La grattachecca è un alimento
rinfrescante tipico e molto comune della città di Roma.
È preparato con ghiaccio grattato a
neve al quale vengono aggiunti uno o più sciroppi (amarena,
tamarindo, menta, orzata, cocco, limone...) o succhi di frutta. Molti
lo gradiscono durante le giornate estive e le calde serate romane.
Deriva il suo nome dal verbo grattare
e da checca, termine con il quale un tempo si identificava il
grosso blocco di ghiaccio utilizzato per refrigerare gli alimenti
quando ancora non esistevano i frigoriferi.
A differenza della granita che viene
prodotta con acqua mescolata a sciroppi o succhi e messa a congelare,
la grattachecca è composta da ghiaccio grattato da un singolo
blocco di grandi dimensioni, anche fino a un metro di lunghezza (si
suole dire che più è lungo il blocco di ghiaccio più viene buona),
con un apposito raschietto provvisto di una camera vuota posteriore
che consente di accumulare il ghiaccio grattato così ottenuto. Il
contenuto della camera è generalmente sufficiente per riempire un
bicchiere e una volta riempito il bicchiere con il ghiaccio così
ottenuto viene aggiunto succo di frutta o sciroppo.
Un tempo alimento molto comune nelle
giornate estive in Roma, negli anni è stato sostituito da più
semplici granite, realizzate con macchinari che prendono acqua
mescolata a sciroppi e la congelano mescolando continuativamente e
impedendo all'acqua di formare un blocco unico o da una versione
moderna della grattachecca consistente in cubetti di ghiaccio
tritati con un tritaghiaccio elettrico ai quali viene aggiunto poi
succo di frutta o sciroppo. A Roma solo pochi chioschi oramai
preparano la grattachecca con ghiaccio grattato da un singolo blocco
e non con cubetti di ghiaccio tritati.
Resta d'uso comune su molte spiagge
d'estate, dove è possibile acquistarla da venditori ambulanti muniti
di carretto.
Quest'alimento un tempo era molto
diffuso in tutta la penisola, il nome corretto in italiano è
"ghiacciata", a volte è chiamato impropriamente granatina,
a Napoli è chiamato con il nome di "'rattata", a Palermo
come "grattatella" e a Bari come "grattamarianna",
mentre in Calabria è presente la "scilupetta", molto
simile, che però usa neve fresca e succo di fichi.
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