Marrons glacés
I marron glacé sono una
particolare lavorazione pasticcera della castagna (in particolare
della varietà denominata marrone) sciroppata e poi coperta da
una glassa di zucchero. La realizzazione dura più giorni durante i
quali il frutto viene immerso in sciroppi di concentrazione
crescente, La lavorazione è complicata dal rischio di rompere il
dolce durante i vari passaggi.
Storia
Marrons glacés
Le origini del marron glacé sono a
tutt'oggi poco chiare: secondo alcuni la nascita del marron glacé
avviene intorno al Cinquecento (grazie ad una maggiore disponibilità
dello zucchero) nel Cuneese, dove si raccoglievano (e si raccolgono
tuttora, per essere esportati in tutt'Europa) grandi quantità di
castagne. Sembra, secondo questa tesi, che i marron glacé furono
inventati da un cuoco di corte del Duca di Savoia Carlo Emanuele I
(1562-1630). La ricetta compare nel trattato Confetturiere
Piemontese, stampato a Torino nel 1790.
La seconda teoria afferma che il marron
glacé potrebbe aver avuto origine, sempre nel XVI sec., a Lione.
Preparazione
La preparazione del marron glacé dura
svariati giorni. I frutti, già selezionati in base al diametro,
vengono inizialmente immersi in acqua per nove giorni (novena) al
fine di completare la maturazione e di facilitare la successiva
pelatura. Questa avviene praticando una piccola incisione sulla
buccia e sottoponendo il frutto a un getto di vapore.
Il marrone viene quindi cotto in acqua,
e l'acqua di cottura (insieme a saccarosio e vaniglia) farà da base
per la successiva canditura con sciroppo di zucchero scaldato
progressivamente fino a raggiungere i 70 °C. Affinché il risultato
acquisti una morbidezza adeguata, la canditura deve durare una
settimana circa. Quando il marrone è candito (ovvero saturo di
zucchero), esso viene posto a scolare per almeno 24 ore su griglie.
La fase finale, la glassatura, prevede
di stendere la glassa (preparata con zucchero a velo e acqua e
lasciata riposare per 24 ore) sul marrone candito, e di trasferire il
dolce in forno per breve tempo al fine di far cristallizzare la
glassa e darle il tipico aspetto traslucido.
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