Storia
Venne fondato come sala da tè e
pasticceria da Gasparo Doney, un nobile ed ufficiale francese che
dopo la sconfitta di Napoleone venne "esiliato" dalla
famiglia. Arrivato a Firenze si dedicò ad importare specialità
francesi per poi aprire un primo locale in via del Castellaccio. Dopo
poco tempo il successo gli permise di trasferirsi nell'attuale via
Tornabuoni, all'epoca chiamata via dei Legnaiuoli. Il Caffè
Ristorante Doney venne invece realizzato nell'Ottocento dal
genero del Doney, l'italo-inglese Giacomo Thompson, nel cortile della
Palazzina Reale della Cascine, dove a proprie spese aveva fatto
costruire una moderna copertura in ferro e vetro, dove veniva
ospitato il salone principale.
Nei primi decenni del Novecento il
Caffè alle Cascine chiuse e rimase il locale di via
Tornabuoni, presso Palazzo Altoviti Sangalletti, che assunse il nome
di Gran Caffè, anche se veniva chiamato spesso Caffè
delle Colonne per le quattro colonne che sostenevano le volte
della sala, decorata da fregi dorati su sfondo bianco. Famoso per la
qualità del gelato e della cioccolata calda, era molto frequentato
dalla borghesia fiorentina, da aristocratici, politici e letterati.
Essendo situato a poca distanza dal
Consolato britannico (sul Lungarno Corsini), era molto frequentato
dalla comunità inglese fiorentina che qui aveva trovato un punto di
ritrovo animato.
Quando Benito Mussolini attaccò
l'Etiopia nel 1935 gli inglesi manifestarono il loro dissenso, che fu
punito con alcune incursioni violente al Caffè Doney di squadre
fasciste.
Tra i clienti più famosi del caffè ci
fu lady Violet Trefusis, che ebbe un colloquio privato con Mussolini
nel 1937 ed è stata fatta rivivere, con il gruppo di signore inglesi
chiamate Gli Scorpioni, nella pellicola cinematografica di
Franco Zeffirelli Un tè con Mussolini.
Il locale fu chiuso nel 1986. Un Gran
Caffè Doney esiste oggi a Roma presso l'Hotel Excelsior.
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