Lo sfratto è un dolce ebraico
tradizionale, tipico della Maremma grossetana, in particolare della
zona di Pitigliano, a base di noci e miele.
Storia
Il suo nome trae origine dalla storia
della comunità ebraica di Pitigliano che ricorda l'usanza locale di
picchiare alla porta degli ebrei con un bastone, usanza che va fatta
risalire al secolo XVII, quando il Granduca di Toscana Cosimo II de'
Medici fece emanare un editto con il quale intimava agli ebrei delle
zone di Pitigliano, Sovana, e Sorano, di lasciare le loro case per
trasferirsi nel ghetto di Pitigliano.
Un secolo dopo, gli ebrei di Pitigliano
crearono questo dolce per ricordare l'evento dei messi che, battendo
alle porte degli ebrei, avevano intimato loro di lasciarle. Infatti,
lo sfratto ha forma allungata, simile a un bastone, e contiene un
ripieno composto da miele, scorzette di arancia, noci, anice e noce
moscata, che conferiscono un sapore dolce e un profumo intenso.
Poiché questi ingredienti erano usati anche nei secoli precedenti
dalle popolazioni autoctone, è possibile che lo sfratto attinga a
un'antica ricetta etrusca.
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