C’è una bellezza tutta italiana nei biscotti da credenza: semplici, rassicuranti, sempre pronti ad accogliere un ospite o a consolare un pomeriggio silenzioso. Gli occhi di bue appartengono a questa famiglia discreta e affettuosa. Due dischi di pasta frolla che racchiudono un cuore di marmellata: così si presenta uno dei biscotti più amati, che sa farsi ricordare per la sua friabilità e per la dolcezza che lascia sulle dita.
Li si trova ovunque: in panetteria, nelle pasticcerie di quartiere, nelle scatole di latta delle nonne. Ma prepararli in casa è un gesto che restituisce senso al tempo. Si impasta, si stende, si ritagliano le forme. Si sceglie la confettura: albicocca, lamponi, ciliegia. Poi si sovrappongono i dischi, come a chiudere un piccolo scrigno. Il profumo che invade la cucina durante la cottura è già metà della ricompensa.
Questa è la nostra versione: una frolla al burro delicata, profumata con un accenno di vaniglia, e farcita con una marmellata di albicocche leggermente acidula per equilibrare la dolcezza.
Ricetta: Occhi di bue con marmellata
Ingredienti per circa 20 biscotti completi (40 dischi):
300 g di farina 00
150 g di burro freddo a cubetti
120 g di zucchero a velo
2 tuorli
1 uovo intero
1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia (o la scorza grattugiata di mezzo limone)
1 pizzico di sale
250 g di marmellata di albicocche (o altra a piacere)
Zucchero a velo per spolverare (facoltativo)
Preparazione
1. Preparare la pasta frolla
In una ciotola
ampia (o nella planetaria con il gancio a foglia), lavorate la farina
e il burro freddo fino a ottenere un composto sabbioso. Aggiungete lo
zucchero a velo, i tuorli, l’uovo intero, la vaniglia e il pizzico
di sale. Impastate brevemente fino a ottenere un impasto compatto e
omogeneo.
Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola e lasciate riposare in frigorifero per almeno 1 ora.
2. Stendere e formare i biscotti
Trascorso il
tempo di riposo, stendete la frolla su un piano leggermente
infarinato allo spessore di circa 4 mm. Con un coppapasta rotondo (o
a forma a piacere) ritagliate dei dischi. Alla metà dei dischi
praticate un foro centrale con un tagliapasta più piccolo (oppure
l’estremità di un beccuccio da sac à poche).
Disponete i biscotti su una teglia foderata di carta forno. Riponete in frigorifero per altri 15 minuti: questo passaggio evita che si deformino in cottura.
3. Cottura
Cuocete in forno statico
preriscaldato a 170°C per circa 12-15 minuti, fino a leggera
doratura. I dischi devono restare chiari, non bruniti. Sfornate e
lasciate raffreddare completamente su una gratella.
4. Farcitura e assemblaggio
Spalmate un
cucchiaino di marmellata sul disco intero, quindi sovrapponete il
disco forato, esercitando una lieve pressione. Spolverate, se
desiderate, con zucchero a velo.
Gli occhi di bue sono perfetti con una tazza di tè nero leggero, come un Darjeeling di seconda raccolta, che bilancia la dolcezza con la sua nota floreale. Per chi preferisce il caffè, l’abbinamento ideale è con un espresso dalla tostatura medio-leggera, che non sovrasti i toni del burro e della frutta.
Se si desidera accompagnare con una bevanda fredda, una limonata casalinga poco zuccherata può sorprendere: l’acidità naturale del limone completa la struttura del biscotto.
Per un’occasione speciale, serviteli con una crema alla vaniglia in una ciotolina accanto, o con una composta tiepida di frutti rossi che esalti il contrasto tra croccantezza e morbidezza.
I biscotti occhi di bue sono un tributo alla cucina affettiva, quella che non ha bisogno di decorazioni complesse per farsi ricordare. Sono il tipo di dolce che si offre con naturalezza e che fa parte della memoria domestica. Prepararli è un rito silenzioso ma significativo, che restituisce centralità ai gesti lenti.
Sono biscotti per tutte le stagioni, per tutti i giorni. Per la colazione di chi parte presto, per la merenda dei bambini, per chi ha bisogno di un segnale gentile nel pomeriggio. Un cerchio perfetto con un cuore visibile: forse è proprio questa forma a renderli così familiari. Un promemoria dolce che, talvolta, la felicità sta nelle cose semplici.
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