto.

Nei Paesi Bassi , un dolce simile si chiama Arretjescake .

In Polonia , un dolce simile si chiama blok czekoladowy (blocco di cioccolato).

In Portogallo , si chiama salame de chocolate (salame al cioccolato), e sono tipicamente preparati con il biscotto Marie.

In Romania , si chiama salam de biscuiți (salame biscotto) e potrebbe aver avuto origine negli anni '70 o '80 nell'era comunista, forse a causa della carenza di cibo.

In Russia si chiama шоколадная колбаса ( shokoladnaya kolbasa , che significa salsiccia di cioccolato) e fatta con le noci .

In Turchia si chiama pasta mozaik (torta a mosaico).

In Brasile è conosciuto come palha italiana (lett. 'paglia italiana', anche se non assomiglia a cannucce). Di solito è fatto in modo simile al brigadeiro, con dentro dei pezzi di biscotto.

In Uruguay si chiama salchichón de chocolate (salsiccia al cioccolato).










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Cavallucci

 


I Cavallucci sono una ricca pasticceria natalizia italiana preparata con anice , noci, frutta candita , coriandolo e farina. Sono di origine senese , e il nome si traduce approssimativamente in "cavalletti". I biscotti gommosi utilizzano tradizionalmente il miele millefiori toscano come ingrediente essenziale nell'impasto.

I biscotti erano originariamente impressi con l'immagine di un cavallo (cavalli è il termine italiano per cavalli). I biscotti venduti oggi sono una versione gentrificata di una pasticceria che si fa risalire al regno di Lorenzo il Magnifico (1449–1492), quando erano chiamati biriquocoli .

Molte ipotesi sono associate all'origine del suo nome. Secondo la versione più popolare della storia, i cavallucci venivano serviti ai viaggiatori a cavallo come fonte di nutrimento per i lunghi viaggi. Allo stesso modo, un'altra speculazione è che gli impiegati delle poste che consegnavano la posta su lunghe distanze mangiassero regolarmente i biscotti. Inoltre è ipotizzato che questi dolci fossero il solito spuntino dei domestici che lavoravano nelle scuderie dei ricchi aristocratici italiani a Siena, città che si guadagnò la fama per le corse di cavalli.







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