In Sicilia ogni ricetta è un racconto,
ogni dolce un intreccio di popoli e culture sedimentate nel tempo.
Pochi esempi ne sono testimoni quanto le ‘mpanatigghi (o
impanatiglie), piccoli scrigni di pasta croccante che racchiudono un
ripieno sorprendente: cioccolato, frutta secca e carne macinata.
Sì,
avete letto bene: carne.
Non si tratta di una stravaganza recente o di una variante moderna, ma di una tradizione che risale a secoli fa. I ‘mpanatigghi rappresentano l’essenza della pasticceria conventuale siciliana e della cucina di recupero tipica dell’isola: una sapiente alchimia che trasforma ingredienti semplici in un dolce dal gusto profondo e avvolgente.
Le origini delle ‘mpanatigghi si collocano tra Cinquecento e Seicento, nel cuore del barocco siciliano. Secondo la tradizione più accreditata, furono inventate dalle monache di clausura del convento di Santa Chiara a Modica, in provincia di Ragusa.
In un’epoca in cui la carne era preziosa e non sempre accessibile, questi dolci servivano a nasconderne piccole quantità, soprattutto durante i periodi di Quaresima, quando l’astinenza era rigorosamente osservata. Le monache, preoccupate per la salute dei loro confessori e dei nobili protettori, usavano mescolare la carne tritata con cioccolato, mandorle, zucchero e spezie, celandola in un guscio sottile di pasta simile a quella dei ravioli.
Il cioccolato, giunto a Modica grazie agli spagnoli, si prestava magnificamente a mascherare il sapore della carne e a creare un equilibrio aromatico straordinario. Il risultato? Un dolce sostanzioso, nutriente e straordinariamente gustoso, che ancora oggi viene preparato secondo le antiche ricette tramandate di generazione in generazione.
La ricetta originale dei ‘mpanatigghi
Ingredienti per circa 20 ‘mpanatigghi:
Per la pasta frolla:
Farina 00: 500 g
Strutto o burro: 150 g
Zucchero semolato: 150 g
Uova: 2
Acqua fredda q.b.
Sale: un pizzico
Per il ripieno:
Carne bovina macinata (preferibilmente di manzo magro): 200 g
Cioccolato fondente (almeno 70%): 150 g
Zucchero semolato: 100 g
Mandorle pelate: 100 g
Noci: 50 g
Cannella in polvere: 1 cucchiaino
Chiodi di garofano in polvere: 1/2 cucchiaino
Scorza di limone grattugiata: 1
Uova: 2
Zucchero a velo per la finitura
Preparazione passo-passo
1. Preparare la pasta
Su una spianatoia
disporre la farina a fontana e aggiungere lo zucchero, il sale, le
uova e lo strutto (o burro) freddo a pezzetti. Lavorare velocemente
con le mani, aggiungendo poca acqua fredda se necessario, fino a
ottenere un impasto omogeneo e compatto.
Avvolgerlo nella
pellicola trasparente e lasciarlo riposare in frigorifero per almeno
1 ora.
2. Preparare il ripieno
In una padella
antiaderente, cuocere la carne macinata a fuoco dolce, senza aggiunta
di grassi, finché non avrà perso tutta l’acqua. Scolare bene e
lasciar raffreddare completamente.
Nel frattempo, tostare leggermente le mandorle e le noci, quindi tritarle finemente. Grattugiare il cioccolato fondente oppure scioglierlo a bagnomaria.
In una ciotola capiente unire la carne fredda, il cioccolato fuso o grattugiato, le mandorle, le noci, lo zucchero, la cannella, i chiodi di garofano, la scorza di limone e le uova sbattute. Mescolare con cura fino a ottenere un composto omogeneo.
3. Assemblare i ‘mpanatigghi
Stendere la
pasta frolla su una superficie leggermente infarinata, ottenendo una
sfoglia sottile (circa 2-3 mm).
Con un coppapasta (o un bicchiere) ricavare dei dischi di circa 8 cm di diametro. Porre al centro di ciascun disco un cucchiaino abbondante di ripieno.
Richiudere a mezzaluna, sigillando bene i bordi con le dita o con i rebbi di una forchetta. Con un piccolo taglio o un’incisione sulla superficie di ciascun dolce, creare un’apertura che consenta la fuoriuscita del vapore durante la cottura.
4. Cottura
Disporre i ‘mpanatigghi su una
teglia rivestita di carta da forno e cuocere in forno preriscaldato a
180 °C per circa 20-25 minuti, finché la pasta risulterà dorata.
Lasciare raffreddare completamente e spolverizzare con zucchero a velo prima di servire.
I ‘mpanatigghi sono perfetti da servire a fine pasto, accompagnati da un bicchiere di vino dolce o liquoroso. Le loro note speziate e il contrasto tra il cioccolato e la carne si sposano magnificamente con:
Moscato di Noto
Passito di Pantelleria
Marsala Superiore dolce
Liquore alle erbe siciliano
In alternativa, chi desidera un abbinamento più ardito può provare un rum invecchiato dal bouquet caldo e avvolgente.
I ‘mpanatigghi sono anche ideali per una merenda robusta o per accompagnare un caffè ristretto. Il loro gusto persistente e stratificato li rende perfetti per essere assaporati lentamente, scoprendo a ogni morso nuove sfumature.
In un’epoca in cui spesso si cerca la novità fine a se stessa, i ‘mpanatigghi rappresentano un viaggio autentico nel tempo e nei sapori della Sicilia più profonda. Non sono dolci da tutti i giorni, ma un’esperienza che celebra la cucina di memoria, quella che nasce dalla sapienza contadina e dalla creatività delle monache che seppero trasformare un’esigenza – nascondere un po’ di carne – in un piccolo capolavoro.
Vale la pena provarli almeno una volta, sia per scoprire un pezzo affascinante della tradizione siciliana, sia per il piacere genuino che offrono. Perché in cucina, come nella vita, la storia ha sempre qualcosa da insegnarci.
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