Il Caffè San Marco è un locale
storico sito a Trieste, in via Battisti 18. Fondato nel 1914, il
locale è celebre per essere sempre stato uno dei principali ritrovi
degli intellettuali della città.
Storia
I primi anni e la chiusura forzata
Il 3 gennaio 1914, al pianterreno di un
edificio di proprietà delle Assicurazioni Generali, edificato nel
1912, venne inaugurato il Caffè San Marco, allora di proprietà di
Marco Lovrinovich, originario di Parenzo. Subito il locale divenne
ritrovo di giovani studenti e intellettuali, ma non solo: il caffè,
infatti, ospitava giovani irredentisti, e funzionava anche come
laboratorio di produzione di passaporti falsi per permettere la fuga
in Italia di patrioti antiaustriaci. Per questi motivi, il 23 maggio
1915, un gruppo di soldati dell'esercito austroungarico penetrò
all'interno del locale, lo devastò e ne decretò la chiusura
permanente. Lovrinovich stesso fu cacciato brutalmente, e in seguito
fu incarcerato a Liebenau, in Austria, perché si era causato
volontariamente il tracoma con una soluzione batterica, allo scopo di
non andare a servire nell'esercito austro-ungarico.
Anni successivi e riapertura
Negli anni seguenti, dalla fine della
Prima guerra mondiale fino al termine della Seconda, il caffè San
Marco giacque in uno stato di abbandono. La svolta arrivò nel
secondo dopoguerra, quando, anche per iniziativa delle Assicurazioni
Generali, il locale fu al centro di una serie di restauri integrali,
sia sulla facciata che nell'interno. L'ultimo restauro del caffè San
Marco risale al 1997, e il locale prosegue la sua attività tuttora.
Il locale oggi
Oggi il locale ha riaperto con una
nuova gestione il 27 ottobre 2013, trasformandosi in caffè, centro
culturale e libreria, dopo la gestione delle sorelle Stock, descritte
spesso da Claudio Magris, celebre avventore del caffè, e l'ultima di
Franco Filippi dal 1997 al 2012. Rispetto al periodo 1914-1915,
nell'ultimo periodo il locale proponeva due iniziative nuove:
l'organizzazione di mostre di artisti locali e il servizio di
ristorante, che lo ha portato a essere citato nella guida del Gambero
Rosso. Nel 2005, il Caffè San Marco è stato insignito
dell'onorificenza di "locale storico d'Italia".
Avventori celebri
Fra gli intellettuali e gli artisti che
negli anni hanno frequentato o frequentano ad oggi il Caffè San
Marco, si possono ricordare:
- Fulvio Tomizza
- Italo Svevo
- Umberto Saba
- James Joyce
- Giani Stuparich
- Virgilio Giotti
- Claudio Magris
- Giorgio Voghera
- José Ángel González Sainz
- Massimiliano Sartor
Struttura del locale
Sia l'arredamento che le decorazioni
estetiche del Caffè San Marco rispondono allo stile della Secessione
Viennese, ancora in voga negli anni della fondazione. In particolare,
le decorazioni sui soffitti e sulle pareti sono attribuite a vari
artisti relativamente celebri, come il pittore secessionista Vito
Timmel, anch'egli assiduo frequentatore del caffè. Queste
decorazioni riprendono, in particolare, nudi maschili (metafore dei
fiumi friulani, giuliani, istriani e dalmati), foglie di caffè e
fiori. L'arredamento del locale è, perlopiù, in legno di mogano
lavorato. In particolare, si possono notare i tavolini di marmo con
sostegno in ghisa, particolari per le loro decorazioni a teste di
leoni (simbolo di Venezia), che furono utilizzati dagli austriaci
come prova della presenza nel locale di avventori irredentisti
italiani.
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