Le
graffe napoletane
sono ciambelle fritte ricoperte di
zucchero con una base di farina e patate. Tipiche della cucina
campana, vengono preparate nel periodo del carnevale anche se
reperibili durante tutto l'anno.
Storia
L’arrivo di questi dolci in Campania
si fa risalire al periodo della dominazione austriaca, in seguito al
trattato di Utrecht, nel corso del XVIII secolo. Le graffe, infatti,
sono una rielaborazione dei Krapfen austriaci, piccoli impasti fritti
ripieni di confettura.
Etimologia
Da non confondere con il krapfen
austro-tedesco, i due dolci hanno comunque una parentela etimologica.
Secondo dizionari quali DELI e Gradit, il termine
graffa
(o grappa) deriva infatti
dal longobardo
krapfo
(krappa
in gotico) ovvero
uncino. Termine che,
precedentemente a un mutamento fonetico, in tedesco antico era
utilizzato per indicare l'aspetto che la frittella di pasta dolce
assumeva in origine.
Lievitazione
La lievitazione dell'impasto delle
graffe napoletane è scomposta in quattro momenti diversi, di due ore
circa ciascuno. Il rispetto di questi tempi è fondamentale per
ottenere la consistenza soffice finale delle ciambelle.
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